Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: SweetPaperella    16/02/2019    10 recensioni
{CaptainSwan e outlawQueen AU}
Regina ha 38 anni ed è un famoso avvocato di Storybrooke, vive con la sua migliore amica Emma e il figlio di quest’ultima, Henry, che considera come suo. Non ha avuto un’infanzia facile e si nasconde dietro la maschera di “regina cattiva” per non soffrire. Ma se un un nuovo caso, quello di Robin Hood, scombinasse tutte le sue certezze e l’uomo riuscisse a vederle dentro come nessuno mai?
Emma, 18 anni e con un figlio di 4, lavora in un pub per mantenersi e non sa ancora cosa fare della sua vita. Può l’incontro con un ragazzo dagli occhi azzurri come il mare aprirla nuovamente all’amore? E Robin Hood il famigerato fuorilegge che è entrato nella vita di Regina, come può aiutarla a capire quale sia il suo futuro?
Incontri, scontri, un caso da seguire, nuovi amori e scomodi segreti del passato.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Robin Hood
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo cinque

Emma è andata a prendere prima Henry a scuola per passare del tempo in sua compagnia, un pomeriggio madre e figlio, come non avviene spesso, a causa del lavoro.
Le piace passare del tempo insieme al suo piccolo Henry e ancora di più le piace viziarlo un po’ e renderlo felice, comprandogli ciò che lui chiede. Sa essere una mamma seria, severa se la situazione lo richiede, ma anche dolce e protettiva, aperta al dialogo con suo figlio. Il loro rapporto è speciale proprio per questo, Emma non fa mancare nulla al piccolo, ma è anche totalmente onesta con lui e vuole che il bambino lo sia a sua volta, vuole con lui un rapporto di fiducia reciproca e spera che ciò possa rimanere così per sempre, che Henry si fidi ciecamente di lei, nonostante non sia per nulla perfetta e parecchio incasinata.
Sono seduti a mangiare un enorme gelato al cioccolato, il preferito di entrambi, dopo una lunga passeggiata per negozi, in cui Henry ha rimediato un giocattolo e nuovi vestiti; quando a interrompere, se pur a malincuore, quel momento famigliare, è Killian.
Il giovane ha visto Emma in lontananza, dopo essere uscito da un negozio di barche e non ha potuto non avvicinarsi a lei. Si è soffermato ad osservarla, così bella e dolce nel dedicare attenzioni a suo figlio, così premurosa e solare. Non l’ha mai vista sorridere così raggiante e non può che sorridere a sua volta e pensare che sia ancora più bella. Suo figlio la rende ancora più bella.
Ritrovandoselo davanti Emma sobbalza, ma spera vivamente che il giovane non se ne sia accorto o sa bene che potrebbe pensare che lei sia interessata, ma in realtà è stata presa solo alla sprovvista o forse no?
Lo saluta cercando di mantenere il suo tono di sempre e Killian invece mostrare la sua completa attenzione al piccolo, cosa che la sorprende ancora di più. Killian Jones amante dei bambini è una vera scoperta.
«Tu chi sei? Il fidanzato di mamma? E sei un pirata?» dice Henry notando il suo uncino al posto della mano, inoltre è un bambino molto sveglio e intelligente.
Emma diventa rossa alla domanda del figlio sul fidanzato e anche perché non vuole mettere il ragazzo in difficoltà con domande sulla sua mano, immagina che non sia semplice per lui parlane anche se fa lo sbruffone e ci ride sopra come se nulla fosse. Emma non fa in tempo a rimproverare suo figlio che interviene Killian.
«No, non sono il fidanzato della mamma, anche se ti faccio una confidenza...» avvicinandosi all’orecchio del piccolo, ma comunque facendosi sentire anche da sua mamma: «Mi piacerebbe molto esserlo. Per rispondere alla tua domanda sul pirata invece, più o meno lo sono, infatti puoi chiamarmi anche Capitan Hook. Tu invece devi essere Henry, la tua mamma mi ha parlato molto di te.» gli dice dolce e scombinandogli leggermente i capelli.
Henry annuisce, ma si entusiasma nel sentire che può considerarlo un pirata.
