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Autore: MaryFangirl    14/02/2019    7 recensioni
Un dolce San Valentino per i nostri sweeper, con un regalo speciale per Ryo da parte di Kaori :)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Questa fanfiction è la traduzione di una storia dal francese all’italiano: tutti i dettagli, qui sotto!
Titolo storia originale: Ton cadeau
Link storia originale: 
http://mokkorihunter.free.fr/viewfic.php?id=103&f=57&c=1&action=read
Link autore: http://mokkorihunter.free.fr/profil.php?m=103&action=consulter


 
Beh, ci voleva un pensiero per San Valentino! Avendo in lista diverse one shot da tradurre, ho chiesto sul gruppo dei fan di City Hunter su Facebook di votare quale preferissero leggere in base alla trama: tre fanfiction su quattro erano a rating decisamente rosso, mentre una sola era molto dolce e romantica. Ebbene, ha vinto quest’ultima, e devo dire che mi fa piacere che talvolta le persone preferiscano qualcosa di casto e zuccheroso alle vampate di calore…io avevo in mente qualche idea a rating rossissimo, ma alla fine la pigrizia ha prevalso e non sono riuscita a scrivere nulla…ma magari prima o poi ce la farò xD intanto, godetevi questa one shot davvero molto carina e tenera!!



Kaori camminava per le strade di Shinjuku, sotto il flebile sole di febbraio. Il dolce calore avvolgeva la sweeper. Fischiettava una melodia che aveva nel suo walkman, una musica soft secondo la moda del momento. Alzatasi molto presto all’annuncio di quella bella giornata, Kaori si recava tranquillamente verso la stazione. La giornata era magnifica, gli uccellini cantavano e le coppie di innamorati si tenevano per mano. Kaori osservava lo spettacolo con un tocco di nostalgia. In quel sabato 14 febbraio, la bella giovane aveva preso una decisione difficile. Per una buona parte della notte aveva riflettuto alla propria vita e aveva deciso che era ora di fare un grande passo per cambiare le cose. Tra lei e Ryo era passato troppo tempo senza che la situazione cambiasse. Dopo il matrimonio di Miki e Falcon, Kaori aveva sperato che il suo partner avrebbe cambiato atteggiamento nei suoi confronti. Sfortunatamente la vita quotidiana aveva riavuto la meglio su di loro. Ryo era sempre indifferente e non le aveva più dimostrato i suoi sentimenti. E lei non lo sopportava più. Così aveva preso la decisione di fare il primo passo in quel giorno di San Valentino. Sebbene spaventata a morte, pensò che non poteva essere peggio tra loro. In ogni caso, cosa rischiava? Che non funzionasse? No, era impossibile. Ryo aveva confessato i suoi sentimenti, quindi avrebbe funzionato. Ecco perché aveva deciso di fare un regalo al suo partner quel giorno, sfortunatamente non aveva idea di cosa potesse comprargli. Ripensandoci, la sua testa si abbassò, i suoi occhi incontrarono l’asfalto e una goccia apparve sulla sua tempia. Bello voler fare il primo passo, ma per la giovane donna era difficile trovare un’idea regalo che potesse piacere al suo partner. Ecco perché la sweeper era prima partita alla stazione per controllare la lavagna dei messaggi. Poi doveva trovare il regalo di Ryo e scegliere come organizzare la giornata. Decise di andare a trovare la sua amica di sempre, Miki. Se c’era qualcuno che poteva aiutarla in quella situazione, era la barista.
Triturandosi nervosamente le dita, Kaori era di fronte alla sua migliore amica. Leggermente turbata, quest’ultima fissò intensamente la giovane donna.
“Cos’hai detto, Kaori?”
“Stavo parlando di San Valentino…secondo te, cosa potrei regalare a Ryo?”
Miki era stupita, non riusciva a credere che Kaori avesse finalmente deciso di fare qualcosa. Guardando suo marito, vide che era come al solito, stoico mentre puliva i bicchieri. Non sapendo cosa dire alla sua amica, l’ex mercenaria rimase in silenzio per qualche minuto. Poi, riprendendosi, Miki batté il pugno sinistro nella mano destra.
“Ma è meraviglioso! Alla fine ti sei decisa a prendere la tua vita in mano” si meravigliò la giovane donna. “Beh, cosa conti di fare?”
“Volevo rendere questa giornata magica. Iniziando col trovare un regalo per Ryo, poi preparargli un’ottima cena a lume di candela e infine dichiararmi. Ma il problema è il dannato regalo! Non ho davvero idea di cosa possa piacergli” finì con voce triste.
“Un regalo, dici?”
Miki ci rifletté, ma era vero che, a parte la sua attrazione per le donne, Ryo non aveva molti interessi. E offrirgli riviste da maiale o lingerie, non era necessariamente il miglior regalo per una dichiarazione d’amore. Poi, arrossendo leggermente, la bella bruna pensò che se il regalo fosse stata Kaori stessa, Ryo non avrebbe potuto rifiutare. Ma la sua amica era troppo timida per fare una cosa del genere.
“Kaori…” cominciò lentamente la giovane donna, “e se…”
“No, Miki, ti fermo subito! Non pensarci nemmeno!” gridò Kaori sul punto di esplodere, per quanto il rossore aveva preso possesso della sua faccia.
“Ma almeno così, lo farai reagire…”
Tirando la sweeper per un braccio, Miki la portò a un tavolo più appartato per descriverle il suo piano. Quando Ryo superò la porta del Cat’s Eye, si aspettava di trovare la sua partner. Ma solo la coppia dei proprietari del locale era lì.
“Ciao Ryo!” disse Miki mettendo un vassoio davanti a sé per proteggersi dal pervertito che volava in aria verso di lei.
“Ciao mia adorata Miki!” rispose lui, la faccia sdentata e appiattita contro il freddo metallo.
“Se stai cercando Kaori, aveva un appuntamento!” disse lei trionfante, sorridendo. Ryo la guardò sorpreso, poi fingendo indifferenza, si sedette al bancone. Kaori aveva un appuntamento? Oggi? Era il giorno di San Valentino, no? Che significava quella storia?, si chiedeva interiormente lo sweeper.
“Mi ha chiesto di farti mangiare perché non rientrerà a casa fino all’inizio della serata” continuò Miki, trattenendosi dal ridere.
“Uhm, ok…”
L’ex mercenaria era riuscita a tenere Ryo lontano da casa abbastanza a lungo da permettere a Kaori di mettere tutto a posto per la loro serata. Era piuttosto orgogliosa perché vedeva bene che Ryo era turbato dal non sapere cosa stava facendo la sua partner.
 
