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Autore: Scaramouch_e    10/02/2019    3 recensioni
[HP crossover, Maylor, Freddie x John e altre eventuali; altre note: probabile OOC, e Movieverse.]
Raccolta disomogenea, ma nemmeno tanto, in cui i queen sono dei maghi adolescenti a Hogwarts.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brian May, Freddie Mercury, John Deacon, Roger Taylor
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Hogwarts Moments.

Buona lettura, a tutti. <3

02)

“Succhiamelo, Freddie.” 

“Fammi un pompino, Mercury.”
“Fottiti, Noha. Con te non farò nulla!” sibilò il quattordicenne con uno sguardo di fuoco rivolto verso il Serpeverde più grande, del settimo anno, che stava appoggiato ad una colonna circondato da altre persone, tutte appartenenti alla casa di Salazar Serpeverde.
“Oh, oh hai capito, John? Hai avuto solo tu il privilegio di essertelo fatto fare” sogghignò Noha, fissando un Serpeverde più piccolo, che si voltò verso il ragazzo Grifondoro con un'espressione assolutamente neutra.
Anche Freddie guardò verso il ragazzino tentando, e sperando, di leggere qualcosa negli occhi castani di John Deacon. “Io...”
“Non c'è bisogno che rispondi, John. Lo sappiamo tutti che ti sei fatto fare un bel pompino da questo Grifondita qui.” La mascella di John si contrasse, ma sospirò rassegnato alle parole di Noha Harris.
“Ehi, che succede qui?” Brian May arrivò in quel momento, sfoggiando la spilla da prefetto sulla blusa nera.
“Stavamo solo discutendo con Mercury” disse Noha mentre osservava attentamente la spilla, chiedendosi se fosse il caso o meno di avercela anche con May, che era a sua volta un traditore del suo sangue per essere finito a Corvonero e per aver fraternizzato con gente come Taylor.

“Andiamo, John” disse infine il Serpeverde dopo aver riflettuto per un paio di minuti. John sospirò e, dopo aver lanciato un'occhiata a Freddie e a Brian, seguì il gruppo dei suoi compagni.
“Tutto bene, Freddie?” domandò Brian, seguendo lo sguardo triste del compagno fisso sulla schiena di John. “Tutto a meraviglia, Brian.”
Brian si accorse che non era vero. Già da un po' di tempo vedeva che Freddie stava male, non nel senso fisico ma nello spirito: il ragazzo Grifondoro aveva lo sguardo spento, assente, che si illuminava solo quando c'era il serpeverde John Deacon nei paraggi. E questa volta nemmeno per lui.
“Io non giudico il tuo essere, Freddie. Non posso” precisò Brian con voce mesta, e l'altro lo scrutò con gli occhi neri attenti: che gli avesse fatto una confessione?
“Ma giudico con chi vai a letto!” continuò Brian prima che Freddie potesse parlare. “Prima che tu dica qualcosa, Freddie, sappi che John mi è anche simpatico. È dolce, e sembra un bravo ragazzo, solo... Hai visto con chi esce? Noha Harris e compagnia sono i peggiori Serpeverde in circolazione! È vero che anche lui è un Serpeverde, ma insomma... Mi dà l'idea che sia marcio anche lui, in un certo senso. Stai attento, okay Freddie? Non vorrei che ti facessi... Beh ecco... Male!” completò il monologo Brian. Freddie lo guardò, gli occhi scuri sempre attenti e poi, di slancio, lo abbracciò.
Il ragazzo ricciuto non si scostò e permise all'amico di farlo. Quando, infine, si allontanò vide qualcosa brillare negli occhi neri del suo compagno e si chiese se non fossero lacrime.
“Non ci sono parole per esprimere l'affetto che provo per voi. Anzi, sì. Mi sono appena venute in mente!” esclamò Freddie all'improvviso. Brian guardò stranito il suo amico, mentre questi chiedeva una piuma e una pergamena a una ragazza lì vicino che aveva una borsa a tracolla. Aveva imparato ad apprezzare gli 'attacchi d'arte' di Freddie, ma gli faceva sempre impressione il modo in cui lavorava.

“It's not easy love
but you've got friends you can trust
Friends will be friends
When you're in need of love they give you care and attention
Friends will be friends
When you're through with life
and all hope is lost
Hold out your hands cos friends will be friends right till the end
Now it's a beautiful day.”