«Quindi hai anche una nave pirata?» chiede entusiasta.
Emma intanto è arrossita nuovamente e cerca di non incrociare lo sguardo di Killian, il quale invece la guarda e sorride, non gli è sfuggito il suo rossore e come lei abbia sussultato alla sua affermazione, l’ha fatto di proposito per suscitare in lei qualche reazione, ma così non è stato, almeno non all’apparenza.
«Si ce l’ho, tu e la tua mamma quando volete siete i benvenuti a bordo» ritornando a concentrarsi sul bambino, il quale somiglia molto a Emma, è bello esattamente come lei, oltre che estremamente intelligente.
«Mamma, andiamo oggi?» il piccolo si rivolge per la prima volta alla sua mamma da quando c’è Killian con loro.
«Henry magari Killian oggi è impegnato» sperando di evitare quel momento.
«No in realtà oggi sono libero da ogni impegno.» ben felice di avere a bordo della sua nave i due.
Il bambino torna a guardare supplichevole la sua mamma facendo gli occhioni dolci, sapendo che così la potrà convincere.
«Si dai Emma, non vorrai far rimanere male tuo figlio e me, avrai due musi lunghi sulla coscienza.» il più grande si schiera dalla parte del bambino e guarda Emma anche lui supplichevole.
«Eh va bene ragazzino, andiamo a vedere questa nave pirata» esclama alla fine, lasciandosi convincere e non deludere suo figlio, ha capito che ci tiene davvero e non vuole certo farlo rimanere male, in fondo, anche se non lo ammetterebbe mai, non dispiace nemmeno a lei continuare il pomeriggio in compagnia di Killian. Lo sta rivalutando, dietro quell’aria da sbruffone si nasconde un ragazzo sensibile e dolce, ma di certo non glielo dice o sa che potrebbe montarsi la testa.
Henry l’abbraccia felice e la prende per mano, prendendo subito dopo anche quella di Killian, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Il pirata a quel gesto innocente del bambino, sente una fitta al cuore, rendendosi conto che potrebbe perdere la testa per quei due è fargli entrare parte integrante nella sua vita.
Nemmeno ad Emma è sfuggito il gesto di Henry e sorride felice, il suo piccolo è un bambino molto socievole, ma di solito all’inizio è timido e riservato, non è da gesti espansivi con chi non conosce e invece con Killian è entrato da subito in sintonia, da subito è rimasto affascinato da lui. Quel maledetto pirata ha conquistato anche suo figlio.
Quando arrivano al porto e Killian mostra la Jolly Rogers a Henry, il bambino lancia un “wow” estasiato e sale subito a bordo, iniziando a girare. Anche Emma osserva la nave, é grande, sistemata, organizzata e se ne stupisce, non pensava che l’uomo potesse essere così ordinato e preciso, immaginava il suo rifugio come un posto con vestiti sparsi ovunque e vuoto, tipico di un single in cerca di avventure di una notte. Quell’uomo invece é una continua sorpresa.
«Henry, stai attento.» lo richiama Emma, preoccupata che si possa fare male
Ma il bambino ormai é talmente preso a fingere di essere un pirata che non ascolta nemmeno la sua mamma, ha preso il timone e finge di essere in una fantastica avventura, come quella del capitan Zak Storm il cartone animato che guarda sempre sui pirati, il quale deve tornare a casa e uscire da triangolo delle bermuda, nel tentativo di poter tornare a casa incontra tanti nuovi amici e non mancano i mostri da affrontare, con la sua inseparabile spada parlante, che racchiude i poteri dei sette mari.
«É un perfetto capitano Uncino»
«Non te lo vorrei dire, ma sta imitando Zak Storm, é un cartone che segue su netflix» sottolinea Emma divertita.
«E chi sarebbe questo Pack Stone? E il famigerato capitano Uncino é passato già di moda in questi bambini moderni? Io l’ho sempre detto che Netflix fa male.» finge di essere offeso Killian, la storia di capitano Uncino é sempre stata la sua preferita da bambino, ora che il fato gli ha portato via la sua famiglia e la sua mano ed é costretto alla protesi o all’uncino, si è immedesimato ancora di più nella storia.
