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Autore: Lost on Mars    09/02/2019    3 recensioni
È difficile per Lily avere un migliore amico che non perde mai l’occasione di azzuffarsi con suo fratello. È meno difficile aggiustare il naso di Scorpius, nonostante lui non riesca a stare fermo per dieci secondi consecutivi. È facilissimo invece risolvere i problemi altrui, così da non pensare ai propri.
Per Albus, al contrario, è estremamente facile attaccar briga con chiunque gli dia fastidio. È un po’ meno facile stare a sentire gli avvertimenti dei suoi migliori amici, che cercano di tirarlo sempre fuori dai guai – tranne Frank, che lo appoggia in tutto. È difficilissimo chiedere scusa e riconoscere di aver sbagliato, colpa del suo maledetto orgoglio.
Per entrambi, è assolutamente impossibile fare ordine tra il caos che regna sovrano nella loro testa, nella loro famiglia e nelle loro vite.

“Mi limito a guardare Lily, che gli sorride in un modo genuino, spontaneo, che non ha niente di forzato. Se devo dirla tutta, Malfoy non sembra avere più quell’aria da dio sceso in terra, né quell’atteggiamento tanto odioso che lo caratterizza. Il modo in cui la sta guardando, in cui le si rivolge, o anche il semplice tono calmo e gentile della sua voce, lo fanno sembrare tutt’altra persona.”
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Roxanne Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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VIII – ALEC
 
La regola del lunedì
      
I lunedì mattina fanno schifo e questa è una regola universale. Il lunedì è una giornata che andrebbe definitivamente eliminata dalla settimana, o quantomeno trasformata in una sorta di domenica alternativa, in cui è possibile abituarsi pian piano al ritmo delle lezioni e dei compiti senza uscirne troppo traumatizzati.
Tuttavia, come tutte le regole, anche quella che sancisce lo schifo del lunedì ha una sua eccezione e io la scopro proprio oggi, lunedì 2 ottobre. Mi alzo dal letto con una strana energia a scorrermi dentro, sveglio Scorpius dicendogli che ho una strana sensazione a proposito della giornata, lui per tutta risposta mi spinge via dal suo letto e chiude le tende del baldacchino mugugnando qualcosa a proposito del fatto che sono pazzo e ho bisogno di farmi curare, dopodiché mi preparo per nulla spaventato dalla doppia ora di trasfigurazione che ci attende tra meno di due ore e non mi pesa nemmeno aspettare che Scorpius si decida ad alzarsi e vestirsi, mentre i nostri compagni di stanza, Samuel Nott e Justin Davies, stanno ancora beatamente poltrendo.
In Sala Grande, a colazione, ho un appetito inaudito e mangio qualsiasi cosa che mi capiti a tiro, sotto lo sguardo scioccato di Lily e quello assonnato di Kelsey. Dopodiché, quando Lily dice una cosa all’orecchio a Scorpius ed entrambi puntano lo sguardo dal lato opposto della Sala Grande, capisco cos’è a rendere quel lunedì mattina straordinariamente meraviglioso. Mi giro anche io e guardo il fantastico spettacolo che mi si para davanti: Albus Potter con un muso lungo fino a terra che non rivolge la parola a nessuno.
Fantastico, ripeto. La soddisfazione che io e Scorpius abbiamo provato sabato agli allenamenti non è nemmeno misurabile. Io l’ho sempre detto che il karma prima o poi avrebbe fatto il suo dovere e ci avrebbe ripagati di tutte le volte in cui l’ha passata liscia grazie ai suoi amici o al fatto che suo padre è nientemeno che l’uomo più famoso del Mondo Magico. Ma tutti questi soprusi, oggi lunedì 2 ottobre, sono finalmente giunti al termine.
«Come sono andati gli allenamenti sabato?» chiede ad un certo punto Kelsey, forse per evitare di addormentarsi sul suo piatto di porridge.
