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Autore: Celeste98    09/02/2019    2 recensioni
Prequel della long “Scritto nelle stelle... o in un fumetto” della quale consiglio la lettura poiché questa sarà essenzialmente una raccolta di eventi che ho accennato nel corso della storia o che serviranno a chiarire i numerosi dubbi lasciati dalla prima storia.
*Tratto dal primo capitolo*
“La prossima volta allora comincia con il dar retta ai tuoi stessi consigli e non impicciarti nelle cose che non ti riguardano, capellone” sbottò il tipo bassino che noto solo ora essere rimasto alle nostre spalle.
“Un semplice grazie sarebbe bastato, nanerottolo” rispondo di rimando non riuscendo a trattenere un ghigno alla vista della vena che pulsava al centro della sua fronte.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Radish, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Scritto nelle stelle... o in un fumetto'
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POV Vegeta
Sono le 7:55, mancano solo cinque minuti all’ingresso a scuola e, ovviamente, quell’idiota del mio migliore amico è in ritardo. Giuro che questa volta gliele suono come si deve. Chissà che scusa si inventerà questa volta soprattutto.
Come se avesse in qualche modo letto nei miei pensieri, ecco che attraversa di corsa il cancello d’ingresso e mi raggiunge alla panchina dove siamo soliti trascorrere l’intervallo, o almeno dove io sono solito trascorrere l’intervallo mentre quell’idiota del mio migliore amico corre dietro a tutti le rappresentanti del genere femminile della scuola.
“Scusa il ritardo” esordì Radish con il fiatone “C’era un gruppetto di ragazzini andicapaci bloccato su un albero e ho dovuto-”
“Mh-mh” nego con un sopracciglio alzato e le braccia incrociate al petto
“Hai ragione. Mi sono battuto con un cazzone incappucciato ma poi abbiamo scoperto che si chiama Gine anche la sua mamma” replica con estrema serietà
“No” nego di nuovo
“Traffico?”
“Già usata”
“Cazzo Veg! Ci credo che sono ancora single. Con tutte le tue domande a cui devo rispondere ogni volta che faccio tardi a un appuntamento o non rispondo al telefono chi cavolo l’avrebbe sopportato il bis anche da una ragazza?!” sbotta mentre mi alzo in piedi. Decido di stare al gioco per fargli capire che gli ho perdonato il ritardo e, stampandomi in faccia la mia espressione più seria, mi volto di nuovo verso di lui.
“Quindi ammetti che stai pensando di tradirmi?!”
“No certo che no, lo sai che per me esisti solo tu” e, come suo solito fare, mi avvolge le spalle con un braccio un attimo prima di lasciar libero sfogo alle nostre risate.
“Scollati capellone e muoviamoci ad andare in aula prima che qualcuno si faccia strane idee o peggio che la vicepreside Baba decida di venire a cercarci” esclamo accompagnando le mie parole con una gomitata per convincerlo a spostarsi.
“Oh no mi ci manca giusto quella strega per rendere la mia giornata un vero inferno già dal mattino” non mi era difficile credergli. Radish e Kakaroth non stavano passando un bel periodo e, da quando il nonno si è ammalato, il maggiore dei Son aveva cominciato ad assentarsi sempre più di frequente a scuola e più di una volta mi ero ritrovato a passargli i compiti durante la pausa pranzo.
“Hai trovato il tempo di studiare per il test di geometria?” chiedo avvicinandomi all’aula.
“Cazzo il test! Ecco cosa avevo dimenticato” la voce di Rad accompagnata dal suono prodotto dalla sua mano schiaffata in fronte mi convince a voltarmi. Come volevasi dimostrare, il mio udito non mi aveva ingannato e infatti trovo il mo migliore amico con il viso pallino dal terrore e la mano destra a districare i capelli.
“Veg io me la do a gambe. Tu non mi hai visto”
“Rad non dire cazzate. La scuola è iniziata da soli due mesi e già hai fatto fin troppe assenze” faccio per corrergli dietro per le scale, ma a sbarrarci la strada troviamo niente di meno che la vicepreside Baba.
“Son! King! Vi siete persi? La vostra classe è dall’altra parte” quanto detesto quella nana malefica!
