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Autore: Branco_Maestri    08/02/2019    1 recensioni
Cos'hanno in comune una persona importante per Beerus e Champa, l'ottavo universo, poche ore all'inizio del Torneo del Potere ed il più grande 'perdente' dell'universo di Dragon Ball?
Una Fan Fiction senza troppe pretese creata cercando di rispettare il più possibile linguaggio e temi di uno degli anime&manga più famosi e con il quale siamo cresciuti, con l'unico obbiettivo di poter intrattenere per qualche ora e chissà? Magari essere giudicata degna di un filler.
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Puar, Yamcha
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Il momento era critico, la sfera distruttiva creata da Liquiir avrebbe raso al suolo l'intero pianeta, e tutte le forme di vita presenti su di esso, escluso Liquiir stesso ed il suo attendente, Korn. E forse Charda, se la ragazza fosse davvero abbastanza forte da eguagliare, almeno in parte, un dio della distruzione. Ma per Yamcha e Puar, la sorte era segnata, cosi come per tutti gli altri abitanti del pianeta... L'energumeno arancione, l'arbitro dell'incontro, del ragazzetto gentile che aveva imbrogliato, i camerieri snob, la locandiera esuberante, il gioielliere, anche gli inservienti del parco di divertimenti e le bellissime mascotte... Tutto sarebbe stato distrutto in pochi secondi...
Non poteva permetterlo! Charda non poteva lasciarglielo fare! Non poteva lasciare che tutto quello fosse cancellato dall'esistenza, solo perché lei era li, solo per colpa sua. La ragazza raccolse tutto il suo coraggio e le sue energie, per affrontare il dio della distruzione e impedirgli di usare il suo attacco. La ragazza raccolse le energie, incalanando la sua aura facendole prendere un colore rosa... Era forse il colore dell'hakai? I suoi fratelli l'avevano davvero allenata perché potesse padroneggiare un potere simile? La potenza che emanava era fortissima, forse pari a quella della sfera di Liquiir. Charda alzò una mano verso il cielo, con le quattro dita spiegate ed il pollice riverso verso il palmo.
"NULL RAY!"
Urlò, lanciando il suo attacco! Questo colpì istantaneamente, raggiungendo l'obbiettivo e solo dopo creando un fascio di luce viola, attraversando lo spazio più veloce di quanto possa manifestarsi la luce stessa. Il fascio passò davanti a Liquiir, a pochi millimetri dal suo naso, dato che l'obbiettivo era sopra di lui. Charda aveva mirato alla sfera distruttiva, colpendola in pieno... E caricandola ancora di più di energia distruttrice.
"Non distruggerai questo pianeta! Tu verrai distrutto!"
Urlò la felina, continuando a bombardare la supernova di energia, riempiendola ancora di più, e nello stesso tempo, sollevandola, spingendola verso lo spazio. La volpe era collegata alla sfera distruttrice, mentre questa si muoveva, lui la seguiva, venendo spinto verso l'alto, rischiando di finire nello spazio e di esplodere con il suo stesso attacco.
"Impressionante!"
Comentò il volpone, stupito da una tale potenza...
"Ma perfettamente inutile!"
Sorrise, prima di contrastare il raggio della gatta. Il dio oppose resistenza, facendo assorbire ancor più velocemente alla sua sfera il potere del raggio, tanto che questa sembrò non poter più contenere quell'energia ed esplodere! Ma invece che deflagrare, la supernova implose, consumandosi da sola, per volere del suo creatore, venendo distrutta dalla sua stessa potenza e spegnendosi in un luccichio che non rendeva giustizia alla incredibile potenza che aveva generato. Il dio rise di gusto, dopo aver dissipato la letale sfera, vanificando il Null ray di Charda.
"Credevi davvero che io potessi farmi imbrogliare cosi? Che potessi perdere il controllo della mia stessa creazione e farmi spazzare via da questa?"
Chiese, gridando ancora, prima di muoversi ad una velocità apparentemente illimitata, andando innanzi a Charda, ergendosi in piedi proprio di fronte a lei, con quel sorriso sulle labbra.
"Forse dovresti rifare i tuoi conti, Charda."
La gatta non resistì a quella provocazione, scattando in avanti infuriata, decisa a far sparire quel sorrisetto dal viso del dio. La velocità a cui si muoveva era impressionante, sferrando colpi davanti a se, dritti verso il viso di Liquiir, ma i suoi pugni non arrivarono a colpire il bersaglio. Nonostante la potenza delle gatta fosse impressionante, quella della volpe lo era ancora di più, schivando i colpi restando con le braccia conserte dietro la schiena. Spostandosi di lato e abbassandosi, il dio evitava ogni singolo pugno, senza battere ciglio, dimostrandosi più veloce. L'unica insicurezza era una briciola di tensione sul volto del volpone, che probabilmente stava usando una percentuale del suo potere superiore a quella che volesse ammettere. Beerus e Champa avevano insegnato proprio bene alla loro sorellina, portandola ad un livello di potenza indicibile, ma purtroppo non sembrava ancora abbastanza per competere con un vero dio della distruzione. La gatta provò a colpirlo girando su se stesse e allungandosi il più possibile, stendendo la gamba per un colpo al fianco, ma Liquiir schivò di nuovo con un saltello all'indietro, evitando il calcio. La forza investita nella mossa fece sbilanciare Charda, che quasi cadde, ma venne sostenuta da Liquiir stesso, rifattosi avanti talmente veloce da afferrarla alle spalle, tenendole un braccio con una mano e alzando l'altra sotto il suo collo, evocando una lama di ki che fece istintivamente alzare la testa alla ragazza, vedendosi ridotta alla mal parata.
