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Autore: Ania83e    16/02/2019    1 recensioni
Questa storia racconta di una ragazza di come un giorno la sua vita cambiò, in un attimo, tutto diverso, città nazione, amici famigliari nulla sarebbe stato più lo stesso, solo l’amore dell’unica cosa che si portava dietro con se da tutta una vita, ed era l’amore per quello sport che nella sua terra natia era un tabù per le ragazze, il suo amore per il calcio.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Karl Heinz Schneider, Nuovo personaggio, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 48

 

La prima a svegliarsi fu Patty.

 

Mi sono addormentata.

 

E si girò in direzione di Benji e vide che anche lui stava dormendo, cominciò ad osservarlo.

 

Sembra così indifeso quando dorme.

 

Pensò mentre con la mano cominciò ad accarezzargli  il viso delicatamente, per non svegliarlo.

 

E’ proprio bello il mio Benji. Chissà cosa starà sognando?

 

Ed inizio a dargli dei piccoli baci sulle mani.

 

Quello che abbiamo fatto prima è stato incredibile.

 

E il pensiero di lei che faceva quelle cose davanti a lui, le provocò una voglia fortissima.

Così cercò di svegliarlo, ma molto delicatamente. Prima con dei baci innocenti sul viso sul collo e infine accarezzandolo sul suo membro, che era già pronto.

Benji cominciò a risvegliarsi.

-Mi piace il modo che hai di svegliarmi-

Patty era soddisfatta di sé e senza dire niente cominciò  a togliergli la maglietta.

Benji l’aiutò!  

Lei continuò a dargli piccoli baci su tutto il petto scendendo fino all’orlo dei pantaloni, e glieli sfilò insieme ai boxer, mostrando così l’erezione già pronta alla ragazza, che cominciò a dargli dei piccoli baci sulla punta. Il ragazzo a quel contatto fece un verso di piacere.

Patty si prese tutto il tempo del mondo, continuando a leccargli la punta con la lingua facendo dei piccoli cerchietti. A Benji sembrò di impazzire, avrebbe voluto di più, ma cercò di resistere e lasciarla fare come voleva, ma l’attesa si stava rivelando veramente dura.

Patty notò che il portiere si stava agitando, ma non le importava, voleva farlo impazzire, e dai versi che faceva capì che ci stava riuscendo benissimo. Ormai Benji era quasi al limite.

 

Se non me lo mette subito dentro credo che impazzirò.

 

Stava per girarla e penetrarla, quando finalmente Patty lo mise quasi tutto in bocca.

Benji grido quasi dal sollievo.

La ragazza cominciò a muoversi su e giù aiutandosi con la mano.

Era ormai al limite, tra quello che era successo prima e la dolce tortura stava per venire.

-Paaattty…...sto….sto …..vene….-

Benji non riuscì nemmeno a finire la frase che il suo sperma invase completamente la bocca di lei. A Patty all’inizio le sembrò strano ma, continuò a muovere la mano per farlo venire completamente, ingoiando così il suo sperma.

Appena Benji si riprese, l’attirò a sé è disse.

-Sei incredibile-

-Ti è piaciuto?-

-Sciocca, certo che mi è piaciuto!-

La rimproverò dolcemente e la baciò.

-Però, non eri costretta a….. -

-Io con te non mi sento costretta a fare niente. Hai capito! Se l’ho fatto è perché volevo-

Questa volta fu lei a rimproverarlo.

Lui non disse altro e l’abbracciò.

Stesi sul letto a coccolarsi, Benji chiese a Patty.

-Com’è morta tua madre?Cioè tua zia?-

A quella domanda Patty si irrigidí, il portiere se ne accorse.

-Scusa, non sono affari miei-

Ritrattò subito, ma ormai il danno era fatto.

-Sì è suicidata, ingerendo tutto un flacone di antidepressivi e sonniferi-

Disse con un filo di voce. Benji rimase sconvolto per le sue parole.

-Un giorno tornai da scuola……. -

-Ehi! Non sei costretta a raccontarmi-

Disse vedendo il turbamento della ragazza.

