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Autore: MusicAddicted    11/02/2019    5 recensioni
È il giorno di San Valentino. Loki ha scoperto questa ricorrenza Midgardiana e la reputa perfetta per mettere in atto un suo piano ben congeniato. Ma cos'avrà davvero in mente e Thor ne sarà contento?
Una Thoki scritta per una vecchia challenge (e rivista per non essere a rating rosso)
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
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grazie a chi letto ^^, e un gigantesco, caloroso, super-riconoscente grazie a chi ha recensito ^< 3

II.

Di navata in navata, di corridoio in corridoio, Thor comincia ad intuire dove possano essere diretti, quando ormai sono arrivati a destinazione.
“E’ la tua stanza. Non ci entro più da così tanto tempo!” esclama Thor, mentre Loki apre la porta, invitandolo ad entrare.
“Lo so bene, preferisci avermi nelle tue stanze; ma ti assicuro che non sarebbe tanto male nemmeno qui. Un letto comodo ce l’ho anch’io!” sorride malizioso Loki.
Thor potrebbe passare ore, giorni, anni e secoli a bearsi di quel sorriso.

“Che fai lì imbambolato? Sto sprecando tempo prezioso; perché pensi che ti abbia svegliato così presto?” sbuffa il principe.
“Non certo per vedere l’alba insieme, vero?” azzarda il re.
“Il solito sentimentale!” alza gli occhi Loki.
“Allora me lo dici il motivo?” insiste il biondo.
“E rovinarmi tutto il divertimento? Niente da fare!” ridacchia il dio più giovane, conducendolo verso la sua scrivania, dove al centro giace una grossa ampolla di vetro, portata all’ebollizione.
“Ormai è pronto. E’ il momento!” pensa ad alta voce il bel mago, sorridendo compiaciuto.
“Il momento per cosa?” chiede confuso il più grande, avvicinandosi.
“Thor, Thor, Thor… “ mormora Loki, prendendogli una mano, tenendogli fermo il polso e accarezzandone il dorso con il pollice, eseguendo movimenti circolari.
Thor chiude gli occhi per godersi meglio quel momento di insolita tenerezza e Loki ne approfitta per far apparire il piccolo pugnale usato precedentemente.
“Tu fai troppe domande!” aggiunge, premendo la punta contro il palmo aperto del fratellastro e tracciando un piccolo taglio.
“Ouch! Ma dico, sei impazzito? Che cosa… “ protesta Thor, mentre osserva sempre più confuso Loki premere la pelle attorno a quel taglio per far scaturire più sangue, sangue che versa dentro un’ampolla di vetro più piccola.

Sono poche ma preziose gocce.

“Oh andiamo, frignone che non sei altro, è solo un taglietto!” fa spallucce Loki, lasciandogli andare la mano e aprendo il suo stesso palmo, dove non esita a praticarsi un taglio di egual misura con il medesimo pugnale.
“Loki! Questa è pazzia!” cerca di farlo desistere Thor, che odia non capire le situazioni.
“Fratello, questo me l’hai già detto, non fai che ripetermelo, sei il dio della Ripetitività!” sbuffa Loki, prima di concentrarsi nel versare qualche goccia del suo sangue nella stessa piccola ampolla.
“Vuoi anche esortarmi ad abbandonare il mio sogno venefico?” continua a canzonarlo il dio delle Bugie, mentre fa oscillare lentamente la piccola ampolla, in modo che le due emoglobine si amalgamino perfettamente.
“Non trovi che stiano assumendo un colore stupendo?” sorride il principe, osservando il mescolamento.
“Non lo so e non me ne importa niente! Voglio solo capire cosa stai facendo e che intenzioni hai, perché io non desidero affatto diventare complice delle tue malefatte!” sbotta Thor, scuotendolo per le spalle.

Loki sta ben attento a non farsi sfuggire l’ampolla dalle mani, scostandosi dall’altro.

“Troppo tardi, mio caro, sei già mio complice!” sogghigna diabolico, ma poi legge un chiaro terrore negli occhi del sovrano.
“Non è una malefatta, non è un piano di conquista e dominio di uno dei nove regni, non è un siero per aumentare i miei poteri o per privarti dei tuoi, non è una pozione per ipnotizzarti e averti alla mia mercé; non è niente di tutto questo! Sei più tranquillo ora?” sproloquia Loki e stavolta è Thor a leggere i suoi occhi, senza trovarci traccia di inganno alcuna.
“Fidati di me!” mormora Loki, serio come rare volte Thor lo ha visto.
“L’ho già fatto troppe volte.” ribatte Thor, con una punta di delusione ben percepibile nel suo tono.
“Una volta in più non guasterà di certo!” fa spallucce il dio del Caos aggiungendo a poco a poco il contenuto dell’ampolla più piccola in quella più grossa.
Quando anche l’ultimo rimasuglio viene aggiunto, la pozione emana uno strano fumo azzurrino ed emette un piccolo scoppiettio, prima che Loki spenga il fuoco.

