Hogwarts Moments.
Buona lettura, a tutti. <3
02)
“Succhiamelo, Freddie.”
“Fammi un pompino, Mercury.”
“Fottiti,
Noha. Con te non farò nulla!” sibilò il
quattordicenne con uno
sguardo di fuoco rivolto verso il Serpeverde più grande, del
settimo
anno, che stava appoggiato ad una colonna circondato da altre
persone, tutte appartenenti alla casa di Salazar Serpeverde.
“Oh,
oh hai capito, John? Hai avuto solo tu il privilegio di essertelo
fatto fare” sogghignò Noha, fissando un Serpeverde
più piccolo,
che si voltò verso il ragazzo Grifondoro con un'espressione
assolutamente neutra.
Anche
Freddie guardò verso il ragazzino tentando, e sperando, di
leggere
qualcosa negli occhi castani di John Deacon. “Io...”
“Non
c'è bisogno che rispondi, John. Lo sappiamo tutti che ti sei
fatto
fare un bel pompino da questo Grifondita qui.” La mascella di
John
si contrasse, ma sospirò rassegnato alle parole di Noha
Harris.
“Ehi,
che succede qui?” Brian May arrivò in quel
momento, sfoggiando la
spilla da prefetto sulla blusa nera.
“Stavamo
solo discutendo con Mercury” disse Noha mentre osservava
attentamente la spilla, chiedendosi se fosse il caso o meno di
avercela anche con May, che era a sua volta un traditore del suo
sangue per essere finito a Corvonero e per aver fraternizzato con
gente come Taylor.
“Andiamo,
John” disse infine il Serpeverde dopo aver riflettuto per un
paio
di minuti. John sospirò e, dopo aver lanciato un'occhiata a
Freddie
e a Brian, seguì il gruppo dei suoi compagni.
“Tutto
bene, Freddie?” domandò Brian, seguendo lo sguardo
triste del
compagno fisso sulla schiena di John. “Tutto
a meraviglia, Brian.”
Brian
si accorse che non era vero. Già da un po' di tempo vedeva
che
Freddie stava male, non nel senso fisico ma nello spirito: il ragazzo
Grifondoro aveva lo sguardo spento, assente, che si illuminava solo
quando c'era il serpeverde John Deacon nei paraggi. E questa volta
nemmeno per lui.
“Io
non giudico il tuo essere, Freddie. Non
posso” precisò Brian
con voce mesta, e l'altro lo scrutò con gli occhi neri
attenti: che
gli avesse fatto una confessione?
“Ma
giudico con chi vai a letto!” continuò Brian prima
che Freddie
potesse parlare.
“Prima
che tu dica qualcosa, Freddie, sappi che John mi è anche
simpatico.
È dolce, e sembra un bravo ragazzo, solo... Hai visto con
chi esce?
Noha Harris e compagnia sono i peggiori Serpeverde in circolazione!
È
vero che anche lui è un Serpeverde, ma insomma... Mi
dà l'idea che
sia marcio anche lui, in un certo senso. Stai attento, okay Freddie?
Non vorrei che ti facessi... Beh ecco... Male!”
completò il
monologo Brian. Freddie
lo guardò, gli occhi scuri sempre
attenti
e poi, di slancio, lo abbracciò.
Il
ragazzo ricciuto non si scostò e permise all'amico di farlo.
Quando,
infine, si allontanò vide qualcosa brillare negli occhi neri
del suo
compagno e si chiese
se non fossero lacrime.
“Non
ci sono parole per esprimere l'affetto che provo per voi. Anzi,
sì.
Mi sono appena venute in mente!” esclamò
Freddie all'improvviso. Brian
guardò stranito il suo amico, mentre questi chiedeva una
piuma e una
pergamena a una ragazza lì vicino che aveva una borsa a
tracolla.
Aveva imparato ad apprezzare gli 'attacchi d'arte' di Freddie, ma gli
faceva sempre impressione il modo in cui lavorava.
“It's
not easy love
but
you've got friends you can trust
Friends
will be friends
When
you're in need of love they give you care and attention
Friends
will be friends
When
you're through with life
and
all hope is lost
Hold
out your hands cos friends will be friends right till the end
Now
it's a beautiful day.”
