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Autore: AlekHiwatari14    17/02/2019    0 recensioni
Questa è la storia di una ragazza normale che si ritrova a traslocare ignara che sia Konoha il luogo della destinazione, ma quella città non è la stessa. Tutto è cambiato e completamente diverso da come lo conosciamo, inoltre quella ragazza scoprirà la realtà su di lei, qualcosa che non immaginava affatto. Tra mille peripezie quotidiane si ritroverà ad affrontare un avventura bizzarra e fuori dall'ordinario scoprendo pian piano le differenze tra la realtà e la fantasia che gli avevano sempre fatto credere...
PRESENTI TUTTI I PERSONAGGI DI NARUTO, INCLUSI MINATO, KUSHINA E ALTRI.
Buona lettura.
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kiba Inuzuka, Menma Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sorpresa | Coppie: Hinata/Naruto, Neji/TenTen, Sai/Ino, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto, Naruto Shippuuden
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CAPITOLO 21

Io e Menma, dopo esserci trovati per puro caso nel parco, decidemmo di girare un po' per la città. Dovevo scoprire chi altri sapeva della relazione mia e di Kiba, purtroppo l'uomo cane aveva già messo i manifesti ovunque. Nonostante questo non bastasse, non capivo ancora i miei sentimenti per lui pur avendo accettato di stare con lui.

Menma:Si, ma per stare con lui qualcosa dovresti provarla, no?

Quelle parole di Menma erano giuste. Qualcosa dovevo pur provarla per aver accettato senza nemmeno pensarci su. Il problema era che non sapevo esattamente cos'era. Rimasi in silenzio a guardarmi le scarpe, mentre lui aveva incrociato le braccia. Alzai lo sguardo verso di lui, riflettendo sulla situazione, quando sentii un braccio mettersi sulla mia spalla.

Kiba:Ecco cos'avevi da fare.

Affermò Kiba, facendomi voltare verso di lui. Aveva uno sguardo nervoso e contrariato, mentre guardava Menma e non era l'unico. I due si davano occhiatacce da paura e volevo risolvere la questione il più presto possibile.

Rita:Piantala di scherzare. Ci siamo trovati al parco, tutto qui.

Risposi alterata, togliendogli il braccio che mi aveva appoggiato sulla spalla. Sorrise per poi proporre:

Kiba:Beh, se non hai nulla da fare, possiamo andarcene in giro da soli.
Rita:Se vogliamo andare in giro, per me va bene, ma deve venire anche Menma.
Kiba:Cosa? Perchè deve venire anche lui?
Rita:Perchè così mi passa per la testa.
Menma:Non preoccupatevi per me. Me ne torno a casa.
Rita:Non ti azzardare nemmeno! Resta fermo lì!

Urlai, vedendo che si stava spostando dal muro per andarsene.
Ero in una situazione insostenibile. Davvero da non crederci. Non volevo stare da sola con Kiba. Mi terrorizzava il solo pensiero e l'unica persona che poteva darmi conforto e distanza da lui era Menma.
In quell'istante, proprio mentre lo afferravo per non farlo andare via, squillò il suo telefono. Rispose.

Menma:Pronto? Si...si..è con me. Certo, adesso glielo dico. Si, si, non preoccuparti, mamma. Si, adesso te la passo.

Disse, per poi voltarsi verso di me.

Menma:E' per te.
Rita:Per me?

Domandai ignara di ciò che avevo fatto. Presi il telefono tra le mani e risposi con quel cagnaccio di Kiba che metteva l'orecchio per ascoltare anche lui, mentre Akamaru ringhiava contro Menma.

Rita:Pronto?
Kushina:Rita, senti, tua madre ti sta chiamando sul cellulare e ha notato che ce l'hai spento.
Rita:Cosa?

Farfugliai, prendendo il cellulare per guardarlo. Era vero. Me ne ero dimenticata che l'avevo spento per non sentire l'idiota di Kiba e adesso me lo ritrovavo davanti. Che strana la vita. Che ingiustizia.
Sospirai per poi dire:

Rita:Grazie per avermelo riferito. Adesso la chiamo subito.