"Sei davvero molto forte, lo devo ammettere. I tuoi fratelli devo essere fieri di te. Ma non abbastanza, a quanto sembra. Nonostante gli abiti che porti, non sei ancora una dea della distruzione."
Disse lui, portandole la lama vicino alla gola.
"Lasciala stare!"
Gridò Yamcha, intervenendo, colpendo con una gomitata sul fianco il dio. Nessun effetto. Nonostante avesse usato tutta la sua forza, la volpe non si era neanche scomposta... Forse non se n'era proprio accorto! Il terrestre sapeva di non avere alcuna possibilità, ma non poteva lasciare campo libero in quel modo al dio. Iniziò a tempestarlo di colpi, su tutto il lato sinistro del corpo, colpendolo con furia artigliando con le mani come i morsi di un lupo, ma neppure questo bastava anche solo a distogliere l'attenzione del dio dalla sua preda. Tentò il tutto per tutto, caricandosi più che poteva e lanciando il suo attacco davanti a se, mirando proprio all'altezza del rene, scatenando un colpo con ambedue le mani. Finalmente, il suo attacco sortì un leggero effetto... Riuscì a far smuovere la volpe, facendola tremare leggermente, come quando si sfiora la superficie dell'acqua con un sasso piatto per farlo rimbalzare. Finalmente, Liquiir si accorse di lui.
"Uff... Sta buono, tu..."
Commentò appena, volgendo lo sguardo verso l'uomo e mollando il braccio di Charda, per spostarlo svogliato contro l'umano, toccandolo appena, un buffetto leggero al corpo per allontanarlo... Yamcha venne sollevato dalla potenza di quel colpo all'apparenza fiacco, finendo contro un albero con tanta forza da incrinarlo, portando allo scoperto le radici davanti.
"Dove eravamo rimasti?"
Chiese, ma in quei pochi attimi, Charda ne aveva approfittato per lasciarsi andare, leggera come una piuma, mentre concentrava le sue energie per un nuovo attacco. Lentamente, un energia rosa cominciò ad irradiarsi dalla ragazza, mentre richiamava il suo potere. Liquiir fù costretto a lasciarla e farsi indietro, mentre l'energia prendeva la forma di una sfera, tutto attorno alla gatta, formando come uno scudo... Uno scudo che si espandeva, ribollente di energia. Persino la volpe inarco un sopracciglio, alla vista di quella mossa. La ragazza si girò, guardando con astio il volpone, alzando le braccia, sempre con le mani a dita aperte ed il pollice piegato all'interno, pronta a colpire.
"NULL SPHERE!"
Gridò, facendo aumentare ancora le dimensioni spingendolo verso il suo nemico. Questo sembrava sorpreso, ma molto presto, sorrise ancora.
"Come ho detto prima, sei davvero stupefacente... Ma non abbastanza!"
Commentò, alzando un braccio solo, e mettendo la mano in una posa simile a quella di Charda, ma con le quattro dita unite, chiamando il vero potere della distruzione.
"Si fà così: hakai!"
Sussurrò appena, facendo risplendere lo scudo di Charda e dissipandolo in un mero istante, vanificando l'operato della ragazza. Questa spalancò lo sguardo, nel vedere il suo attacco praticamente cancellato, prima di ricevere un contraccolpo energetico che la portò ad urlare, cadendo in ginocchio mentre l'energia spesa e cancellata le rimbalzava addosso, colpendola duramente.
"Eheheh! Mi spiace, avrei voluto evitare di farti del male, ma sembra che tu non voglia proprio lasciarmi altra scelta. Non importa, ti sei dimostrata ancora più utile di quanto immaginassi! Sarai un ottima carta se quello che temo dovesse concretizzarsi..."
Commentò, mentre si avvicinava alla ragazza, camminando lentamente. Ma proprio un quel momento, Yamcha si fece avanti di nuovo, dopo essersi ripreso almeno un po'. Muovendosi a lato del dio lo aveva raggiunto per piantargli una ginocchiata proprio dritta allo bocca dello stomaco, colpendo anche il plesso solare per il massimo danno. Sfortunatamente, però, neanche il saper dove colpire poteva rimediare alla mancanza di forza, almeno se paragonata a quella di un avversario capace di far scomparire interi pianeti con un unica parola.
"Sei davvero seccante, lo sai?"
Gli disse Liquiir, più infastidito che altro. Yamcha si mosse subito per tentare di fermarlo, afferrandolo per le spalle, abbracciandolo per tentare di tenerlo fermo.
"Presto, scappa!"