Lei invece lo guardò negli occhi e cominciò a raccontargli.

-Quando entrai in casa sembrava non ci fosse nessuno……pensai che mia madre era uscita, ma era strano lei non usciva quasi mai, il pomeriggio soprattutto….. Comincia a chiamarla, ma lei non mi rispondeva…. -

Le lacrime non tardarono  ad arrivare, al ricordo di quella giornata e continuò.

-Così decisi di andare a vedere in tutte le camere……la trovai ancora a letto…… Sembrava dormisse……. Cercai di svegliarla…… -

Ormai Patty faticava a raccontargli. Benji vedendo la sua disperazione la strinse forte a sé.

-Shhh….. Adesso è tutto finito-

Ma Patty non smise e andò avanti.

-Ho cercato di svegliarla….. Ma lei era lì, ferma immobile…… -

Benji si pentí di averle fatto quella domanda, non sopportava di vederla piangere e soffrire in questo modo. Continuava a stringerla e cullarla, sperando di riuscire a darle un po’ di pace.

-Chiamai l'ambulanza…. E poi è stato tutto così tremendamente veloce........il funerale…. L'addio alla mia vecchia vita…… e poi il trasferimento…… Tutto troppo veloce-

-Mi dispiace, avrei voluto essere lì con te, per darti almeno un po’ di supporto-

-Ma sei qui ora, a parte Tom, sei l'unico a cui abbia raccontato com’è andata veramente-

Benji si commosse per quella rivelazione e la baciò teneramente.

-Ci sarò sempre per te adesso; sempre-

Le disse con tutto il cuore quelle parole.

-E io per te-

-Mi dispiace che ieri sera mio padre ti abbia detto quelle cose-

Le accarezzò il viso molto dolcemente.

-Però sei stata brava a tenergli testa-

E sorrise al ricordo di come aveva lottato.

-Sai non è stato difficile. Tu e tuo padre vi somigliate tanto, così ho immaginato di parlare con il vecchio te-

E gli fece una piccola linguaccia.

Il ragazzo cominciò a ridere e lei lo seguì a ruota.

 

L’ora della cena stava ormai giungendo, Stephan avvisò la figlia che sarebbe andato direttamente a casa Price. Patty più si avvicinava il momento di andare, più si sentiva  nervosa. Benji le disse.

-Se non te la senti possiamo non andare-

A Patty sembrò un'idea geniale, ma non era da lei tirarsi indietro all'ultimo momento.

-Mi piacerebbe, ma ormai ho dato la mia parola e io non mi tiro indietro-

Disse mentre cercava qualcosa di adatto per mettersi.

-E poi sono curiosa di conoscere tua madre-

Tirò fuori un vestito e glielo fece vedere

-Che ne dici?Secondo te questo va bene? -

-Va benissimo-.

Gli rispose senza nemmeno vedere il vestito.

-Comunque non ti perdi niente se non la conosci-

-Dai non dire così, è pur sempre tua madre, e sicuramente ti vuole bene-

Cercò di difenderla.

-Se mi volesse bene, credo che verrebbe più spesso a trovarmi, invece che una volta ogni 2 o 3 anni, non credi? -

Patty non sapeva come rispondere.

-Vedrai andrà bene. Insieme ce la faremo. -

E gli diede un tenero bacio sulla fronte.

-Ora mi vesto e andiamo, ok? -

-ok.. -

Ma non ne era tanto convinto.

 

Arrivarono a casa Price entrambi molto nervosi per la serata che li attendeva.

Entrarono in salone e Patty fu felice di trovare suo padre già lì.

-Buona sera signor Price-

Disse educatamente Patty.

-Buona sera Patricia-

Contraccambiò, porgendole la mano.

-La prego mi chiami Patty-

E gli fece un tenero sorriso.

-Non sarà facile-

E anche lui le sorrise fecendo arrossire la ragazza.

 

Sembra diverso oggi il padre di Benji, più rilassato.

