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Autore: StregaDAutunno    17/02/2019    1 recensioni
"Ti sei unito alla ciurma della Walrus John Silver, siamo pirati, siamo fratelli, e se ce lo permetterai ti prometto che non ti lasceremo combattere da solo, mai più."
1715, ex colonia britannica di Nassau.
John Silver si unisce alla ciurma della Walrus, nave pirata guidata dal misterioso capitano James Flint.
Le parole pronunciate dal medico di bordo Leni Morgan seppur sincere si scontrano con la realtà dei fatti, in una trama fitta di segreti e tradimenti, e risvolti che neppure lei dopo tanti anni a Nassau poteva prevedere.
La salvezza forse risiede in un consiglio che lei stessa ha dato al nuovo arrivato: "Qui contano solo due cose. Rispetto e lealtà. Concedile alle persone giuste e loro le concederanno a te."
Storia ispirata alla serie Black Sails.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Billy Bones, James Flint, John Silver, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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URCA DE LIM

Quelle parole scavate nel legno dell'albero maestro perseguitavano i pensieri del capitano James Flint, forse più dell'osceno spettacolo di corpi appesi su quella nave.
Loro sapevano della sua esistenza, quegli uomini sfortunati, stavano cercando il tesoro.
Ed erano morti, nel farlo. 
"Ha usato le sue ultime forze, sapendo che sarebbe comunque morto, per lasciare quel messaggio. Forse, anzi sicuramente, era indirizzato a noi." concluse.
Nella cabina ad ascoltarlo c'erano Gates, Billy, Leni e John Silver, i quali non potevano che concordare con lui.
"Non credo alle coincidenze." continuò Flint "Abbiamo scoperto tre ammutinati prima di partire, e abbiamo sottovalutato la vastità del loro complotto. E sì, mi avevate messo in guardia." disse rivolto a Billy e Leni a denti stretti, odiava sbagliare ma più di tutto odiava ammetterlo "Max non ci ha raccontato tutto, o forse nemmeno lei conosceva il piano nei minimi dettagli, ad ogni modo Turk e gli altri avevano dei complici, e mi duole dirlo, ma forse questi uomini sono sulla Walrus insieme a noi."
"Lo sono, senza ombra di dubbio." commentò Gates "La Diamond stava seguendo la nostra rotta, qualcuno deve averla rivelata." spostò lo sguardo su Silver "Mi dispiace John, ma hai qualcosa da dirci? Sei l'ultimo arrivato, per me è logico sospettare di te."
John sorrise: "Anche io sospetterei di me...ma no, non ho fatto la spia con nessuno."
"Lo abbiamo tenuto d'occhio, se fosse stato avvicinato da qualcuno di losco gli uomini me lo avrebbero detto." disse Flint "Sei scartato dai sospettati, per ora." lo ammonì in tono severo, poi continuò la sua riflessione "La mappa è stata disegnata nella mia cabina, e da allora è sempre stata custodita qui, ed è ancora al suo posto, dunque qualcuno è entrato, ha trascritto la mappa e ha consegnato la copia ai suoi complici. Siamo tutti d'accordo?" i presenti annuirono e il capitano riprese "Ora, chi poteva farlo?"
"Turk, Bear e Julius erano tra gli uomini che hanno caricato i rifornimenti, giusto Billy? Potrebbero aver approfittato di un momento di distrazione." suggerì Gates.
"Erano sulla nave, sì, ma non avrebbero potuto farlo, tutti e tre non sanno né leggere né scrivere, non avrebbero saputo distinguere la mappa di John da una qualsiasi altra carta di navigazione." spiegò Billy.
A quelle parole il viso di John Silver si illuminò.
Flint notò la sua espressione: "Cosa pensi John?" 
"Billy ha ragione e ci ha appena suggerito come trovare i complici. Stiliamo una lista di quei marinai che sanno leggere e scrivere." rispose Silver "Solo loro avrebbero potuto individuare la mappa in mezzo alle altre e trascriverla con cura."
Leni annuì: "E una volta compilata la lista potremo ragionare sulle loro motivazioni, per ridurre ulteriormente il numero dei sospetti."
"Esatto!" esclamò John, soddisfatto.
Billy però sembrava perplesso, e Gates, notatolo, gliene chiese il motivo.
"La trovo un'ottima idea, non fraintendetemi. Conosco gli uomini dell'equipaggio, molti di loro tradirebbero il capitano per quell'oro, ma quegli stessi uomini non metterebbero mai a rischio la vita di Hal per questo."
