Anime & Manga > Bungou Stray Dogs
Ricorda la storia  |      
Autore: LorasWeasley    16/02/2019    3 recensioni
[soukoku]
"-Lo sai cos’è l’infinito?
[...]
-Cos’è?- chiese a sua volta non spostando lo sguardo dal tetto candido.
-È quel fine o quella meta irraggiungibile che rincorrerai per tutta la vita."
Genere: Angst, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Chuuya Nakahara, Osamu Dazai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao! Scrivo in questo fandom per la prima volta ma magari qualcuno mi conosce già, in caso contrario, piacere.
Vorrei fare delle piccole precisazioni su questa storia: non ho messo la nota "AU" perchè potrebbe come potrebbe non esserlo.
Non ci sono citazioni alla trama generale di BDS, o a Chuuya e Dazai in generale, si parla solo di loro due che combattono insieme, quindi potete vederla come meglio credete.
Inoltre, cosa più importante, questa storia si basa sulla canzone Infinito di Raf.
La trama è semplicemente una rivisitazione della canzone, quindi metto le mani avanti dicendo che non c'è quasi nulla della mia immginazione ahah ma spero che possa piacervi comunque.
Ah e, ovviamente, per essere fedele a quello che dice sempre il testo cantato, forse alcune frasi o alcuni comportamenti dei personaggi possono risultare un pò OOC, ma spero che non si noti troppo e che possiate apprezzarla comunque.
Grazie a chi leggerà e lascerà un commento,
Deh <3



 
Infinito
 
Chuuya era sdraiato a letto, un braccio abbandonato sopra il suo petto nudo e l’altro dietro la testa, per tenersi più sollevato rispetto il cuscino.
Fissava il soffitto candido mentre i primi raggi di sole della giornata iniziavano ad entrare dalla finestra.
Non riusciva a dormire, la mente così piena di pensieri riguardanti Dazai che era impossibile anche solo sperare di mettersi a dormire.
La cosa ironica era che in realtà lui non aveva mai smesso di pensare a quel ragazzo, aveva solo cercato di metterlo in un angolino e continuare la sua vita, il suo lavoro… Ma era stato tutto inutile.
Tutti i passi avanti che pensava di aver fatto completamente distrutti non appena Dazai si era presentato di nuovo alla sua porta.
E come poteva smettere di pensare a lui, a quello che avevano fatto solo poche ore prima, quando il suddetto ragazzo era sdraiato a pochi centimetri da lui, a pancia in giù con il volto rivolto verso il più basso, l’espressione serena e rilassata mentre dormiva.
Quando Chuuya si girò per fissarlo, per imprimersi tutti i particolari del suo volto e del profilo nudo del corpo che spariva sotto il lenzuolo candido, quelle immagini si sovrapposero a tutti i ricordi che custodiva gelosamente, flash veloci che si susseguivano nella sua mente, tutto così nitido e chiaro come se fosse accaduto solo il giorno prima.
L’ironia stava nel fatto che proprio i ricordi del giorno prima per lui erano totalmente confusi, sapeva cosa avevano fatto e dov’erano arrivati, ma aveva bevuto troppo vino e i ricordi erano sfocati e non del tutto connessi tra di loro.
Mentre i ricordi di anni prima… ecco, quelli erano conservati gelosamente.
Sospirò e tornò a fissare il soffitto, era arrivato a patti con sé stesso e aveva capito che era impossibile dimenticarlo o cercare di scacciarlo dalla sua mente, perché era totalmente e completamente innamorato di lui.
Anche se continuava ad odiarlo, certo.
Non riusciva a comprendere i pensieri dell’altro, quello che gli passava per la testa ogni volta che lo insultava scherzosamente, che gli faceva saltare i nervi, che si preoccupava per lui o che gli rivolgeva un segno d’affetto.
Avrebbe solo voluto riuscire a capirlo un po' di più, per poter essere l’uomo che l’altro voleva, del quale aveva bisogno, la sua ancora per smettere di tentare quegli assurdi suicidi inutili.
Ma tutto era crollato quel giorno, un giorno che Chuuya non avrebbe mai dimenticato. Perché, di punto in bianco, Dazai era scomparso dalla sua vita.
Era strano il rapporto che avevano, neanche loro due sapevano definire cosa fossero, ma tutti quelli che li circondavano sapevano che erano legati oltre ogni misura, che quello che avevano era così raro e speciale da non essere una cosa comune.
Quel giorno era iniziato come tutti gli altri, erano andati in missione insieme, avevano combattuto l’uno accanto all’altro, aiutandosi a vicenda in completa sintonia.
Nel ritornare a casa, poi, Dazai aveva ripreso la parola “Domani parto, me ne vado, così sarà più facile dimenticare”.
Chuuya si era fermato di botto in mezzo alla strada, non del tutto sicuro di aver capito bene.