 
Il pomeriggio era molto avanzato e Kaori era ancora ai fornelli. Facendo sciogliere il cioccolato in una casseruola, la giovane donna guardava il suo libro di ricette e seguiva le istruzioni alla lettera. Tutto doveva essere perfetto. Arrossendo all’improvviso, Kaori ripensò alle spese del mattino e si chiese se sarebbe riuscita a fare tutto ciò che le aveva detto Miki. Beh, aveva comprato tutto, doveva solo agire. Ma era più facile a dirsi che a farsi…Cercando di togliersi certe idee dalla testa scuotendola, Kaori continuò la sua preparazione.
 
 
Ryo camminava nel parco, Mick al suo fianco. Miki lo aveva chiamato alla riscossa in modo da tenere occupato il più possibile lo sweeper giapponese. Era da più di un’ora ormai che l’americano lo faceva girare in tondo.
“Beh, allora?” fece Ryo al limite dell’esasperazione.
“Sì, sì…uhm, ho bisogno del tuo aiuto…” disse infine.
“E dimmi!”
“Sai che giorno è, no?”
Ryo lo guardò con occhi spalancati e sospirò. Sì, lo sapeva, non facevano che ricordarglielo. Ma senza rispondere, aspettò il seguito.
“Beh, vedi, mi piacerebbe fare un regalo a Kazue ma non so cosa…”
Ryo guardò di nuovo il suo amico e si chiese se non lo stesse prendendo in giro. Andare da lui a chiedergli un consiglio di quel tipo, era la cosa più stupida che potesse fare. Mick sapeva molto bene che non era dotato per ‘l’amore’, la prova era che non avanzava per niente con il suo angelo. Mettendosi le mani in tasca, Ryo si chiese cosa passasse per la testa del suo amico. L’americano si maledisse per aver scelto un’idea così stupida. Il regalo di Kazue lo aveva comprato da molto tempo. Ma continuando per la sua strada, improvvisamente ebbe un’idea.
“Dai, Ryo, aiutami! Tu cosa regali a Kaori?”
Lo sweeper quasi si strozzò. Fare un regalo alla sua partner? Mick doveva aver perso la testa. Guardando il biondo di scoprire l’inganno. Dove voleva arrivare? Tutto ciò gli sembrava irreale, doveva star tramando qualcosa, ma cosa?
“Beh, non le fai un regalo?” continuò l’americano.
“No…perché dovrei farle un regalo?”
“Beh, perché la ami ed è il giorno di San Valentino”
“Mick, in Giappone gli uomini non fanno regali a San Valentino…e poi io non faccio mai regali a Kaori, non vedo perché dovrei cominciare oggi”
“Dimenticavo, il Giappone e le sue cazzate! Almeno nel mio paese, siamo meno idioti! Le persone che si amano, si fanno dei regali! So che oggi voglio dimostrare a Kazue che la amo, anche se si tratta di una festa commerciale” spiegò Mick. “È un’attenzione speciale per chi si ama. E non vedo perché dovremmo ignorarla! Pensaci, sono sicuro che Kaori sarebbe felice che tu avessi pensato a lei per una volta”
Con quelle parole, Mick si congedò dal suo omologo giapponese. Facendo un segno con la mano, si allontanò verso l’uscita del parco, erano già le 18 e aveva tenuto occupato Ryo a sufficienza per il pomeriggio, doveva pensare a sua volta alla sua seratina con la sua donna.
Ryo, nel frattempo, si ritrovò piantato in mezzo al parco, con le parole di Mick che gli risuonavano in testa. Fare un regalo al suo angelo? Darle un po’ di attenzione? Ma cosa era successo all’americano per dirgli una cosa simile! Ora era sconvolto e non sapeva più cosa fare.
 
 
Ore 19, appartamento di City Hunter.
 
La luce smorzata delle candele illuminava debolmente il salotto. Una dolce musica scuoteva l’ambiente. Un buon odore usciva dalla cucina. Quando Ryo varcò la soglia di casa, ebbe l’impressione di aver cambiato mondo. Il suo appartamento gli apparve del tutto sconosciuto in quel momento. Cercando con gli occhi la sua partner, non la vide, ma sentiva la sua presenza, sapeva che non era lontana. Appoggiando la giacca all’attaccapanni, andò in cucina, c’era solo una pentola sul fornello, il resto della stanza era vuoto ma il tavolo era apparecchiato. Una tavola per due, circondata da candele e un vaso a stelo dove una magnifica rosa rossa sovrastava le posate. E una lettera su un piatto vuoto. Ryo rimase immobile per un istante, poi prese la lettera in mano e l’aprì. I suoi occhi cominciarono a percorrere le righe:
 
'Ryo,
come avrai immaginato entrando in casa, ho preparato qualcosa di speciale per noi stasera…devo ammettere che non so come reagirai e nonostante la paura che mi paralizza nello scrivere queste parole, so che rispetterò la tua scelta, perché non posso importi questa serata. Per questo, se vuoi restare qui con me stasera, raggiungimi sul tetto. Se preferisci evitare questa situazione, buona serata e a domani…
Kaori'.
 