«Zak Storm, ma se ti può consolare Henry adora tutte le storie di pirati» scoppiando a ridere per la sua affermazione e il suo fingersi offeso.
Killian si perde a guardarla ridere e le sfiora delicatamente la mano ed Emma al gesto del ragazzo sussulta, lo guarda negli occhi e si perde in quell’azzurro meraviglioso, i suoi occhi azzurri come il mare, in cui è facile rispecchiarsi. È la prima volta che i loro sguardi si incrociano con intensità. Killian si perde in quelli della ragazza di un verde inteso, cristallino e puro. Vorrebbe avvicinarsi e baciarla, tanto che il suo sguardo si sposta sulle sue labbra, ma non vuole nemmeno fare un gesto spropositato e rovinare il poco che ha ottenuto da lei. Emma non può non accorgersi che i suoi occhi le fissano ora le labbra, ma non riesce nemmeno ad allontanarsi e mettere fine a quelli sguardi ardenti come il fuoco. 
A interrompere quel gioco di sguardi tra i due, è Henry, il quale chiama Killian e la sua mamma per andare a giocare con lui.
«Io e te Killian siamo due pirati buoni e mamma è la principessa da salvare dai pirati cattivi, chiaro?» espone la storia il bambino, guardando i due grandi e loro annuiscono non potendo fare altrimenti. Il piccolo ha una fantasia smisurata e ama raccontare storie, farsi leggere fiabe e immergersi in fantastici mondi immaginari, Emma è quasi convinta che da grande diventerà un poeta o uno scrittore.
Si ritrovano a giocare felici, come se fossero una famiglia e se fosse la cosa più naturale del mondo.
Killian e Henry fingono di guidare la nave e con la scusa del gioco Killian spiega al bambino come orientarsi con le stelle, come diventare un vero pirata dei sette mari, ciò che non bisogna mai fare in mare e quanto sia importante avere una buona ciurma, ma anche di non sfidare mai una tempesta, perché anche il migliore dei pirati perde con il maltempo e il mare agitato. Henry lo guarda incantato mentre parla e si fa raccontare tutte le storie che conosce sul mondo del mare e che ha vissuto a bordo della sua nave.
Emma gli guarda insieme e non riesce a nascondere il sorriso, sono belli da vedere e soprattutto non avrebbe mai immaginato di passare un pomeriggio così piacevole in compagnia di Jones, si è fatta proprio un’opinione sbagliata del ragazzo e più lo sente raccontare, giocare con Henry e più se ne convince.
«Andiamo a sconfiggere chi ha rapito la principessa capitan Hook.» dice poi Henry tornando al gioco, per poi correre nel sotto della nave e fingere un attacco nemico.
Emma e Killian lo guardano ridendo e poi decidono di seguirlo, si muovono insieme, incuranti del corridoio stretto, tanto che restano bloccati, occhi negli occhi.
Emma deglutisce e Killian ride.
I loro sguardi si incrociano ancora una volta. Gli occhi azzurri di Killian si perdono in quelli verdi di Emma. Gli occhi verdi di Emma si mescolano in quelli azzurri come il mare di Killian... colori che insieme formano un esplosione.
I loro respiri si mescolano, facendosi affannosi, bramanti di piacere.
La mano con l’uncino di Killian si sposta dietro la schiena di Emma, sfiorandola delicatamente e nonostante il maglione pesante, la ragazza riesce a sentire il suo tocco gentile e delicato, non può non rabbrividire e sentire le sue guance diventare rosse per l’imbarazzo e il desiderio. Killian avverte il suo brivido e sorride, si apre in un sorriso meraviglioso e sincero. Pensa che Emma sia ancora più bella quando é imbarazzata, ma allo stesso tempo non riesce a nascondere le sue emozioni, come il desiderio.
Emma si avvicina ulteriormente al suo volto. Killian fa altrettanto, sentendosi il cuore scoppiare nel petto. Ha baciato tante ragazze nella sua vita, ma mai nessuna di loro gli ha fatto avvertire brividi così intensi per tutto il corpo e non pensava di certo che sì sarebbe potuto innamorare di una ragazzina.