 

Pensò Patty rilassandosi a sua volta. Benji invece era più nervoso che mai.

-La mamma?-

Chiese scortesemente.

-Adesso arriva, doveva finire di vestirsi. Gradite intanto qualcosa da bere? -

Ma Benji non gli rispose e andò a prendersi da solo una birra.

-Io gradirei invece un tè, grazie-

Cercando di sviare così l'attenzione su di lei, George apprezzo il tentativo della ragazza.

Arrivò la mamma di Benji.

-Buonasera a tutti, scusate per il ritardo-

Patty si girò per vedere a chi appartenesse la voce e rimase incantata nel vedere la donna: una signora molto bella e sofisticata, alta quanto lei, ma molto più magra.

-Cara, sei venuta giusto in tempo-

Rispose affettuosamente il marito.

-Elizabeth e un piacere rivederti-

Stephan le andò incontrò.

-È una vera gioia rivederti Stephan-

Poi si girò verso Patty.

-E tu devi essere Patricia-

Patty timidamente le andò incontro e porgendole la mano le disse.

-Buonasera signora Price e un onore conoscerla, però la prego mi chiami Patty-

-Solo se tu mi chiami Elizabeth-

E la donna le fece un sorriso sincero.

 

È veramente bella la mamma di Benji, sembra una modella, anche se secondo me è troppo magra.

 

-Se siamo tutti pronti, direi di andare a tavola-

Propose George e tutti seguirono il capo famiglia.

La cena si svolse in assoluta tranquillità, apparte qualche attacco da parte di Benji per screditare i suoi genitori, soprattutto sua madre. Ma ogni volta che succedeva Patty  gli dava un pizzicotto sulla gamba, per fargli capire di smetterla di essere così sprezzante.

A cena finita Elizabeth voleva conoscere meglio la ragazza di suo figlio così propose.

-Che ne dite se ora voi maschietti andate a bervi qualcosa di là, mentre io e Patty ci conosciamo un po’? -

Gli uomini obbedirono, anche se Benji non era del tutto convinto di voler lasciare la sua ragazza da sola con la madre. Ma fu proprio lei a incoraggiarlo ad andare mimando con la bocca.

-Va tutto bene, vai-

E gli mandò un bacio volante.

-Allora mia cara ti trovi bene qui in Germania? -

Cominciò a chiederle Elizabeth.

-Sì molto bene-

Disse un po’ nervosa.

-Ti manca il Giappone? -

-Moltissimo-

Disse con una punta di nostalgia.

-Anche a me manca molto-

Patty si sorprese per quella confessione, molto sincera da parte della donna.

-Da quando non torna in patria?-

Chiese senza pensarci.

-Mi dispiace non sono affari miei-

Cercò di rimediare alla gaffe.

-Mia cara non scusarti mai con me, puoi chiedermi tutto ciò che vuoi; sei di famiglia-

Disse amorevolmente e Patty non poté non arrossire.

-È da molti anni che non ci vado-

Un velo di tristezza comparve negli occhi della donna.

-Mi dispiace-

Disse sinceramente, avrebbe voluto sapere il perché, ma non voleva essere scortese.

-Sai cosa mi manca di più? Vedere i ciliegi in fiore-

Disse Elizabeth immaginando la scena.

Patty capì perfettamente.

-Anche io adoro quel periodo dell'anno, vedere i viali con i ciliegi in fiore e come entrare in un mondo fatto di magia-

La donna sorrise a Patty e non riuscì a non pensare che suo figlio aveva proprio scelto la ragazza giusta.

-Mi dispiace per come ti ha trattata ieri mio marito-

La ragazza stava per risponderle che ormai era acqua passata, ma la donna continuò.

-Sono stata io a dirgli di farlo-

Patty era sorpresa per quella rivelazione e le chiese, con una punta di disagio.

-Perché?-

Ma le sembrò subito di essere stata scortese.

-Scusi io….. -

Ma la donna non la fece finire.

-Era un test-

-Un test? -

Patty non capì.