L’uomo uscì dalla cucina e prese la giacca, aprendo la porta, cominciando ad allontanarsi sulle scale. I suoi passi raggiunsero le orecchie della sua partner, che sospirò, lui aveva scelto. Battendo gli occhi, apparvero le lacrime. Il cuore le batteva forte e sussultò quando la porta sul tetto si aprì.
Ryo guardò il suo angelo che gli voltava le spalle, il viso rivolto alle luci della città. Il suo cuore perse un battito, era bellissima. Indossava un abito bordeaux aderente e scollato sulla schiena. Una cintura nera evidenziava la sua vita da vespa. Uno spacco che saliva lungo la gamba sinistra, valorizzava la curva delle sue gambe perfette. Le scarpe col tacco slanciavano ancora di più la sua figura. Lo sweeper inghiottì con difficoltà, sarebbe stato difficoltoso resisterle quella sera, ma ne aveva voglia? Lei gli aveva dato scelta, e lui aveva scelto…
Kaori non osava voltarsi. Era spaventata a morte. Ryo aveva scelto ed era dietro di lei. Aveva scelto lei e la serata da ‘innamorati’. Il suo cuore batteva a un ritmo furioso. Con mani tremanti, si chiedeva come reagire. Se non si fosse presentato, si sarebbe arrabbiata e avrebbe pianto, ma lui era lì e lei non sapeva cosa fare. Otto anni di cattive abitudini hanno sono duri a morire! Ed era stata lei a fare il primo passo, cosa non solita.
Ryo avanzò lentamente verso di lei. Si appoggiò alla ringhiera, guardando il trambusto della città. Sentiva che la sua partner era turbata, voleva rassicurarla, così sorrise e senza distogliere lo sguardo dall’orizzonte della città iniziò:
“C’è un odore fantastico giù…cos’hai preparato di buono?”
La sua voce era così dolce, Kaori rabbrividì. E in più le aveva fatto un complimento.
“Vedrai…” articolò con difficoltà.
“Ok. Non hai freddo?”
“No...”
Riprendendosi un po’, Kaori decise di reagire. Lui era accanto a lei e lei aveva fatto di tutto perché passassero una serata piacevole. Doveva ricomporsi e fare ciò che aveva pianificato.
“Hai fame?” chiese timidamente.
“Sì”
Kaori si voltò verso di lui. Il decolleté sulla schiena era già magnifico ma quello sul davanti lasciò Ryo senza parole, non potendo impedirsi di fissarlo. Confusa, Kaori arrossì.
“Sei…bellissima” fece Ryo involontariamente.
Kaori non poteva crederci. Lui la riteneva bellissima? Lei? Guardandolo negli occhi, seppe che non stava mentendo, era serio. Riprese ad arrossire. Tendendogli il braccio, lo invitò a seguirla. Ryo non si fece pregare e la coppia tornò nell’appartamento.
L’uno di fronte all’altra, Kaori guardava discretamente Ryo che aveva iniziato a mangiare. L’uomo divorava a grandi bocconi quello che aveva davanti. Delle smorfie di soddisfazione sul viso resero felice Kaori. Per una volta non la sminuiva con le sue critiche a proposito del suo ‘cibo infame’. Lei iniziò a mangiare a sua volta e silenziosamente la cena si svolse. Nessuno di loro osò parlare. Kaori portò le varie portate una dietro l’altra e, una volta finito, cominciò a sparecchiare. Ryo l’aiutò, con sua grande sorpresa, e mentre posava i piatti nel lavandino, si voltò verso di lei:
“Era eccellente”
Kaori lo guardò e il suo cuore si rimise a martellare mentre il suo partner le si avvicinava. Passando un dito sull’angolo delle labbra della sua bella, Ryo pulì delicatamente un punto dove era rimasta un po’ di salsa. Lei rabbrividì al suo tocco, che non sfuggì allo sweeper.
