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Autore: lmpaoli94    15/02/2019    2 recensioni
Anastasia e Christian si sono lasciati dopo più di dieci anni di matrimonio.
Non avendo più quell’amore che li contraddistingueva come un tempo, Anastasia ha deciso di ritornare alla sua vita “normale”, mentre Christian non è mai riuscito a sopportare questa decisione della sua ormai ex moglie.
Non potendola più tenere sotto controllo come aveva sempre fatto da quando l’aveva conosciuta, il povero Grey sembrava di impazzire
Come poteva non pensare che ci sarebbero stati nuovi uomini nella vita di Anastasia?
Come poteva controllare la sua rabbia?
Momenti di dolore e di disperazione che avrebbero scatenato non pochi problemi.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anastasia Steele, Christian Grey, Jason Taylor, José Rodriguez
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La giornata di Christian Grey era stata più faticosa e impegnativa del previsto.
Dopo aver ripreso in mano i suoi impegni, non avrebbe mai immaginato che mettersi d’accordo sulle multinazionali dell’agricoltura potesse essere così difficile e rischioso.
< Ci sono in ballo miliardi di dollari, Andrea > fece l’uomo parlando al telefono < Non possiamo fallire. La nostra azienda ne risentirebbe troppo. >
< E noi non falliremo, MR Grey. Stia tranquillo. >
< Voglio fidarmi del tuo operato. >
< Avremo degli sviluppi solo tra qualche settimana. Non prima. >
< Preghiamo che vada tutto bene… A risentirci, Andrea. >
< Buona serata, Mr Grey. >
L’ultimo a lasciare l’azienda fu lui e la sua segretaria, che era impegnata a riorganizzare gli appuntamenti della prossima settimana del suo capo.
< Vuole che l’aspetti? >
< No, Mr Grey. Non è necessario. Ma grazie comunque. >
< Io volevo scusarmi per come mi sono comportato oggi. >
Prima di sposarsi e di incontrare Anastasia, non ne voleva sapere di chiedere scusa alla sua segretaria per il semplice fatto che l’aveva sgridata.
Questa cosa poteva far supporre che il matrimonio e il conseguente allontanamento di sua moglie a causa sua, l’avevano cambiato profondamente.
< Non si preoccupi. Ormai è acqua passata. >
< Se posso fare qualcosa per lei, non esiti a riferirmelo. >
In altre occasione, Christian ci avrebbe provato volentieri con la sua segretaria personale alta, bella e bionda.
Ma non in quel frangente.
In quel momento voleva solo fare l’uomo educato.
< Non ce né bisogno… Ecco, ho finito. >
< Se per lei non è un problema, possiamo uscire assieme. >
< Sì, d’accordo. >
Appena i due si ritrovarono dinanzi alla porta d’ingresso alla sua azienda, Christian fu molto lieto di aver scambiato alcune parole con lei.
< Mi scusi la mia stupidaggine, ma non mi ricordo come si chiama. >
< Jennifer Steele. >
Nel sentire quel cognome, per poco l’uomo non ebbe un mancamento.
< Steele? Per caso è imparentato con una certa Anastasia Steele? >
< No. Io e sua moglie non abbiamo nessun grado di parentela. >
“Allora si ricorda che sono sposato… Che sciocco. Sono conosciuto a livello internazionale. È normale che mi conoscano quasi tutti.”
< Capisco… Gliel’ho domandato solo per curiosità. Nient’altro. >
< Ci mancherebbe… Eccoci arrivati alla mia auto. >
< Molto bene. è stato un piacere parlare con lei, Jennifer > fece l’uomo stringendogli la mano.
< Il piacere è stato tutto mio > replicò la donna con sorriso smagliante < Ci vediamo domani mattina. >
< Sì. A domani > disse infine Christian guardando la donna uscire dal suo parcheggio.
“Non è da me scambiare qualche parola con una sconosciuta sebbene fosse una mia stretta dipendente.”
Mentre Christian si stava guardando attorno, Non riusciva a trovare da nessuna parte la macchina di Taylor.
“Ma dove diavolo è finito? A quest’ora doveva essere qui.”
Improvvisamente, una macchina sportiva rossa fiammante si avvicinò a lui accendendo i fari.
Preso da un attimo di timore, Christian si scansò per paura di venire investito.
Ma appena vide chi si trovava alla guida, rimase sorpreso per l’ennesima volta.
