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Autore: Ania83e    13/02/2019    1 recensioni
Questa storia racconta di una ragazza di come un giorno la sua vita cambiò, in un attimo, tutto diverso, città nazione, amici famigliari nulla sarebbe stato più lo stesso, solo l’amore dell’unica cosa che si portava dietro con se da tutta una vita, ed era l’amore per quello sport che nella sua terra natia era un tabù per le ragazze, il suo amore per il calcio.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Karl Heinz Schneider, Nuovo personaggio, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 47

La mattina seguente Benji era in giardino a fare la solita corsa mattutina, anche se era domenica gli piaceva svegliarsi presto e andare a correre. Lo aiutava a scaricare i nervi e la tensione che lo aveva tenuto sveglio, gran parte della notte. Il pensiero che i suoi genitori fossero in quella casa lo rendeva teso, soprattutto il pensiero di rivedere sua madre lo agitava.

 

Credo sia da almeno un anno che non vedo mia madre, no anzi più di un anno.

Anche quella volta che fui espulso da scuola non venne, solo una breve conversazione al telefono dove mi diceva di prendermi le mie responsabilità e di affrontarle da uomo.

Non mi ha chiesto il motivo e non mi disse che mi voleva bene lo stesso, solo di prendermi le mie responsabilità. Forse aveva ragione, ma in quel momento le sue parole mi fecero solo fatto incazzare di più.

 

Era già da un’ora che stava correndo, e la fame si stava  facendo sentire. Così decise che era arrivato il momento di andare a fare colazione. Era quasi arrivato alla terrazza che portava all’entrata della villa, quando vide i suoi genitori intenti a fare colazione proprio lì. Suo padre leggeva il giornale mentre sua madre era intenta a conversare con lui. Benji era troppo distante per poter ascoltare ciò che si dicevano.

 

Chi sa di cosa stanno parlando?

 

Non aveva il coraggio di affrontare tutti e due i genitori, pensava che si sarebbe trasformata in una nuova discussione.

Decise di aspettare che andassero via.

Non aspettò molto, poco dopo il padre, ripiegò con cura il giornale e si avvicinò alla moglie dandole un tenero bacio sulle labbra e rientrò, mentre lei rimase ancora lì.

Benji si commosse a vedere quella scena, non aveva mai visto i suoi genitori scambiarsi quel tipo di effusioni, anche se lui non andava sempre d’accordo con loro, doveva ammettere che era orgoglioso di loro. Dopo tutti quegli anni di matrimonio si amavano ancora.

 

Spero che anche io e Patty saremmo così anche dopo 20 anni di matrimonio. Non sarò sempre d’accordo con i miei, ma vedo con che amore mio padre si rivolge a mia madre e devo dire che mi piace vederli così bene insieme.

 

Ormai la fame si faceva sentire, così decise che era ora di uscire dal suo nascondiglio e affrontare almeno sua madre. Percorse la scalinata arrivando proprio davanti a lei.

La donna in un primo momento si spaventò, credeva che il figlio stesse ancora dormendo, sicuramente non si aspettava di vederlo entrare dal giardino.

-Buongiorno mamma!-

Disse cercando di mantenere un tono distaccato.

-Tesoro?-

Al contrario la madre lo disse con tutto il calore materno e Benji si sorprese. Era già da tempo che non avvertiva in lei quel tipo di calore.

-Siediti, fai colazione con me?-

Gli propose.

-Tuo padre e dovuto andare-

Lo informò.

-Come sempre-

Rispose  in modo pungente.

-Sai che ha da gestire una grande impresa, molte persone contano su di lui-

Cercò di giustificarlo.

Ma a Benji non importava. Aveva capito fin da piccolo che per lui il lavoro veniva prima di tutto, soprattutto prima di lui.

-Gradisci il caffè?-

Chiese cortesemente.

-Sì grazie ma ci penso io-

Ma la donna si era già tirata su dalla sedia per prendere il brico del caffè per versaglielo nella tazza, quando un giramento di testa la fece aggrappare alla sedia.

-Mamma!-

Cercò di sorreggere sua madre e chiese preoccupato.

-Tutto bene?-

-Si tesoro, e solo un giramento di testa, mi sarò alzata di scatto-

Si giustificò. Dopo che Benji l'aiutò a sedersi, solo allora notò meglio sua madre: era magra come uno stecchino e sembrava molto più anziana di come se la ricordava.

