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Autore: Pimpi95    16/02/2019    2 recensioni
Tu non mi hai mai amata e io farò finta di non averti mai amato.
Il filo rosso del destino ci aveva unito una volta e quello stesso rosso ci aveva diviso per sempre.
Mi ero stesa sul ciglio di una strada isolata,
ero sfinita e sola.
Sola, coi capelli bagnati e i vestiti inzuppati dalla pioggia.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTA AUTRICE: Questa poesia l’ho scritta perché ispirata da una coppia di personaggi che amo, una di quelle che non diventerebbero mai canoniche, di una serie in particolare, ma che non voglio rivelare. Sempre ammesso che qualcuno non la indovini, ma è piuttosto difficile.

Buona lettura.


Tramonto d’amore

Sentivo il sapore del sangue sulle mie labbra serrate.
Era la mia anima che sanguinava.
Quel velo rosso che circondava ogni cosa, 
mi salutava con tristezza, dicendo:
addio principessa.
Trovavo conforto solo in quel rosso colore che segnava la fine di un amore,
il mio e forse anche quello di qualcun altro.
Tu non mi hai mai amata e io farò finta di non averti mai amato.
Il filo rosso del destino ci aveva unito una volta e quello stesso rosso ci aveva diviso per sempre.
Mi ero stesa sul ciglio di una strada isolata,
ero sfinita e sola.
Sola, coi capelli bagnati e i vestiti inzuppati dalla pioggia.
Il sole rosso mi rincuorava, 
aveva ancora qualche ora da dedicarmi,
prima di lasciarmi.
Avevo provato a rialzarmi,
a muovere qualche centimetro del mio corpo, 
ma il risultato era sempre uguale.
Restavo immobile a mirare il vuoto e a pensare al niente.
Piano piano trovai la forza di uscire da quel circolo di solitudine e fare quattro passi,
finché tu non mi ritrovasti.
Eri lì, difronte a me, muto, eppure parlavi.
Non avevo capito quanto fossi triste anche tu,
forse non avevo ascoltato abbastanza.
Ti avvicinasti a me e io ti allontanai, perché?
Dovevo essere proprio stupida.
Avevo ancora una possibilità di conquistarti,
ma mi avevi fatto troppo male.
Ero incapace di dirti ciò che provavo,
ero stanca per non aver dormito e per le verità che mi avevi taciuto a lungo.
Ti avevo nascosto anch’io qualcosa.
Una verità amara.
Una verità egoista.
“Ti amo”, ti amo anche se non sono amata.
Un altro “ti amo” era volato sopra la mia testa e si era posato su di te, 
ma non ci avevi fatto caso.
Era troppo invisibile, troppo sottile per coglierlo.
Non c’è l’ho fatta a mandarti via del tutto
E tu mi hai presa con te,
mi hai protetta proprio come avevi promesso.
Niente di più, niente di meno.
Avevo detto due parole in macchina
E non me le ricordo più.
Mi è sembrato tutto un sogno, uno di quelli tristi e immutabili,
che ti rimangono impressi.
Quel giorno mi avevi protetta, rivelandomi quella scomoda verità,
ma non ti è importato quanto mi facesse male ascoltarla.
Senza badare a te, ho guardato fisso il tramonto che si affievoliva e che mi riportava all’oscura realtà che la notte trascinava con sé.
Tu non eri più con me,
senza dire una parola eri tornato alla tua vita di sempre.
Quella volta mi avevi protetta,
mi avevi giurato che l’avresti fatto ancora.
Ma che non sarebbe stato per sempre, l’avevo capito.
Non potevi proteggere per sempre qualcuno che non amavi.
Troverò qualcun altro, mi dissi.
Ancora oggi, nel pensarci, mi sento sola e triste.
Avevi tante ragioni per andare via,
mentre io sprecavo le occasioni per trattenerti qui,
con me.
Non ho provato mai a chiamarti o a raggiungerti con alcun mezzo.
Ma avrei voluto averti qui,
sapere che ci fossi per me,
a proteggermi se ne avessi avuto bisogno.
Ogni volta quel colore rosso mi scioglie il cuore e mi porta illusorio da te.
Volevo che fossi ancora qui.
Avrei voluto dirti, “ti amo”.
Volevo un abbraccio infinito da non sentirmi più sola.
Ci siamo incrociati una volta sola,
ma solo io mi ero girata.
Solo io speravo di rivederti ancora,
che eri ancora lì, pronto a proteggermi in silenzio.
Ogni mattina trovo la forza di andare avanti,
di lavorare fino allo sfinimento, 
proprio come facevo tempo fa
nella più completa solitudine,
senza di te.
Mi sembra una stupidaggine continuare a piangere per te,
ma il peso che sento nel ricordarti è reale
e mi trafigge da tutte le parti, 
ogni singolo giorno.
La ferita è ancora sanguinante.
Il colore rosso che ci aveva unito è ancora troppo denso,
proprio per questo,
continuo ad amarti e ad aspettare invano 
il giorno del tuo ritorno.
   
 
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