Vorrebbe baciarlo, Emma vorrebbe approfondire quel contatto, assapora le sue labbra, lo vorrebbe dannatamente ma la parte razionale di se stessa, quella che erige muri per non soffrire, la fa allontanare, come se avesse preso la scossa o si fosse svegliata da un brutto sogno, anche se tanto brutto non è stato.
«Si è fatto tardi, è meglio che io e Henry andiamo» dice evitando di incrociare nuovamente il suo sguardo e perdersi nei suoi occhi azzurri, ha capito che le fanno perdere il controllo. Averlo troppo vicino le fa perdere il controllo e la fanno sembrare una ragazza come tante altre, capace di perdere la testa per due semplici occhi color del mare e lei non può permetterselo, non può permettersi di perdere la testa, lo deve a se stessa e a Henry.
«Swan se è per ciò che è successo, mi dispiace...» ed è veramente dispiaciuto, si legge nei suoi occhi e si maledice per essersi quasi lasciato andare, ma non è riuscito a trattare i suoi impulsi, é pur sempre un uomo e lei è la ragazza che gli piace e molto, ma è anche un adulto e non può comportarsi come un adolescente in preda agli ormoni, sopratutto con una come Emma, che va conquistata a poco a poco, con gentilezza, dolcezza e farle capire che é l’unica al mondo, abbattere i suoi muri, dimostrarle che si può aprire all’amore, che anche se il passato è stato un vero schifo, lui non vuole farla soffrire. Possono trovare la felicità insieme, quella che nessuno dei due ha avuto.
«No non è successo NIENTE... è davvero tardi...» chiamando poi Henry, il quale raggiunge subito sua mamma, non è da lui fare capricci e quando sua mamma gli dice una cosa lui la fa senza protestare.
«Posso tornare un’altra volta a giocare con te?» chiede a Killian prima di andare via.
«Certo campione, puoi tornare tutte le volte che vuoi se la tua mamma è d’accordo naturalmente»
«Si, puoi tornare a giocare con Killian se lo desideri» risponde Emma e Henry si apre in un dolce sorriso, felice come quando babbo natale gli porta i giochi da lui chiesti.
«E noi Swan quando ci vediamo invece per un appuntamento?» tornando ad essere il solito sbruffone, dal tono malizioso e provocatore.
«Non so... Tu continua a corteggiarmi, perché penso che tu possa fare di meglio che dirmi che sono bella e incastrarti con me in un corridoio e chissà, magari io posso darti una chance» risponde sorprendendo anche lei stessa per ciò che è uscito dalla sua bocca. Gli ha detto chiaramente che vuole che lui continui a corteggiarla e l’ha anche spinto a osare di più e dimostrare ciò che sa fare, non è decisamente da lei, ma ormai il danno é fatto e non può negare che vuole davvero metterlo alla prova e vedere cosa é disposto a fare per lei.
«Mi piacciono le sfide Swan, farò sciogliere il tuo cuore e alla fine ti regalerò un primo appuntamento degno di una principessa come te»
«Non mi piace il ruolo della principessa, preferisco anch’io interpretare una pirata dei sette mari.» sorridendogli maliziosa a sua volta, sta decisamente flirtando con lui.
«Meglio così, preferisco una pirata a una principessa.» ammiccando a sua volta.
Saluta il piccolo scombinandogli i capelli e guarda mentre si allontanano, non potendo fare a meno di ritrovarsi a sorridere e sentirsi un perfetto idiota, perché immagina che la sua faccia sia completamente da ebete. Si è divertivo a giocare con un bambino, lui che non avrebbe mai pensato di farlo in vita sua, non solo, quel pomeriggio ha capito quanto tiene a Emma e che vuole davvero dimostrarle che può fidarsi di lui.