Urlò verso la ragazza, in un disperato tentativo di trattenere il loro nemico, anche se sapeva non sarebbe servito a niente. Se fosse sgattaiolato via, probabilmente Liquiir si sarebbe completamente dimenticato di lui, ed avrebbe potuto continuare a vivere su quel pianeta in tranquillità, ma se l'avesse fatto, probabilmente non avrebbe più potuto guardarsi allo specchio... Non importa se non avrebbe fatto differenza, non poteva semplicemente scappare o starsene in disparte. Nessuno dei suoi amici si era mai arreso o era fuggito, nonostante quanto le avversità fossero sovrastanti, e non poteva farlo neppure lui, lasciando la ragazza sola contro un tale avversario.
"Va via di qui, Charda, presto!"
Esortò ancora, vedendo finalmente la felina che si alzava per iniziare a correre ed alzarsi in volo onorando la sua volontà. Il dio non si scompose nel vedere quell'estremo tentativo, scuotendo solo leggermente le spalle.
"Non credere che non apprezzi i tuoi sforzi, in qualsiasi altro caso ti ammirerei per la determinazione, ma ho paura che in questo caso sia del tutto inutile..."
Disse appena, sfoderando il suo potere caricando la sua aura. Yamcha fece davvero l'impossibile per tenerlo, ma la potenza del dio era troppo superiore... Nonostante qualche secondo di resistenza pressoché eroica, le dita gli scivolarono, mollando la presa e facendolo barcollare all'indietro. La volpe ne approffittò subito per andargli di lato e colpirlo dietro al collo col taglio della mano, stendendolo a terra. L'essere divino fece di nuovo spallucce per il mortale, prima di mettersi a guardare nella direzione in cui si stava allontanando la felina, muovendo un passo verso di lei, ma come stava per muovere il secondo, qualcosa lo trattenne. Il terrestre si era avvinghiato alle sue caviglie, tentandole davvero tutte per di fargli perdere tempo. Stavolta, il volpone sbuffò solamente, decidendo di farla finita sollevando un piede con forza, mentre questo stava sotto il mento dell'uomo, sollevando anche lui sballottandolo in aria. Senza neanche muovere le braccia, il dio girò su se stesso, sfruttando le sue code per colpire in stile baseball l'uomo, scagliandolo in aria, vedendolo poi atterrare poco lontano.
"Spero che finalmente l'abbia capita..."
Commentò.
"Fermo dove sei, Liquiir!"
Esultò una voce, da poco distante. Una volce che conosceva. All'improvviso, Beerus apparve in scena, per lo stupore dell'altro dio della distruzione.
"Cosa? Tu qui? Non è possibile! Il torneo non è finito, non puoi essere qui!"
"Posso eccome, a quanto vedi! E non mi è piaciuto il modo in cui hai trattato mia sorella!"
Ringhio quasi il gatto, alzando un braccio e mettendosi in posa per la stessa mossa effettuata poco prima dalla volpe.
"Vattene per la tua strada, o ti cancellerò dall'intera esistenza."
Liquiir rimase sbalordito, ma dopo qualche attimo, il suo stupore si modificò in sospetto.
"Vorresti usare l'hakai contro un altro dio della distruzione? Dovresti saperlo che non funzionerà."
Lo sguardo di Beerus si fece ancora più determinato, mentre iniziava ad ingobbirsi, sempre puntando la mano davanti a lui, dicendo ancora.
"Non costringermi a testare questa teoria! Ne usciresti male."
Minacciò ancora, mentre una goccia di sudore gli solcava la fronte. La volpe ritornò a sorridere, prima di scattare ed andare davanti a 'Beerus' muovendosi con una velocità tale che il gatto non ebbe tempo di reazione, spaventandosi e facendo un passo indietro.
"E tu chi saresti? Eh?"
Chiese, avendo capito il trucco. Puar si ritrasformò in se stesso, non riuscendo a sopportare la gravità del pianeta, coperto di sudore per lo sforzo.
"Uh, che carino! Anche tu un idealista convinto come il tuo amico? Un bel tentativo, ma ho paura che certi trucchi non funzionino con una volpe."
"SPIRIT BALL!"
Liquiir indietreggiò, scivando la sfera energetica che stava per colpirlo in testa mentre era distratto dal mutatore di forma. A quanto pare, il terrestre non aveva capito la lezione.
"Ancora? Ma davvero non vuoi capire che è inu..."
Il sibilo della sfera energetica che fendeva l'aria lo fece interrompere, schivando di nuovo mentre il colpo energetico tornava indietro, per lo stupore del dio.
"Però... Questa si che è nuova!"
Commentò, mentre Yamcha fece sterzare ancora la palla, mandandola di nuovo verso il dio. Liquiir non si fece più sorprendere, rimanendo in posa divertito mentre la sfera di energia tentava di nuovo di colpirlo. Per un occhio non allenato, sarebbe parso che il dio fosse fermo immobile, mentre la palla energetica gli passava attraverso, ma l'occhio di Yamcha riusciva a vedere i movimenti quasi istantanei della volpe, schivando la sfera e tornando in posa in pochi centesimi di secondo. Non potendo colpirlo direttamente, Yamcha tentò un colpo diverso, facendo schiantare la sfera nel terreno, cercando di prendere di sorpresa il dio come era riuscito a sorprendere Kami molti anni prima durante il torneo di arti marziali. La spirit ball uscì da sotto i piedi di Liquiir, cercando di colpirlo al mento, ma questi era riuscito a seguire il movimento della sfera grazie al suo potentissimo udito, afferrandola non appena era uscita dal suolo.
