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Autore: Najara    14/02/2019    5 recensioni
“Non capisco.” Lena guardò Kara e la ragazza scosse la testa, arrabbiata. Infilò la mano nella borsa e ne estrasse le chiavi, poi aprì la porta del suo appartamento.
“Non capisci mai!”
Un San Valentino SuperCorp!
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Kara Danvers, Lena Luthor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Litigare

 

“Non capisco.” Lena guardò Kara e la ragazza scosse la testa, arrabbiata. Infilò la mano nella borsa e ne estrasse le chiavi, poi aprì la porta del suo appartamento.

“Non capisci mai!” Rimbeccò.

“Se non mi spieghi, no, non capirò mai.” Lena posò la borsa accanto a quella di Kara, sfilandosi la giacca. “Credevo di farti una sorpresa, credevo fosse un bel regalo e invece no.”

“Un regalo? Quello non è un regalo normale!” Kara appoggiò la giacca all’appendiabiti e si sfilò le scarpe.

“Ha tutto quello che ci serve, è in una buona posizione e…”

“Una casa, Lena! Hai comprato una casa, senza dirmi nulla!” La interruppe Kara.

È così che funzionano le sorprese.” Lena estrasse il cellulare dalla tasca e scrisse rapidamente un messaggio ad Alex. “Davvero, non capisco perché tu te la sia tanto presa.”

“Credevo che per San Valentino mi avresti regalato dei fiori, magari un gioiello, non una casa da dieci milioni di dollari!”

“Cinque milioni.” La corresse Lena e Kara fece ruotare gli occhi, frustrata. “Fatturo quella cifra in una settimana, non è chissà che, è solo…”

“Lena! Io non arrivo a quella cifra neppure in cento anni di lavoro!” Kara, si diresse in camera e Lena la seguì.

“Non ti ho chiesto di…”

“Appunto!” Sbottò Kara. “Tu non chiedi mai.”

“Per l’amor di dio, Kara, è un regalo! Un mio regalo per San Valentino, ma se non la vuoi la rivenderò o, se proprio ti da fastidio, la faccio demolire!” Si voltò e spostò di lato i capelli, Kara le abbassò la cerniera dell’abito sbuffando.

“Ma certo, distruggi una casa da dieci milioni di dollari solo perché ti sei innervosita!”

“Cinque milioni e non mi sono innervosita, tu ti sei arrabbiata.” Rispose picata lasciando cadere l’abito a terra e dirigendosi nel bagno.

Kara afferrò il vestito e lo infilò su di una gruccia. Nel bagno Lena aprì l’acqua della doccia.

“Ho tutte le ragioni di essere arrabbiata. Te l’ho detto mille volte.” Continuò appoggiandosi allo stipite della porta. Lena entrò nella doccia lanciandole solo uno sguardo. “Oh, ora non dici più niente?”

“Non c’è nulla da dire, domani dirò a Jess di liberarcene.”

Kara scosse la testa, si voltò e tornò in camera, si spogliò a sua volta e fece una doccia nel secondo bagno della casa.

Poco dopo sentì Lena parlare con Alex in cucina. Si arrotolò un asciugamano attorno al corpo e uscì dal bagno. Lena ora stringeva tra le braccia Lianne che era addormentata.

È stata brava?” Chiese Kara, passando una mano sulla fronte della bambina.

“Come stavo dicendo a Lena: è stata un angioletto.” Intervenne sua sorella passando lo sguardo da una all’altra perplessa nel notare in loro l’insolita freddezza. “Peccato che non è potuta rimanere per la notte.” Aggiunse.

“I nostri piani sono andati in fumo.” Disse allora Lena, lanciandole un’occhiata accusatoria.

“Colpa di un certo regalo da dieci milioni di dollari.”

“Cinque.” Le due donne si scambiarono uno sguardo di fuoco.

Vaaaa beeene!” Alex fece un ampio sorriso, chiaramente a disagio. “Direi che è tempo per me di andare.” Indicò la porta ondeggiando sui piedi.

“Grazie mille per aver tenuto Lianne.” La salutò Lena con un sorriso sincero, per quanto teso.

È sempre un piacere.” Assicurò Alex. Poi lanciò un ultimo sguardo a Kara e uscì.

Lena portò la bambina nella sua camera e Kara la sentì mormorare poche parole, mentre la coricava nel suo lettino. Indossò il pigiama e si asciugò i capelli, poi entrò nella camera della bambina.

“Buona notte, pulcino.” Mormorò, lasciando un bacio sulla fronte della piccola. Alzò lo sguardo e vide uno dei disegni della bambina: uno stuzzicadenti con due bastoncini come braccia e altri due come gambe, un mantello rosso e una S sul suo petto da stecchino che doveva essere Supergirl, che teneva per mano un altro stuzzichino dotato di braccia e gambe questa volta con capelli scuri, sullo sfondo un rettangolo azzurro, molto probabilmente un palazzo, con una grossa L.

Sorrise un poco e diede un bacio alla bambina. Lena ormai doveva essere a letto, non la sentiva più muoversi.

