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Autore: Yurha    15/02/2019    1 recensioni
Il Natale era ormai alle porte nella città di New York.
Tutto si trasformò, infondendo un'atmosfera di gioia e festa in ogni suo abitante ma, sfortunatamente, un serial killer chiamato dalla polizia 'lo Strangolatore' fece la sua comparsa in una notte di inizio Dicembre, esattamente come un predatore in cerca delle sue prede indifese.
I Detective Lupo e Bernard, insieme ai Procuratori Cutter e Rubirosa, riusciranno a catturarlo prima che mieta altre vite e prima della Magica Notte dell'Avvento?
Genere: Mistero, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mike Cutter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 26

Mike staccò dalla piccola clip la fotografia e gliela mostrò. «Questa è la foto della scena del crimine di Quinn.»
«Esatto.»
«Noti nulla di strano?»
Connie guardò più attentamente poi scosse la testa. «Non mi sembra, perchè?»
«Guarda meglio sul sedile del passeggero, vicino al corpo di Quinn. Non ti sembra una brochure di quelle delle agenzie viaggio per le Barbados? Perchè teneva una cosa del genere nella macchina di servizio e dove li avrebbe presi i soldi per una vacanza per quattro persone?»
«Sai cosa ho notato io, invece?» chiese lei sfogliando il fascicolo. «Aspetta un.. Ah.. Ecco qui.» disse mostrandogli un’altra fotografia. «Una rivista immobiliare sugli appartamenti verso il centro di Manhattan nascosta neanche troppo bene tra le altre riviste nel suo armadietto.»
Mike restò confuso da ciò che lei disse. «Fammi capire bene: il Detective Quinn con una paga così bassa da permettersi solo un bilocale in affitto e quasi fatiscente ad Astoria, tutto d’un tratto si mette a spendere soldi, che sicuramente non ha, in cose e vacanze di lusso?» chiese, facendo il punto della situazione, sempre più confuso. «Non appena riusciremo a tornare in ufficio, controlleremo la sua situazione finanziaria. Qualcosa non quadra.»
«Senza dirlo a Lupo e Bernard, giusto?»
«Bhè, dobbiamo agire molto cautamente su questo fronte.» rispose Mike, non piacendogli affatto l’idea che Quinn fosse ipoteticamente un poliziotto corrotto, poi però notò che Connie si strinse ancora di più nel suo cappotto, prendendo leggermente a tremare. «Freddo?»
«Sembra di essere in un dannato igloo..» rispose, ancora cercando di non irrigidirsi più del dovuto.
«Puoi usare la mia giacca. Tieni.» disse, iniziando a toglierla.
«No, no. Davvero, va tutto bene.» rispose, fermandolo. «Non devi essere per forza galante con me, Michael. Così io mi scalderò ma tu prenderai molto freddo.»
«Allora, possiamo sederci più vicini. Magari ci scalderemo di più e velocemente se i nostri corpi saranno uniti.»
Lei non seppe cosa rispondere, in compendo però, gli lanciò un’occhiata strana.
«N- no, non in quel senso, Connie.» disse ancora, capendo all’istante il motivo di quello sguardo. «Condivideremo i nostri cappotti e la nostra vicinanza. Solo questo.»
«Dimentichi cosa è successo tra noi in ufficio?» disse sentendosi un tantino a disagio.
Lui la guardò con mezzo sorriso e un’occhiata maliziosa e piena di carisma. «Stai per caso dicendo che non riesci a resistere al mio fascino?» chiese, provocandola per divertimento.
«Sul serio, Mike..»
«Okay, okay.. La finisco..» disse alzando una mano. «Io sto nella mia parte e tu nella tua. Così va meglio?»
Il corpo di Connie tremò improvvisamente di freddo. Sospirò. «D’accordo, uniamo le forze ma SOLO per scaldarci.» decise infine. «Ma.. incontriamoci al centro del divano..»
Mike trattenne un sorriso. «Okay.»
Si tirarono via i cappotti e, mentre si avvicinarono, Mike fece scivolare un braccio sulle spalle di lei.
Connie cercò di fare finta di nulla ma sentì il sangue pulsare forte nelle sue vene e quello non fu sicuramente causato dal calore di lui, quindi, una volta sistemata, Mike avvolse i loro corpi con entrambi i loro cappotti quasi completamente.
«Meglio?» chiese stringendola leggermente a sè.
Connie si accorse subito del profumo dei loro vestiti mescolato perfettamente per crearne uno nuovo, dolce ma virile, uno di quei mix che si stampano a vita nella mente.
«Mike, devo dirti una cosa.»
«Dimmi pure.» rispose sapendo che quella, probabilmente, non era una cosa buona.
Connie prese un profondo respiro, poi lo disse velocemente, tutto d’un fiato. «Andrò alle Maldive con Graham fino a dopo Capodanno.»
Lanciò una veloce occhiata per vedere la sua espressione. Sembrava del tutto normale, tranquillo.
«Okay..» rispose guardando la grande libreria in mogano davanti a sè.
In quel momento, tutti i rumori si placarono e alla fine, la voce di lui fu poco più di un sussurro. «Quando..?»
«Presto. Molto presto..»

  
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