-Sì comprendere se fossi  la donna giusta per mio figlio e anche…. -

Cercò le parole più adatte.

-Se eri degna di portare un giorno il cognome dei Price-

Ma Patty continuò a non capire a cosa si stesse riferendo.

-Non capisco-

La donna si avvicinò alla ragazza e le strinse forte le mani.

-Mia cara, non è sempre facile portare un cognome così, ci saranno molte persone, persone molto cattive, che cercheranno di screditarti o getterano fango su di te o su chi eri o sui tuoi cari-

Elizabeth le parlò con il cuore in mano.

-Anche il padre di George mi ha fatto questo tipo di test-

Patty era sempre più sorpresa.

-Io non vengo da una famiglia prestigiosa: i miei genitori erano umili contadini di provincia. Incontrai il padre di Benji quando mi trasferi in città per studiare all'università e fu amore a prima vista il nostro-

Patty era molto attenta al suo raccontò.

-Che cosa successe? -

-Era da qualche mese che ci frequentavamo, e suo padre un giorno venne da me, offrendomi un sacco di soldi per lasciare in pace suo figlio-

 

Proprio come ha fatto il padre di Benji con me.

 

-E lei non li accettò… Giusto?-

Chiese anche se consoceva la risposta.

-Non accettai, ma il test non era solo per me-

Patty la guardò sempre più curiosa.

-È per chi anche? -

-Per George. Suo padre gli disse che se non mi avesse lasciato subito, non avrebbe ereditato niente da lui.-

 

Mio dio è proprio quello che è successo a noi.

 

-Ovviamente lui se ne fregò-

-Quindi avete voluto ricreare la stessa cosa? -

Patty comprese volevano accertarsi della genuinità del loro amore.

-Non proprio mia cara, il padre di George è stato molto più severo di noi-

Al ricordò la donna si intristì.

-Quando George ha rinunciato all'eredità, suo padre lo cacciò fuori di casa senza nemmeno uno yen-

Patty rimase sconvolta.

-Poi cosa successe? -

Chiese sempre più curiosa, Elizabeth ne rimase molto felice, così continuo.

-Non è stato facile all’inizio, George voleva dimostrare a suo padre che non gli servivano i suoi soldi per vivere, si trovò due lavori e continuò comunque a seguire le lezioni all'università, ci vedevamo molto poco in quel periodo, nonostante si fosse trasferito da me.

Ma dopo un anno di sacrifici, il padre George ci confessò che era stato fatto tutto per vedere la solidità del nostro amore e  se nonostante le difficoltà, avremmo lottato con le unghie e con i denti per ciò a cui tenevamo-

-Che storia incredibile-

Riuscì solo a dire Patty, finito il racconto.

-Avete intenzione di fare come il padre di George? -

Chiese infine Patty. La donna guardò Patty con dolcezza.

-Abbiamo già fatto questo test a Benji, anche se lui non se n'è nemmeno accorto-

Patty rimase stupita.

-Quando?-

Ormai Elizabeth decise di confessare tutto e pensare poi alle conseguenze.

 

Benji era nel salone con suo padre e Stephan, che erano presi a conversare di tattiche aziendali. Di solito gli interessavano questi discorsi, anche se non l’aveva mai confessato a nessuno, era troppo teso perché Patty e sua madre erano insieme, era troppo curioso di sentire cosa si stessero dicendo. Così decise di andare a sbirciare.

George decise di non intervenire lasciando andare il ragazzo.

Era quasi arrivato quando sentì parlare sua madre proprio di lui, così decise di origliare.

 

-Benji pensa che siccome non gli chiediamo mai niente della sua vita, noi non sappiamo niente di lui. -

Patty si limitò ad ascoltare senza giudicare.

-Invece Freddy: il suo tutore, ci riferisce ogni minima cosa sulla vita di Mio Figlio-

Elizabeth marcò di proposito le ultime parole, perché la ragazza comprendesse quanto lei gli volesse bene.