«I migliori allenamenti di sempre» rispondo immediatamente, con un sorrisone.
«In realtà abbiamo capito di dover rifare metà della squadra» borbotta Scorpius, prima di prendere un sorso veloce dalla sua tazza di succo di zucca. Non ha tutti i torti: il nostro portiere si è ufficialmente rammollito e uno dei battitori ha deciso che studiare per i M.A.G.O. non può coincidere con il Quidditch.
«È un dettaglio, aprirò le selezioni oggi e domani sera ci penseremo» aggiungo velocemente.
«Cos’è successo con mio fratello, invece?» domanda subito Lily. Lei è sempre così diretta e non si fa scrupoli a porre domande scomode. Per questo la adoro, è un autentico cavallo di battaglia e quando sorge qualche problema, va dritta a chiedere spiegazioni. Spesso senza alcuna pietà.
«Perché credi che sia successo qualcosa?» le chiedo di rimando, incrociando le braccia sul tavolo.
Lily sospira. «Conosco Albus da quando sono nata e quando non rivolge la parola nemmeno a Frank possono essere successe due cose» inizia a spiegare velocemente. «Papà si è schierato contro di lui, oppure c’entra il Quidditch.»
Annuisco e lei continua: «E dal momento che nostro padre non è qui a fingere che Albus non sia il suo figlio preferito, c’entra per forza il Quidditch.»
Scorpius soffoca una risatina e lei si volta subito verso di lui guardandolo con aria interrogativa. Anche io guardo Scorpius, e decido che questa storia è meglio che la racconti lui, dopotutto ne è il protagonista.
«Albus era al campo per gli allenamenti. Avevamo entrambi un permesso per il campo, lo stesso giorno alla stessa ora» inizia Scorpius. «Ma dato che al momento godo di una specie di immunità nei suoi confronti, mi sono permesso per una volta di fare come dico io e gli ho detto di sloggiare e lui se ne è andato via senza ribattere, dato che adesso non può più comportarsi da selvaggio e sferrare pugni a destra e a manca.»
Lily rimane in silenzio per un momento. Evidentemente sta ragionando. Mi aspetto che ne sia divertita, ma non c’è traccia di divertimento sul suo volto: il suo viso è una maschera di serietà, ha le labbra serrate e lo sguardo duro, ancora rivolto verso Scorpius. Dopodiché sospira, ma io rimango comunque in allerta, perché chiunque conosca Lily sa che un sospiro è solo l’inizio di una tempesta.
«La prossima volta evitate di fare i coglioni» dice semplicemente, la sua voce è fredda e piatta. Non sembra neanche arrabbiata, è come se fosse… non so, delusa?. «Albus entro la fine del mese avrà trovato un modo per farvi fuori entrambi e io sono davvero stufa di tutte queste azzuffate.»
Si alza dal tavolo senza nemmeno aver finito i pancakes che ha nel piatto, cosa decisamente grave dato che li ha ricoperti di cioccolata e lei adora visceralmente la cioccolata, recupera la borsa con tutti i libri e se ne va di fretta. Kelsey, accanto a me, la guarda preoccupata e dopo qualche secondo di realizzazione la segue a ruota, dimenticandosi di portare persino i libri con sé.
Anche Scorpius è sconcertato e non sa cosa dire. Ed inoltre, l’uscita di Lily non ha attirato solo la nostra attenzione: anche gli occhi verdi di Albus Potter sono puntati sulla pesante porta della Sala Grande, e un momento dopo si puntano infuocati su di noi, come se sapesse e avesse ascoltato la nostra conversazione.
«Dici che si è arrabbiata?» mormoro a Scorpius. Ma lui non mi risponde. Ha lo sguardo perso nel vuoto e capisco che è con la mente su tutt’altro pianeta.
Mi ero decisamente sbagliato prima: i lunedì fanno davvero schifo e per questa regola non esiste nessuna miracolosa eccezione.