< Che cosa facevi con quella donna? Ci stavi provando con lei? >
< Gia! Ma che cavolo… >
< Non cercare di mentirmi. Ormai ti conosco bene. Tu sei solo mio. >
< Io non sono di nessuno, Gia. E poi sono un uomo sposato. >
< Divorziato, per la precisione. E questo non ti lega a nessuna donna. >
< Brava, hai detto bene… E di conseguenza, non mi lega nemmeno a te. >
< Dove stai andando? >
< Me ne ritorno a casa. Sono stanco morto e ho bisogno di stendermi su un divano morbido. >
< Tu stanco? Allora è vero che stai invecchiando malamente. >
“Arrivato quasi a quarant’anni, è normale che inizi a sentire un po’ gli acciacchi. Non sono più un ragazzino.”
< Non mi sento per niente vecchio. Anzi… >
< Allora perché non vuoi dimostrarmelo? >
Presa dalla sua solita eccitazione, Gia iniziò a levarsi la sua gonna e le sue mutandone mostrando la sua vagina ad un incredulo Christian.
< Non cercare di sfidarmi, Gia. Non ti conviene. >
< Allora cosa aspetti? Monta in macchina. >
A Christian Grey piacevano molto le sfide, soprattutto quando si trattava di sesso o di qualcos’altro che poteva assomigliare alla sua eccitazione.
< Non vedi l’ora di tornare a casa, giusto? Allora sarà meglio affrettare i tempi. >
Una volta immersa nell’autostrada, Gia iniziò ad accelerare e aumentare copiosamente la velocità.
< Che fretta hai, Gia? >
< Ma come? Hai detto che sei stanco e non vedi l’ora di riposarti. >
< Ma adesso che sono in tua compagnia… >
Avendo la sua vagina completamente scoperta e le gambe aperte, Christian si abbassò verso di lei per potergliela leccare e farla mugolare di piacere.
< Oh Christian… Oh Cazzo… >
< Ti piace, vero? Così la prossima volta la smetti di sfidarmi e di farmi arrapare prima del previsto. >
< Adoro farti i dispetti > replicò la donna con tono sensuale.
< Ed io odio quando me li fai. >
Non potendo più resistere ai suoi baci e alle sue leccate, Gia accostò la sua auto.
< Adesso non ce la faccio più. Ho bisogno di sentirti dentro di me. >
Dopo avergli tolto i pantaloni, Gia si posò sopra Christian per sentire la sua erezione e il suo eccitamento aumentare sempre di più.
Essi non poterono resistere per molto, finendo con un orgasmo e un urlo di piacere che soddisfò pienamente tutti e due.
< Wow, Christian… Scopare con te è la cosa migliore che mi sia capitata in tutta la mia vita. >
Sentendo quelle parole, Christian rimase alquanto scettico.
“Perché ha detto questo? Mi usa solo per scopare… Ormai ho capito. E io sto sbagliando tutto.”
Una volta arrivati dinanzi casa sua, Gia mise la sua auto nel parcheggio sotterraneo.
< Gia, non mi sento molto bene > fece improvvisamente Christian toccandosi lo stomaco.
< Che cos’hai? >
< Non lo so. Devo andare la bagno urgentemente. >
Correndo verso casa sua, Christian si rinchiuse in bagno per rimanere completamente solo e pensare a tutti gli errori che stava continuando a commettere.
< Christian, sei sicuro che vada tutto bene? >
< Purtroppo no. Ho un forte dolore alla pancia e non so quando uscirò dal bagno. >
< Vuoi qualche medicinale? >
< Assolutamente no… Molto probabilmente non è niente di grave, ma forse è meglio se ci vediamo domani. >
< Nemmeno per idea. Ho prenotato al ristorante per rimanere da soli e passare una serata romantica come non avevamo mai fatto. >
Capendo che non sarebbe riuscito a convincerla, Christian uscì dal bagno con sguardo spento e inorridito.
< Per stasera rimaniamo a casa. >
< Ma Christian… >
< Ho detto che rimaniamo qui. Non andiamo da nessuna parte. Punto e basta. >
< Ma cosa ti prende? Da quando siamo tornati da te, non hai fatto altro che comportarti in maniera strana e ambigua. >
< Sono solo molto stanco e stressato dalla vita che sto passando. Tutto qui. >
< I tuoi problemi riguardano solo Ana. >
Sentendo nominare il nome della sua ex amata da Gia, Christian divenne sempre più accigliato.