-Sapevamo che si era innamorato, sapevamo che si era innamorato di te. Sapevamo tutto, così abbiamo deciso di lasciargli un anno di tempo per vedere come avrebbe reagito. Freddy ci riferì che andava sempre peggio, l'espulsione dalla scuola le sue continue uscite notturne l'alcool e infine stava per perdere il suo posto in squadra-

Al ricordo la donna divenne molto triste, perché anche per lei era stata dura vedere suo figlio andare alla deriva senza poter fare niente.

-È stata dura vederlo così-

Patty intuì dalle sua parole che era sincera.

-Ma poi sei arrivata tu, e lo hai salvato da se stesso.

Li ho capito che eri la persona giusta, sei sempre stata la persona giusta-

Patty non capì l'ultima frase.

-Cosa vuole dire che sono sempre stata giusta?-

-Aspettami qui, vado a prendere una cosa-.

Così dicendo andò via.

 

Benji dal suo nascondiglio non riusciva a credere alle parole di sua madre.

 

E io che credevo che non gliene fregasse niente di me.

 

La madre di Benji tornò con in mano un grosso libro, che consegnò nelle mani di Patty.

-Aprilo-

Patty con mani tremanti lo aprì: era un album di fotografie.

-Ma questo è un album di foto-

Benji non capì di che album si potesse trattare, nonostante la curiosità, rimase dov'era.

Patty sfoglio molto attentamente le pagine dell'album sotto l'occhio attento della donna.

Le prime pagine c'erano foto che ritraevano i genitori di Benji molto giovani, del loro matrimonio e della loro vita insieme, poi vide una foto ed esclamò.

-Ma questi sono mia madre e mio padre! -

-Sì, conoscevo tua madre, la tua madre biologica-

Precisò.

-L’ho conosciuta un giorno qui ad Amburgo. Quando la Price Inc. cominciò a diventare una società internazionale come moglie del vice presidente ai tempi, dovetti presenziare a tutte le feste che organizzavano e fu lì che conobbi Terry.Non sai che piacevole sorpresa fu per me conoscere una mia connazionale, diventammo ottime amiche, fu in quel momento che Stephan decise di investire i suoi soldi nella Price Inc. diventando un socio-

-Quindi lei conosce la mia storia? -

Chiese Patty un po’ titubante.

-Sì-

Rispose facendo una carezza alla ragazza sulla guancia.

Patty continuò a sfogliare l'album e si ritrovò con delle foto di Benji, sia da solo, che con la sua famiglia da piccolo.

-Che tenero Benji da piccolo-.

 

Ma di che foto sta parlando?

 

Pensò Benji era divorato dalla curiosità.

 

Patty continuava a sfogliare l'album quando la vista di una foto la fece sobbalzare.

-Ma questa è….. -

-Sì siete voi due-

Patty non disse niente, tirò fuori il ciondolo che le aveva regalato Benji da sotto la maglietta, lo aprì e fece vedere alla donna la stessa foto che era nell’album.

-Dove l’hai trovata? -

Chiese Elizabeth stupita.

-L’ha trovata Benji in uno degli album di mio padre-

 

Lei sa!

 

Riuscì solo a pensare Patty.

-Quindi sai anche della dedica? -

Patty cade dalle nuvole per quelle parole.

-Quale dedica? -

- Bambina mia, spero che i tutti i tuoi sogni si avverino, la tua mamma-

La voce di Benji spaventò entrambe le donne.

Ormai il ragazzo era troppo curioso, decidendo così uscì fuori dal suo nascondiglio.

-Benjamin! -

La madre fu sorpresa di trovarlo lì.

-Non volevo spaventarvi-

Disse un po’ mortificato.

-Da quanto tempo eri lì? -

Chiese la donna.

-Da un po’-

Avvicinandosi alla madre le diede un tenero bacio sulla guancia. La donna rimase piacevolmente sorpresa per quel gesto così dolce da parte del figlio. Patty non poté far a meno di commuoversi.

-Tu sapevi della dedica? -

Patty chiese a Benji, chiedendosi come mai non le avesse detto niente.