 
«E finalmente, nel 1528, venne siglato l’armistizio. L’esercito del capitano Saltiger subì tragiche perdite, e nel frattempo in Gran Bretagna l’assetto sociale della comunità magica andava incontro a numerosi cambiamenti, in quanto l’anno prima era stato eletto come primo ministro…»
«Psst, Scorpius.»
Il mio migliore amico è l’unico essere vivente in questo castello che riesce a seguire e addirittura a capire quello che dice Rüf. Lo sto chiamando da qualcosa come cinque minuti e non mi calcola minimamente, mentre i suoi occhi volteggiano al seguito del fantasma del professore e non si degnano nemmeno per un momento di posarsi su di me. Ma davvero, come si fa a seguire le lezioni di Rüf senza addormentarsi sul banco?!
«Scorp!» gli dico ancora, stavolta accompagnando il mio sussurro disperato da una gomitata. Lui distoglie finalmente lo sguardo dalla figura evanescente e dondolante del professore e si volta verso di me, rifilandomi uno sguardo così tagliente che pare che io gli abbia appena ammazzato il gatto. E Merlino solo sa quanto Scorpius ami il suo gatto, penso sia l’unica cosa che ami più di se stesso, il che è tutto dire.
«Che vuoi?»
«Facciamo qualcosa?»
«Sto seguendo la lezione.»
«Ma io mi sto annoiando a morte.»
«E quindi?»
«E quindi tu sei il mio migliore amico.»
«Anche tu, ma ciò non ti ha impedito di dire alla squadra di trovare un modo per farmi picchiare da Potter. Di nuovo.»
«È un piano geniale ed è per il bene di tutti i Serpeverde. E tu lo sai.»
«Ho praticamente una taglia sulla testa!»
«Dai, non esagerare. Non è una taglia, è un piccolo sacrificio per un ben-»
«Pullock, Mcfly!» tuona ad un certo punto il professor Rüf. So che si sta riferendo a noi, perché è dal primo anno che ci chiama così. Alziamo istintivamente la testa e lo guardiamo, senza dire niente. «Smettetela di parlare o vi incollerò le labbra con un incantesimo adesivo.»
Sbuffo, mentre noto le guance di Scorpius assumere un colore più rosato del solito. Dopo un po’ prende la piuma e comincia ad annotare distrattamente qualcosa sulla sua pergamena, leggo le parole “primo ministro”, “riforma”, “sommosse sociali” e so che sta prendendo appunti. Che caso disperatamente perso. A questo punto non ho altra scelta se non quella di accasciarmi sul banco e farmi cullare dalla soporifera voce del professore che parla di tutti i problemi che ci sono stati  nel sedicesimo secolo tra il ministero della magia e il governo della regina Elisabetta. Mentre parla, scruto i miei compagni di classe: Clemence scrive china sul banco, non che ci sia da stupirsi, ha voti altissimi in quasi tutte le materie e Scorpius dice che sua zia Daphne, la madre di Clemence, non fa che vantarsi dei voti della figlia e va a dire in giro che la sua bambina collezionerà sicuramente tutti i M.A.G.O. con il massimo dei voti; Albus Potter e il suo amico Frank Paciock si stanno scambiando di continuo una pergamena, probabilmente stanno giocando a qualche gioco stupido come tutti i migliori amici di questo mondo fanno durante le lezioni noiose; nel banco accanto, anche Bellamy MacMillan sta prendendo appunti fittamente, mentre Derek Canon si è appisolato sul banco; Dorothea Rosier, seduta a poca distanza dal nostro banco, ha il libro di pozioni aperto sulle ginocchia e sta appuntando le fasi della preparazione di un filtro d’amore su una pergamena, facendo ogni tanto delle correzioni sul libro. Io sento gli occhi diventare sempre più pesanti e dopo quello che mi sembra solo un momento, il trillo della campanella mi fa destare all’improvviso.