-La mia pozione è pronta. – pondera soddisfatto.

“Possiamo andare!” annuncia il moro.
“Di già?” mugola Thor, che nel frattempo si è già sdraiato sul letto.
“Sì, a meno che tu non voglia un secondo round!” sogghigna malizioso Loki, arrampicandosi sul letto con una sensualità felina.
“Uh! N.. no, sai … devo ancora riprendermi dal round precedente!” ridacchia imbarazzato Thor, scostandolo da sé e alzandosi dal letto.
“Millantano che tu sia un dio così possente, mi sa tanto che non è vero!” lo canzona Loki, ridacchiando, mentre lo conduce fuori dalla stanza.
“Hey!” sbotta il più grande. “Vorrei vedere te a ricevere assalti del genere all’alba! Almeno io ti ‘assalgo ‘ ad orari più ragionevoli!”
“E’ pur sempre un assalto!” rimbrotta Loki, memore della poca delicatezza e dell’irruenza animalesca che il dio dei Fulmini manifesta verso di lui.
“Bene, e ora che pensi di fare? Tornare a dormire nelle tue stanze?” riprende il discorso il più piccolo.
“No, per quanto strano possa sembrare, ormai sono sveglio. Sai, è passato così tanto tempo da quando mi alzavo a quest’ora, era quando c’era qualche allenamento speciale, ricordi? Spesso partecipavi anche tu, anche se per lo più te ne restavi in disparte a leggere!”
“Lo trovavo più congeniale, dato che l’alternativa era subire le prese in giro dei tuoi maledetti amichetti, ogni qual volta che mi barcamenavo con qualche attività guerriera!” sbuffa Loki, al ricordo.
“Non si può dire che avessero tutti i torti, eri un tale impiastro!” ridacchia il biondo.
“Hey!” usa il suo tono di avvertimento il moro.
“Non dimenticare che però davanti a loro io ti ho sempre difeso!” ribatte prontamente Thor, confidando nel fatto che quella sia la mossa giusta.
Ed è così.
“Questo è vero.” riconosce a sguardo basso il dio del Caos.
“Ad ogni modo, se dormire è fuori discussione, come pensi di impiegare la giornata? ” torna sull’argomento principale. “Sbrigherai le tue faccende da re?” gli domanda e per una volta non sembra trasparire nessuna invidia nel suo tono.
“Dovrei … “ borbotta il più grande, per nulla esaltato da quella prospettiva e di questo si accorge anche il suo attento interlocutore.
“Ma?” lo anticipa il moro.
“Stavo pensando che … tutto sommato queste sono ore che ci si aspetta che io dedichi al riposo, sono ore a mia disposizione e questo mi autorizza ad utilizzarle come prediligo.” riflette, accarezzandosi il mento con fare pensieroso.
“Il tuo ragionamento non fa una grinza.” lo encomia Loki.
“Un complimento? Non è da te!” sorride Thor.
“Te lo sei guadagnato. E se vuoi posso anche darti qualche suggerimento su come impiegare il tuo tempo.” prosegue il moro.
“Dimmi.” lo esorta l’altro.
“Dacché sono tornato in libertà, dopo aver scontato la mia punizione, i nostri incontri sono stati sempre dettati principalmente dalla passione selvaggia.” incalza Loki. “Non che questo sia un male!” aggiunge, strappando un sorriso al fratellastro.
“Io oggi ti proporrei di passare queste ore insieme a me, passeggiando nei giardini reali o lungo il Bifrost, intrattenendoci in un piacevole chiacchierio … come i fratelli che solevamo essere.” conclude il bel dio degli Inganni.
“Noi siamo ancora fratelli, Loki, lo saremo sempre nel nostro cuore!” ribadisce l’aitante guerriero.
“Mi stai dicendo di sì, quindi?” inarca un sopracciglio, il principe.
“E sia!” acconsente il re.
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Dopo poco più di un’ora, durante la quale hanno anche assistito insieme all’alba, così come romanticamente si era augurato Thor, trascorsa in numerose conversazioni su svariati argomenti e intervallata da qualche immancabile battibecco, Loki si sente pronto a passare alla fase successiva del suo astuto, quanto infallibile piano.