-Sì, mi dispiace non averti detto niente, ma tra tutto quello che è successo me ne sono completamente dimenticato-

Elizabeth intanto aveva tolto la foto dalla sua custodia e gli mostrò il retro dove anche lì c'era scritto.

“Bambino mio, spero che i tutti i tuoi sogni si avverino, la tua mamma”

Entrambi i ragazzi rimasero sorpresi.

-Di quali sogni parli mamma? -

Chiese Benji non capendo a cosa si potesse riferire, non ricordava di averle mai raccontato quali sogni avesse.

-Tesoro, ti ricordi per caso, da quando vuoi diventare il portiere più forte del mondo? -

Benji alla domanda della madre rimase sbalordito.

 

Come fa a sapere del mio sogno? Non mi ricordo di averle mai detto niente.

 

-Non so, forse da sempre, ma tu come fai a saperlo? -

La madre lo guardò con tenerezza.

-Me l’hai detto tu tesoro, proprio quando fu scattata questa foto-

Il ragazzo era completamente senza parole.

-Signora Price, ci può raccontare? -

Chiese Patty.

-Certamente-

 

Flash Back

 

Era pomeriggio inoltrato quando il campanello della porta suonò.

Andai ad aprire e rimasi alquanto sorpresa di trovarmi di fronte la mia cara amica.

-Terry! Che bella sorpresa, che ci fai qui?-

Notai che era insieme a una graziosa bimbetta dietro le sue gambe.

-Elizabeth scusa se vengo senza avvisare-

Disse decisamente scossa.

-Non sapevo dove andare-

-Hai fatto bene, dai entra-

La invitai ad entrare.

-E questa bella bimba chi è? -

Ma non mi rispose subito. Capì dalla sua espressione che aveva bisogno di parlare.

-Lei è Patty. Coraggio tesoro saluta la signora-

Timidamente uscistí fuori da dietro le gambe e mi dicestii.

-Ciao-

Terry continuava a sembrare smarrita così le proposi.

-Che ne dici Patty se andiamo in giardino, così tu puoi giocare con mio figlio Benjamin, mentre io e Terry parliamo, ti va? -

-Va bene! -

Mi rispondesti contenta.

-Ma lui gioca a calcio, vero? -

Mi chiedesti.

-No tesoro, ma se ti va, puoi insegnarglielo tu-

-Allora gli insegnerò a fare il portiere-

Così andammo in giardino, per un po’ Terry non disse niente, non volevo forzarla, aspettai che fosse lei a spiegarsi, così per un po’ ci limitammo ad osservarvi mentre giocavate, più che altro all’inizio era stato divertente sentirvi discutere.

-Allora hai capito? Io tiro e tu devi cercare di prendere la palla-

-Ma io non voglio fare il portiere, voglio fare io gol-

-Te l’ho già detto io sono l'attaccante. Tu farai il portiere-

-Ma nel calcio e più importante quello che fa i gol, non quello che sta fermo ad aspettare-

-Invece ti sbagli, mio zio dice che il portiere è importante tanto quanto l'attaccante-

-È perché?-

-Per quanto un attaccante sia bravo, se non ha in porta un portiere valido che protegge la porta dagli avversari, non potrà mai vincere tutte le partite. L'attaccante non sempre riesce fare un gol, ma il portiere può sempre proteggere il risultato evitando una sconfitta, o può far finire una partita con un pareggio-

Non so se furono le quelle parole a risvegliare Terry o il modo in cui le dicesti ma finalmente cominciò a parlare.

-Sono le parole di suo padre-

All’inizio non capii, dato che la bambina si era riferita a lui come suo zio, così mi raccontò tutta la vicenda.

-Ora continuo a chiedermi se ho fatto la cosa giusta. Vedo quanto Stephan soffra per questa mia decisione e io mi sento un vero e proprio schifo. Amiamo quella bambina dal primo momento che abbiamo saputo che stava arrivando, e non poterla vedere crescere e amare come vorremmo, ci fa soffrire. Non voglio perdere anche Stephan lo amo con tutto il cuore-

Mi disse disperata e continuò.