Grazie a Merlino questa lezione è finita.
Ci alziamo tutti insieme dalle nostre sedie e davanti la porta si crea in poco tempo una fila per uscire. Dopo di noi hanno lezione quelli del quinto anno, insieme ai Tassorosso: intravedo Lily e Kelsey che camminano a passo spedito per il corridoio e parlottano tra di loro a bassa voce. Lily sembra furiosa proprio come qualche ora fa, mentre Kelsey la tiene sottobraccio e la ascolta, ogni tanto replica con calma. Io e Scorpius decidiamo di aspettarle accanto alla porta dell’aula per salutarle, ma solo Kelsey si ferma  per qualche secondo di fronte a noi, rivolgendoci un saluto accompagnato da un sorriso sconsolato, mentre Lily è entrata senza degnarci nemmeno di uno sguardo e si è addirittura seduta in prima fila. Kelsey entra e si siede accanto a lei, mentre sempre più ragazzi cominciano ad entrare in aula. Decidiamo di andarcene.
«Ma si può sapere perché è così arrabbiata?» mi chiede Scorpius, mentre aspettiamo che una rampa di scale ci raggiunga e ci permetta di salire al terzo piano.
Io scrollo le spalle. «Non lo so, è da stamattina che è strana.»
«Sì, ma perché?» continua, scompigliandosi i capelli. «Cioè, che le abbiamo detto?»
«Uhm, allora…» inizio. «Stavamo facendo colazione, poi Kelsey ci ha chiesto degli allenamenti, e poi tu hai detto di aver mandato via Potter a calci in culo dal campo…»
«Dici che è per quello?» scatta subito Scorpius, parandosi di fronte a me. «Cioè, io lo so che è suo fratello, ma stavo semplicemente narrando un fatto divertente, e poi non l’ho mica insultato o cosa, ho solo detto che per una volta ho imposto il mio volere.»
«Ma non può essere per questo» osservo. Le scale sono arrivate e ci sbrighiamo a salire i gradini e a scendere nel corridoio che ci interessa, prima di essere sballottati qua e là per la scuola. «Non è mica la prima volta che parli di tutti i battibecchi con Potter, e non si è mai arrabbiata.»
«E quindi che cosa abbiamo fatto?»
Prima di rispondere, aggrotto le sopracciglia. Non ho mai visto Scorpius interrogarsi così tanto per qualcosa, qualcuno, e tutto ciò è molto sospetto. Certo, Lily non si è mai comportata così con noi, quindi anche io sono ovviamente un po’ preoccupato per questa situazione, ma non credo che sia così tragica come la vede il mio migliore amico e non sento il bisogno di incaponirmi così tanto su cosa possa essere successo. Scorpius, invece, si sta letteralmente logorando. Lo vedo dal suo sguardo che vola da tutte le parti e dalle sue povere labbra che cominceranno a sanguinare se non smetterà di mordersele. Penso che la definizione giusta da attribuirgli in questo momento sia disperato e mi fa davvero uno strano effetto. Non ho mai conosciuto la versione disperata di Scorpius, ma adesso che ce l’ho di fronte non mi piace per niente e voglio assolutamente che torni la persona che è sempre stata.
«Forse la Cooman ci darà qualche risposta» provo a dire, per sdrammatizzare il tutto.
«La Cooman è pazza» ribatte Scorpius, con voce tagliente. Poi si ferma sul posto, sta in silenzio qualche secondo e poi alza lo sguardo su di me. «E di certo non ne sa niente di Lily.»
Detto questo, scompare dentro uno dei bagni e io so, che in qualità di suo migliore amico, dovrei probabilmente andare a recuperarlo e dovrei chiedergli cosa c’è che non va, ma so anche che quando Scorpius fa questo genere di cose è meglio lasciarlo sbollire in santa pace e mentire se qualcuno mi chiede che fine abbia fatto.
