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Autore: Melanto    14/02/2019    3 recensioni
[Love&Life Series - Extra]
[...]La figlia di quello scaricatore di porto di sua sorella Yuriko e il figlio del cugino di Yuzo si sarebbero sposati. Izawa e Morisaki che tornavano ancora a mescolarsi tra loro, quasi fosse divenuta una tradizione. Una bella tradizione, dopotutto. Ah, la storia del filo rosso del destino…[...]
...e il filo di Mamoru e Yuzo è stretto e solido. Ma Mamoru ignora che i fili degli altri potrebbero avere risvolti da incubo.
Evviva l'Amor!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Alan Croker/Yuzo Morisaki, Mamoru Izawa/Paul Diamond
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Love&Life'
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Ogni volta che ti bacio

[Storia scritta in occasione dell’ “International Fanworks’ Day 2019All Stars Italia” su invito di Lande di Fandom (prompt scelto: ‘filo rosso’). L'IFD, lo dice la parola stessa, è il giorno dei fanworks: festeggiamo il fandom in qualsiasi forma possibile, e questa storia è una parte del mio contributo per questo mondo speciale, cui sono legatissima. Non è un caso se ho scelto di scrivere proprio una storia su questa serie: con ’Love&Life’ introdussi i Morizawa nel fandom di CT; sono passati tredici anni, da allora. Tredici anni di OTP! ♥ Buon IFD a tutti noi!]

 

Quindi, eccovi un piccolo extra di ‘Love&Life’ post ‘Forever mine, forever yours’ (ben nove anni dopo!) ;)

 

Buona lettura.

 

 

 

 

 

 

Ogni volta che ti bacio

- Love&Life Series || Extra -

 

 

 

 

 

 

«Oh, e quindi siete proprio decisi, eh? Cioè, davvero davvero. Sicuri al cento per cento.»

Yuzo gli mollò una gomitata, lo stava fulminando con gli occhi. Lui sollevò le spalle e le mani, nel tentativo di giustificare il proprio scetticismo. E vuoi darmi torto?, avrebbe voluto dirgli.

– Sì, zio Mamoru. Siamo sicuri. Guarda! Ho anche l’anello!

Sua nipote Chizu mostrò orgogliosissima il piccolo brillante che luccicava all’anulare mentre, seduto accanto a lei, Toya era arrossito per l’imbarazzo e si passava distrattamente una mano dietro la nuca.

Davanti a quella felicità, Mamoru sorrise.

La figlia di quello scaricatore di porto di sua sorella Yuriko e il figlio del cugino di Yuzo si sarebbero sposati. Izawa e Morisaki che tornavano ancora a mescolarsi tra loro, quasi fosse divenuta una tradizione. Una bella tradizione, dopotutto. Ah, la storia del filo rosso del destino

«E quando sarà il lieto evento?»

Il prossimo anno, a giugno! Non prendete impegni, sarete solo nostri!

«Certo che ci saremo, ragazzi. Felicitazioni!» disse Yuzo, avvicinandosi leggermente al tablet attraverso il quale stavano portando avanti quella videochiamata.

«E tua madre che ha detto?» Mamoru poggiò il viso in una mano, non trattenne un sogghigno al pensiero di quell’acida del suo ‘primo fratello’ che avrebbe dato in sposa la sua unica figlia. Era strano che non l’avesse già chiamato in preda a una crisi isterica in cui ingiuriava l’intera famiglia di Yuzo, fino alla settima generazione del loro cane, per averle insidiato la bambina.

Chizu e Toya si guardarono e poi sorrisero.

Niente, era contenta. Siamo noi i primi increduli, se ti può consolare.

Mamoru drizzò la schiena. «Scherzi?! Niente fuoco e fiamme?! Neppure una mezza bestemmia piccina?»

– No.

Batté una mano sul tavolo. «Cavolo, nipote, non farti scappare quest’occasione d’oro! Falle firmare un foglio col sangue, registrala! Non deve permettersi di ritrattare!»

«Non esagerare adesso.» Yuzo scosse il capo, ridendo. «Lei non è il mostro che dipingi. Semplicemente si è resa conto che tutti i figli crescono e prima o poi se ne vanno.»

«Ti prego. Non Yuri.»

– A dire la verità… – intervenne Chizu, pensierosa. – Diciamo che la mamma nell’ultimo periodo è ‘molto allegra’.

«In che senso?»

Chizu e Toya si guardarono di nuovo.

– Tanto lo verrà comunque a sapere, meglio dirglielo, – incalzò proprio il nipote di Yuzo.

Mamoru scoccò a entrambi un’occhiata sospetta.

