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Autore: JoSeBach    08/02/2019    1 recensioni
*Attenzione: scena di suicidio nel primo capitolo!* (incompiuta)
Da quando Randall è precipitato in quelle rovine, Hershel non è più lo stesso: sembra vuoto, apatico, come se lui stesso stia affogando in quelle tenebre...
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Angela Ledore, Erik Ledore, Hershel Layton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta, Tematiche delicate
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Hershel Layton POV

Anche oggi Angela non è venuta a scuola. E siamo a due settimane di assenza. Due settimane dalla... scomparsa di Randall. Due settimane da quando le nostre mani si sono perse per il sudore e per la paura. L'ultima volta che ho visto Angela è stato quando sono tornato da Akubadain. Poi, nulla: mi disse ciò che doveva dire e se ne andò a casa sua. Erik mi ha guardato con fare caritatevole, ma non mi ha rivolto la parola. Il signor Ascot... mi ha dato una sberla. Avrebbe fatto molto di più se non fosse stato per mamma. Un altro schiaffo lo meritavo. E anche altro...

Dopo qualche giorno da... dall'incidente (almeno così lo definiscono mamma e papà) sono tornato a scuola. Mi fa troppo male stare qui: i miei compagni parlano male di me alle mie spalle, ma non osano fiatare appena entro nei loro paraggi. Se chiedo qualcosa agli insegnanti, mi rispondono controvoglia, con frasi brevi, con un volto dove traspare la loro rabbia e frustrazione per la mia presenza, come se fossi una punizione. Posso persino andare in bagno senza chiedere, non battono ciglio! Vado spesso lì più che altro per nascondermi: stare in mezzo a tutta quella gente mi fa venire la nausea. Però il silenzio non mi dà conforto, anzi: non è in grado di placare i miei... rimorsi. La caduta di Randall, la disperazione di Angela, la furia del signor Ascot... è successo tutto così in fretta.

Se solo fossi riuscito a farlo ragionare. Se solo non fossi venuto con lui, non avrebbe avuto accesso alle rovine. Mi avrebbe dato del guastafeste, sì ma almeno Stansbury non mi avrebbe chiamato assassino... Se solo non fossi mai venuto qui a Stansbury, non ci sarebbe tutto questo dolore. Angela sta soffrendo più di tutti noi: i suoi genitori la spronano a maritarsi, ma la perdita dell'amore è troppo per lei. Si fidava di me. Le avevo promesso che l'avrei protetto a ogni costo. Anche Erik sta penando amaramente: ha perso colui che considerava un fratello. Per colpa mia. I miei- I Layton soffrono per il mio silenzio. Se solo fossi stato più forte da salvarlo, se solo non avessi attivato la trappola. Se solo... fossi stato io al posto suo.

Angela ha ragione a odiarmi: non ho versato alcuna lacrima. E ora...? Sono a scuola, di fronte allo specchio e non vedo altro che una figura pallida, che si mimetizza con le pareti, che piange fiumi di lacrime.
Ridicolo.

Guardo le gocce cadere nel lavandino.
Si confondono. Voglio anch'io essere trasparente come l'acqua.
Come vorrei morire.

Non merito l'aria che respiro: appartiene a Randall e agli altri.


Premo il rasoio nella mano. Le dita sanguinano, ma le lacrime non sono dedicate al dolore; il tremore, il sudore e la nausea indicano la vera causa: ho paura.

Stupido, non sei altro che un vigliacco. Osi versare lacrime per questo?! Mi punisco con uno schiaffo.
Ora una macchia rossa è rimasta sulla guancia, ancora più evidente per il pallore.

Poi sollevo la mano destra ed estendo l'altro braccio. Inizio a tracciare alcune righe, poi altre e altre ancora, più profonde e precise, più dolorose, come per scrivere un testamento. La perdita di sangue va crescendo, sporcando di sangue il bagno candido.
Era così chiaro prima. Mi chiedo quanto tempo ci abbiano dedicato i bidelli per pulirlo alla perfezione e quanto a-

Non distrarti.

Ora mi dedico all'altro braccio. Mi è un po' difficile marchiarlo, il braccio non vuole stare fermo, e con lui la mia mente. Riesco a tracciare pochi tagli su quel braccio, voglio precipitarmi immediatamente alla gola. Sono stanco, ansimo, ma questo non mi ferma dall'atto finale. Elevo il braccio a livello della gola. Sì, devo. Ma esito.

Che aspetti? Muoviti! Avvicino la lama lentamente. Fa' un favore al mondo e AMMAZZATI!

Aggredisco la gola subito, d'istinto. Tutto si fa più lento, leggero e pesante allo stesso tempo. Mi manca il respiro ma non ci faccio caso: non mi appartiene. Mi lascio vincere, vittima delle forze esterne. Non oppongo resistenza. Il mondo si capovolge e infine un tonfo. Un colpo alla testa che scombussola tutti i nervi. Ho appena raggiunto il fondo. Non ho più lacrime da versare, non me lo posso permettere.

Certamente qualcuno avrà sentito la caduta, altrimenti non si spiegano i passi che martellano le tempie. Chiunque sia si ritroverà con uno spettacolo patetico: l'assassino ha avuto paura delle conseguenze e ha deciso di farla finita. Codardo.

L'ombra alla soglia della porta si accorcia, presentando il soggetto proiettato: Alphonse Dalston.
Non sembra contento, anzi, puntando le pupille verso il sangue si dilatano dall'orrore. Corre verso di me, non ferma alcune lacrime che evadono dagli angoli degli occhi. Mi tasta il polso rovinato e sente il battito.

«Hershel... cosa hai fatto...»
Cosa piangi?
«Hershel, mi senti?»

Non voglio rispondere, ma anche se volessi, il mio corpo è freddo, ogni movimento impossibile. Ma stanno arrivando altri passi e altre figure: ci sono alcuni studenti... o insegnanti, non distinguo quelle macchie confuse alla soglia dell'uscio.

Alphonse si alza e si volta verso di loro. «Chiamate un'ambulanza.» dice severamente.

Sento vari bisbiglii indecifrabili provenire da l?

«Allora?!» Prende un asciugamano e preme il mio collo. La superficie ruvida gratta, la ferita mi fa più male.

Le figure si dileguano. Le palpebre si fanno più pesanti, la luce troppo accecante.
«Shh... andrà tutto bene. Si sistemerà tutto.» mi rassicura con le stesse parole che mamma mi ha detto due settimane fa, ma è inutile: il respiro è limitato e instabile, le palpebre tendono verso l'inferno. Non faccio in tempo a sentire le sirene che perdo i sensi.

---

[Grazie a chiunque abbia letto questa introduzione. Nonostante abbia letto molte fanfiction, non sono molto pratica nello scrivere testi, però sentivo il dovere di pubblicare questa... roba? A ogni modo, per favore, recensitemelo, commentatelo: ogni correzione e giudizio saranno accolte. Grazie e a presto!]
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