In risposta Gates rise, e Billy lo guardò, stupito da quella reazione.
"La metà di noi sono criminali Billy, ex galeotti, che scrupoli vuoi che abbiano nei miei confronti!"
"Gli uomini ti stimano Hal, sei sulla Walrus da più di dieci anni, e ladri o assassini  che siano non avrebbero permesso..."
Gates lo interruppe con tono gentile, paterno: "Conosco la tua stima e il tuo affetto per me figliolo, e credimi sono ricambiati, ma ti fanno vedere le cose in maniera distorta. Non tutti la pensano come te. Certo, i pirati mi rispettano ed eseguono i miei ordini, ma per molti non sono altro che il secondo ufficiale di questa nave. Tu mi sopravvaluti."
"Non è vero Hal, sei un punto di riferimento per questi pirati, è alta la considerazione che hanno di te."
"Se c'è qualcuno che tengono in alta considerazione e ammirano su questa nave non sono io Billy, piuttosto direi che sei tu quella persona, è te che non sacrificherebbero mai per avidità." concluse Gates, Billy a quelle parole sussultò, impercettibilmente.
"Gli uomini ti seguiranno...Sii più sicuro di te figliolo!", Hal glielo ripeteva spesso in privato, ma adesso era diverso, lo aveva affermato davanti al capitano, e Billy sentì crescere in lui un leggero imbarazzo. 
Per sua fortuna, dato che non sapeva come replicare, bussarono alla porta, era Dufresne. 
"Scusate se vi interrompo, ma l'equipaggio è piuttosto turbato...capitano, forse dovresti salire sul ponte e fare un discorso di incoraggiamento ai tuoi uomini, rassicurarli." propose il contabile.
Flint annuì: "Ottima idea Dufresne, lo faccio immediatamente. Anzi, lo farai tu Billy."
"Io?" Billy deglutì.
"Sì, Hal ha ragione, gli uomini saranno più a loro agio se sarai tu a parlare con loro."
Billy deglutì di nuovo, e accettò questo gravoso compito: "Andiamo Dufresne, raduna tutti gli uomini sul ponte." 


Mentre Billy parlava, a John Silver fu evidente quello che Gates intendeva.
"...ciò che conta davvero è restare uniti. Non conosciamo le dinamiche che hanno portato alla morte quegli uomini." stava dicendo Billy  "Ma chiunque abbia fatto quello scempio vuole che abbiate paura, e noi non gli permetteremo di intimorirci."
John guardò i pirati, in molti annuivano, da alcuni si levò qualche commento di consenso. 
"Qui sulla Walrus siamo fratelli, e qualunque sia la minaccia l'affronteremo insieme, fianco a fianco, come sempre." 
"Sì!" gridò qualcuno.
John si appoggiò alla ringhiera in legno delle scale, vicino a Dufresne: "Flint aveva ragione, Billy sa il fatto suo."
Dufresne sorrise, annuendo: "Billy sa cosa dire, le parole giuste al momento giusto, semplice ma efficace. Non è un oratore esperto quanto Flint, ma capisce le tue paure e sa dissiparle."
"Parli per esperienza?"
"Sì. Sono stato assunto come contabile sei anni fa, per un intero anno mi sono occupato solo di conti e scartoffie, ma il battesimo del fuoco alla fine è arrivato anche per me. Flint voleva attaccare una nave e gli servivano tutti gli uomini possibili, così mi ha messo nelle mani una pistola e una spada dicendomi di combattere. Ero terrorizzato." ridacchiò sottovoce "Ma Billy mi disse che potevo stare tranquillo, perché sulla Walrus nessuno era mai morto durante il primo arrembaggio."
"Ed è vera questa cosa?" 
"No, ma io ci credetti. Poi, a battaglia finita e vinta, mi sono ricordato i nomi di tutti i caduti durante la loro prima volta. Ma quella piccola bugia fu di vero aiuto, mi distrasse." rispose Dufresne.
John tornò a guardare Billy, che aveva ormai concluso il suo discorso: "Se avete qualche dubbio parlatene con me, non fatevi riguardi, ora torniamo alle nostre mansioni."
L'equipaggio rispose con qualche colpo di nocche sul legno, con ulteriori grida di approvazione, e ognuno tornò alle proprie faccende.
"Semplice ma efficace davvero." commentò John.
