Hogwarts Moments.
disclaimer: dichiaro che i Queen non mi appartengo, appartengono solo a loro stessi, e che le cose descritte all'interno della fanfic sono di pura fantasia. Inoltre anche Harry Potter non mi appartiene, ma appartene alla Rowling e a ha chi ne detiene i diritti.Ringraziamenti: ringrazio la mia beta, evelyn80 grazie mille per l'aiuto cara amica.
Buona lettura.
01)
Roger
Taylor
sarebbe
andato a Hogwarts quell'anno. Il ragazzino dai folti capelli biondi
ne era contentissimo.
Aveva
salutato i genitori sul binario dell'espresso di Hogwarts ed era
andato subito a cercare uno scompartimento all'interno del treno.
“Ciao!
Mi chiamo Roger Taylor. È libero quel posto?”
domandò a un
ragazzino del primo anno, con folti capelli ricciuti di un caldo
castano scuro, che si voltò con un sorriso.
“Brian
May. Sì è libero, siediti pure” rispose
al ragazzo, che si
sedette sorridendo a sua volta.
“Come
si chiama?” domandò poi Brian, con voce profonda,
indicando un
piccolo gufetto che faceva un verso timido.
“Aerosmith”
rispose Roger arrossendo. “Come...”
“Come
la band musicale!”. Nessuno dei due si era accorto che un
ragazzo
dagli ammalianti occhi neri e dentoni da roditore stava tenendo
aperta la porta dello scompartimento, con un sorriso sul
volto.
“Scusate, ma quando si parla di musica dovete chiamare me! In
particolare... com'è che ci chiamano i purosangue... ah
sì! In
particolare di quella babbana. Mi chiamo Freddie Bulsara, ma potete
chiamarmi Freddie Mercury.”
“Io
sono un purosangue,” protestò Brian, “e
non mi piace
l'espressione che hai utilizzato per definire il mio modo di essere.
Scusa, ma si vede che non hai incontrato molti maghi purosangue per
bene.”
Freddie
rise e scosse la testa. “Hai ragione, effettivamente
è così. Mio
padre è un purosangue e mia madre una babbana che pratica lo
Zoroastrismo, quindi no, non ne ho incontrati molti, di gentili. Tu
sei il primo. Comunque stavate parlando di musica, eh?
Qual'è il
vostro genere preferito?”. Gli occhi neri di Freddie
brillarono
mentre si sedeva scompostamente sul divanetto fra Roger e Brian, che
iniziarono a discutere con lui di musica, di strumenti musicali e di
artisti, babbani e magici, scoprendo che effettivamente Freddie
Mercury era veramente preparato sull'argomento.
***
“Bulsara
Farrokh!”.
Il
ragazzo magro, ma dal corpo comunque scattante, sbuffò
sentendosi
chiamare con il nome completo. “È Freddie,
comunque, Freddie
Mercury” sibilò ai suoi due nuovi amici, Roger e
Brian.
Erano
stati accolti a Hogwarts da un tempo tremendo, pioveva a dirotto e
faceva freddo; trovarsi al calduccio quindi era bello. Freddie aveva
osservato con occhi curiosi ogni cosa, dai fantasmi al soffitto
magico, fino alla cerimonia dello smistamento nelle quattro case
della scuola: Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e Serpeverde, e che
consisteva nel mettersi un vecchio cappello malridotto sulla testa e
attendere, finché quest'ultimo non invocava la casata adatta
a chi
lo indossava.
Freddie
arrivò davanti al tavolo dei professori e si sedette sullo
sgabello,
la Mcgrannit gli pose il vecchio cappello sul capo e lui attese.
Passarono pochi minuti prima che il capello decretasse:
“Grifondoro”.
Il
tavolo all'estrema sinistra applaudì e Freddie si tolse il
cappello,
andando a sedersi con sicurezza e osservando il resto dello
smistamento.
“May
Brian!”. Brian
tremò e sentì solo distrattamente una pacca sulla
spalla, segno che
Roger lo stava incoraggiando.
Ovviamente
il ragazzo ricciuto sapeva tutto dello smistamento, in famiglia non
si parlava d'altro che non di Hogwarts.