"Ti faccio i miei complimenti! Per essere un insetto tanto insignificante, sei molto creativo! Non avevo mai visto un colpo simile. Avevo visto dei colpi energetici che inseguono il bersaglio, o parzialmente in grado di deviare la loro traiettoria originale, ma un colpo che si spostasse in questa maniera, con questa precisione mi mancava."
Commentò, rendendo merito all'umano.
"E non hai ancora visto tutto!"
Rispose lui, storcendo il braccio con cui direzionava la sfera, facendo in modo che questa esplodesse proprio in faccia al nemico. Ma non durò nemmeno il tempo di un sorriso, perché Liquiir era completamente indenne. Si guardò solo la mano, passandosela un paio di volte sul quella specie di collare egizio che portava, come per spazzolare via la polvere.
"Trucco interessante, ma purtroppo la potenza rimane quella che è..."
Commentò ancora, mentre le sue tre code si alzarono sopra la sua schiena, tipo la ruota di un pavone, puntandosi in avanti.
"Vuoi vederne uno mio?"
Chiese, ma non lasciò tempo all'altro di rispondere. La coda centrale emise un piccolo globo di energia, che colpì Yamcha al petto, facendolo sbalzare via, di nuovo a terra, steso. Le aveva tentate tutte, ma niente sembrava funzionare. Non erano solo su due piani diversi, non c'era proprio storia! Il dio della distruzione era di una potenza infinita, impossibile anche solo da concepire per una persona come Yamcha. Non era abbastanza forte per affrontarlo, e lo sapeva bene, ma non poteva comunque arrendersi. Doveva farlo... Non era tanto perché gli fosse stato ordinato, quanto per tutto quello che avevano passato... Erano rimasti insieme solo una giornata, ma aveva imparato un po' a conoscere la ragazza... Il suo modo altezzoso e spocchioso di trattare le persone, senza parlare di tutti i dispetti e le magre figure che gli aveva fatto fare, ma perché era cresciuta in una gabbia dorata, sorvegliata da due fratelli ansiosi che le avevano sempre dato tutto ciò che voleva senza fiatare. Anche solo i vestiti che indossava, chiaramente un dono dei fratelli per farla sentire loro pari, nonostante era tangibile che non l'avessero addestrata così duramente proprio per l'affetto che provavano per lei. Nonostante potesse avere svariati millenni sulle spalle, era solo una bambina. Lo capiva dal modo in cui anche solo lui, con la sua misera forza, era riuscito a spaventarla alzando semplicemente la voce, mettendola di fronte alla realtà che non tutto le è dovuto... Non poteva abbandonare cosi una bambina spaventata, specie dopo che questa aveva provato lei stessa ad affrontare un dio della distruzione alla minaccia di questo di distruggere il pianeta. Non poteva abbandonarla, doveva alzarsi. Nonostante gli facesse male tutto e non avesse più un filo di energia in corpo, sapeva di doversi alzare, di dover continuare a combattere. Se c'era un motivo per cui i suoi amici lo consideravano ancora un guerriero Z, allora era il momento di dimostrarlo, di tornare a quello che era, di tornare ad essere lo Yamcha di una volta, pronto anche a perdere la vita per evitare che la perdesse un'amico e non più quello che aveva rinunciato alla lotta per via della superiorità dei suoi avversari.
Non sapendo nemmeno come, finalmente, riusci a trovare la forza per rimettersi in piedi, nonostante tutto. Liquiir stava ancora scrutando l'orizzonte per cercare una traccia su dove se ne fosse involata la gatta, quando percepì la pietosa forza combattiva dell'uomo tornare a manifestarsi dietro di se.
"Uffa... Ma allora lo fai apposta... Ti vuoi stare giù o devo proprio distruggerti?"
Chiese, prima di alzare di nuovo le sue code, sparando un'altro colpo all'uomo. Ma le cose non andarono come previsto. Con un'incredibile prontezza di riflessi per una persona cosi mal messa, Yamcha schivò il colpo, spostandosi di lato a grande velocità. C'era qualcosa in quel modo di schivare che fece sorprendere la volpe, fissando il terrestre.
"Uh? Come diamine? Uff... Un colpo di fortuna..."
Commentò, lanciando altre tre sfere contro l'uomo, una per coda. Incredibilmente, anche questa volta il terrestre si spostò a velocità incredibile, lasciando passare le sfere ma senza muoversi dalla sua posizione.
"Cosa? No! Non può essere!"
Commentò la volpe, lanciando una scarica di colpi verso l'umano, scioccato dal modo in cui schivava i suoi proiettili d'energia. Questi fecero la fine degli altri, mancando il bersaglio grazie a quello strano modo di schivare...
"Non ci credo! Non puoi! Non tu!"