Chiusi la chiamata e diedi il telefono a Menma per poi accendere il mio e trovare le chiamate di mamma. Mi allontanai da loro per richiamarla e sapere cos'era successo, ma alla fine si era solo dimenticata di dirmi che quando sarei rientrata probabilmente non l'avrei trovata visto che aveva delle consegne da fare.
Staccai la chiamata e mi voltai verso quei due che sembrano ancora come cane e gatto. Dovevo inventarmi qualcosa e alla svelta anche. Non volevo stare da sola con Kiba. Mi sentivo terribilmente a disagio, ma allo stesso tempo non volevo nemmeno che Menma si sentisse come il terzo incomodo. Presi fiato e misi una mano alla fronte, per poi volgere lo sguardo al cellulare vedendo le diverse chiamate e messaggi. Misi la connessione dati e nella chat di whatsapp c'erano milioni di messaggi. Li lessi rapidamente e scoprii che gli altri si erano dati appuntamento per il cinema. Avevo la soluzione sotto al naso e non persi tempo a prenderla al volo. Chiusi la connessione e mi avvicinai a loro.

Menma:Non è detto.
Kiba:Che vorresti insinuare, eh?
Rita:La piantate di litigare tutti e due? Piuttosto, ho appena letto i messaggi whatsapp. Ino e Sai andranno insieme a Sakura, Sasuke, Hinata e Naruto al cinema. Ci uniremo a loro.
Kiba:Cosa?
Menma:Non se ne parla nemmeno.
Rita:Qui decido io, avanti! Camminare che già stiamo in ritardo!

Urlai, prendendo i due per mano e trascinandoli con me.
Ero stanca del loro modo di fare che si azzuffavano come cane e gatto ogni volta.
Arrivammo vicino al cinema e lì vidi i ragazzi. L'unico che mancava all'appello era Sasuke.

Ino:Ma allora ci siete anche voi?
Rita:Ovvio.

Risposi con un sorriso, quando Sakura e Hinata cominciarono a fare gli auguri per il fidanzamento che mi spense l'entusiasmo.

Sakura:Rita, ho saputo di te e di Kiba.
Hinata:Auguri.
Kiba:Grazie.
Rita:Mpf...auguri un corno!

Alterata, incrociai le braccia e guardai dall'altro lato sperando che la finissero di parlare sempre della stessa cosa, quando Sai mise il dito nella piaga.

Sai:Perchè? Non state insieme?
Rita:Piantatela di dire sempre la stessa cosa e incominciamo ad entrare.
Sakura:E...Sasuke?
Naruto:Già, ho saputo che doveva venire con due suoi amici.
Menma:Aspettiamolo un altro po'.

Aspettammo una manciata di secondi prima di vederlo arrivare insieme a Karin e Suigetsu. La rossa sembrava essere molto contrariata. Nel vederci, cominciò a dare i numeri.

Karin:Eh, no! Non è giusto, Sas'ke! Avevi detto che saresti uscito con me. Prima porti Suigetsu, ora anche loro?

Probabilmente aveva previsto un appuntamento solo lei e Sasuke, cosa che non si era affatto verificata, ma il ragazzo rimase tranquillo e le rispose con calma:

Sasuke:Beh, è quello che sto facendo.
Karin:Cosa?
Sasuke:Non mi pare di aver detto che saremo usciti da soli.

La ragazza sospirò per poi volgere lo sguardo sugli altri, avvicinandosi ancor di più a noi. Ebbi come l'impressione che Sasuke l'avesse imbrogliata e che lei non voleva affatto stare con noi.

Karin:Naruto... Menma...
Naruto/Menma:Karin...

Pronunciarono con tono molto seccato. Era più che ovvio che non scorreva buon sangue tra di loro. Poi volse lo sguardo su di me.

Karin:Tu sei quella dell'altro giorno o sbaglio?
Suigetsu:Oh... quindi è lei quella nuova. Tsk... eppure avevo sentito che fosse carina...

Disse con tono molto deluso, mentre chiedevo:

Rita:Carina? Io?

Arrossii nel pensare che avessero detto qualcosa del genere su di me, ma i miei sogni furono infranti dalla voce della verità che si mise di mezzo.

Sai:No, è una psicopatica.
Rita:Psicopatica?

Sbraitai sentendo quelle parole da Sai. Tutti cominciarono a ridere, mentre io ero terribilmente agitata. Se Sai dice una cosa, la pensa davvero e mi riteneva davvero una psicopatica. Il morale cadde a terra e ovviamente andava sempre peggio.
L'uomo cane si avvicinò e mi mise la mano sulla spalla, prendendomi in giro.