Mentre sono in macchina per tornare a casa, Henry é mezzo addormentato e Emma pensa a Killian, al pomeriggio passato insieme, a come Henry si sia divertito e come lei si sia divertita, non credendolo possibile. Pensa a Killian ai suoi occhi, a ciò che stava accadendo tra loro, alla voglia tremenda che aveva di baciarlo e assaporare le sue labbra... Pensa a Killian e a come inevitabilmente lui stia entrando nella sua vita e in quella di suo figlio. A come lei si stia affezionando e non è per niente un bene, ma non vuole nemmeno tenerlo lontano e non è da lei non essere capace a mettere le distanze.
Non l’ha mai fatto, nemmeno con Neal. Quando l’ha incontrato per la prima volta, é subito rimasta colpita dal suo sorriso, dai suoi occhi e dal suo modo protettivo di fare, ma comunque l’ha sempre tenuto lontano, anche se lui è stato dolce e gentile sin dal loro primo incontro.
“«Tu sei Emma vero?» una voce echeggia alle sue spalle, facendola sobbalzare.
«Si, tu sei?» chiede, non dà mai troppa confidenza a chi non conosce, a scuola non è che non sia popolare, ha tanti corteggiatori, ma è anche una ragazza che suscita le invidie delle bulle delle scuola, tanto che si tiene a distanza da loro, non ha voglia di mettersi nuovamente nei guai, ne ha fin troppi nella sua vita, per avere solo 14 anni. Non vuole poi far sapere che vive in casa famiglia, far sapere che è sola al mondo, che nessuno la voglia.
«Neal Cassidy, mi ha mandato il professore di letteratura, a quanto pare tu puoi aiutarmi... avrei bisogno di un tutor e so che tu sei la prima della classe.» le sorride dolce, in modo rassicurante ed Emma istintivamente si ritrova a sorride a sua volta, come può dirgli di no? É davvero la prima della classe in letteratura, le piace e la studia volentieri, in realtà studia poco, semplicemente ascolta in classe.

«Va bene, ma ci vediamo in biblioteca» non vuole andare da lui e tanto meno portarlo in casa famiglia. Infondo é un perfetto sconosciuto.
«Certo... ehm, comunque tieni.» le porge la merendina al cioccolato che lei poco prima non è riuscita a prendere alla macchinetta perché rimasta incastrata in quella trappola infernale di metallo.
«Grazie» sussurra, non aspettandosi quel gesto dolce, non è abituata a ricevere certe attenzioni, atti di gentilezza senza un torna conto.
«Figurati, non lascerei mai una donzella a digiuno.» risponde ridendo, per sorriderle ancora una volta e allontanarsi da lei, dandole appuntamento al giorno seguente a fine delle lezioni.
Emma lo guardato allontanarsi e aprendo la sua merendina si ritrova a sorridere come non faceva da parecchio tempo o come forse non ha mai fatto in vita sua.”


La cena a casa Mills é silenziosa, c’é solo Henry che cerca di tenere alto il morale delle due mamme, in realtà non ha capito nulla, non pensa che ci sia qualcosa che non vada, per questo racconta la sua giornata a Regina. Gli racconta del centro commerciale, del gioco e dei vestiti che hanno comprato, di Killian e come dopo siano andati a giocare sulla sua nave.
«Mamma e Killian poi stavano per baciarsi come nei film» dice interrompendo così il suo racconto.
«COSA?» Regina spalanca gli occhi incredula e si volta verso Emma, é scioccata e per un attimo riesce ad allontanare i suoi pensieri scomodi su Robin.
«Non ci stavamo per baciare... é stato un incidente. Per sbaglio ci siamo incastrati nel corridoio della nave, tutto qui...» imbarazzata, non credeva che suo figlio l’avesse vista, che avesse assistito a quel momento così intimo con Killian. Si sente ancora più in imbarazzo.
Regina la guarda scettica, ha capito perfettamente che prova qualcosa per Jones e continuare a negarlo é tipico di lei.
«Certo e io sono Biancaneve dei sette nani.» le risponde ironica la bruna, continuandola a guardare.
«È così, non ti fare strani pensieri. NON PROVO NULLA PER KILLIAN» sillabando le ultime parole per farle entrare nella testa della sua amica, ha capito che non le crede, ma lei si crede? Anche perché da quando ha lasciato la nave che non smette di pensare a lui.
«Killian? Siete diventati così intimi?»
