N. Parole: 365
Fandom: Hannibal
Protagonista: Hannibal Lecter
Note: Hannibal scopre che Abel Gideon si è preso i meriti dei suoi omicidi e deve decidere se e come intervenire
Fandom: Hannibal
Protagonista: Hannibal Lecter
Note: Hannibal scopre che Abel Gideon si è preso i meriti dei suoi omicidi e deve decidere se e come intervenire
Lo "Squartatore di Chesapeake", lo chiamavano. Che nome dozzinale. Ma non poteva certo intervenire sui nomignoli che la stampa decideva di affibbiare ai serial killer in circolazione. O meglio, avrebbe potuto. Conosceva ogni singola abitudine di Freddie Lountz, sarebbe bastato aspettarla fuori casa e dimostrare a tutti che lo "Squartatore di Chesapeake" poteva uccidere in mille modi diversi. Ma non l'avrebbe fatto, lo sapeva. Era più prudente, più subdolo di così. E uccidere Freddie Lounds in quel momento non giovava a nessuno, forse solo all'FBI; la giornalista sarebbe potuta tornargli utile in futuro.
Per quanto odiasse il suo soprannome da assassino, era certamente fiero delle proprie opere. Tanto da metterle in mostra in mille modi diversi: quelli più teatrali, che la polizia tendeva a trovare e quelli più "sobri", che i suoi ospiti non potevano neppure immaginare. Quindi un moto d'insofferenza, che presto si trasformò in ira funesta lo colse, quando, per nessuna ragione apparente, un ospite dell'ospedale psichiatrico criminale aveva apertamente confessato i suoi omicidi. Le sue opere.
Doveva calmarsi. Assolutamente. Sapeva che un solo passo falso poteva risultargli fatale. Ovviamente, sarebbe intervenuto. Doveva solo trovare il modo più giusto. E a un tratto, l'illuminazione: Miriam Lass.
Per indirizzare Will, per depistare Will, per giocare con Will si era finto chi non era, aveva rubato l'identià di killer che non gli appartenevano. Era convinto di riuscire a farlo, di essere abbastanza furbo per farlo. Lo aveva sempre sottovalutato, almeno finché LA rivelazione non lo aveva colto. Solo Will poteva capirlo, poteva diventare un tutt'uno con lui, pretendeva il suo rispetto, perché era in grado di vederlo. Vederlo attraverso le sue messe in scena, attraverso i suoi trabocchetti. Will Graham era l'unico essere al mondo degno di lui.
Attraverso quello stupido pazzo, quel ciarlatano che osava chiamarlo collega, aveva percepito per un fugace attimo, come ci si sentisse ad essere privati della propria opera. Di sé stessi. Della propria vita.
Per Will aveva interpretato mille ruoli: "L'averla del Minnesota", la ragazza senza faccia, aveva persino mascherato se stesso sotto il ruolo del trafficante di organi. Ma Will l'aveva sempre riconosciuto. Ed è grazie a Will, se è riuscito, finalmente, ad accettare lo "Squartatore di Chesapeake".