"Billy si è guadagnato la sua credibilità, per questo l'equipaggio lo ascolta, lo rispetta. Vedi non era il suo compito guidarci e insegnarci, prendersi cura di noi, ma lo ha fatto, per molti, come per me, o per i fratelli africani Moshe e Isac, tra i tanti."
"E per Leni Morgan." si lasciò sfuggire John, la stava guardando mentre la donna parlava proprio con Billy "Si è decisamente preso cura di lei..." disse con ironia.
Guardò subito Dufresne e notò una smorfia sul suo viso: "Cosa vorrebbe dire la tua espressione?" rise.
Dufresne sospirò: "Scusami, è che io e lei non andiamo molto d'accordo, manteniamo un rapporto di civile sopportazione." tossì imbarazzato "Comunque sì, Billy ha fatto molto anche per Leni da quando l'ha trovata nella stiva. Credo si sentisse responsabile per lei, quindi l'ha aiutata a inserirsi, ha fatto in modo che l'equipaggio l'apprezzasse."
"Trovata nella stiva...Randall mi ha accennato a qualcosa, la storia della sirenetta." ricordò John.
"Certo, la sua sirena!" ridacchiò Dufresne "Randall le vuole molto bene, perché lei lo tratta con gentilezza, soprattutto da quando ha avuto quell'incidente. Ad ogni modo sì, Billy l'ha trovata nascosta nella stiva quattro anni fa, avevamo appena depredato una nave battente bandiera olandese."
"L'avete rapita?"
"No si è intrufolata sulla Walrus durante lo scontro, ha fatto tutto lei. Quando Billy l'ha scoperta lei ha chiesto di parlare col capitano, e ha trattato per avere un passaggio verso la terraferma. Credo scappasse da un matrimonio combinato, o dalla galera, ci sono diverse teorie a riguardo. Ma ormai poco importa, perché durante il viaggio con noi ci ha curati, ha combattuto con noi, e durante una sosta su un'isola dei Caraibi l'equipaggio le ha chiesto di non cercare un altro passaggio, ma di restare e di essere il nostro medico. Ed eccola, ancora qui." concluse con tono amaro Dufresne.
John pensò che se l'equipaggio stesso le aveva chiesto di restare allora forse qualche qualità questa Leni Morgan doveva pur averla, ma tenne questo pensiero per sé.
Dufresne lo stupì con un commento inaspettato: "In quanto a Billy, si è preso molta cura di lei certo, ma per Leni è solo qualcuno con cui lei può scaldare le sue notti e a cui far grattare i suoi pruriti, non ci vedere nulla di più poetico di questo." 
"Quanta rudezza!" commentò John, leggermente scandalizzato dalle parole di Dufresne.
"Dico solo la verità. Non farti ingannare John, lei è brava a mostrare solo ciò che ti aspetti di vedere in lei."
"Non mi sembra la grande seduttrice che stai descrivendo." 
"Ci sono tanti modi per sedurre un uomo. Una donna può spogliarsi perché sa che la desideri, può mostrarsi colta e raffinata perché capisce che vuoi chiacchierare per passare il tempo, oppure può diventare una figlia da proteggere dai mostri." disse Dufresne, e John si chiese se si stesse riferendo anche ad Hal Gates e al capitano Flint.
Dato che la conversazione lo stava mettendo a disagio, John si congedò da Dufresne dichiarando  di avere mansioni da sbrigare. 
Era quasi arrivato dall'altra parte del ponte quando Hal lo fermò: "A guardare la tua faccia sembri uno a cui hanno rifilato qualche gancio."
"Le chiacchiere di Dufresne hanno questo effetto, sì."
Gates rise: "Quello parla solo di numeri, confonde anche me."
"Ha fatto dei commenti poco lusinghieri su Leni, lei è sempre stata gentile con me, mi hanno infastidito." spiegò John.
"Oh oh, fammi indovinare, ti ha detto che è una poco di buono, usa Billy solo per avere il rispetto della ciurma, se la fa di nascosto con Flint nella sua cabina?" Gates sembrava divertito.
"Più o meno."
"Ci sono uomini, caro il mio John Silver, che reagiscono in questo modo quando vedono una donna caparbia e capace: le danno della puttana." spiegò Hal "Dufresne ne capisce di numeri ma non di donne, le donne lo spaventano." rise di gusto "Sopratutto quelle che non si fanno mettere i piedi in testa."