Commentò il volpone perdendo la calma, cominciando a credere a qualcosa che lui stesso definiva impossibile! Una persona con un livello cosi irrisorio... Non poteva aver ottenuto... Come lanciandosi contro un fantasma, Liquiir scattò con la sua immane velocità, andando addosso all'uomo, cercando di colpirlo, sferrando un diretto verso quell'essere che non poteva davvero aver ottenuto una potenza del genere. Yamcha schivò ancora, incredibilmente, con un passo di lato. Ci volle solo un istante, e rispose all'attacco, colpendo con ambedue le mani proprio alla bocca dello stomaco, usando la chiusura della sua tecnica favorita. Liquiir sussulto... Ma proprio come prima, fù solo far increspare le onde lanciando un sasso nel mare. La volpe tornò a sorridere, facendo un passo indietro, ridendo, ma non di Yamcha. Erano più risate autoironiche per la sua ingenuità.
"Ahah! Mamma mia, che sciocco... Ho fatto di una pozzanghera l'oceano! Devo ammettere che per un istante mi stavo quasi preoccupando. Un istante solo, ovviamente, però c'è stato. Ora capisco tutto! Non hai l'ultra-istinto: hai solo un ottimo istinto naturale! Dimmi la verità, ti sei allenato tra le bestie feroci del tuo pianeta, non è vero? Ha coltivato uno stile di combattimento basato sul tuo stesso istinti di sopravvivenza e su doti animali, dico bene? Un ottima difesa, ma limitata a se stessa."
Commentò prima di alzare ancora una coda, mirando contro Yamcha. Gli lanciò un'altro colpo energetico, che Yamcha riuscì a schivare col suo istinto, ma non si accorse che questa avrebbe toccato il terreno appena dietro di lui, esplodendo. Se il suo fosse stato davvero ultra-istinto, il corpo avrebbe saltato da solo, evitando il colpo, ma il suo semplice istinto naturale non poteva prevedere l'esplosione. Venne colpito soprattutto alle gambe, che gli cedettero cadendo in avanti, ad un passo dal dio soddisfatto.
"Come volevasi dimostrare..."
Fece spallucce, cercando di girarsi, ma ancora una volta, il terrestre si mosse, afferrandogli una caviglia, cercando di trattenerlo, mentre respirava pesantemente e dolorosamente. Stavolta, Liquiir cambiò espressione, diventando molto serio e non più divertito, o annoiato. La resistenza dell'umano aveva un qualcosa di incredibile, per il suo livello. Per non parlare della cocciutaggine.
"Ancora? Quando ti arrenderai? Devo proprio eliminarti? Perché rischiare la vita cosi per qualcuno che nemmeno conosci?"
Yamcha ansimò, continuando a tenerlo, cercando abbastanza fiato per potergli rispondere.
"Perché tu le stai dando la caccia? Che cosa può mai averti fatto?"
Chiese di rimando. Il volpone si adombrò in viso, ma decise di rispondere a quella domanda.
"Non rispondi alla mia domanda, ma anzì me la rimandi indietro? Vuoi sapere perché le do la caccia? Perché non voglio che il mio universo sia cancellato."
Disse lapidariamente, prima di dare un piccolo calcetto col piede, sfuggendo alla presa tremolante del terrestre, troppo fiacco per poter far niente.
"Tu sai cosa stà succedendo, non è vero? Sai del torneo del potere. Otto universi gli uni contro gli altri per non essere cancellati. Abbiamo tutti dato la colpa a quel saiyan, Goku, per aver suggerito a Zeno un idea simile, ma in realtà so che è già da tempo che considerava l'idea. Lo ha già fatto: gli universi non sono sempre stati dodici, prima erano di più. A voler esser sinceri, Goku ha quasi fatto un favore a tutti quegli otto universi dando a Zeno l'idea del torneo: almeno gli ha dato una speranza per combattere e sopravvivere."
"Cos'ha a che fare questo con Charda?"
Lo interruppé Yamcha, cercando di recuperare le forze.
"Non ci arrivi? Non è difficile... E se anche cinque universi fosserò troppi? Il grande Zeno potrebbe decidere di imbandire qualche altro torneo, per il suo divertimento... Il mio universo sarebbe il primo sulla lista di quelli da cancellare. Mi servono guerrieri forti, molto forti per difenderlo. Una guerriera potente quasi quanto un dio della distruzione sarebbe incredibilmente preziosa."
Yamcha rimase sbalordito a quelle parole.
"Vuoi che Charda combatta per te?"
Liquiir chiuse gli occhi, rispondendo.
"Ti sembra così strano? Farei di tutto per permettere al mio universo di sopravvivere. Non immagini neanche quanti pianeti ho dovuto distruggere, per tenere elevato il livello del mio mondo... Quanti sacrifici ho dovuto compiere per mantenerlo al sicuro. Non voglio che venga tutto distrutto per un capriccio. E se io non posso battermi per la sua sopravvivenza, allora farò di tutto perché qualcuno di degno lo faccia al posto mio."
Yamcha rimase stupito nel sentire il dio della distruzione parlare cosi... Già il suo titolo, faceva pensare ad un essere cinico e malvagio, come Frieza... Eppure, l'aver conosciuto Beerus avrebbe già dovuto fargli cambiare idea sull'argomento...
"Non ti fidi dei guerrieri del tuo stesso universo?"
"Certo che mi fido!"
Rispose Liquiir quasi urlando, girandosi verso il terrestre stizzito.
"Sono grandi guerrieri. Fortissimi... Ma non è solo per la sua forza che voglio avere Charda al mio servizio..."
Yamcha ci pensò su, riflettendo su tutta la faccenda, esordendo.