Kiba:Si, sei la mia psicopatica.
Rita:La tua psicopatica?

Mormorai guardandolo in mal modo, mentre lui si raffreddò di colpo dicendo:

Kiba:Forza, entriamo!

Entrammo e cominciammo a scegliere un film. Decidemmo di vedere 'super ninja' tra l'altro non avevo mai sentito parlare prima un film del genere.
Ci sedemmo tutti quanti vicini, nel seguente ordine: Suigetsu, Karin, Sasuke, Sakura, Ino, Sai, Naruto, Hinata, Kiba e Menma. Io, per mia sfortuna, capitai proprio tra Menma e Kiba. L'uomo cane continuava a tenermi per mano per tutto il film. Sinceramente, era la cosa più noiosa e assurda che abbia mai visto. Non a caso per farmelo piacere, cominciai a chiacchierare e ironizzare ogni scena assurda con Menma, cosa che non piaceva affatto all'uomo cane visto che sentivo i suoi occhi puntati su di noi.
Mi sentivo in mezzo ad un triangolo amoroso e sinceramente non mi piaceva per niente starci. Insomma, Kiba era carino, ma non lo sopportavo. Non saprei nemmeno dire perchè mi ci sono messa, mentre con Menma mi sentivo a mio agio. Non saprei dire il perchè. Forse era per il fatto di aver avuto le stesse esperienze e che quindi riuscivo a capirlo meglio. Fatto sta che mi trovavo più con Menma che con Kiba ed io come una cretina mi ero messa con Kiba, ma allo stesso tempo non sapevo se essere felice o disperata. Anche Menma l'aveva detto. Se stavo con lui, se avevo detto di si a quella situazione, qualcosa dovevo provarla. Il problema era capire cosa provavo.
Finì il primo tempo ed io, esasperata da quegli occhi puntati di Kiba, dal suo tenermi per mano e dalle occhiatacce che mandava a Menma, mi alzai per andare in bagno e avere un po' di relax, mentre le altre rimasero sedute. La sorte volle che ad accompagnarmi fu proprio Karin che si rese disponibile. Probabilmente era per capire con chi aveva di fronte e a me non dispiaceva. Insomma, non è che la conoscessi benissimo. Era un punto d'inizio, no?
Ci incamminammo nei corridoi del cinema, parlando del più e del meno.

Karin:Come ti trovi qui? Cioè, so che vieni dalla città.
Rita:Diciamo che mi sono adattata, anche perchè la vita qui mi piace e il mio sogno è quello di diventare un ninja leggendario.
Karin:Sogni in grande allora.
Rita:E tu? Non hai un ragazzo?
Karin:Beh... non so se hai notato, ma tra me e Sas'ke c'è feeling. Si, lo so che è un po' timido e non si spinge oltre, ma penso che con il tempo diventeremo una cosa sola.
Rita:Sinceramente penso di no.

Risposi a cuor sincero. Infondo non amavo quella ship e anche se mi fosse piaciuta, si vedeva lontano un miglio che Sasuke non aveva alcun occhio di riguardo per lei, a parte una semplice amicizia, ma le fraintese.

Karin:Perchè? Non dirmi che piace a te.
Rita:In realtà so che ha un'altra ragazza, quindi penso che dovresti spostare gli occhi su qualcun altro. E' solo un consiglio, comunque. Forse Suigetsu farà al caso tuo. Lo vedo un tipo molto carino con te.
Karin:Suigetsu? Cioè, ma tra tante persone proprio lui? Ma è assurdo!
Rita:Non ti piace?
Karin:Neanche un po'. E' un deficiente, uno spaccone, un emerito idiota. Come dovrebbe piacermi uno come lui?

Domandò incrociando le braccia. Io risi, anche perchè si vedeva lontano un miglio quanto lo odiasse. Entrai nei bagni, mentre lei rimase vicino ai lavandini per pulirsi gli occhiali e controllare il trucco. Non sembrava una cattiva persona.
Forse, col tempo, saremo potute diventare grandi amiche. Chissà.
Il pensiero di avere una nuova amica mi fece sorridere e più mi confrontavo con lei e più comprendevo la sua vera natura.
Tornammo ai nostri posti e la serata si concluse abbastanza bene, anche se Menma mi sembrò abbastanza strano. Cercai di parlargli, ma con i ragazzi davanti che mi interrompevano ogni volta mi era impossibile. Al nostro ritorno a casa, presi la situazione in mano.