«Che mi dovete dire? Vi prego, se devo incazzarmi preferisco saperlo subito, così fino al matrimonio mi sarà passata. Che ha in mente quella disgraziata?!»

Be’… diciamo che frequenta qualcuno.

«Tutto qua?»

Si era aspettato qualcosa di molto peggio, conoscendo il soggetto, e invece, per una volta, pareva che finalmente le cose stessero andando a posto anche a sua sorella maggiore. Avrebbe voluto fare una pessima battuta, ma il primo pensiero fu che si sentì felice per lei.

– Ecco… – Chizu riprese, aveva un sorriso a metà tra ‘ambasciator non porta pena’ e ‘tra poco ti sentirò urlare’. – Ricordi che al vostro matrimonio, la mamma andava moooolto d’accordo con uno dei tuoi amici?

Mamoru ci mise qualche secondo per focalizzare il ricevimento a Villa San Juan; erano passati nove anni, ormai, e anche se certe emozioni non le avrebbe mai potute dimenticare, alcuni particolari erano sfumati col tempo. Cercò lo sguardo di Yuzo, nella speranza che gli venisse in soccorso, e lo vide mentre apriva la bocca così tanto che temette stesse per slogarsi la mascella. Poi, il flash colpì anche lui, all’improvviso.

Tornò a voltarsi in direzione del tablet, dove Chizu si stava stringendo nelle spalle e Toya tossicchiava, spostando altrove lo sguardo. Poggiò le mani sul tavolo e si sporse adagio, sibilando quel nome con la stessa repulsione di quando ti servono il cibo che più detesti dopo un’intera giornata di digiuno.

«…Soda?!»

– Si sono ritrovati per puro caso, un po’ di tempo fa… – Chizu cincischiava con gli indici, era in imbarazzo. – Si sono tenuti in contatto, sono diventati compagni di bevute… e credo che facciano anche altro.

Yuzo cercava in tutti i modi di trattenersi dal ridere, lui non riusciva a crederci.

«Mia sorella ha il toy boy? No, peggio: mia sorella scopa con Soda?» Poi ebbe uno switch mentale che fu il colpo di grazia. «Soda si scopa mia sorella?! Io lo ammazzo.»

«Dai, non essere così catastrofico.»

«Aspetta che mi trovi in Giappone, aspetta. E gliela falcio io, qualcosa! Ah! L’ammazza-campioni, certo. E io ti ammazzo i coglio-»

«Shhhh! Smettila!» Yuzo gli tappò la bocca. «Tanto non sarebbe cambiato niente, anche se fosse stato qualcun altro!»

«Ovvio!» Mamoru si divincolò con fermezza. «La famiglia non si tocca, è una questione di rispetto! Io non ho mai fatto il cascamorto con il fratello dei miei amici!»

«Mamoru… non siamo ragazzini. Hanno i capelli bianchi tutti e due!»

Lui sbuffò, girò il viso e incrociò le braccia.

Ma che cazzo era quello?! Di che filo rosso aveva parlato, prima? Un filo rosso del destino intrecciato male?! Il filo rosso della Nazionale Giapponese?! Ok che si era tutti nella Generazione d’Oro, ma avrebbero anche potuto evitare di divenire una Generazione di Parenti! Tra Jito, cugino di Yukari, e quindi imparentato con Ryo e lui che… oddèi, perché?!

«Magari stanno bene insieme,» continuò Yuzo. «Non dovrebbe essere questo ciò che conta? Chizu, tu che dici?»

– Sì, sono carini. E lui non è così male… se ignori trequarti delle cose che dice. – La ragazza ridacchiò. – Vanno incredibilmente d’accordo. Non ho mai visto la mamma trovarsi tanto bene con qualcuno.

– Anche io sono rimasto sorpreso, – aggiunse Toya.

Mamoru avrebbe voluto tenere ancora il broncio incazzato, ma alla fine sospirò e il broncio rimase smorfia di fastidio.

«Ma io non voglio imparentarmi con Soda…» gnaulò come un bambino. «Ti immagini i pranzi di famiglia? Esser costretto a sentire le sue orribili battute e di come se la tira per i successi delle giovanili del Gamba… nella speranza che magari si strozzi con quello che sta mangiando. E io che credevo che Jito fosse stato sfigato, ma così…» sospirò ancora, mentre Yuzo rideva e gli passava una mano sulla schiena per consolarlo. «Meno male che vivo in Spagna, ormai.»

– Ah, ma non avete letto le ultime novità? – Chizu apparve di colpo emozionatissima, quasi più di quando aveva annunciato che si sarebbe sposata.

«Occavolo, quali?» Ne aveva già avute parecchie per quella sera, non era pronto ad affrontare chissà cos’altro che potesse minare i suoi precari equilibri mentali di quasi cinquantenne.