"Beerus!"
"Esatto."
Rispose la volpe, rivelando le carte in tavola.
"Tra tutti gli dei della distruzione, quel gatto è uno dei più fastidiosi. Non solo è potente, ma già una volta rischiò di far arrabbiare il grande Zeno. Se un giorno questi volesse far scontrare il mio universo contro il suo, non posso lasciarmi scappare un occasione simile di avere un vantaggio su di lui."
"Vuoi ricattare Beerus usando sua sorella?!?"
Chiese, anche se sembrava più un affermazione, l'uomo. Ora capiva tutto il piano del volpone. Questo si fermò per un istante, prima di ammettere.
"Non posso rischiare... Non con una carta cosi importante a portata di mano. Nonostante mi piacesse il secondo universo, mi è bastato guardare i primi combattimenti per capire che alla fine, sarà il settimo universo ad uscire vincitore. Nonostante tutti gli altri universi ce l'abbiano con loro per il torneo, si sono rivelati pieni di risorse e saggi. Alla fine, troveranno un modo, ne sono praticamente certo. E se davvero dovessi affrontarli, devo... Devo fare tutto il possibile per garantirmi la vittoria!"
Disse, anche se c'era del rimorso nella sua voce. Lo sapeva che non era una cosa giusta, ne onorevole quella che aveva in mente, ma non poteva mettere il suo onore davanti al suo universo. Yamcha tornò ad afferrare la caviglia della volpe, senza arrendersi, continuando a dirgli.
"Non puoi farlo! Che razza di uomo farebbe una cosa del genere? Rapire la sorella per convincere un rivale ad arrendersi! Che razza di dio farebbe una cosa del genere."
Liquiir scosse il capo, dicendo solo, a voce bassa.
"Tu non puoi capire... Tu fai parte del settimo universo, puoi vedere solo il tuo lato di questa faccenda. Ma dal mio..."
"Non c'è nessun lato e nessun punto di vista! Vuoi solo avere un modo facile di vincere!"
La volpe si girò di nuovo guardando l'umano negli occhi.
"Come puoi pretendere che il tuo mondo... Che la tua casa sopravviva se non riesci nemmeno ad avere abbastanza fiducia nelle persone che ci vivono da credere che possano farcela da sole? Come puoi dire che vuoi che il tuo universo sopravviva, se non sei disposto a batterti per esso senza ricorrere a qualche ignobile trucchetto! Tu non vuoi che il tuo universo sopravviva, tu vuoi solo un modo facile per far sopravvivere te stesso!"
Lo sguardo del dio divenne più duro, mentre giudicava quell'uomo, quel debole che pure si permetteva di redarguirlo, di dargli torto. Cosa ne poteva sapere lui di quello che passava nella mente di un dio?
"E tu cosa vuoi?"
Chiese quindi la volpe.
"Ti vanti di sapere cosa voglio io, ma tu cosa vuoi? Perché vorresti impedirmi di catturare quella ragazza? Non lo fai forse perché vuoi che il tuo universo sopravviva?"
"No... Non è per rendere facili le cose al mio universo. Se così fosse, Charda ora starebbe combattendo per noi nel torneo del potere. No. Non voglio che tu ti avvicini a lei perché lasciartelo fare sarebbe sbagliato! E' solo una bambina... Potrà avere tutti gli anni dell'universo, ma è ancora una bambina, cresciuta in una gabbia d'oro senza aver mai davvero visto la vita vera. Non merita questo. Non merita di finire per essere solo un ostaggio in un gioco di dei capricciosi..."
Liquiir lo fissò ancora più intensamente.
"E si merita forse di essere risparmiata, mentre i suoi fratelli vengono cancellati dall'esistenza? Se davvero volevano proteggerla, perché l'hanno mandata qui? Se davvero pensavano che i loro universi fossero abbastanza potenti da poter sopravvivere, perché l'hanno mandata in un'altro mondo?"
"Perché non volevano che fosse un ostaggio dei loro stessi fratelli! Ma non capisci? E' proprio per non fare quello che vuoi fare tu che l'hanno trasferita in un universo neutro... Perché altrimenti uno dei due avrebbe avuto un vantaggio sull'altro... Come avrebbero potuto ordinare ai loro campioni di eliminare l'altro universo, se questo avrebbe comportato eliminare anche lei? Non volevano trattarla solo come una pedina, come vuoi fare tu."
"Ne sei proprio sicuro?"
Disse il dio, prima di alzare un braccio, alzando la mano, con le dita unite ed il pollice rivolto al centro del palmo. Yamcha aveva già visto quel segno... Sapeva cosa stava per succedere.
"Ne sei talmente sicuro da rischiare la tua vita?"
Gli chiese, mentre l'uomo annuiva, gravemente. Liquiir iniziò ad usare il suo potere, facendo circondare il terrestre di una luce violacea, simbolo della distruzione. L'uomo poteva avvertirlo, era come se ogni cellula del suo corpo fosse appena stata ricoperta di energia. Una energia che lo avrebbe disintegrato...
"Sei disposto a essere distrutto, se in cambio ti promettessi di non toccare neanche con un dito quella bambina viziata?"