“Thor, è da parecchio che Odino ti ha ceduto il trono, non è così?” esclama Loki, all’improvviso, mentre sono seduti sul Bifrost, come ai vecchi tempi, ad osservare lo strapiombo che li circonda.
“E’ successo poco dopo il tuo fallito tentativo di fuga.” replica il re.
“Quindi, son almeno tre quarti di secolo, non è poco! E in tutto questo tempo non hai potuto più dedicarti ai tuoi allenamenti con quel branco di idioti, giusto?” prosegue il moro.
“Loro non sono un branco di idioti!” lo corregge Thor, un po’ stizzito. “Ad ogni modo, sì, dici il vero, non mi alleno con loro da allora.”
“Né tantomeno hai usato il Mjolnir.” deduce il dio della Discordia.
“No, salvo il ricorrere ad esso per l’incombere di una pericolosa guerra; eventualità che però non si è mai verificata!” sbuffa Thor.
“Temo che tu ti sia rammollito! Probabilmente non saprai nemmeno più come chiamarlo a te!” lo deride Loki.
Bastano pochi, velocissimi istanti, perché Thor gli dimostri tronfio il contrario, afferrando al volo il martello che, come calamitato da un’incredibile forza magnetica, si dirige a gran velocità nella sua direzione.
“Dicevi, fratellino?” sogghigna il biondo, con saccente aria di sfida.
“Buon per te, vedo che sei ancora in grado di farlo; ma di sicuro avrai perso la tua abilità nel volteggiarlo, quando ti atteggiavi per tutto il palazzo!” commenta il principe.
Il giovane sovrano di Asgard non esita ad esibirsi in una complessa performance di vorticosi volteggi per dimostrargli quanto si sbaglia.
- Sì, credo che ormai la mia pozione si sia raffreddata. Questo è il momento più propizio. – complotta tra sé e sé Loki.
“Molto bene, noto che non hai perso il tuo … “ fa una pausa, alla ricerca della parola più adatta. “stile.” sentenzia, per poi voltare lo sguardo oltre il Bifrost, in direzione di Midgard.
“Tuttavia, ritengo che tu non sia più in grado di comandare a tuo piacimento le tempeste!” torna alla carica il principe dalla lingua d’argento.
“Sarà mio immenso diletto provarti il contrario!” quasi ringhia Thor, impugnando saldamente il Mjolnir.
“Non credere che basti una tempesta debole e isolata a convincermi. Sono più che certo che tu non riusciresti mai ad estendere uno dei tuoi temporali su tutta la superficie di Midgard, senza eccezioni!” lo sfida Loki.
“Nulla è impossibile per il grande e potente dio del Tuono!” ribatte con voce roboante il biondo, cominciando a far roteare il martello a gran velocità, fino a creare un vortice da quale scaturiscono le prime scintille.

Thor è talmente intento nella sua attività, da non accorgersi che Loki ha borbottato qualcosa in una lingua antica e ora stringe compiaciuto fra le mani l’ampolla che giaceva sulla scrivania della sua stanza.
Le scintille a poco a poco diventano vere e proprie ondate di energia, che Thor direziona verso Midgard.
Mentre compiono il loro tragitto, rapido come un fulmine, Loki scaglia l’ampolla contro il Mjolnir, infrangendola e permeando così tutte le scariche elettriche con il suo magico contenuto.
Ormai è troppo tardi per fermare ciò che è già stato attuato e le onde elettriche contaminate generano i primi temporali sul pianeta designato.
Inutile dire che sono piogge contaminate, che inesorabilmente si diffondono in ogni zona accessibile di quel regno.

È incredibile come dopo tutti questi anni, tu ti lasci manovrare ancora così facilmente da me!” ride sfrontato il moro, appagato dal suo operato.
“Loki!” abbaia Thor, adirato come raramente lo ha visto. “Che cosa hai fatto?”
 
TBC

 
Sì è un po’ più corto, sì , è un punto cattivissimo dove interrompere, lo so :P
 
posso dire a mio discapito non solo che la terza e ultima parte sarà la più lunga, ma anche che farà capire il perché di questo titolo.
Qualcuna ci è già arrivata?
 
spero continui a interessarvi.

a presto <3
   
 
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