-Ho preso Patty dalla scuola materna senza dire niente a mia sorella, siamo gemelle così pensavo che la bambina mi scambiasse per lei e che, mi potesse chiamare mamma, almeno una volta-

Ricordo che si mise a piangere disperatamente, la capivo perfettamente, tutte le madri amano quando i propri figli dicono la parola mamma. Cercai di consolarla abbracciandola.

-Pensavo che così magari avrei potuto portarla in Germania con me-

A quella confessione rimasi sconcertata.

-Volevi rapire tua figlia? -

-Liz sono disperata, mio marito soffre, io soffro, ma se faccio così mia sorella soffrirà e anche mio cognato-

-Tesoro, sai che non puoi fare una cosa del genere, se vuoi la bambina devi parlare con tua sorella e non rapirla, ma comunque, qualsiasi cosa accada tu sei e sarai sempre la madre di quella bambina, e se le vuoi bene come credo, farai solo il bene per quella bambina. -

Credo che le mie parole riuscirono a consolarla, perché riuscì finalmente a tranquillizzarsi.

Poi arrivasti tu, Benji, gridando

-MAMMA MAMMA-

-Tesoro che c’è, perché sei così agitato? ti chiesi

-Mamma, da grande voglio diventare il portiere più bravo del mondo-

-Addirittura-

-Si, e poi sposerò Patty-

Cominciai a ridere, non ti avevo mai visto così entusiasta in vita mia.

-Dovrai impegnarti molto-

-Lo farò-

-Sai Elizabeth conosco una persona che può fare al caso tuo, si chiama Freddy Marshall, è un grande giocatore, purtroppo ha subito un brutto infortunio e non potrà più giocare e adesso è in cerca di un'occupazione e credo che sarebbe felicissimo di allenare una piccola promessa-

-È affidabile-

-Gli affiderei persino mia figlia-

-Zia, io invece diventerò una brava calciatrice, proprio come lo zio-

-Sì tesoro lo diventerai-

Vidi sul volto di Terry sia la delusione di essere stata chiamata zia, che un grande orgoglio per il tuo sogno.

Decidemmo così di scattarvi la foto per ricordare quel momento.  

Fine flash back

 

Entrambi i ragazzi erano rimasti senza parole per il racconto.

-Pensavo che voi non sapeste niente del mio sogno-

Disse infine Benji.

-Tesoro sono tua madre, io so tutto di te-

Elizabeth lo disse lasciando cadere qualche lacrima.

Benji si rese conto solo in quel momento, che aveva sbagliato a giudicarla fino a quel momento.

-Ho sempre creduto che non vi importasse niente di me, che non mi volevate-

-Certo tesoro che ci importa di te, ti vogliamo bene e…… -

Ma non riuscì a finire la frase che la testa le cominciò a girare vorticosamente. Patty è Benji capirono immediatamente che c'era qualcosa che non andava.

-Mamma-

Chiamò la madre agitatio.

-Patty ti prego va a chiamare mio padre-

La ragazza non perse tempo e andò a chiamare George.

Benji continuava a chiamare la madre, ma lei non riusciva nemmeno a rispondergli, dopo pochi minuti arrivò anche il padre.

-Elizabeth amore-

Il tono era molto preoccupato. La sollevò in braccio e la portò in camera, Benji li seguì mentre Stephan e Patty rimasero in attesa.

Quando arrivarono in camera il padre di Benji ordinò al figlio di prendere un bicchiere di acqua. Benji esegui senza chiedere niente.

Quando tornò gli diede il bicchiere e lui fece ingerire alla moglie delle pillole, che la fecero addormentare quasi all'istante.

-Papà non sarebbe meglio portarla all'ospedale-

Chiese molto preoccupato.

-Non ce n’è bisogno, ora quello che le ci vuole e una bella dormita-

Disse dolcemente, mentre ancora guardava la moglie nel letto.

-Sarà meglio avvisare i nostro ospiti che adesso va tutto bene, si saranno spaventati-

Si avvicinò al figlio dandogli una pacca sulla spalla, per incoraggiarlo a seguirlo.