“Oh vicepreside, buongiorno. Noi stavamo cercando proprio lei in realtà" inizia Radish improvvisando sul momento
"Ah sì? Beh mi avete trovata. Cosa volete?" chiede la nana malefica raggiungendoci sul pianerottolo e incrociando le braccia al petto
"Ehm vede noi... Stavamo pensando, io e lui intendo... Che... Ehm"
"Che numero porta di scarpe? Abbiamo trovato un paio di scarpe argentate che siamo sicuri staranno in incanto con il vestito da strega dell'Ovest che indossava ieri" intervengo con una pacca tra le scapole di Rad nella speranza che si svegli in tempo per comunicare a correre
"BRUTTI SCREANZATI E MALEDUCATI CHE NON SIETE ALTRO! ANDATE IMMEDIATAMENTE NELLA VOSTRA CLASSE PRIMA CHE VI SPEDISCA NELL'UFFICIO DEL PRESIDE" fortunatamente le urla della vicepresidente svegliano il capellone e, senza farcelo ripetere due volte, ci fiondiamo immediatamente nella classe di geometria.
"Oh qual buon vento, Son. Che onore essere degnati della sua presenza stamani. Andate a sedervi, un minuto in più e non aveste svolto il test" a parlare fu quell'altra eccellentissima testa di cazzo del professor Nineth, un tipo più largo che alto (tanto che quando lo si vede dall'alto forma un cerchio perfetto da far invidia a Giotto), gli occhi a mandorla e un'espressione tra l’esasperato e lo scocciato.
Io e Radish ci sediamo ai nostri posti in fondo all'aula e il professore ci consegna i test. La geometria non è la materia in cui spicco, ma i problemi non mi sembrano troppo difficili. Radish ovviamente non la pensa come me
"Sono spacciato" mormora tenendosi la testa tra le mani.
A quaranta minuti dall'inizio del test io ho già finito tutti gli esercizi mentre Radish sta ancora disperatamente masticando la matita... Con uno scatto fulmineo scambio i nostri test (su cui fortunatamente nessuno dei due ha ancora scritto il nome) e, sotto lo sguardo confuso del mio amico, mi metto palesemente a copiare da quello che era il mio compito.
"KING! Stai copiando?! Scrivi il tuo nome sul compito e fila immediatamente nell'ufficio del preside. Blue raccogli tutte le copie. Il test è appena finito" le urla del professor Nineth attirano su di me l'attenzione di tutta la classe e con uno sbuffo eseguo l'ordine per poi prendere il mio zaino e lasciare la classe seguito a ruota dal grassone.
"Preside Yammer questo teppista ha tentato di imbrogliare al test di oggi. Mi aspetto che lo punisca in modo adeguato" tsk neanche avessi tentato di hackerare la NASA. Grazie al cielo mi risparmio l'intero discorso del professore poiché rimango fuori dall'ufficio per qualche minuto. Quando uscì dall'ufficio il prof mi lanciò un'occhiata soddisfatto
"Il preside ti sta aspettando" con uno sbuffo, l’ennesimo di quella mattina, mi dirigo nell’ufficio e mi accomodo sdraiandomi quasi sulla poltrona dinanzi alla scrivania, senza aspettare l’invito dell’uomo.
“Mr King spero che abbia una spiegazione valida per questo comportamento intollerabile”
“Non avevo studiato e mi scocciava consegnare in bianco” mento senza il minimo tentennamento o dubbio, Rad è come un fratello per me e so per certo che lui farebbe lo stesso a ruoli invertiti. Cazzo, abbiamo preso tanti di quei pugni per difenderci le spalle nelle scazzottate, non mi fermerò di certo di fronte alla minaccia di una sospensione.
“Fingerò di crederle, King. In una situazione normale non esiterei a sospendere un alunno per un comportamento del genere, o a metterlo in punizione quando si tratta di un evento raro. Nel suo caso le propongo un accordo” esordì il preside abbassando lo sguardo sulla scrivania per impilare dei fogli. Le sue parole mi lasciano di stucco, ma allo stesso tempo mi accendono dentro una certa curiosità che mi spinge a voler sapere il resto
“Dunque?” chiedo infatti mettendomi composto sulla poltrona e inarcando un sopracciglio.
“Lei è uno degli studenti migliori dell’istituto. Un perfetto rendimento scolastico con una media di A in tutti i corsi nonostante l’anno accademico sia iniziato da poco. Inoltre gioca nella squadra di football della scuola ed è iscritto a numerosi progetti extrascolastici”
“Dove vuole andare a parare, preside?”  detesto i giri di parole e le perdite di tempo, ovviamente questo evito di dirlo altrimenti non esiterà a sospendermi su due piedi infischiandosene del mio ottimo rendimento scolastico.
“Sarebbe un peccato che la sua carriera scolastica venga intaccata da una punizione o peggio una sospensione. Quindi le propongo un accordo: io chiuderò un occhio sulla faccenda del compito di geometria e lei in cambio domani farà si occuperà di mostrare la scuola a una nuova studentessa che si è appena trasferita. Ci sta?” mi chiede infine intrecciando le dita sopra la scrivania.