John rise a sua volta, Gates era sempre una piacevole compagnia, era felice che si fosse rimesso. In effetti anche lui era stato subito un consigliere prezioso, col suo fare paterno.
"Sappi che sono tutte stronzate, gli uomini sulla Walrus spettegolano come vecchie comari, ma Leni se ne infischia. E anche Billy. Sì, anche lui è a conoscenza di certe voci." Hal sospirò "Ma sono solo parole, non li toccano. Quello che c'è tra loro...beh, loro non gli hanno mai dato un nome, ma è reale, profondo. C'è chi potrebbe arrivare a invidiarlo. Leni e Billy badano l'una all'altro, ed esistono molti modi per prendersi cura di qualcuno, tutto ciò può avere molti nomi e significati, puoi chiamarlo come ti pare, non è importante, perché è che la cosa più pura e più sincera che troverai in questi abissi dimenticati da Dio." 
John non si aspettava una così strenua difesa da parte di Hal. O forse sì, dopotutto voleva bene a quei ragazzi neanche fossero figli suoi.
"Non ti facevo così romantico." gli disse.
"Tu credi nel destino?" chiese Hal, e John scosse la testa "Nemmeno io. Stronzate, secondo me. Ma credo che certe persone non incrocino il nostro cammino per caso. C'è sempre una ragione. Ora non chiedermi per quale motivo Billy e Leni si siano incontrati in quella stiva quattro anni fa, ma credimi, ce n'è sicuramente uno."
John gli sorrise, gli diede una pacca sulla spalla: "Vorrei guardare alla vita come fai tu Hal, davvero, ti invidio."
Gates in risposta rise, come sua consuetudine, e mise la sua mano ruvida e grande su quella di John: "Se vuoi vedere un orizzonte roseo durante una tempesta basta volerlo John. Credici, e lo vedrai anche tu."



Quanto è grande una nave?
Se pensiamo a quante cose si possono caricare a bordo quando si solcano i mari, potremmo dire che è molto grande.
Ma quando si cerca un po' di intimità una nave può essere incredibilmente piccola, pensò Billy.
"Potevamo restare in ambulatorio." gli sussurrò Leni.
"Quella stanza diventa un porto di mare certe sere, troppi pirati colti improvvisamente dal mal di testa e dal mal di denti..." sbuffò Billy, e Leni rise, lui soffocò quella risata baciandola.
Finalmente l'avevano trovato, quell'angolo buio e discreto dove appartarsi, una delle stive più piccole, stipata di barili, reti e arpioni. Di certo a nessuno sarebbe venuto in mente di andare a pescare in piena notte. Nessuno li avrebbe disturbati.
Leni affondò le dita nella stoffa del colletto della sua blusa, assaporando quel gesto appassionato, lui la strinse forte a sé.
I baci di Billy scivolarono sulla sua gola, andarono a stuzzicare ogni centimetro di pelle partendo dal collo arrivando fino alla spalla, Leni sospirò chiudendo gli occhi.
Era quasi completamente buio dentro quella stanza, c'era solo la lanterna che avevano portato loro, appoggiata per terra in un angolo.
Ma non avevano bisogno di molta luce, conoscevano i loro corpi a memoria.
Le mani di Leni scivolarono sotto la camicia di lui, aiutandolo a sfilarla, per poi scendere lungo il suo addome per slacciargli i pantaloni. Sulla terraferma avrebbe dedicato più tempo a quel corpo, ma ora erano sulla Walrus. Veloci e discreti, non poteva ottenere altro.
Si concesse di ammirarlo per un attimo, nudo e bellissimo nella penombra.
Un rumore, uno strano fruscio raggiunse il suo orecchio ma non gli diede importanza, lasciò che anche i suoi pantaloni cadessero a terra, che Billy le togliesse la camicetta per poi affondare il viso tra i suoi seni, risalendo poi per tornare a baciarle le labbra.
"Ti voglio." le mormorò tra i baci, e prendendola tra le braccia la trascinò a terra.
Il legno era duro e freddo contro la sua schiena, monito per la prossima volta, pensò, porteremo una coperta, ma in quel momento a Leni non importava.
Leni lo guidò dentro di lei, e lasciò che lui decidesse con quale ritmo muoversi. Gli buttò le braccia al collo e Billy appoggiò la fronte contro quella di lei, ansimando, guardandola negli occhi. Non voleva che finisse in fretta, voleva amarla lei per ore, voleva restare lì con lei nel buio, ad accarezzare quella pelle, a rubarle altri baci per lasciarla senza fiato.