Brian
si sporse verso il pezzo di carta del ragazzo, che canticchiava a
bassa voce un ritornello a lui sconosciuto, e sorrise.
“Andiamo
a provarla, Brian. Mi è venuta voglia di cantare. Vai a
chiamare
Roger e Paul e dì loro che a Freddie Mercury è
venuta voglia di
provare una nuova canzone.” Gli
occhi scuri di Brian si illuminarono, e corse verso l'aula di
Trasfigurazione dove sapeva che Roger e Paul stavano studiando.
Avrebbe
aspettato la fine della lezione e poi avrebbe trascinato i
due ragazzi nell'aula delle prove.
Sì,
loro tre - lui, Roger e Freddie - un anno prima avevano trovato una
bellissima aula in disuso e avevano chiesto al preside se potevano
utilizzarla come sala per le prove: avevano formato una piccola band, a
cui si era aggiunto Paul Asher, un ragazzo coetaneo di Roger e
della sua stessa casata, simpatico e dalla parlantina pronta che
suonava il basso.
Non
c'era stato bisogno di dire altro: quando i quattro ragazzi erano
piombati nell'ufficio di Albus Silente, il preside li aveva guardati,
gli occhi luccicanti, e aveva esclamato: “Sì, cari
ragazzi, certo
che potete avere un'aula a vostra disposizione. Adoro la musica:
è
la magia più antica di sempre e... Poi ci farete un
concertino a
fine anno.”
“Non
gli abbiamo dovuto nemmeno dire che musica suoniamo” aveva
sghignazzato Paul scambiando il cinque con Roger.
In
effetti, per il vecchio preside era stata una sorpresa quando, a fine
anno, i quattro ragazzi avevano fatto un caos pazzesco con la loro
musica, e aveva scambiato uno sguardo con la Mcgrannitt che poi aveva
alzato gli occhi al cielo, mentre tutti i ragazzi si divertivano e
seguivano con espressione stupita il carismatico Freddie intonare
pezzi assolutamente nuovi e originali.
“Ragazzi”
disse Brian, maledicendosi perché, per colpa dei ricordi, si
era
quasi perso l'uscita dei Tassorosso dall'aula. “Ragazzi, a
Freddie
è venuta voglia di provare, e credo che ci abbia dedicato
una
canzone” disse a bassa voce all'orecchio di Roger, per fargli
capire che intendeva solo loro due. Il
biondino sorrise intenerito dall'affetto di Freddie e poi si
voltò
verso Paul. “Andiamo,
sono contentissimo di provare. È da un po' che non
utilizziamo
l'aula, Freddie mi sembra un po'... spento.”
Brian
per poco non imprecò contro Paul: quando pronunciava frasi
del
genere contro Freddie gli era antipatico.
“No,
lui sta bene, non ti preoccupare, Paul. Pensiamo a
divertirci” lo
rassicurò comunque il ricciuto, e Paul annuì
seguendo il compagno
Tassorosso nell'aula prove.
Note.
Mi
sono dimenticata, nello scorso capitolo di chiarire due o tre cose,
indi lo faccio qui.
Come avete potuto notare ho fatto in modo che
Roger, Freddie e Brian avessero la stessa età (nella mia
mente i tre
ragazzi sono nati nell'anno della fondazione dei queen, sì,
lo so è
confusionario, ma è giusto un'informazione per capire in che
periodo
siamo -anche se alla fine non avrà importanza-); John Deacon
è nato
invece un anno dopo i tre ragazzi, ed è un serpeverde,
sì
esattamente, il buon, calmo John è un serpeverde -tranquille
che ha
una spiegazione tutto ciò; spiegazione che verrà
data nel capitolo
successivo, probabilmente-; 'gli attacchi d'arte di Freddie', non so
quanti altri ce ne saranno all'interno della fanfic, ma spero che
questo vi sia piaciuto -Friends
Will Be Friends è
la mia canzone preferita dei queen si può dire senza che le
altre si
offendono XD - e quindi non ho potuto non metterla, so che è
stata
scritta da Freddie e dallo stesso John, ma non l'ho potuto inserire
per ovvi motivi.
Bene, prima che le note diventino la metà del
capitolo XD, vi lascio, con la speranza che il capitolo vi
sia
piaciuto.
Ringrazio chi passerà di qui, e chi lascerà una
recensione.