«Scorpius non si sentiva bene, professoressa, è andato in Infermeria» mi ritrovo a dire alla Cooman venti minuti dopo l’inizio della lezione, quando finalmente si accorge dell’assenza di Scorpius. E lei mi risponde che l’aveva previsto, che qualche problema l’avrebbe tenuto lontano dall’aula.
Solo che a pranzo, quando Kelsey mi chiede dove si sia cacciato Scorpius, mentire diventa improvvisamente difficile, perché anche se è stata la voce composta e delicata di Kelsey a farmi quella domanda, sento lo sguardo infuocato di Lily su di me, e non ho il coraggio di dire una bugia, perché lei lo capirebbe e io probabilmente farei più casini di quanti non ce ne siano già.
«Non lo so, è da dopo Storia della Magia che non lo vedo» rispondo. Nessuno aggiunge più niente e cominciamo a mangiare in silenzio, ma Lily non prende nemmeno in mano la forchetta e guarda il suo piatto per un po’.
«Scusate, devo andare in bagno» dice ad un certo punto. Né io, né Kelsey osiamo dire qualcosa e la lasciamo uscire dalla Sala Grande.
 
«E dai, Kels! Devi sapere qualcosa!»
Sto implorando Kelsey di dirmi cosa sia successo a Lily quella mattina e ho anche minacciato di impedirle di andare a lezione di Ebologia nel pomeriggio, ma non ha funzionato perché lei, in tutta risposta, ha detto che le avrei fatto un favore se l’avessi tenuta fuori dalle serre. Approfitto di questo momento perché dopo pranzo Lily ha statuito che non si sarebbe presentata a nessuna lezione del pomeriggio perché non si sentiva molto bene e da quel che so è chiusa in Infermeria da un paio d’ore.
«Ovvio che so qualcosa, Alec!» esclama, mentre camminiamo per il corridoio del primo piano. «È che non posso dirtelo, Lily mi ha fatto una confidenza e non posso di certo dirla a te.»
«E perché? Mi riguarda? Sono coinvolto?» le chiedo a raffica. Kelsey sbuffa esasperata, portandosi un ciuffo di capelli biondi all’indietro, poi si ferma sul posto e mi trascina accanto ad una colonna.
«No, tu no c’entri niente» mi dice. «Ma non posso dirtelo lo stesso.»
«Allora ce l’ha con Scorpius» concludo.
«Congratulazioni, genio. Adesso posso andare a lezione?» mi chiede, un po’ infastidita.
«No!» esclamo. «Perché ce l’ha con lui? Voglio dire, sono quasi quarantotto ore che non insulta Potter per qualcosa, direi che è un record, no? Perché prendersela?»
«Alec, non posso dirti niente, mi dispiace» mi dice ancora. «Quando vorrà, te ne parlerà Lily, d’accordo?»
«Ti giuro che sarò muto come un pesce!» continuo, cercando di convincerla. Lei scuote la testa e ricomincia a camminare spedita, ma io la seguo e non mi do per vinta. Salazar mi è testimone, sono disposto a seguirla fin dentro la serra e a sorbirmi la voce del professor Paciock per un’ora intera, pur di scoprire quello che è successo.
«Sono solo curioso!»
«No, non sei tu quello curioso!»
«Cosa intendi dire?»
«Intendo dire che me lo stai chiedendo per dirlo a Scorpius e mettere fine ai suoi dilemmi esistenziali e alla sua disperazione, ecco.»
«Ma per piacere!»
«Alec, non sai dirmi le bugie. Arrenditi.»