“Mi sta proponendo di ignorare il mio tentativo di imbrogliare a un test e in cambio io domani dovrò saltare le lezioni per fare da guida turistica a una ragazzina del primo anno?” il preside annuisce alla mia domanda riepilogativa “Penso si possa fare... Ora posso andare? Dopo essermi perso letteratura vorrei evitare di tornare qui per aver fatto tardi a ginnastica. Buona giornata”
§
“L’ho sempre detto che tu hai più culo di chiunque in questa cazzo di scuola! A chi altro beccato a copiare avrebbero proposto di assentarsi a tutte le lezioni della giornata?!” esordì Radish stravaccandosi sulla panchina e occupandone due terzi. Oggi ha fatto praticamente i salti mortali per arrivare a scuola in anticipo solo per la curiosità di vedere la ragazzina che sto aspettando e, ovviamente, tempestarmi di domande.
“Che vuoi farci Son? Non tutti sono me... Ma fossi in te non esulterei così in fretta, si tratta comunque di fare da babysitter a una mocciosa del primo anno che sono certo mi farà le palle quadrate con le domande più assurde che le possono venire in mente” il suono della campanella interrompe sul nascere qualsiasi altra domanda del capellone.
“Cazzo di già?! Tu la aspetti qui o entri?”
“La aspetterò nell’atrio, l’appuntamento è più o meno tra qualche minuto” detto ciò mi alzo e inizio ad avviarmi verso l’ingresso. Stamattina ho preferito rinunciare allo zaino dal momento che non avrei seguito le lezioni, ma per ogni evenienza lascio sempre nell’armadietto anche qualche romanzo con cui passare il tempo e qualcosa mi dice che oggi potrebbe tornarmi utile.
Io e Radish siamo gli ultimi ad entrare e nel salutare il mio amico la mia attenzione viene catturata da una figura seduta sul bancone che divide il corridoio dalla stanza dove ci sono le fotocopiatrici. È un tipo abbastanza stravagante con i capelli turchini legati in una coda alta da cui però sfuggono alcuni ciuffi più corti degli altri e osserva l’ambiente intorno a lei con gli occhi azzurri pieni di meraviglia. Non indossa l’uniforme scolastica perciò non impiego molto a fare due più due, intuendo che si tratti della nuova studentessa. Siamo ormai rimasti gli unici nell’atrio, posti ai due lati opposti della grande sala poiché io mi trovo con le spalle poggiate contro la parete di fronte a lei. Non ho la benché minima intenzione di andarle incontro e deve averlo capito anche la turchina perché la vedo venirmi incontro con la coda dell’occhio. Che la tortura abbia inizio
“Ciao... Sono nuova qui e il preside ieri mi ha detto che avrebbe incaricato uno studente di farmi visitare la scuola. Non c’è più nessun altro qui nell’atrio quindi deduco che sia tu” sposto finalmente lo sguardo sulla ragazza che mi sta a qualche passo di distanza e mi porge la mano  con un sorriso a trentadue denti.
“Il mio nome è Bulma Brief” in risposta sbuffo sonoramente e ignoro volutamente la sua mano tesa.
“Vediamo di darci una mossa ragazzina. Cerca di starmi dietro e non perderti” esclamo allontanandomi verso uno dei tanti corridoi dell’edificio.
“Che modi... Scusa? Non mi hai detto come ti chiami” saltellando un po’ la ragazzina fa del suo meglio per affiancarmi
“Non ti serve saperlo”
“E se ho bisogno di chiamarti come faccio?”
“Semplice: non lo fai”
Trascorriamo la mattinata a fare il giro della scuola, quattro lunghe ore in cui la ragazzina non smise mai, e dico MAI, di parlare. Mio malgrado e nonostante la mia intenzione di ignorarla captai qualche informazione. A quanto pare era iscritta al primo anno ma, essendo più avanti sul programma in alcuni corsi, avrebbe seguito alcuni corsi del secondo, in particolare me la sarei trovata tra i piedi ai corsi di scienze della terra, matematica e fisica e probabilmente sarebbe andata così per TUTTI gli anni a venire perché, essendo scarsa in ginnastica e filosofia, non poteva fare il salto (e quindi non avrebbe potuto tediarmi per TUTTO il liceo), in compenso ama la lettura e la prima cosa che mi chiese fu infatti se fosse presente una biblioteca.
“Mi chiedevo, ragazzo del mistero, quali laboratori e club extrascolastici ci sono in questa scuola? Sai al mio vecchio liceo ero direttrice e responsabile del club di robotica e mi piacerebbe continuare a farne part-”
“Sono diversi club, non li ricordo tutti” esclamo interrompendo il suo ennesimo racconto che tanto non ascolterò.
