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Autore: Helena Hufflepuff    11/02/2019    2 recensioni
Rowena Ravenclaw, per gettare le basi della Scuola di Magia che sogna, è messa davanti a una scelta terribile. E per cavarsi d'impaccio, chiede aiuto al più astuto dei suoi alleati, senza sapere che si sta per infilare in un gioco pericoloso...
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Priscilla Corvonero, Salazar Serpeverde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Capitolo 1

Il patto


La luna quella notte era piena, e le costellazioni erano sfavillanti contro il cielo notturno sopra Castle Ravenclaw. La camera da letto era invasa dalla luce argentea, e Helga dormiva beata, acciambellata come un gatto, i lunghi capelli raccolti in una morbida treccia. Ma qualcosa disturbava la pace di quella stanza, o meglio, qualcuno.

Rowena era sdraiata, gli occhi sbarrati fissi sul baldacchino. Era riuscita a dormire meno di un paio d’ore, grazie al calmante che la sua amica le aveva somministrato, ma ormai l’effetto era svanito – o forse i suoi pensieri erano troppo agitati per soccombere all’effetto delle delicate tisane di Helga. Doveva trovare una soluzione, e sapeva che solo una persona poteva capirla e consigliarla, ma non era la sua compagna di stanza.

Scivolò fuori dal letto, cercando di non far svegliare Helga, e si infilò la lunga vestaglia di lana scura: non aveva nessuna voglia di curare il suo aspetto, anche perché doveva incontrare solo una persona, e tutto il resto del castello era immerso nel silenzio del riposo notturno.

“Sapevo che ti avrei trovato sveglio” disse Rowena pochi minuti dopo, davanti allo sguardo vigile e per nulla assonnato di Salazar Slytherin. “Posso entrare?”

“Come fossi a casa tua” rispose lui, con appena un accenno di sorriso, lasciandola passare a chiudendosi la porta alle spalle. La fece accomodare sulla poltrona davanti al fuoco morente e, dopo averne fatta Apparire un’altra per sé, si accomodò e le chiese: “A cosa devo il… piacere… di questa visita, ad un’ora tanto insolita?”

“Dovevo parlare con qualcuno di una questione molto importante” rispose lei, guardandolo fisso negli occhi.

“Sono stupito che tu abbia scelto proprio me come interlocutore. Perché?”

“Helga e Godric sono frenati dall’integrità morale…”

“… e così l’unico adatto allo scopo era l’unico senza morale?”

“L’unico che accetta di correre dei rischi per raggiungere un obiettivo preciso. Non ho bisogno di ramanzine o dimostrazioni di forza, ho bisogno della tua astuzia per uscire dall’empasse. Col mio cervello e le tue doti sono certa che potremo farcela”.

Salazar piegò la testa nel sentire Rowena che gli parlava in quei termini, e domandò: “Qual è il problema?”

“Sai che abbiamo valutato che la zona vicino a Loch Dubh, o Lago Nero, sarebbe la più adatta per accogliere la nostra scuola. Quando ho proposto a mio padre di contrattare con il nostro vicino, proprietario di quelle terre, per l’acquisto dell’area, si è visto proporre un costo che non si sarebbe mai aspettato, e nemmeno io”.

“Quale?”

“La mia mano”.

Quella affermazione cadde nel silenzio, interrotto solo dagli ultimi guizzi di vita delle braci nel camino. Poi Rowena riprese: “Mio padre ha preso tempo. Sanno tutti che sono la sua unica erede, nonché la più bella dama di Scozia, e ciò mi rende la donna più appetibile delle Highlands; proprio per questo mio padre non ha mai pensato di farmi sposare poco più che bambina come le mie cugine, ma che utilizzassi il mio intelletto, che ampliassi le mie conoscenze in ogni modo, perché potessi essere libera di vivere la mia vita, senza dovermi sottomettere a un uomo. Tuttavia ho superato la ventina, e lui è ormai anziano: ha paura che il nostro casato finisca senza eredi, con una donna nubile alla fine della nostra storia secolare. Inoltre il signore di Loch Dubh ha proposto un’alternativa: se non potrà sposarmi, ucciderà mio padre, invaderà le nostre terre e mi prenderà con la forza”. Tutto questo lo raccontò con un tono asciutto, senza tradire la minima emozione.

“Non voglio sposarmi con quell’essere abietto – l’avrai visto, quando viene qui, con quell’aspetto ripugnante, quel cervello vuoto e quelli sguardi lascivi – ma quelle terre, e queste, potrebbero essere l’unico modo per avverare il nostro sogno. Ed è qui che entri in scena tu, Salazar: non sei una persona che cede a facili sentimentalismi, quindi voglio sentire la tua opinione”

Salazar rifletté un po’, lo sguardo fisso sulle braci. Dopo un po’, senza alzare lo sguardo, disse: “Accetta la proposta di matrimonio, Rowena”.

Rowena lo guardò, allibita: “Cosa?”

“Accetta la proposta, e chiedi in cambio della tua mano tutte le terre di quel Babbano. Lui accetterà, non potrà capire, ma a quel punto tu diventerai la signora sia dei Ravenclaw che del clan di Loch Dubh, con tutte le terre connesse”.

“Salazar, tu non hai capito. Io non posso vivere accanto a un animale simile, e non ci vuole un genio per capirlo”.

“Sarai la sua sposa, ma non sarai mai sua moglie. È una promessa”

“E cosa avresti intenzione di fare?”

“Vieni qui la notte delle nozze, e te lo dirò. Chiedi che ti sia concesso il tempo di due lune, e andrà tutto bene”.

“Salazar, so che non fai mai niente per niente. Cosa vuoi in cambio?”

Salazar si alzò e le sussurrò in un orecchio: “Il tutto a tempo debito. Ricorda: di’ di sì alle nozze, chiedi due lune di tempo, e ti prometto che quell’essere immondo non avrà mai potere su di te”.

* * *

NdA:  Nuova long sulla coppia Rowena/Salazar, che per me è una novità ma in fondo ho sempre trovato interessante. Fortunatamente, a differenza delle altre long, questa l'ho appena finita, quindi dovrei riuscire a pubblicarla con una discreta regolarità XD
Lasciate pure un commentino, se vi va (a voi costa poco, ma per chi scrive vale moltissimo); nel frattempo, buona giornata! ^_^
   
 
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