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Autore: Yurha    12/02/2019    1 recensioni
Il Natale era ormai alle porte nella città di New York.
Tutto si trasformò, infondendo un'atmosfera di gioia e festa in ogni suo abitante ma, sfortunatamente, un serial killer chiamato dalla polizia 'lo Strangolatore' fece la sua comparsa in una notte di inizio Dicembre, esattamente come un predatore in cerca delle sue prede indifese.
I Detective Lupo e Bernard, insieme ai Procuratori Cutter e Rubirosa, riusciranno a catturarlo prima che mieta altre vite e prima della Magica Notte dell'Avvento?
Genere: Mistero, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mike Cutter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 24

L’appartamento adibito ad ufficio era tutto nelle sfumature del grigio e del marrone, così come l’intera mobilia accatastata e ricoperta di palstica.
Sedie pieghevoli, divanetti e poltrone e un tavolino da caffè con delle riviste appoggiate sopra.
Quello che doveva essere il bancone della segretaria, era posizionato direttamente difronte all’ingresso.
«Buona sera a voi.» rispose una voce maschile da dietro quel bancone. «Siete nuovi di queste parti?Non vi ho mai visti nei due mesi in cui ho lavorato qui.» disse ancora l’uomo, alzandosi poi dalla sedia e stiracchiandosi.
Sicuramente non era nè una segretaria, nè uno psicologo..
Fece il giro e loro poterono notare che indossava un pesante maglia a collo alto da trekking verde scuro, pantaloni sempre verde scuro e scarponi antinfortunistici neri.
«Veramente non siamo pazienti. La mia auto non parte e fa molto freddo fuori.» rispose Mike, pensando che magari quell’uomo stesse facendo una pausa dal suo lavoro.
«Accidenti, proprio una serata no questa, eh?» disse mettendosi le mani in tasca.
«Non può immaginare quanto..»
«Okay. Aspettate un secondo, vedo se il mio collega ha il cellulare carico. Sapete, con la ristrutturazione in corso, è già tanto che abbiano lasciato la corrente elettrica..» spiegò l’uomo. «Hey Franky!» esclamò, poi aspettarono.
Un altro uomo piuttosto basso, comparì dopo poco dalla porta accanto.
«Che vuoi Johnny?! Proprio ora che avevo quasi finito il mio cruciverba!» si lamentò l’uomo di nome Franky. «Oh.. Buona sera.. Non avevi detto che c’erano ospiti..» disse, accorgendosi di Mike e Connie.
«Hai il cellulare carico? La loro auto è morta e gli serve un carroattrezzi.»
«Certamente! Ma prima, puoi dirmi come si chiama il giocatore degli Huston Astros che ha all’attivo 200 battute? Inizia con ‘J’ e finisce con ‘E’. Dieci lettere, nome e cognome.»
L’uomo chiamato Johnny si spazientì. «Hey! Somiglio per caso ad una pagina sportiva? Ad un album di figurine? No. Cosa ne posso sapere, io tifo i Los Angeles Dodgers e non mi interessano altre squadre!»
«Jose Altuve.» rispose Mike. «La 200° battuta è stata contro i Texas Rangers, i quali hanno perso 12-2 al Globe Life Park.»
I due uomini e Connie lo guardarono senza dire una parola, poi Franky guardò il suo cruciverba, contò le caselle e controllò nella pagina delle soluzioni.
«Oh.. È vero..» rispose scrivendo. «Grazie, amico! Sei forte!»
Un sorriso compiaciuto e soddisfatto attraversò il volto di Mike. «E tu che mi prendi continuamente in giro, dicendomi che non serve a niente aggiornarsi sulle statistiche del baseball..»
«Aspetta, aspetta, vediamo se sai anche questa: “Alter ego di Ben Solo, figlio del Generale Han Solo e della Principessa Leia Organa nell’universo Star Wars.”»
Quella definizione colse Mike completamente impreparato, non essendo un gran patito di film.
«Prova con ‘Kylo Ren’.» rispose Connie quasi immediatamente, scambiandosi un’occhiata con Mike.
"Davvero?” mimò con le labbra lui, guardandola stupito.
Questa volta, lei aveva sul volto un sorriso compiaciuto e soddisfatto. «E tu che mi prendi continuamente in giro, dicendomi che è uno spreco di soldi andare al cinema.» disse, facendogli verso.
«Perfetto! Grazie dell’aiuto!» esclamò ancora Franky, contento. «Ora, dato che vi devo un piccolo favore, prego, usate pure il mio cellulare.» disse sorridente e gentile. «Toujours être gentil avec les étrangers, sourtout si les belles femme l’aiment.» continuò cedendo il cellulare a Connie. «Je t’en prie.»
«Cos’ha detto il suo amico?» chiese Mike a Johnny, sottovoce.
«Qualcosa riguardo all’essere sempre gentili con gli estranei, sopratutto con le belle donne.»
«Oh, merci beaucoup.» rispose Connie, sorridendo all’uomo.
Mentre Connie chiamava il carroattrezzi, Mike continuò a parlare con Johnny e Franky.
«Potete stare qui finchè non arriva, non c’è alcun problema per noi e poi il capo non c’è e neppure il Dr. Trevor.» rispose Johnny, guardando il suo compare.
«Esatto, siamo soli fino a domani.»
«Mike, giusto?»
«Giusto.»
«Sai fare un buon caffè? Noi non siamo molto bravi con la macina fresca, siamo più pratici con quello istantaneo.»
«Certamente, non c’è alcun problema.»
«Okay allora! Facciamo così: la donna stupenda telefona, tu fai un buon caffè, Franky fa un nuovo cruciverba e io finisco di stuccare la stanza accanto e accendo la stufa elettrica. Che ne dite?» propose Johnny, sempre sorridendo.
«Ci sto! Rispose Mike, avviandosi nella sala dell’appartamento.

  
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