Deglutì
andando verso lo sgabello, con lo stomaco chiuso e la voglia di
vomitare, ma sentendosi fiero al tempo stesso: non voleva
essere smistato in Serpeverde, la casa a cui era stata assegnata
tutta la sua famiglia. Lui era diverso da loro, come aveva detto a
Freddie.
Il
cappello parlante gli venne calato sugli occhi e subito udì
una
vocina parlare.
“Oh,
un altro May. Dunque: i tuoi genitori li ho smistati entrambi in
Serpeverde, e così pure i tuoi cugini, e mi sembra che si
siano
trovati benissimo. Ma tu... Tu sei diverso,
Serpeverde non fa per te, c'è coraggio dentro di te, e
voglia di
stare bene e oh... sei intelligentissimo. Sì, so cosa fare
con te,
signor May: Corvonero!”.
All'ultima
parola il tavolo dei Corvonero scoppiò in un applauso e
Brian
sorrise tranquillizzato, restituendo il cappello parlante alla
Mcgranitt.
Sorrise
ampiamente passando vicino a Roger, ancora in attesa di essere
chiamato, e lanciò un'occhiata alla tavola dei Grifondoro,
dove
Freddie aveva monopolizzato l'attenzione parlando velocissimamente
con il prefetto dei rosso-oro.
“Taylor
Roger!”. La
voce della professoressa chiamò il biondino, che era anche
l'ultimo
studente a dover essere smistato. Il ragazzo arrivò felice
allo
sgabello e si mise in testa il cappello magico.
Lui
non aveva mai sentito parlare di Hogwarts: i suoi erano senza poteri
magici, o babbani che dir si voglia, quindi quando quel fatidico
giorno era arrivata la posta era stato particolarmente sorpreso dal
trovarvi una lettera per lui, proprio per lui, che gli diceva che da
lì a pochi giorni una strega - una professoressa - sarebbe
venuta a
parlare di Hogwarts con la sua famiglia. Ne aveva discusso con i suoi
genitori, che all'inizio erano rimasti stupiti ed avevano tentennato
ma poi per fortuna l'avevano accettato; e che poi si erano dimostrati
cordiali con l'insegnante, la professoressa Sprout.
La
donna aveva accompagnato lui e i suoi genitori a comprare il
necessario per la scuola. Avevano acquistato anche un gufetto piccolo
e veloce a volare, perchè così - a detta della
mamma - “si
sarebbe tenuto in contatto e non sarebbe sparito”, e poi a
fine
giornata la professoressa aveva esclamato: “Spero di vederla
nei
Tassorosso, signorino Taylor”, e gli aveva arruffato i lunghi
capelli
biondi.
Bastò
poco al cappello per esclamare: “Tassorosso.”
Roger
respirò piano: ce l'aveva fatta. Durante lo smistamento
degli altri
studenti aveva avuto paura di rimanere imbambolato, senza che il
cappello pronunciasse il suo giudizio, e poi di essere
portato
via dalla professoressa Mcgrannitt e di essere rispedito a casa. Gli
sarebbe dispiaciuto molto ora che sapeva di appartenere a Hogwarts.
Sorrise
ai suoi nuovi compagni Tassorosso, andando a prendere posto accanto a
una ragazza dai capelli biondi e ricciuti del secondo anno.
Guardò
verso i tavoli di Corvonero e Grifondoro e incrociò gli
sguardi di
Freddie e Brian.
Tutti e tre stavano pensando se la loro amicizia
sarebbe durata, ora che erano stati smistati in case differenti,
oppure se si sarebbe sciolta prima ancora di iniziare veramente.
NOTE.
Se devo essere sincera ai queen mi sono avvicinata tramite il film
Bohemiam Rhapsody, ma mi è talmente piaciuto che ho subito
iniziato a vedere documentari, e a raccogliore informazioni sui queen.
Insomma sono entrata nella queen mania anche io. Questa raccolta
di fanfic è un omaggio a questi due mondi: HP - che amo da una vita. - e, appunto, i queen!
Spero che questo primo capitolo vi piaccia. Ringrazio chi
passerà di qui, e chi lascerà una recensione.
<3