"No... Sono pronto ad essere distrutto anche solo per trattenerti un secondo solo in più, se questo vuol dire lasciare ad una mia amica un secondo in più per fuggire da te."
Fù l'ultima risposta di Yamcha...
"Uh... Non posso farci molto, allora..."
Rispose Liquiir, mentre abbassava la mano. Improvvisamente, quella strana sensazione, cosi com'era venuta, cessò. Il dio l'aveva risparmiato.
"Dev'essere davvero un posto speciale, quello da cui vieni. Beerus è fortunato a controllare un universo del genere... Forse i suoi abitanti non sono molto forti, ma almeno sanno cosa conti per davvero nella vita. Per cosa vale arrendersi e per cosa invece vale la pena lottare."
Concluse, con un tono di voce che sembrava quasi commosso. Quasi, però... Il volpone scalciò ancora, per farsi mollare una volta di più dal terrestre, mentre faceva un passo indietro, guardando verso l'alto.
"Korn? Avanti, brutto traditore imbroglione, lo so che sei qui in torno. Vieni fuori."
Chiamò a gran voce, facendo quindi apparire il suo assistente innanzi a lui.
"Imbroglione, lord Liquiir? Come vi avrei imbrogliato?"
"Oh, andiamo, non fare il finto tonto! So benissimo che sapevi per tutto il tempo dov'era quella gatta, e non mi hai detto niente! Anche adesso sai dove si trova, ma sicuramente non me lo diresti, non è così?"
Korn sorrise, senza rispondere.
"Bell'assistente che mi hanno dato... Ma guarda te... Se non mi fossi messo in allerta, controllando tutte le presenze di una certa importanza in arrivo nel mio universo grazie ai miei informatori, neanche mi avresti avvertito che Beerus e Champa hanno portato qui la loro cara sorellina."
"Siete riuscito a scoprirlo da solo, lord Liquiir. Non avete avuto bisogno di me. E poi, voi non me lo avevate chiesto."
"Sì, sì... E non mi avresti nemmeno riferito il messaggio di Vados a Beerus, non è così? Ho dovuto ricorrere al mio udito per sentirla mentre gli comunicava le ultime volontà del fratello, dopo essere stato cancellato!"
Yamcha spalancò le orecchie, sentendo quell'informazione... Ecco come aveva fatto a trovarli... La volpe doveva avere tutta una rete di spie sul suo universo, per conoscere tutte le informazioni che Korn poteva omettergli... Inoltre, gli aveva appena confermato che era stato il sesto universo ad essere cancellato. Anche se sollevato, si sentiva comunque triste per Charda, per Champa e per tutti gli abitanti del sesto universo. L'aver spiato il discorso tra Vados e Beerus doveva avergli confermato che avevano portato proprio la loro sorellina, nel suo universo. Korn fece solo spallucce...
"Non amo origliare i discorsi altrui, lord Liquiir."
"Ma sentitelo, il perfettino... Bah... Mi sono stufato di questa caccia infruttuosa... Torniamo al torneo. tanto più che ormai sarà quasi finito. Tanto vale vederne la fine, anche se credo di avere già un idea di come finirà."
Korn chinò il capo, ubbidendo.
"Come volete, lord Liquiir."
Prima di andare, però, la volpe si girò un momento verso Yamcha, dicendogli.
"Non credere neanche per un istante di aver vinto o aver avuto il ben che minimo successo: me ne vado solo perché il tempo non è dalla mia parte, oggi. E guai a te se dici qualcosa di quanto sia successo, qui, mi hai capito?"
Gli fece una bella ramanzina, voltandosi seccato, mentre Korn gli riportava dove dovevano stare, lasciando cosi l'ottavo universo.

Ci volle qualche tempo perché Yamcha recuperasse abbastanza energia da alzarsi. Puar si era occupato di lui meglio che poteva, anche se nei suoi limiti. Scontrarsi con un dio della distruzione non è certo cosa da tutti i giorni. Era praticamente un miracolo che fosse ancora vivo, con tutte le botte ricevute. Poteva solo dirsi fortunato che Liquiir c'era andato leggero, non ritenendolo una sfida. L'uomo sospirò, in quanto era stato meglio così. Il problema ora era riuscire a ritrovare la felina scappata, ma anche questo problema venne risolto più facilmente del previsto.
"Ma? E' incredibile! Siete ancora tutti e due interi?"
Chiese la ragazza, tornando sui suoi passi e vedendoli tutti e due da soli. Nonostante l'inesperienza e la paura, alla fine Charda non se l'era sentita di scappare troppo lontano, lasciando da soli quei due poveretti senza speranza a vedersela con l'ira di Liquiir. Dopo essere volata via per un buon tragitto, aveva deciso di fare dietro front, camminando tenendo il suo livello basso sperando che il dio non l'avrebbe notata.
"Incredibile, ma è così. A quanto pare, la volpe ha esaurito il tempo e se n'è andata da sola, per nostra fortuna."
"Da non credere... Allora i miei fratelli dicevano la verità definendoti più resistente di quanto non sembrassi! Ti ha usato come un punchball per tutto il tempo, eppure sei ancora intero!"
Disse la ragazza, senza vera malizia, ma umiliando comunque il terrestre, che non poté fare altro che ridere della sua sfortuna, imbarazzato. Non poteva nemmeno dirle quello che era successo per non turbarla, specie ora che sapeva che di li a poco avrebbe avuto un'amara sorpresa.