– Be’, pare che stia aumentando il numero di città in cui sta venendo riconosciuto il certificato di partenariato. C’è la possibilità che ci si avvicini davvero a un matrimonio egualitario, anche l’opinione pubblica è sempre più schierata con la comunità LGBTQ+… non è fantastico? – Chizu si portò i pugni al mento, guardando entrambi con occhi speranzosi.

«Sì, avevo letto un articolo su Fukuoka a riguardo.»

Lui si volse con sorpresa verso Yuzo, perché non gliene aveva mai parlato. Mamoru sapeva che qualcosa si stava iniziando a muovere, ma la delusione verso il proprio paese era stata così forte, che fino a qualche tempo fa aveva preferito evitare di tenersi aggiornato su ciò che accadeva nella sua terra natia.

«Lo sapevi?»

Yuzo ammiccò, con un sorriso colpevole.

– Be’, visto che il prossimo anno verrete per il nostro matrimonio… potreste farci un pensierino, che ne dite? – Chizu spostava lo sguardo a turno su ciascuno di loro. – Sarebbe il vostro decimo anniversario, dopotutto! Si potrebbe fare una nuova cerimonia, rinnovare le promesse e questo… piccolo pezzo di carta che avrebbe valore anche qui. Eh? Non sarebbe bellissimo? Noi ci sposiamo e voi vi risposate!

Mamoru guardò di nuovo Yuzo, che sorrideva tranquillo ma con un entusiasmo che appariva frenato, e poi ancora Chizu, che era chiaro ci tenesse che il loro matrimonio potesse esser riconosciuto anche in Giappone, o anche in tutto il mondo e in tutto l’universo.

«Ci pensiamo, ok?» disse, senza suggellare promesse che non sapeva di poter mantenere, e sua nipote parve accontentarsi di quell’apertura.

Si salutarono, Yuzo si raccomandò di venire informato su come procedevano i preparativi e lui, invece, su come procedeva la storia di sua sorella e – oppertuttiglidèichehofattodimale?! – Makoto Soda.

Chiuse la conversazione e poi rilasciò un lungo respiro.

«Perché non me ne hai parlato?» Non era un’accusa ma era spiazzato, quello sì.

Yuzo cambiò posizione sulla sedia, si girò un po’ di più verso di lui e poi si strinse nelle spalle. «Visto che si parlava di prendere la cittadinanza spagnola, non c’era motivo che te lo dicessi. E poi, altre carte… Volevo evitarti una nuova trafila per qualcosa che non è neppure un vero matrimonio.»

«Oh, maddai. Ormai l’incubo da matrimonio l’ho superato da un pezzo e affrontare una documentazione non è più un problema. Non in Giappone, soprattutto.» Indagò nelle sue espressioni, lo vide sorridere, guardarsi le mani. Mamoru inclinò leggermente il viso. «Ci stavi pensando?»

«Non seriamente.»

«Sicuro?»

«Volevamo o no prendere la cittadinanza spagnola?»

Agitò una mano. «Lascia perdere la cittadinanza spagnola. Era solo un’ipotesi, mica dobbiamo prenderla domani!»

«Anche a te manca, non è così?» chiese Yuzo, dopo qualche istante di silenzio.

Mamoru allungò le braccia sul tavolo della cucina attorno al quale restavano seduti. Richiuse la custodia del tablet in un gesto meccanico.

«Ero così deluso dallo schifo venuto fuori con la conferenza stampa, che non volevo più vederlo neppure in cartolina, e ogni volta che tornavamo a far visita ai nostri genitori non vedevo l’ora di andarmene. Solo che…»

«…che non è in Spagna che abbiamo le nostre radici.»

«Dannazione! Se questa cosa ci permettesse di avere davvero un riconoscimento legale anche in Giappone…» sarebbero potuti tornare a casa stringendo diritti più solidi di quelli con cui erano partiti.

Yuzo prese, tra le sue, una delle mani che stava torturando. «Perché non ci informiamo e magari… prendiamo in considerazione l’idea di Chizu?»

«Fukuoka non è proprio vicina a Shizuoka…»

«Il partenariato è riconosciuto in alcuni quartieri di Tokyo, come Shibuya. Oppure si parlava anche di Yokohama…»

«Piuttosto la morte,» replicò secco. In quella città non ci avrebbe rimesso piede, non dopo il trattamento ricevuto.

Yuzo rise, assottigliò lo sguardo. «Be’, c’è anche Osaka…»

«Mi prendi per il culo?!» Quel bastardo di suo marito lo stava facendo apposta, e adesso se la rideva a crepapelle.