Brian si sporse verso il pezzo di carta del ragazzo, che canticchiava a bassa voce un ritornello a lui sconosciuto, e sorrise. “Andiamo a provarla, Brian. Mi è venuta voglia di cantare. Vai a chiamare Roger e Paul e dì loro che a Freddie Mercury è venuta voglia di provare una nuova canzone.” Gli occhi scuri di Brian si illuminarono, e corse verso l'aula di Trasfigurazione dove sapeva che Roger e Paul stavano studiando.
Avrebbe aspettato la fine della lezione e poi avrebbe trascinato i due ragazzi nell'aula delle prove.
Sì, loro tre - lui, Roger e Freddie - un anno prima avevano trovato una bellissima aula in disuso e avevano chiesto al preside se potevano utilizzarla come sala per le prove: avevano formato una piccola band, a cui si era aggiunto Paul Asher, un ragazzo coetaneo di Roger e della sua stessa casata, simpatico e dalla parlantina pronta che suonava il basso.
Non c'era stato bisogno di dire altro: quando i quattro ragazzi erano piombati nell'ufficio di Albus Silente, il preside li aveva guardati, gli occhi luccicanti, e aveva esclamato: “Sì, cari ragazzi, certo che potete avere un'aula a vostra disposizione. Adoro la musica: è la magia più antica di sempre e... Poi ci farete un concertino a fine anno.”
“Non gli abbiamo dovuto nemmeno dire che musica suoniamo” aveva sghignazzato Paul scambiando il cinque con Roger.
In effetti, per il vecchio preside era stata una sorpresa quando, a fine anno, i quattro ragazzi avevano fatto un caos pazzesco con la loro musica, e aveva scambiato uno sguardo con la Mcgrannitt che poi aveva alzato gli occhi al cielo, mentre tutti i ragazzi si divertivano e seguivano con espressione stupita il carismatico Freddie intonare pezzi assolutamente nuovi e originali.

“Ragazzi” disse Brian, maledicendosi perché, per colpa dei ricordi, si era quasi perso l'uscita dei Tassorosso dall'aula. “Ragazzi, a Freddie è venuta voglia di provare, e credo che ci abbia dedicato una canzone” disse a bassa voce all'orecchio di Roger, per fargli capire che intendeva solo loro due. Il biondino sorrise intenerito dall'affetto di Freddie e poi si voltò verso Paul. “Andiamo, sono contentissimo di provare. È da un po' che non utilizziamo l'aula, Freddie mi sembra un po'... spento.”
Brian per poco non imprecò contro Paul: quando pronunciava frasi del genere contro Freddie gli era antipatico.
“No, lui sta bene, non ti preoccupare, Paul. Pensiamo a divertirci” lo rassicurò comunque il ricciuto, e Paul annuì seguendo il compagno Tassorosso nell'aula prove.

Note.
Mi sono dimenticata, nello scorso capitolo di chiarire due o tre cose, indi lo faccio qui.
Come avete potuto notare ho fatto in modo che Roger, Freddie e Brian avessero la stessa età (nella mia mente i tre ragazzi sono nati nell'anno della fondazione dei queen, sì, lo so è confusionario, ma è giusto un'informazione per capire in che periodo siamo -anche se alla fine non avrà importanza-); John Deacon è nato invece un anno dopo i tre ragazzi, ed è un serpeverde, sì esattamente, il buon, calmo John è un serpeverde -tranquille che ha una spiegazione tutto ciò; spiegazione che verrà data nel capitolo successivo, probabilmente-; 'gli attacchi d'arte di Freddie', non so quanti altri ce ne saranno all'interno della fanfic, ma spero che questo vi sia piaciuto -Friends Will Be Friends è la mia canzone preferita dei queen si può dire senza che le altre si offendono XD - e quindi non ho potuto non metterla, so che è stata scritta da Freddie e dallo stesso John, ma non l'ho potuto inserire per ovvi motivi.
Bene, prima che le note diventino la metà del capitolo XD,  vi lascio, con la speranza che il capitolo vi sia piaciuto. 
Ringrazio chi passerà di qui, e chi lascerà una recensione.




   
 
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