"Sai che ti dico? Qui c'è bisogno di un banchetto per festeggiare! La grande Charda gli ha dato il fatto suo a quel piccolo volpino, tanto che ha pure risparmiato voi due! Dovreste dirmi grazie!"
Sorrise la gatta, vantandosi di qualcosa che però non corrispondeva realmente a quanto era successo... Yamcha e Puar stettero zitti, per evitare polemiche. Ovviamente, la cosa fini proprio come voleva la ragazza, in un ristorante a festeggiare la sua 'vittoria', anche se l'aveva ottenuta dandosela a gambe... La seconda cena fù più salutare della prima, ma non meno abbondante, ed andò di nuovo a finire in riva al fiume, per prendere un po' di fresco sotto le stelle.
"Non è male questo pianeta... Un po' strano, magari. Ma comincia quasi a piacermi."
Commentò la ragazza, mentre i tre provavano a rilassarsi. Ci volle ancora qualche tempo, prima che avessero tutti e tre una grossa sorpresa. Come preannunciato da Liquiir, il torneo finì, e qualcuno dovette tornare a riprendere tutti e due. Ma nonostante Yamcha temesse quel momento, fù molto più felice di quanto si immaginava. Whis e Vados arrivarono, portando con loro Beerus, ed anche Champa.
"FRATELLONI!"
Gridò la ragazza, andando ad abbracciarli. I due erano molto contenti di rivederla, mentre Yamcha e Puar erano allibiti di vedere tutti e due... Specialmente di vedere Champa, dopo quanto gli era stato riferito.
"Ma... Ma... Ma come..."
"C'è stato un piccolo... Come dire... Una certa circostanza fortunata durante il torne... Volevo dire l'ispezione del grande Zeno. Grazie alla quale siamo riusciti a tornare prima."
Spiego Champa alla sorella, mentre Beerus guardò Yamcha dicendo.
"Già, proprio così. Una circostanza fortunata. Ma comunque, in pratica ho vinto io."
Champa grugni, ma Charda chiese...
"Hai vinto tu, fratellino? In che senso?"
I due si spaventarono, essendosi lasciati sfuggire qualche parola di troppo, ma ci misero una pezza rispondendole.
"Ho... Ehm... Ho vinto... L'ispezione! Si ecco... Diciamo che il grande Zeno era molto contento del mio universo. Un po' meno di quello di Champa! Tra i due, il mio era nettamente il migliore..."
"Tutta fortuna..."
"Su, dai... Non litigate, fratelloni! L'importante è che sia andato tutto bene."
Sorrise ad entrambi la felina. Per fortuna, non fece altre domande. Le domande sorsero a loro, però, guardando il gruppetto. Beerus si avvicinò a Yamcha, squadrandolo...
"Di un po'... Tu non avevi una giacca, prima?"
Chiese, notando l'uomo che indossava solo il suo gi. Il terrestre ridacchiò, rispondendo appena con un.
"Avevo un po' caldo..."
Ma Beerus lo guardò male... Che sospettasse qualcosa? Non poteva certo dirgli che aveva difeso Charda da un dio della distruzione, mentre loro non c'erano... Come avrebbero potuta prenderla quella notizia? Sicuramente le cose non sarebbero finite bene... Meglio lasciare l'impressione che tutto fosse andato bene... O quasi...
"Di un po'... Non è che hai provato a fare il lumacone con mia sorella, non è vero?"
Asserì il felino, fortunatamente facendosi un idea diversa del perché l'uomo non avesse la giacca. Beh, fortunatamente, dipende dai punti di vista...
"Cosa? No, no, no, no, no! Ma certo che no! Non mi permetterei mai..."
"Perché non ti permetteresti mai?"
Chiese ancora il gatto indagatore, mettendo l'umano in una difficile situazione...
"Su, dai, fratellino! Lascialo stare! E' stato bravissimo tutto il giorno, non ha fatto proprio niente di male."
"Oh, beh. Se lo dici tu, sorellina."
Si rabbonì il dio, rimettendo la sicura all'hakai. Yamcha sospirò, convinto di aver evitato la pallottola per quella volta. Ma subito dopo, Charda gli andò vicino e lo abbracciò, così, all'improvviso, stampandogli un bacio proprio sulle labbra... L'umano rimase inebetito, mentre la felina salutava anche Puar, facendogli un buffetto sulla testa.
"Arrivederci anche a te, piccolino! E' stata una giornata bellissima, spero che ci rivedremo!"
Yamcha era ancora impietrito, ma si smosse un poco, ritenendosi fortunato: era sopravvissuto tutta la giornata in compagnia della felina e pure ad un dio della distruzione, provando finalmente di valere qualcosa, anche a se stesso! Dopo tutto, poteva ritenersi fortunato...
"TU..."
Un'unica parola bastò per rimetterlo con i piedi per terra, mentre dietro di lui si ergevano sia Beerus che Champa, per una volta uniti verso un unico obbiettivo di distruzione... Mugolando, dovette arrendersi all'evidenza... Non era nato per essere felice, non per più di qualche secondo...
"Perché a me va sempre a finire così?"
   
 
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