«Si chiama così, come dovrei chiamarlo?» ribatté piccata Emma, la quale si rende conto solo in quel momento di averlo chiamato per nome davanti a Regina, é la prova che non gli è del tutto indifferente e negare il contrario adesso sarà ancora più arduo.
Regina continua a guardarla e non crederle.
«Killian mi ha chiesto di tornare quando voglio a giocare con lui sulla nave» dice poi Henry, attirando nuovamente l’attenzione su di sé.
«Vedi, l’ho fatto per Henry, a lui piace Jones»
«Ovvio che gli piaccia, ha 4 anni e una fervida fantasia, un ragazzo con un uncino al posto della mano, che vive in una nave, é ovvio che attiri completamente la sua attenzione. Ed é ovvio che Jones, usa ciò per avvicinarsi a te»
Emma sbuffa e decide di cambiare argomento per non continuare a litigare con lei, é stanca e vuole cercare di allontanare i pensieri da Killian, anche perché se solo chiude gli occhi rivede i suoi e i brividi le percorrono nuovamente la schiena. Come possono due occhi azzurri abbagliare così tanto e insinuarsi così in profondità?
Per non pensare, porta Henry a dormire, é tardi e ha avuto una giornata intesa, sa che sicuramente si addormenterà appena sarà nel letto.
Regina decide di lasciare perdere, sapendo che ancora una volta le paure di Emma hanno preso il sopravvento.
Quando la vede allontanarsi con Henry mezzo addormentato, ma sicuro a voler sentire la storia della buonanotte, torna con i pensieri all’uomo che vive nella dependance. Pensa a cosa stia facendo in quel momento, se sta addormentando Roland e o se i suoi pensieri sono rivolti a lei, come i suoi sono rivolti a lui. I suoi pensieri però non sono positivi, la paura che lui non sia chi dice di essere le fanno bruciare il cuore, quello stesso cuore che forse stava tornando a battere. Per lui.
«Tu e Robin invece?» Emma che torna in salotto la fa sussultare.
«Non ho voglia di parlarne Swan.»
«È successo qualcosa?» Capendo il suo tono grave e il suo sguardo cupo. Regina ha cercato di nasconderlo a tavola per non far preoccupare il piccolo, ma ora non riesce più a fingere che tutto vada bene.
«Ma quale parte non mi va di parlarne non ti è stata chiara Swan?»
«Va bene, ho capito... Ti preparo un nuovo cocktail che ho sperimentato al pub e ti calmi» le dice leggermente adirata, ma la conosce anche piuttosto bene e sa che il suo respingerla é solo una difesa, in realtà muore dalla voglia di raccontarle tutto e confidarsi con un’amica.
La più grande non dice nulla e l’osserva muoversi in cucina, per poi tornare con una brocca piena e due bicchieri circa dieci minuti dopo.
«Assaggia e dimmi se non è una bomba» le dice la bionda portandosi il suo bicchiere alla bocca a sua volta. Fragola, vodka e un pizzico di lime per renderlo un po’ meno dolciastro.
«Lo é! E tu anche se maggiorenne, sei ancora troppo piccola per questo cocktail» la rimprovera
«Si mamma» ridendo e facendo scoppiare a ridere anche Regina, la quale si è resa conto di essere stata troppo protettiva e che Emma non ha proprio bisogno della sua protezione. Ha sempre fatto di testa sua ed è riuscita sempre a cavarsela da sola, anche se è ancora confusa sul suo futuro. Lei a volte vorrebbe fare di più, ma sa che forse non può fare più di questo, a parte starle vicino come amica o magari una sorella.
«Per quanto riguarda Jones, non è così male, quindi se ti piace lasciati andare con lui, hai 18 anni Emma, non 50, non hai fatto voto di castità. Vivi la vita e divertiti.» le dice facendole capire che approva.
«E Robin? Perché lo stai allontanando?» perché ha capito che si tratta di ciò, lei l’ha allontanato, come è suo solito fare quando inizia ad affezionarsi troppo, quando ha paura di stravolgere la sua vita, i suoi equilibri. Ignorando completamente la sua affermazione sul voto di castità e il fatto che la voglia spingere tra le braccia di un uomo. Ci manca lei con le sue parole a far confondere ulteriormente Emma, cambiare argomento e puntando di nuovo la conversazione verso Regina è la soluzione.