< Che cosa ne vuoi sapere tu?! Tu non sai niente di me e di lei! >
< Invece so molto cose, Christian… So che non eravate fatti per stare insieme. Altrimenti perché l’avresti tradita? >
< Perché ero fuori di me! Ecco perché l’ho tradita… E ho commesso il più grande errore della mia vita. >
< Che cosa stai dicendo con questo? >
< Che la nostra relazione è tutto uno sbaglio, Gia. Io e te non possiamo assolutamente stare insieme. >
Ascoltando quelle parole dure e glaciali, Gia rimase visibilmente scioccata e folgorata.
< Sei un vile bastardo! Me lo dici solo ora dopo aver scopato e dopo che hai goduto come un porco! >
< La nostra scopata non significa niente! Lo riesci a capire oppure no?! >
< Adesso basta! Non voglio più starti a sentire! Me ne vado. Ci vediamo domani al lavoro. >
< No, Gia. Io e te non ci vediamo più. Prendi le tue cose e lascia per sempre la mia vita e la mia azienda. Non posso continuare a vivere ben sapendo che mi porteresti un sacco di problemi sentimentali. >
< L’unico problema che hai è la tua mente contorta, Christian Grey > replicò Gia a denti stretti < Ma se è questo che vuoi, non ti preoccupare. Troverò un’altra sistemazione altrove e tu rimarrai solo per tutta la vita. Solo come un cane! >
< Meglio soli che con una puttana come te! >
Non vedendoci più dalla rabbia, Gia gli mollò un sonoro schiaffo che gli arrossì completamente la guancia.
< Sei uno stronzo senza cuore… Adesso capisco perché Anastasia ti ha lasciato. Nessuno può rimanere accanto a te… Sei solo una persona oscura e senza cuore. Addio > disse infine Gia prima di prendere l’ascensore e andarsene per sempre dalla vita di Christian.
 
 
Non avendo minimamente appetito per tutto quello che era successo con la sua amante, Christian si mise al suo pianoforte per suonare musica triste.
< Ha fatto bene a sbarazzarsi di lei > fece Gail da dietro le spalle.
< Come, Gail? >
< Le ha completamente rovinato il suo matrimonio… Anche se molto è stata colpa sua. >
< Stai forse rigirando il coltello nella piaga, Gail? >
< Mi scusi. Stavo solo facendo una constatazione. >
< Allora ti prego di lasciarmi in pace… Ha ragione Gia. Io rimarrò per sempre da solo. >
< Non dica così. Lei non sarà mai solo… Ci sono io che sono la sua domestica da molti anni. >
< Ed io ti ringrazio per tutti i servigi e gli aiuti che finora mi hai fatto > fece l’uomo ritrovando il sorriso.
< Vuole un consiglio, Christian? Vada da lei e chiarisca la faccenda una volta per tutte. >
< Gail, lei non mi vuole vedere… >
< Io non ne sarei così sicura… Faccia un ultimo tentativo. Se accetterà di vederla, allora vuol dire che c’è ancora una speranza che voi due vi rimettiate insieme… Se fosse il contrario, allora vorrò dire che è davvero finita. >
< Gail, è per questo che non voglio andarla a trovare. Ho paura di un suo rifiuto. >
< Deve farsi coraggio, Christian… Se vuole posso accompagnarla io. >
< Io e la mia domestica insieme? Sembra quasi una commedia. >
< Già… peccato che non ci sia nulla da ridere… Allora, che cosa fa? Accetta la mia proposta? O preferisce andarci da solo. >
Dopo essere rimasto in silenzio per qualche secondo, alla fine Christian accettò.
< Va bene. Prendo la giacca e usciamo. >
< Perfetto. E così che la voglio, Mr Grey. >
 
 
Intanto, Anastasia era andata a casa di José per passare un’altra serata insieme.
< Stasera potremmo ordinare pizza. A te andrebbe bene? >
< Benissimo. C’è una pizzeria molto buona qui vicino che consegna a domicilio. >
< Ottimo. Tu come la preferisci? >
< Come la vuoi tu… Chiami adesso? Sono le sette passate ma io ho molta fame. >
< Povero bambino > replicò Ana prendendolo in giro.
< Dai! >
< Ahahah ok. >
Nel mentre Ana si apprestava a comporre il numero della pizzeria, qualcuno bussò alla porta.
< Chi potrebbe mai essere? > si domandò Ana < Aspetti forse qualcuno, José? >
Ma l’uomo non rispose, scomparendo dalla vista della donna.
Presa dalla curiosità, Ana andò ad aprire, e quello che vide la lasciò terrorizzata.
< Anastasia… Buonasera. >
   
 
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