-Dimmi la verità, la mamma è malata? -

Il padre di Benji non aveva più scelta doveva confessargli tutto.

-Sì figliolo-

-Da quanto? -

-Da troppo tempo ormai-

-Perché non me l'avete detto? -

Sbottò furioso.

-Lei non voleva che ti preoccupassi, voleva che vivessi la tua vita e realizzassi i tuoi sogni, senza questo peso…….Io avrei sempre voluto dirtelo, soprattutto quando l’attaccavi in mal modo, perché soffrivo ogni volta quando non riuscivi a capire quanto lei ti volesse bene.-

Il padre gli disse tutta la verità.

-Ci siamo trasferiti qui in Europa perché avesse le cure di cui aveva bisogno, ma la malattia di tua madre è incurabile, la si può tenere solo sotto controllo-

-Per questo la Price Inc. investe molti soldi nella medicina? -

Chiese Benji, e il padre fu piacevolmente sorpreso per questa domanda.

-Sì. Vedo che cominci a interessarti dell'azienda? -

-Non ho mai detto che non mi interessava-

-Tua madre aveva proprio ragione. -

Benji non capì a cosa si stesse riferendo.

-A che ti riferisci? -

-Ero scettico sul fatto che intraprendessi la carriera calcistica, volevo che ti interessasse solo l'azienda. Ma tua madre mi convinse a lasciarti fare come volevi tu.-

 

-Per questo non veniva a trovarmi, perché non me l'avete detto, le sarei stato vicino anche io-

Benji non era un tipo da mettersi a piangere, ma questa volta non poté farne a meno. Il padre vedendo così il figlio l’abbracciò.

-Avreste dovuto dirmelo-

Continuava a ripetere, stringendo forte il padre come non aveva mai fatto, finalmente sentiva che anche i suoi genitori gli volevano bene e tutta l'angoscia e la solitudine di quegli anni svanirono all'istante.

-Sono felice che hai trovato una ragazza che ami veramente, figliolo. E che lei ami te. Puoi avere tutti i soldi del mondo, ma se non hai una persona speciale al tuo fianco, non ti sentirai mai realizzato fino in fondo. Io farei di tutto per tua madre rinuncerei a tutti i soldi anche all'azienda se questo la potesse guarire, voi due siete il mio bene più prezioso; ricordatelo-.

-Grazie papà, non sai da quanto avrei voluto sentirtelo dire-

Benji ormai sentiva dentro di sé una nuova forza, tutto quello che aveva sempre voluto era sapere che i suoi genitori gli volessero bene e finalmente glielo avevano detto.

 

Benji arrivò da Stephan e Patty e dopo averli informato sulle condizioni della madre, gli accompagnò a casa.

Patty aveva bisogno di parlare con Benji.

-Papà arrivo subito-

Stephan senza nessuna obiezione rientrò in casa dandole la buona notte.

-Tutto bene? -

Gli chiese preoccupata, dopo il malore di sua madre vedeva il ragazzo un po’ strano.

Benji non rispose subito, ma l’attirò a sé è la strinse forte fra le sue braccia.

-Ti amo così tanto, ti prego non mi lasciare mai-

A Patty sembrano quasi una supplica quella parole

-Benji-

E lo strinse a sua volta.

Rimasero così per un tempo illimitato.

-Mi piace tua madre-

Disse Patty molto sinceramente.

-Anche a me-

-Il suo racconto poi è stato molto illuminante, non credi? -

Chiese molto divertita.

-Molto, a quanto pare sei sempre stata una rompiscatole-

La stuzzicò.

-Ehi! Non è vero-

Finse di fare il broncio.

-Scherzo. Credo però che sia merito tuo che sono diventato un portiere-

Le diede un piccolo bacio sulle labbra.

-Sì è vero! Ma il merito è tutto tuo se sei diventato il più bravo del mondo-

Gli ricambiò il bacio.

-Ti amo-

-E io amo te-

   
 
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