“Uffa certo che sei scorbutico. Dove posso informarmi su quali e quanti sono?”
“Che vuoi che ne sappia?! In segreteria suppongo”
“Perché stiamo andando verso l’uscita?”
“Non hai detto di voler andare in biblioteca?” non mi sfugge il suo sguardo in un attimo divenuto splendente. Attraversammo il sentiero fino la biblioteca in assoluto silenzio e una volta lì la trovammo, come sempre, deserta.
“Di solito non ci viene mai nessuno, ma alcuni studenti la usano come scorciatoia quindi ti consiglio di guardare da entrambi i lati quando esci da una corsia o rischi che qualche idiota ti investa” mi trovo a pronunciare senza neanche farci caso, in ricordo di quel primo incontro con colui che è diventato per me più di un fratello.
“Quale idiota si farebbe investire mentre attraversa una biblioteca?” ridacchia la turchina. Già non la sopporto
Senza aggiungere nient’altro faccio per allontanarmi, Radish sicuramente mi starà aspettando in sala mensa.
“Ehi dove stai andando? Non puoi lasciarmi qui!” sbotta la turchina correndo per affiancarmi.
“La gita turistica è finita, quindi puoi smettere di tediarmi ragazzina”
“La vuoi smettere di chiamarmi ragazzina? Io un nome lo ho al contrario tuo, e mi chiamo BULMA. Vedi di usarlo” che caratterino... “E poi dove dovrei andare scusa? Sono appena arrivata in questa scuola e apparte te non conosco nessuno. Ho deciso: vengo con te! Dove andiamo?”
§
“E così tu inizierai da domani eh? Come mai hai scelto di venire qui se hai frequentato solo scuole private?” chiese Radish alla turchina seduta al mio fianco in sala mensa... Come c’era da aspettarsi, non solo riuscito a liberarmi di lei e ora è seduta tra me e il mio migliore amico.
“La scuola privata che avevamo preso in considerazione è dall’altra parte della città e in ogni caso non accettano iscrizioni ad anno accademico ormai iniziato così ho voluto provare l’esperienza della scuola pubblica”
“Ciao ragazzi!” la voce di Kakaroth ci raggiunge prima che lui appaia nei mio campo visivo sedendosi di fronte a noi “Ciao tu sei nuova? Non mi pare di averti già vista in giro, tantomeno con questi due zucconi. Cosa hai fatto di male per meritare una punizione anche solo paragonabile alla loro compagnia?” continua rivolgendosi alla turchina. Kakaroth non è cambiato per niente in questo anno, ha iniziato le superiori e ovviamente non si è mai allontanato dai suoi amici.
La turchina al mio fianco, come diavolo si chiamava?, ride per la frase del marmocchio per poi rispondere “Mi chiamo Bulma e da domani inizierò a frequentare questa scuola, oggi sono venuta solo a fare un giro”
“Ah quindi è vero che sei nuova. Sei capitata proprio male se le prime persone che hai conosciuto sono stati questi due, ma possiamo rimediare. Io sono Goku, Radish è mio fratello maggiore e, ti prego, non far caso a come mi chiamano lui e Vegeta, preferisco di gran lunga Goku” lancio un’occhiataccia a Kakaroth mentre noto con la coda dell’occhio la ragazzina voltarsi verso di me con un ghigno serafico
“E così ti chiami Vegeta eh? Devo dire che in effetti somigli allo spocchioso principino di Dragon Ball” e dopo questa non credo che potremmo mai andare d’accordo.
 
 
 
SPAZIO AUTRICE
Capitolo due. È trascorso poco più di un anno da quando Vegeta ha fatto la conoscenza di Radish e oggi è il turno della famosa turchina che, come tutti sappiamo, gli sconvolgerà la vita. Direi che la prima impressione non potrebbe essere più sbagliata, voi che ne pensate? Ve la immaginate la scena con il bel tenebroso e scorbutico Vegeta seguito a ruota dall’allegra, spontanea e testarda Bulma Brief?
Il legame tra Rad e Vegeta è a tutti gli effetti fraterno (non ho resistito alla tentazione di inserire tra un dialogo preso da Deadpool 2 che mi sembrava più che adatto alla situazione, chi conosce il film penso che l'abbia individuato), tanto che King non esita a rischiare una punizione per salvare la media del suo migliore amico. Fortunatamente gli va di lusso, e anziché una punizione si trova dover a che fare con una giornata di orientamento a una nuova iscritta dell’ultimo minuto.
Fatemi sapere cosa ne pensate. A presto 🤗🤗
  
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