Ma non erano sulla terraferma, erano sulla Walrus, e conosceva le regole.
Veloci e discreti.
Leni nel venire inarcò la schiena e si aggrappò più forte a lui, premendo la bocca contro il suo collo per soffocare un grido, e Billy, andando contro ogni regola a loro imposta, decise di continuare il suo assalto col ritmo che piaceva a Leni, fino a farla venire di nuovo, e solo allora, eccitato dai suoi gemiti profondi e dai baci appassionati che lei infliggeva alle sue labbra, si concesse il suo piacere muovendosi più veloce, senza mai smettere di stringerla.
Rimasero abbracciati a riprendere fiato per un istante che a entrambi sembrò troppo breve.
Mentre si rivestivano Leni ridacchiò, sommessamente.
"Cosa?" chiese Billy.
"Niente." rispose lei, gli occhi che le brillavano mentre lui alzava la torcia.
Billy capì, le stampò un bacio sulle labbra ancora umide: "Non ero pronto a lasciarti andare." le disse a bassa voce.
Leni sorrise, gli accarezzò una guancia, gliela baciò: "Grazie per non avermi fatta andare via." gli mormorò.
In tutto questo John Silver era rimasto nel corridoio, troppo imbarazzato per passare davanti a quella stanza senza porta.
Si era appiattito contro il muro dietro a una pila di ceste e reti, sperando che se ne andassero presto senza notarlo 
Dato che non riusciva a dormire aveva deciso di fare due passi per la nave, ed era arrivato in quella stiva che Leni e Billy si stavano già rivestendo. Non aveva assistito a nulla, eppure si sentiva come un bambino che sta per essere colto sul fatto dopo una marachella.
Forse perché nella penombra aveva intravisto il corpo nudo di lei poco prima che si infilasse la camicia, forse perché aveva visto quel bacio tra loro due, o perché aveva sentito le parole che si erano detti. Sei un cretino ad agitarti per un paio di tette e un bacetto, si disse da solo, ma l'imbarazzo non svanì.
Per sua fortuna i due uscirono senza vederlo, Leni percorse il corridoio nella direzione opposta a dove si trovava lui per tornare al suo ambulatorio, e Billy salì le scale per andare sul ponte.
John tirò un silenzioso sospiro di sollievo.
Stava per allontanarsi quando lo vide. 
Un pirata sgattaiolò fuori dalla stanza, furtivo, sicuro di non essere visto. 
John era stupito. Era rimasto lì tutto il tempo, a guardare Billy e Leni fare l'amore? E lui che si sentiva in imbarazzo solo per aver intuito cosa fosse successo! 
E non se lo aspettava, non da lui. 
Dufresne si sistemò gli occhiali sul viso, respirò a fondo, e salì le scale.
John veloce ma silenzioso lo seguì, a distanza. 
Che bel tipo che sei Dufresne, pensò John divertito, parli male di Leni e poi ti ecciti a guardarla mentre si fa sbattere da Billy, a quanto pare il detto chi disprezza compra è veritiero.
È gelosia la tua, certo.
"Quello che c'è tra loro.. è reale, profondo...C'è chi potrebbe arrivare a invidiarlo..." aveva detto Hal.
Sì, Dufresne era sicuramente invidioso, geloso di quello che c'era tra Billy e Leni, di quello che avevano, certo lo voleva per se stesso.
Ma poi all'improvviso John capì.
Il contabile della Walrus era sul ponte, nascosto dalle ombre della notte, sorrideva. 
John si rese conto di cosa stava facendo, e vide tutto sotto un'altra luce.
Si era sbagliato.
Le parole di Gates fecero capolino nella sua mente.
"Dufresne ne capisce di numeri ma non di donne, le donne lo spaventano."
Quell'astio, quel considerare Leni solo una puttana. 
Non era una reazione al fatto che lei non lo degnava di uno sguardo.
"...io e lei non andiamo molto d'accordo..." aveva detto Dufresne, e fu chiaro a John il perché. 
Leni non era un'impossibile conquista per Dufresne, era una rivale.
Non era per lei che lui si nascondeva nell'oscurità, non era lei che osservava. 
Dufresne era sul ponte, nascosto dalle ombre della notte, le labbra schiuse in un sorriso che faceva supporre che stesse fantasticando sull'oggetto del suo sguardo.
E quell'oggetto del desiderio era Billy Bones.







   
 
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