«Non è così semplice Emma...»
La giovane resta in attesa che la donna riesca a esprimere a parole ciò che la turba, non ha fretta, sa che lo farà, con i suoi tempi, ma lo farà.
Regina butta giù un altro sorso di cocktail e poi torna a guardare Emma: «il punto è che temo che mi abbia mentito. Jones stamattina è venuto in ufficio portandomi informazioni sul caso del gioielliere, l’ha ucciso Tremotino Gold. Un uomo senza scrupoli, coinvolto in traffico illeciti»
«So chi è Gold. Tu non crederai mica che Robin sia coinvolto?»
Le viene quasi da ridere per l’assurdità di ciò che sta dicendo la sua amica, pur di non ammettere di essere felice, può di scappare dall’idea di essere felice, i suoi pensieri si sono spinti a credere che lui centrasse qualcosa con quell’uomo. Sa che è così, la conosce fin troppo bene. La felicità la spaventa.
«Non dovrei? Gold non fa niente per caso.» ribatte Regina decisa e convinta.
«Ma Robin non metterebbe mai a rischio la vita di suo figlio, si vede che lo ama e che vuole solo proteggerlo.»
«Proteggerlo da Gold?»
«No, dal mondo Regina, perché il mondo è un posto orribile e se non ti sai difendere ti mette in ginocchio, ma anche da persone come Gold sì, non perché è coinvolto in qualche traffico illecito, ma perché gli vuole bene ed è ciò che facciamo noi con Henry, ogni giorno. Robin è un uomo onesto, ma se non ci credi, se pensi che sia coinvolto, vai a chiederglielo. Ti toglierai ogni dubbio guardandolo negli occhi.» non le dice che sta facendo una cazzata, che ha pensato cose assurde, il suo tono di voce parla per lei, Regina lo sa e soprattutto non è ciò che vuole sentirsi dire in quel momento, in quel preciso istante vuole essere spronata ad agire, ad andare da Robin e affrontare la verità, stavolta è Emma a saperlo. Si conoscono bene a vicenda.
«Ultimamente sembri tu quella adulta Swan, questa cosa deve finire.»
«Sarebbe anche ora, io sono stanca di darti consigli e farti da spalla su cui piangere» le dice prendendola in giro e abbracciandola. Non è da lei quel gesto affettuoso e nemmeno da Regina, ma un abbraccio di una persona importante sa essere un vero toccasana, fa sentire protetti, al sicuro e voluti bene. Regina ricambia l’abbraccio ridendo a sua volta, si sente già molto meglio. Emma riesce sempre a farla sentire meglio. Ha preso la sua decisione, l’indomani stesso parlerà con Robin.
«Ora basta smancerie però o di questo passo se continuiamo così diventiamo alcolizzate e sdolcinate» le dice Regina fingendosi seria, ma mantenendo un tono spiritoso.
Emma scoppia a ridere ancora una volta e sciogliendosi dall’abbraccio a sua volta, alza il bicchiere: «Prima però facciamo un nuovo brindisi.»
I due bicchieri si uniscono e si svuotano poco dopo.




Spazio autrice: Ciao a tutti, oggi posto di sabato perchè domani sarò fuori tutto il giorno per un compleanno in famiglia e quindi non avrei potuto mettervi il capitolo, non volendo farvi aspettare lunedì, ho trovato un ritaglio di tempo oggi.
Ma veniamo al capitolo, questo è interamente concentrato sui nostri CS e un piccolo frammento di passato dedicato a Emma. Spero vi possa piacere, fatemi sapere come sempre che cosa ne pensate, ne sarei molto felice di avere i vostri pareri.
Già dal prossimo, vi avverto... vi lancerò una bella bomba. Ahahahaha Giusto per mettervi un po' di curiosità, sono cattivella lo so.
Alla prossima. Buon week end.

 

   
 
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: SweetPaperella