“Non c’è il dessert?” chiese con una voce così sensuale che Kaori quasi svenne. Aveva deciso di fare il primo passo quella sera, ma non si aspettava che Ryo rispondesse in quel modo. Che stava succedendo? Ryo, da parte sua, si sentiva volare. Il suo angelo era così bello, non aveva alcun coraggio di sminuirla o ignorarla. Sapeva cosa rischiava di succedere, ma non si aspettava quel momento da sempre?
“Sì, ce n’è uno…” rispose lei timidamente.
Attirandolo in salotto, Kaori lo prese per mano. A quel contatto il cuore di Ryo iniziò a battere molto velocemente. Avvicinandosi al divano, Kaori lo invitò a sedersi. Poi gli porse una scatoletta rossa circondata da un nastro dorato.
“Buon San Valentino, Ryo” mormorò, cercando di guardarlo negli occhi.
Lo sweeper recuperò la scatolina e la girò nelle sue mani. Una piccola busta era sotto il nastro, volle prenderla ma Kaori gli chiese di leggerla più tardi, quando fosse stato solo. Quindi aprì la scatola e vide all’interno un cuore di cioccolato fondente. Sopra, in lettere di cioccolato bianco, c’era scritto ‘Aishiteru’.
Ryo alzò allora gli occhi verso il suo angelo e vide che arrossiva. Si tormentava nervosamente le dita ma sosteneva il suo sguardo penetrante. Poi, contro ogni previsione, lei gli si avvicinò. Gli tese le braccia perché lui si alzasse iniziando un lento, e gli si incollò.
“Ho un altro regalo…”
Ryo si fece cullare dal profumo inebriante della sua adorata, emettendo solo un gemito. Ma stringendo l’abbraccio, le fece capire che voleva sapere il resto.
“...me...”
In quel momento, i loro sguardi si incontrarono e la piccola timida Kaori chiuse gli occhi. L’uomo rispose allora alla tortura che lei gli infliggeva, fondendosi sulle sue labbra. Tenero e leggero, il bacio diventò rapidamente un appassionato e ardente bouquet di sensazioni. Kaori strinse le braccia attorno al collo del suo compagno e si attaccò ancora di più a lui. Ryo la sollevò e la portò sul divano. I due corpi che si erano cercati così a lungo si trovarono naturalmente. Nessuna paura, nessun timore, solo un’impressione di sconcertante normalità. Le mani esperte dello sweeper correvano sul corpo del suo angelo e le sue labbra non la lasciarono andare. Tutto il desiderio contenuto tanto a lungo esplodeva in quell’istante. La giovane donna era molto più riservata. Le sue mani giocavano solo coi capelli neri del suo uomo. Non osando fare altro, si lasciava scoprire da lui. “Kaori…” mormorò.
La giovane donna immerse gli occhi nei suoi.
“Non dovremmo…non potrei fermarmi altrimenti” confessò febbrilmente.
“Allora non fermarti…te l’ho detto…sono il tuo regalo”
“Sei sicura?”
Kaori ne era sicura. Aspettava quel momento da quasi otto anni. Sì, ne era più che sicura. Annuendo, si lasciò trascinare nella stanza dello sweeper.
Quella notte, Ryo insegnò l’amore al suo angelo. Non era esatto, fu Kaori a insegnare a Ryo il vero significato della parola amore. Non era mai stato così tenero, così appassionato, così attento con una donna tra le sue braccia. Kaori conobbe un Ryo che non immaginava nemmeno. Un uomo tenero e premuroso. Un uomo che le mormorò tutte le parole che si era proibito di dirle per tanto tempo. Un uomo protettivo e cauto a tutte le reazioni della sua compagna. Un uomo innamorato.
 