Rita:Menma.
Menma:Si?
Rita:Ti va di parlare un po'?
Menma:Certo.
Naruto:Io incomincio a salire. Avverto la mamma che sei giù.

Avvertì, salendo le scale e andando verso casa sua. Mi appoggiai al muro della casa e lui si mise di fianco, cercando di capire di cosa volessi parlare.

Menma:Di cosa volevi parlarmi?
Rita:Prima ho letto il messaggio, ma essendo che stavamo insieme a Kiba e gli altri non volevo metterti pressione.
Menma:Oh... il messaggio?
Rita:Si, di cosa volevi parlarmi? Hai scritto di contattarti.
Menma:Lascia stare. Non era nulla di importante. Hai risposto già alle mie domande prima che Kiba ci interrompesse.
Rita:Cosa?

Chiesi volgendo lo sguardo su di lui, essendo terribilmente confusa dalle sue parole, quando lui mi mise una mano sulla testa. Sorrise molto dolcemente, per poi dire:

Menma:Ci vediamo domani.

Con questo salì verso casa sua ed io andai nella mia. Era un comportamento al quanto strano. Non avevo mai visto quell'espressione sul viso di Menma. Chissà cosa gli era preso.
L'indomani andai a scuola pensando di aver passato la fase critica con Kiba, ma ahimè era solo l'inizio.

Kiba:Buongiorno!

Mi urlò in un orecchio, stonandomi un timpano e abbracciandomi
da dietro. Mi stringeva a sé. Non era il massimo. Soprattutto in mezzo al cortile di scuola, davanti a tutti e con quel braccio che stringeva il mio collo.

Rita:Kiba! Lasciami!

Lasciò la presa e mi voltai verso di lui che mi cominciò a guardare con quegli occhi da cucciolo. Era strano. Molto strano e la cosa mi terrorizzava.

Kiba:Come sta la mia ragazza oggi?
Rita:La pianti di mettere i manifesti ovunque?!
Kiba:Cosa c'è che non va?
Rita:Esiste una cosa chiamata privacy. Dovresti rispettarla.

Rimproverai andando in classe. La giornata si svolgeva abbastanza bene e non mi aspettavo minimamente di ritrovarmi davanti a quella scena. Durante la ricreazioni andai in bagno e appena uscii per andare verso i lavandini e lavarmi le mani, sentii una voce familiare. Era la voce di Karin.
Incuriosita, mi nascosi e origliai per capire con chi stesse parlando. Era un maschio. La sua voce maschile mi incuriosì e non poco. Insomma eravamo nel bagno delle donne. Non poteva esserci un ragazzo lì. Mi sporsi, pensando fosse qualche relazione segreta di Karin, ma con grande sorpresa vidi Deidara e non erano per niente in rapporto amoroso. 

Deidara:Allora? Non mi dici nulla?
Karin:Te l'ho già detto. Non la conosco.
Deidara:Ne sei sicura? Eppure pensavo che fosse chiaro dalla mia descrizione.
Karin:Non mi hai detto nemmeno il suo nome, come faccio a trovarla?

Domandò la rossa irritata, asciugandosi le mani e guardando il ragazzo che continuava a battere:

Deidara:Possibile che non hai ancora visto una faccia nuova?
Karin:Si, ne vedo tante in giro. E' questo il problema.
Deidara:E allora chi è quella con cui stavi l'altro giorno? Dove l'hai conosciuta e quando?
Karin:Di che stai parlando?
Deidara:La ragazza del cinema. Vi ho viste mentre parlavate e andavate d'amore e d'accordo nei corridoi. Voglio sapere chi è e quando l'hai conosciuta.
Karin:Questi sono affari miei, non tuoi.

Era in cerca di qualcuno, ma non uno qualsiasi. Lui cercava me e le risposte di Karin non facevano altro che indispettirlo. Il biondo afferrò la rossa per i capelli, per poi urlarle:

Deidara:Dimmi dov'è! Devo sapere dov'è quella bastarda!