«Ancora non ci posso credere…»

«Sta’ zitto, ti prego. Non rigirare il dito nella piaga! Posso ancora sperare che entro il matrimonio di Chizu si risveglino da questa follia e si lascino!»

«Io non credo, sai.» Yuzo era serio. «Tua sorella ha superato i cinquanta, Soda ci sta arrivando… meritano di avere qualcuno accanto con cui essere felici, tristi e invecchiare.»

Lo sapeva anche lui e, dopotutto, se preso a piccole dosi, Soda era pure sopportabile.

«Se continuano a bere come spugne, non ci arriveranno alla vecchiaia.»

Yuzo rise e lui gli scoccò un’occhiata divertita. Si ritrovò a pensare a loro due, che vivevano l’imbiancarsi dei rispettivi capelli, il comparire di una nuova ruga, i battibecchi quotidiani, i caffè bruciati, i pranzi fatti in casa, albe e tramonti, la stanchezza del lavoro e il calore nel letto dopo la passione… e pensava a sua sorella e al fatto che anche lei dovesse godere di quei piccoli momenti perfetti che sapevano riempire la vita. Se Soda era la persona giusta per lei, allora se lo sarebbe tenuto come parente.

«E quindi sarà doppia coppia al matrimonio dei nostri nipoti.»

«Fai pure tripla se ci risposiamo anche noi.»

Mamoru sollevò il mento e strinse leggermente le palpebre. «Saresti davvero disposto a sposarmi di nuovo?»

«Io ti sposerei anche mille volte.» E poiché i suoi occhi non gli avevano mai mentito sui sentimenti che provava, a partire dal lontanissimo 12 marzo che aveva segnato le loro vite, Mamoru non dubitò che Yuzo potesse farlo davvero. «E tu? Mi sposeresti ancora, Raperonzolo

Sulla soglia dei cinquanta, e con i capelli molto più corti di un tempo, suo marito continuava a chiamarlo con quel nomignolo affibbiatogli che era un ragazzino. Lo amava anche per questo.

«Tesoro,» si sporse tanto da sfiorargli le labbra e pronto a intrappolare i loro sorrisi, «io ti sposo ogni volta che ti bacio.»

 

 

 

 

 

Fine

 

 

 

 

 

 

Note Finali: …ellà. :3

Non era prevista, non era neppure stata pensata fino alla mattina di ieri e poi è venuta fuori, si è messa a fuoco ed eccola qui.

La serie “Love&Life” mi ha introdotta, 13 anni fa, allo shonen-ai nel fandom di CT, facendomi scrivere per la prima volta in assoluto di un pairing cui nessuno aveva mai pensato. La mia OTP. I Morizawa. È stata una serie cui ho tenuto tanto, anche perché mi ha permesso di scrivere del primo matrimonio LGBT nel fandom.

Meritava un biscottino extra. :3 E spero vi sia piaciuto e vi abbia lasciato un po’ di pucceria addosso :* (XD visto che io faccio patire a tutti le pene dell’inferno, ogni tanto è giusto dare qualcosa di dolce per bilanciare la carenza di zuccheri XDDD).

Oggi è pure San Valentino, manco a farlo apposta; congiunzione astrale PERFETTA! *___* EVVIVA L'AMMMMMMOR!!!

 

Chizu e Toya li avevamo conosciuti proprio in “Forever mine, forever yours”: Chizu, la nipote quindicenne di Mamoru, che adora lo zio Yuzo e che gli dice che vorrebbe tanto trovare una persona come lui, da grande. E lo zio Yuzo… che fa? :3 Ma le presenta qualcuno come lui! XD E le presenta Toya, figlio di un cugino! XD

 

La questione Yuriko-Soda: se vi ricordate, in “Forever mine, forever yours”, durante il ricevimento di nozze, Chizu diceva che la mamma stava facendo una gara di bevute con Soda XDDD A quanto pare la situazione si è evoluta meglio del previsto! LOL (anche se lo sfotto un po’, giuro che a Makotino voglio un sacco di bene! Nemmeno ricordavo di quel particolare, solo che quando sono andata a rileggere 'Forever mine, forever yours'... è partito un 'OH. BENE.' pieno delle peggiori intenzioni XD Dopotutto, non si può mica sfottere sempre Ryo, no?! XDDD Dai, Makotì, prometto che mi farò perdonare! NON È UNA MINACCIA, GIURO! XD)

 

Ringrazio ancora Lande di Fandom per l’invito all’IFD2019. <3 Il Fandom è casa, per me, e sono felice di poterlo festeggiare :*

Non dimenticate mai di divertirvi. Il fandom è soprattutto questo.  <3

Buon San Valentino e IFD a tutti ♥

 

 

 

 

 

 

   
 
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