-Sei sicura?-

-Sì, non ti preoccupare-

Ma a Benji quella risposta non lo convinse.

-Stasera conoscerò la tua ragazza-

La madre cercò di cambiare discorso.

A Benji scappò un sorriso al pensiero della sua Patty e la donna non poté non accorgersene.

-Dev’essere eccezionale?-

-Sì, lo è -

Poi si ricordò di come il padre aveva trattato Patty la sera prima.

-Sai quello che è successo ieri sera?-

Chiese alla madre, voleva che lei si alleasse con lui.

-Né sono al corrente-

-E cosa ne pensi?-

-Tuo padre ha fatto quello che ha fatto perché aveva le sue motivazioni-

Benji a quella risposta cominciò a irritarsi.

-Sempre a  difenderlo, vero?-

Chiese Benji frustrato.

 

Perché è sempre pronta a difenderlo? Perché non è mai dalla mia parte?

 

-Tesoro, devi capire che se agiamo così è per il tuo bene-

La donna usò un tono molto materno.

-A me sembra solo che vi interessi di più che lei non sia una poveraccia-

Lo disse con tutto il disprezzo che provava. La donna lo avvertì, ma prima che potesse intervenire fu interrotta dall'arrivo della domestica.

-Signora, l’uomo che stava aspettando è appena arrivato-

-Grazie, arrivo subito, lo porti pure in camera mia e gli offra qualcosa, io arrivo subito-

-Sì signora-

Così la domestica se ne andò.

-Vorrei poterti spiegare, ma ora non posso, ne parliamo più tardi-

Fece per andarsene quando Benji le disse.

-Ora devo andare, sarò qui per la cena-

E prima che la donna potesse ribattere, il ragazzo era già rientrato.

 

Benji era diretto in camera sua, non aveva voglia di rimanere in casa, l’intenzione era quella di farsi una doccia cambiarsi e uscire il prima possibile da lì. Però mentre si dirigeva a passo spedito verso la sua direzione, passò davanti la camera dei suoi, e notò l’uomo di cui aveva parlato la governante: più che un uomo, sembrava un ragazzino poco più grande di lui, ed era vestito tutto di bianco.

 

Ma chi è questo? E perché mia madre lo ha portato in camera sua? Non vorrà tradire mio padre? Ma no, che vado a pensare. Allora che ci fa lì?

 

Così, preso da mille pensieri andò a lavarsi e vestirsi e in dieci minuti era già in macchina.

Per un po’ girovagò per le vie di Amburgo senza una meta precisa, ormai era in giro da un'ora quando gli arrivò un messaggio.

“Buongiorno amore, come stai?”

Era Patty.

“Buongiorno a te pigrona!”

“Ho fatto tardi ieri, ho parlato con mio padre”

“Tutto bene?”

“Sì, dovevamo chiarire delle cose”

“Ne sono felice”

“Cosa fai?”

Benji a quella domanda non sapeva cosa rispondere.

 

Cosa le dico? Sai sono in giro in macchina perché non ho voglia di stare a casa? Perché i miei sono una continua delusione?

 

Ma i suoi pensieri furono interrotti da un’altro messaggio.

“Hai voglia di venire qua?”

Benji, stava per rispondergli quando arrivò un'altro messaggio.

“Sono da sola, mio padre e Karl non ci sono”

“Sono già lì”

 

Suonò il campanello e rimase ad attendere, appena la porta si aprì la ragazza gli saltò letteralmente addosso, baciandolo con molta passione.

-Vedo che qua qualcuno è molto felice di vedermi-

Riuscì finalmente a dire dopo che la ragazza si staccò da lui.

-Andiamo-

Lei lo trascinò in camera sua.

-Ehi!! Quanta fretta? -

Arrivati in camera, Patty chiuse dietro di sé la porta e con fare molto seducente andò incontro al portiere.

Benji vedendola così non poté fare a meno di eccitarsi.

Patty cominciò a fare uno piccolo spogliarello per lui.

-Mi vuoi? -

Gli chiese togliendosi la maglietta, scoprendo così i seni. A Benji iniziarono a  stare stretti i pantaloni.

-Sì-

Rispose a fatica.

-Quanto?-

E si tolse i pantaloni, rimanendo così solo con le mutandine.