Che fare? Agire oppure no? Non sapevo che le mie azioni avrebbero avuto una svolta e avrebbero preso una piega assai difficile da gestire. Quale? Beh, scopritelo nel prossimo capitolo.
 
***

Intanto...prima di tutto ciò, a mia insaputa succede qualcosa...

Hanare si accorse che avevo il telefono spento.

Hanare:Oh, no. E adesso?
Kakashi:Va da Kushina e dille che hai un impegno. Magari è ancora con suo figlio.

Propose Kakashi, standosene a casa seduto sul divano.
Ebbene, quando mi ero allontanata e mio padre aveva visto Kushina avvicinarsi, ha deciso di andarsene per non dare nell'occhio pur non avendo nulla da fare. Vedendo rientrare a casa Hanare, aveva deciso di passare il resto del pomeriggio con lei in giro, ma avendo il cellulare spento, lei non riusciva a contattarmi.
Sentendo il consiglio del marito, bussò alla porta accanto.

Minato:Oh, Hanare. E' successo qualcosa?
Hanare:Non riesco a contattare mia figlia. Volevo sapere se era ancora con vostro figlio.
Minato:Beh, penso di si. Menma non è ancora rientrato.
Kushina:Qualche problema?

Si introdusse nel discorso, uscendo dall'altra stanza.

Hanare:Mia figlia ha il telefono spento. Volevo sapere se era possibile chiamare vostro figlio per avvertirla almeno di questo. Anche perchè sto uscendo e non so se ha le chiavi.
Kushina:Ma certo. Adesso lo chiamo subito.

Nel frattempo, mentre Kushina prendeva il cellulare per chiamare il figlio, Sasuke attendeva che Karin si presentasse all'appuntamento, ma quel che non sapeva la rossa era che Sasuke non era solo.

Karin:Sas'ke. Non posso crederci che usciamo insieme.
Sasuke:Te l'avevo detto che avrei accettato di uscire più spesso con te.
Karin:Ma dove andiamo? Il cinema non è dalla parte opposta?

Il ragazzo non proferì parola e la ragazza lo seguì silenziosamente, finchè non si trovò a svoltare l'angolo e vedere la persona che mai avrebbe voluto ritrovarsi davanti in quell'appuntamento.

Suigetsu:Eccovi, finalmente!
Karin:Cosa?
Sasuke:Hai aspettato molto?
Suigetsu:No, solo qualche minuto.
Karin:Time out! Che significa questo?
Sasuke:Pensavo fosse ovvio. Andiamo al cinema insieme.

Karin, abbattuta dal fatto di non rimanere sola con Sasuke, cercò di accettare la cosa. In fondo Suigetsu avrebbe fatto da candela e prima o poi si sarebbe stancato di stare sempre in mezzo. Ne era certa, ma fece male i conti e mentre la rossa cominciava ad alterarsi per la cosa, da qualche altra parte io ricevevo la chiamata da Kushina che mi spinse a chiamare mia madre.
In quel frangente di tempo, quando io mi allontanai da Menma e Kiba per parlare con mia madre e capire la situazione, i due cominciarono a guardarsi di mal modo. Ero del tutto ignara che quei due avevano aperto una vera e propria guerra.

Kiba:Sentimi bene, adesso lei è la mia ragazza, quindi cerca di stare al tuo posto.
Menma:Io sto al mio posto. Sei tu che sei troppo cocciuto.
Kiba:Che vorresti dire?
Menma:Forse sta con te solo perchè l'hai oppressa troppo e ha voluto accontentarti per avere l'anima in pace.
Kiba:Oppressa troppo? Tsk... io e lei siamo felicemente fidanzati insieme. Ci amiamo e questa che stai dicendo è tutta gelosia.
Menma:Non mi pare che lei ti abbia detto una cosa del genere o che sia così felice della vostra relazione.
Kiba:E' inutile che tenti di persuadermi. Ti ho battuto, accettalo! Ho fatto prima di te, quindi devi farti da parte.
Menma:Sei davvero sicuro? A me non sembra così felice della vostra relazione.
Kiba:Lei mi ama e il fatto che stiamo assieme dimostra che è così.

Menma alzò lo sguardo verso di lui e con tono placato e deciso rispose:

Menma:Non è detto.
Kiba:Che vorresti insinuare, eh?