Si alzò, spense il piccolo lumino a forma di astronave, e tornò nella sua stanza.

Lena era solo una sagoma scura nel loro letto, la schiena rigorosamente girata verso di lei. Kara scostò le coperte e si infilò nel suo posto, imitando la posizione della donna.

Sapeva che Lena non stava dormendo, lo sentiva dal suo respiro, dal battito del suo cuore, semplicemente dal modo rigido con cui stava sdraiata.

Lentamente allungò la mano all’indietro, lasciandola lì, tra i loro due corpi che si davano la schiena, pochi istanti e le dita di Lena si intrecciarono con le sue.

“Mi dispiace di essermi arrabbiata.” Mormorò allora lei. “La casa è splendida è solo che…” Sospirò.

“Tu non puoi permetterla.” Disse piano Lena. “Lo so che avevamo deciso di vivere dividendo le spese e mi spiace aver fatto di testa mia.”

Kara ruotò nel letto e Lena la imitò, nel buio della stanza Lena era ancora solo una sagoma d’ombra, ma era una sagoma, ora, priva di durezza.

“La darò via e, insieme, potremmo cercarne una adatta al tuo stipendio e alla nostra piccola famiglia pronta ad allargarsi.”

Kara allungò le mani appoggiandole sul ventre di Lena, appena teso sotto il pigiama. Quella nuova vita era ancora solo una promessa, ma presto sarebbe stata un’altra urlante e adorabile presenza nella loro vita.

“Grazie.” Sospirò Kara, tendendosi in avanti e trovando il viso della donna. “Avrei dovuto parlarne civilmente e non rovinare San Valentino.”

“Non lo hai rovinato.” La contraddisse Lena.

“No?” Chiese lei, passando le mani lungo il viso della giovane, tracciandone delicatamente il profilo.

“Avevo immaginato un modo molto… preciso con cui inaugurare la nuova casa, ma…”

“Oh… Oh!”

Lena rise nel sentire il suo tono e Kara si rilassò completamente, attirando la compagna contro di sé.

“Mi farò perdonare.”

“Non devi.” Assicurò Lena. “Credo di aver esagerato…”

“Con una casa da cinque milioni?”

“In realtà erano dieci i milioni…” Ammise piano e ridacchiò nel sentire lo sbuffare di Kara.

Rimasero, una contro l’altra, in silenzio, per un lungo momento.

“Detesto quando litighiamo.” Bisbigliò Kara dopo un po’.

“Non piace neanche a me.” Concordò Lena. “Ma ho letto che la prima causa di litigio nelle coppie sono i soldi, quindi…”

“Lena Luthor che legge articoli di costume e società?” Domandò Kara, enfatizzando il suo stupore.

“Sono il CEO del CatCo magazine, mi capita di leggere articoli simili.” Si giustificò lei e Kara rise.

“Giusto, capo.” Fu il turno di Lena di sorridere nel sentirsi definire così.

Rimasero di nuovo in silenzio, poi Lena si allungò e posò un bacio sulle sue labbra.

“Non smetterò mai di ringraziare Rao per avermi dato te.” Mormorò, sorridendo nel nominare il dio kryptoniano.

“Anche quando litighiamo?” Chiese Kara.

“Anche quando litighiamo e non lasci comunque i miei abiti a terra.” Sorrise, poi la baciò ancora.

Quando si separarono Lena ruotò nelle sue braccia sistemandosi nella posizione che più preferivano per dormire.

“Era una bella casa.” Mormorò nell’addormentarsi.

“Era una bella casa.” Confermò Kara, posando un bacio sulla sua spalla un sorriso sulle labbra.

“Ne troveremo una più bella ancora.”

Kara annuì mugugnando un sì, anche se difficilmente si poteva battere una casa da dieci milioni di dollari! Scosse ancora la testa, sorridendo per le follie della donna che amava.

“Pensavo a Lily, come nome, ti piace?” Disse ancora Lena.

“Avremo una figlia, dunque?” Chiese Kara.

“Sì.” Confermò Lena. “Lo sento.” Sospirò, poi il suo respiro si fece più lento.

Kara posò di nuovo le labbra sulla spella nuda della giovane.

“Mi piace Lily.” Acconsentì, un sorriso sereno sul viso. Rao, quanto amava quella donna… dopo tutto non era stato un brutto San Valentino, non se con lei c’era Lena.

Kara chiuse gli occhi e si addormentò.

 

 

 

 

 

Note: Piccola storia di tutti i giorni.

È da un po’ che volevo scrivere di Kara e Lena che litigano, ma non nel modo drammatico e angst di certe storie, ma nel modo in cui ogni persona normale litiga con la propria compagna o il proprio compagno.

Sì, si può litigare anche a San Valentino… questo non significa che non ci si ami lo stesso.

Spero che questa piccola storia vi sia piaciuta, fatemelo sapere!

 

Buon San Valentino a chi lo festeggia, buona giornata a chi se ne frega! Ahahahah

  
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