Maledizione se ha ragione! Non riesco a mentire a Kelsey, non so perché. Non riesco a farlo con nessuno dei miei amici, neanche con Lily e Scorpius. Sarà che loro mi conoscono talmente bene che capiscono immediatamente quando sto cercando di raccontar loro una stupidaggine. In questo caso, Kelsey ha ragione: mi fa strano vedere Scorpius in una simile condizione, vorrei poterlo aiutare e l’unico modo che ho di farlo è scoprire cosa sta succedendo e dirglielo, in modo che lui possa risolvere pacificamente la situazione con Lily. D’altra parte, nemmeno Kelsey sa mentire con me, quindi nei suoi occhi verdi leggo la sofferenza che prova nel vedere Lily così turbata e arrabbiata per chissà cosa: anche lei vorrebbe aiutarla, ma penso che Lily e Scorpius siano più simili di quanto tutti noi crediamo e che nessuno dei due farà mai la prima mossa, perché l’orgoglio è qualcosa che gli scorre nelle vene e non c’è verso di fargli capire le cose: finché non ci sbattono la testa, finché non si fanno male, è difficile che realizzino cosa hanno sbagliato.
«E va bene» mi arrendo. «Voglio aiutare Scorpius, non l’ho mai visto struggersi così tanto.»
«Anche io voglio aiutare Lily…» mormora lei, abbassando lo sguardo. «Ma dobbiamo lasciar fare tutto a loro, Alec.»
«Non faranno niente se lasciamo fare tutto a loro.»
Kelsey comincia a scuotere lentamente la testa. «Non stavolta. È una cosa che va avanti da troppo tempo, non possiamo metterci in mezzo come quando cercavamo di farli uscire insieme.»
«Bei tempi, quelli» sospiro, sorridendo di sottecchi. «Pensi che potrebbe funzionare adesso?»
Kelsey scoppia a ridere fragorosamente, stranamente divertita dalle mie parole e io mi ritrovo a pensare al fatto che non ho mai notato di quanto sia allegra, bella e coinvolgente la sua risata. Poi mi guarda, con gli occhi verdi ancora illuminati e divertiti e comincia a scuotere la testa.
«Oh no, Alec» mi dice, cercando di non ridere. «Ormai sono praticamente fratelli.»
Ma in quella frase ho fiutato una piccola bugia, anche se non riesco ancora a spiegarmela. Mi ci interrogo, mentre Kelsey mi saluta con un abbraccio ed esce dal castello per andare ad Erbologia, continuo a farlo quando finalmente Scorpius si presenta ad Incantesimi con la faccia di uno che sembra essere stato appena investito dal Nottetempo, e non smetto neanche la sera in Sala Comune, quando vedo Lily che se ne sta seduta davanti al fuoco tutta sola, con un libro tra le mani che non sta leggendo davvero, perché le pagine sono girate al contrario e il suo sguardo si perde in realtà tra le fiamme che danzano nel caminetto.
E adesso capisco in cosa consiste la bugia di Kelsey: Lily e Scorpius non sono come fratelli, perché i fratelli non stanno così male dopo aver litigato tra loro e non si tengono il muso per tutto questo tempo.
 

Vi chiedo scusa per il ritardo a dir poco mostruoso ^^" varie cose mi hanno tenuta lontano, e anche se il capitolo era pronto da qualche giorno ormai riesco a publicare solo oggi. Questo è il primo capitolo narrato da Alec, che però ben poco si concentra su di lui e va invece ad approfondire un po' i caratteracci di Lily e Scorpius. Il prossimo, invece, sarà dal punto di vista di Lily e poi vi prometto che torneremo a parlare di quei quattro sciagurati Grifondoro che soo Albus e i suoi amici.
Ah, poi scusate per il titolo del capitolo precedente che è rimasto "Operazione" per chissà quanto tempo, risultando così incompleto ahaha, ho scoperto che a quanto pare EFP non accetta le virgolette nei titoli e così ho dovuto sostituirle con l'apostrofo ^^" vabbé.
Spero come al solito che vi sia piaciuto, e vi invito a farmi sapere cosa ne pensate, mi farebbe molto piacere :3
Spero a presto! <3
Mars

 
   
 
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