Si alterò Kiba, avvicinandosi al ragazzo e cercando di capire, ma intervenni prima che la situazione degenerasse.

Rita:La piantate di litigare tutti e due? Piuttosto, ho appena letto i messaggi whatsapp. Ino e Sai andranno insieme a Sakura, Sasuke, Hinata e Naruto al cinema. Ci uniremo a loro.
Kiba:Cosa?
Menma:Non se ne parla nemmeno.
Rita:Qui decido io, avanti! Camminare che già stiamo in ritardo!

Dissi trascinandoli con me. Nello stesso istante, venne trascinato anche qualcun altro al cinema contro il suo volere.

Tobi:Deidara, vieni anche tu?
Deidara:Scordatelo. Ho da fare.

Negò, standosene appoggiato al muro e controllando le strade per cercarmi. La sua ricerca di me continuava da giorno e non voleva arrendersi. Voleva farmela pagare per avergli fregato l'argilla. Tobi non era solo, c'era anche Sasori con lui.

Tobi:Ma esce quel film bellissimo di combattimento. Come si chiamava?
Sasori:Andiamo a vederci Creed. Sicuro che non vuoi venire?
Deidara:Ve l'ho già detto. Devo trovare quella tipa e farla entrare nell'organizzazione. Non posso perdere tempo a fare cose inutili.
Tobi:Tanto non sai nemmeno dove si trova, perchè sforzarti così tanto?

Domandò l'amico, ma Deidara era terribilmente contrariato con me e non perse l'occasione per ribadirlo.

Deidara:Mi ha rubato l'argilla. Nessuno me la fa sotto al naso, quindi voglio affrontarla e dirgliene quattro.
Sasori:Non credi che sia meglio prenderti qualche ora di svago?
Deidara:Neanche per sogno.
Sasori:Quello che voglio dire è che se ti prendessi una pausa, probabilmente la troverai più facilmente.
Deidara:Cosa? Ma che sciocchezze vai blaterando?
Sasori:Molte volte l'ossessione può farti sfuggire le cose. Rilassati e vieni con noi.

Quelle parole fecero riflettere per un attimo Deidara. Ci pensò su, ma comunque non voleva cedere. Il problema però fu che c'era Tobi con loro che, mettendosi sotto al braccio, lo trascinò con sé.

Tobi:Già, ci divertiremo.
Deidara:No, io non...

Cercò di dire, ma fu troppo tardi. In un batter d'occhio si ritrovò a fare la fila ed avviarsi nella sala del film da vedere. Tobi gli aveva dato tra le mani bibite e popcorn a volontà. Inutile dire che lui era contrariato dai suoi compagni, quando qualcosa attirò la sua attenzione. Mi vide uscire dai bagni con Karin, parlando del più e del meno. La cosa lo sorprese e non poco.

Deidara:Cosa? Karin la conosce?
Sasori:Ehi, muoviti. Che ci fai lì impalato?
Tobi:Avanti, il film sta per incominciare!

Urlò, prendendolo per il colletto della maglia e trascinandolo in sala. Dopo il primo tempo del film cominciò a cercarmi, ma di me non c'era nemmeno l'ombra. Così perse l'occasione di parlarmi a causa di Tobi, ma almeno sapeva dove cercarmi,  motivo per cui il giorno dopo cercò di parlare con Karin.

Deidara:Eccoti qui, cercavo proprio te.

Affermò entrando nei bagni e facendosi notare dalla rossa che era appena uscita dal gabinetto. Con tranquillità, la rossa si avvicinò ai lavandini, domandando:

Karin:E' il bagno delle donne. Cosa ci fai qui?
Deidara:Penso che tu ed io dovremo parlare.
Karin:E di cosa?
Deidara:Della ragazza.

Continuò, ma non ebbe alcuna risposta. Karin rimase in silenzio, ma lo si leggeva in viso che sapeva di cosa stava parlando, ma decise di negare ogni cosa. Glielo aveva promesso a Sasuke e non poteva togliere quel giuramento al suo amato. Non poteva farlo entrare in conflitto con l'organizzazione e la sua famiglia.
Il biondo, non avendo alcuna risposta, aggiunse:

Deidara:Allora? Non mi dici nulla?

Era del tutto ignaro che la persona che cercava lo stava proprio osservando in quell'istante.

   
 
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