-Tanto-

Il ragazzo a quella visione cominciò a non capire più niente, stava per togliersi anche lui la maglietta, ma la ragazza lo bloccò.

-Fermo-

Benji capì che voleva giocare e la lasciò fare, le piaceva vederla così.

Patty gli andò incontro togliendosi anche le mutandine, rimanendo così completamente nuda davanti a lui.

-Ti piace ciò che vedi?-

Chiese con tono molto seducente.

-S….iii-

La voce di Benji tremò dall'eccitazione.

Era ormai a un passo da lui, allungò le mani e lo fece sedere sul letto mettendosi a cavalcioni su di lui sfiorando le sue labbra con le sue.

-Farai ciò che voglio?-

Chiese leccandogli il contorno delle labbra.

-Tutto ciò che vuoi-

Ormai il ragazzo non capiva più niente, il desiderio di averla era più forte che mai.

Patty lo guardò con occhi languidi e pieni di desiderio.

-Voglio che mi tocchi-

Anche Benji voleva giocare.

-Dove? -

Chiese facendo un po’ il finto tonto.

-Ovunque-

Chiese quasi disperatamente.

-Fammi vedere-

Patty capì che voleva condurre lui quel gioco che aveva iniziato, così lo assecondò.

Si sdraiò sul letto e con la mano iniziò a toccarsi il collo cominciando a scendere piano piano sui suoi seni.

-Qui-

E si sfiorò il capezzolo, provocandosi così una scarica di piacere. Non aveva mai fatto una cosa del genere e mai avrebbe pensato di farla, ma con Benji  lì con lei che la guardava, le dava molta soddisfazione, così continuò.

-Qui-

E spostò delicatamente la mano sull'altro capezzolo, ma questa volta non si limitò a sfiorarlo ma con due dita si diede dei piccoli pizzicotti. Benji vedendola così, credette che da un momento all’altro sarebbe venuto semplicemente guardandola, ma non voleva che quel gioco finisse.

-Poi? Dove vuoi che ti tocchi ancora? -

Patty sapeva bene dove voleva andare a parare, anche se un po’ imbarazzata decise di osare, Benji aveva questo potere su di lei, le faceva fare cose, di cui non credeva fosse capace.

Così cominciò a scendere con la mano sempre più in basso lentamente e delicatamente, passando dalle costole, poi sull'addome, fino ad arrivare al pube.

-Continua-

Le disse quasi disperato.

Patty allargò meglio le gambe e insinuò le mani al centro della sua femminilità, cominciando con le dita a fare dei piccoli cerchietti sul suo clitoride.

-Qua-

Disse ansimando, provocandosi da sola un piacere intenso, non sapeva se fosse perché era ciò che voleva in quel momento o perché Benji era lì a guardarla.

Il ragazzo nel vederla che si masturbava davanti a lui, non resistette più e infilo due dita dentro di lei, e cominciò a muoverle dentro e fuori, all’inizio lentamente.

Quando Patty fu sul punto di venire cominciò ad aumentare il ritmo e anche Benji lo fece sussurrandole all'orecchio.

-Vieni, ti prego vieni-

Anche se lui era ancora completamente vestito, sentiva che se non sarebbe venuta al più presto sarebbe scoppiato.

Patty gridò quasi disperata per l'orgasmo che provò. La travolse completamente, inondando così completamente le sue dita e anche quelle di Benji.

Esausta si aggrappò al ragazzo, cercando di riprendere fiato.

-È stato incredibile-.

Benji sorrise per quell’affermazione.

-Già-

Però Patty si sentì in colpa per aver goduto solo lei, così cominciò a strusciare la mano sul suo membro, ma Benji la bloccò. La ragazza non capì,così timidamente chiese.

-Credevo che anche tu…..-

Lui però non la lasciò finire.

-Tranquilla, quello che abbiamo appena fatto è stato bellissimo-

Le accarezzò la guancia.

-Vorrei stare un po’ così con te adesso-

E la strinse forte a sé.

Rimasero così a lungo finché Benji notò che Patty si era addormentata.

 

Sei mia, non permetterò a nessuno di portarti via da me, nemmeno se questo vuol dire andare contro i miei stessi genitori.

 

Con questi pensieri anche Benji si addormentò fra le braccia di colei che avrebbe dato persino la vita.

   
 
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