 
Con passo felpato, Ryo entrò in salotto. Kaori si era addormentata e, non volendo svegliarla, prese tutte le precauzioni possibili per essere il più silenzioso possibile. Arrivato al tavolino da caffè, recuperò la busta del suo angelo e la prese. Salì sul tetto per accendersi una sigaretta, cominciando a sorridere stupidamente. Quella notte era stata la più bella della sua vita e si malediceva per essersi impedito tanta felicità così a lungo. Ora non poteva tornare indietro, Kaori e lui erano diventati una coppia in quel giorno di San Valentino e, come sollevato da un peso, aprì la busta.
 
‘Amore mio, questa sera ti dirò tutto quello che non ho mai osato dirti, nemmeno nei miei sogni più folli. Non posso nasconderlo perché credo di aver raggiunto il mio limite di tolleranza. Tuttavia, non ho il coraggio di farlo a faccia a faccia, quindi te lo scrivo. Se hai questa lettera con te, è perché sei rimasto con me stasera. Non so cosa succederà tra noi ma voglio che tu sappia che ti amo più di ogni altra cosa al mondo. Puoi allontanarmi da te o ignorarmi, penso che non potrò mai amare nessuno a parte te. Dal momento in cui ho incrociato il tuo sguardo, ho saputo…ci saresti stato solo tu nel mio cuore, per sempre. Quindi stasera, te lo dico: ti amo, che tu sia il demone che pretendi di essere o l’uomo meraviglioso che condivide la mia vita da otto anni. Ti amo e questo non cambierà mai.
Il tuo Sugar Boy.’
 
Il sorriso sul viso dello sweeper non lasciava spazio a dubbi. Ryo si era sciolto come neve al sole mentre leggeva la lettera della sua amata. Tirando fuori dalla tasca una scatolina, la rigirò tra le mani.
“Ecco il mio regalo…sì, glielo darò”
Tornando nella sua stanza con passo deciso, Ryo Saeba finalmente avanzava verso il suo futuro. Per una volta, nessuna esitazione aleggiava nella testa dell’uomo. Kaori era la donna della sua vita e glielo avrebbe finalmente dimostrato.
 
  
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