Dazai si bloccò a sua volta, le mani nelle tasche del giubbotto, non si girò verso di lui, alzò semplicemente lo sguardo e continuò a parlare fissando il cielo nero.
-Non so più se ti amo o no. Ho bisogno di partire.
Rimasero in silenzio per un tempo che sembrò lunghissimo, poi Dazai riprese la parola “Tu che farai?”
Quella domanda gliela porse girandosi e fissandolo negli occhi e da quel semplice sguardo il rosso capì all’istante che era un addio.
“Non lo so.”
Chuuya rispose con quella semplice frase sussurrata, non fece nessuna scenata che ci si poteva aspettare da uno con un comportamento come il suo, non chiese il perché, non domandò nulla, semplicemente si girò e lentamente prese un’altra strada, allontanandosi progressivamente da lui.
Dazai non fece nulla per fermarlo.
Entrambi, a quei tempi, ignoravano che in realtà tra loro non sarebbe mai potuta finire.
Non davvero almeno, perché il loro legame era troppo forte, il loro amore così autentico che la lontananza non avrebbe potuto fare nulla. Magari non l’avevano mai espresso come le altre persone, ma ciò non voleva dire che fosse meno vero.
E poi, quattro anni dopo Dazai si era ripresentato alla sua porta. Come se non fosse passato un singolo giorno da quando gli aveva detto addio in quella strada deserta e buia.
Chuuya era stato teso, non se lo aspettava, ma il suo cuore aveva accelerato comunque la sua corsa perché, alla fin fine, per quanto avesse continuato con la sua vita, sapeva che sarebbe rimasto sempre incatenato a lui.
Aveva nascosto le sue emozioni, gli aveva sorriso divertito, quando in realtà quel sorriso voleva semplicemente nascondere tutte le sue cicatrici, non voleva mostrare neanche un dettaglio che avrebbe fatto capire all’altro quanto c’era stato male per quelle pochissime parole che gli aveva rivolto quella notte.
Dazai aveva portato del vino per avere la certezza di non essere lasciato fuori di casa, anche se in realtà entrambi sapevano benissimo che Chuuya non l’avrebbe mai potuto lasciare sul pianerottolo anche se questo si fosse presentato a mani vuote.
Parlarono degli argomenti più vari, come se quei quattro anni non fossero mai esistiti, parlavano e bevevano, la bottiglia di vino sempre più vuota.
E quando furono entrambi abbastanza brilli, Dazai riprese quell’argomento. Iniziò con la premessa che sapeva che era un controsenso con quello che gli aveva detto in precedenza, ma che aveva compreso che l’amore non era qualcosa di razionale, quindi doveva smettere di capirlo.
Infine l’aveva baciato.
E Chuuya non poté far nient’altro se non accoglierlo a braccia aperte e al diavolo tutto, perché non solo era brillo, ma aspettava quel momento da troppo tempo per poterci rinunciare.
E quella notte si amarono, rotolandosi tra le coperte del suo letto si amarono come non avevano mai fatto, senza dirsi una parola perché i gesti valevano mille volte di più.
E poco prima dell’alba Dazai si era addormentato, ma Chuuya non riusciva, non solo per tutti i pensieri che gli affollavano la mente, ma perché sapeva che l’altro se ne sarebbe andato, che l’avrebbe di nuovo abbandonato. Non era una sua paranoia, era semplicemente quello che l’altro  gli aveva detto la sera prima “sono passato a salutarti, domani riparto”.
-Lo sai cos’è l’infinito?
Il rosso sussultò impercettibilmente sentendo quella voce, pensava che il castano stesse ancora dormendo, ma evidentemente Dazai si era appena svegliato, perché aveva detto quella frase con un timbro di voce impastato dal sonno.Quanto tempo aveva passato Chuuya fissando semplicemente il soffitto?
-Cos’è?- chiese a sua volta non spostando ancora lo sguardo dal tetto candido.
-È quel fine o quella meta irraggiungibile che rincorrerai per tutta la vita.
Chuuya sorrise triste, poi si girò a guardarlo –Quindi siamo noi.
Dazai lo fissò intensamente, aveva uno sguardo deciso e non aveva nessuna intenzione di staccare i suoi occhi scuri da quelli chiari dell’altro.
-Adesso che farai?- questa volta fu Chuuya a porgli quella domanda.
-Non lo so- Dazai rispose allo stesso identico modo, perché entrambi ricordavano quella conversazione come se fosse avvenuta solo il giorno prima.
Ma questa volta non finì lì, non era più un addio.
Perché il moro continuò con i sussurri –So solo che tra noi non potrà mai finire.
E senza bisogno di dirsi nient’altro capirono entrambi che non si sarebbero più lasciati andare, perché era semplicemente inutile, perché per quanto si allontanassero dov’era uno stava anche l’altro, perché un amore come il loro non poteva essere distrutto da niente e nessuno, sarebbe rimasto li intatto all’infinito.
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Bungou Stray Dogs / Vai alla pagina dell'autore: LorasWeasley