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Autore: alessandroago_94    14/02/2019    3 recensioni
Altra raccolta di componimenti poetici molto semplici.
Genere: Generale, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le rovine

LE ROVINE

 

 

 

 

 

 

 

 

Ho guardato

le case dai muri sbiaditi.

Le loro crepe,

i crolli parziali

nelle dimore degli antichi;

ho notato questa miseria

della materia,

non solo umana.

I mattoni come le membra,

con il vento che li sbiadisce

e la pioggia che li corrode.

Ho visto questa miseria

e non solo nei corpi e nelle case,

ma anche nei cuori e nelle menti.

La gente vuole comprarti

come si fa al supermercato.

Bastano dieci euro

per avere il tuo corpo e la tua anima?

 

Amor non è in vendita, villani!

 

Mascalzoni, non credo sia gentilezza,

questa.

Ma guardano il prossimo come se fossero principi,

e principesse adagiate su materassi

di banconote false.

Falsa è quell’interiorità che codesti soggetti hanno,

così come falsi sono i pregi che sfoggiano.

 

Nella miseria della materia,

non ho visto solo case andate in rovina,

o corpi invecchiati,

ma soprattutto anime logore.

Una gentilezza latitante,

tutto questo voler sapere sulla vita degli altri,

tutto questo offendere in pubblico

per umiliare,

per mostrarsi forti.

 

Pretendere che il prossimo

possa ricambiare l’amore

perché essi lo amano.

Pretendere quindi di piegare i sentimenti.

Pretendere di essere il ramo verde

rimasto impresso su un albero dal tronco secco,

morto, ucciso dalla malattia dei tempi che corrono.

 

Ed io che mi crogiolo nel limbo malsano

di uno splendore perduto per sempre,

ogni loro parola è acido muriatico,

che sfregia il mio cuore

 e mi fa intendere che l’Amor vero oggi giorno

non esiste più,

esiste solo il vantaggio economico,

materiale,

carnale.

 

Non sarò il pezzo di carne

in vetrina,

in vendita ad anime becere

in cerca di un conforto che io non posso,

non voglio offrire.

 

Da quando mi sono accorto di ciò

mi sono fatto ancora più schivo,

furtivo,

spero di non legarmi a nessuno,

di non soffrire più.

Io non posso, non voglio donare niente;

Amor non è regalo di soldi e materia,

ma è condividere, amare, sorridere.

 

In questo universo noioso e grigio

ciò che è rimasto sei tu.

Almeno tu ancora sai sorridere, nevvero?

Che persona strana.

Io pure, sono strano.

 

Non venirmi più incontro quando mi vedi,

non voglio farti soffrire.

Sempre se tu cerchi qualcosa nel mio cuore;

forse anch’esso è in rovina.

 

La fortuna è che la rovina va alquanto di moda,

durante questi giorni tristi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTA DELL’AUTORE

 

 

 

Poesia disillusa, credo dica tutto da sola.

Un altro testo che ha catturato e immortalato un momento in cui il mio animo era piuttosto provato.

   
 
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