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Autore: fogliadirugiada    17/02/2019    0 recensioni
"... E se uno di voi muore, una parte di me morirà con lui; anche se rimarrà pur sempre il suo ricordo, quello non mi basta... non mi basterà mai"
~Emily Potter
Dal testo:
(Cap. 21)
"Era possibile non sentire niente in un momento del genere? Sentirsi mancare la terra sotto i piedi, e l'aria dai polmoni? Sentire la tristezza degli altri divenire la tua?
L'unica cosa che lo manteneva vivo era la mano di Lily che gli accarezzava la testa, e le sue lacrime che gli bagnavano la spalla.
Vivo, che strana parola.
Già, lui era vivo. Sua sorella era morta.
Osservò tutt'intorno al rallentatore.
Vide Jessica entrare, e guardarsi intorno. La vide piegarsi sulle ginocchia e coprirsi la testa con le braccia, come per proteggersi.
Ma nessun suono.
Poi vide Elizabeth raggiungere Jessica, si abbracciarono, consolandosi.
E questa volta dei suoni ovatti raggiunsero le sue orecchie.
"È morta"
"Non ti preoccupare, andrà bene"
"Vuoi uscire, James?"
La voce di Lily lo fece risvegliare.
E allora la terra si ruppe sotto i piedi, l'aria abbandonò i suoi polmoni, e tutta la disperazione raggiunse il punto centrale della sua anima: il cuore"
Storia presente anche su Wattpad
Genere: Comico, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Emily Potter, un nome non facile da dimenticare, la persona che cambiò il futuro di molte persone, quella che riuscì ad andare oltre, che riuscì a oltrepassare tutte le difficoltà. Ora era lì, seduta sul suo letto ad osservare per l'ultima volta la sua stanza, che non avrebbe rivisto per i prossimi tre mesi, perché sarebbe dovuta partire per il suo primo anno ad Hogwarts. Già, la piccola Potter aveva ricevuto la lettera il giorno del suo compleanno, il 3 marzo, era stata così felice quel giorno che aveva persino scritto una lettera a suo fratello, James Potter. A prima vista può sembrare che Emily Potter e James Potter non siano fratelli, la prima bionda con qualche ciocca qua e là castana, con grandi occhi color nocciola; mentre quest'ultimo aveva i capelli castani, perennemente disordinati, con gli occhi nocciola. Totalmente diversi sia caratterialmente che d'aspetto, con l'eccezione degl'occhi, uguali a quelli della madre.
-Ehi Amy che stai facendo?- chiese James che non aveva smesso di osservarla da dietro la porta, da quando lei si era immobilizzata sul suo letto.
Lei alzò piano la testa cercando la fonte della voce che l'aveva disturbata dai suoi pensieri.
Quando lo vide Emily sorrise, James portava dei semplici vestiti babbani, e i suoi capelli, sempre indomabili si erano ribellati alla madre che, aveva passato dieci minuti a cercare di dargli una direzione.
-Pensavo, che mi mancherà tutto questo- disse indicandogli la camera- e senza di noi cosa faranno mamma e papà? forse dovrei rimanere a casa tre maghi in casa basteranno- disse l'undicenne cercando di autoconvincersi delle sue parole.
Il fratello si alzò lentamente, sedendosi sul letto accanto alla sorella.
-Emily, tu non devi pensare a questo, tu sarai la miglior strega del tuo anno e anche di tutta Hogwarts, tutti i ragazzi ti sbaveranno dietro e avrai moltissimi amici. Mamma e papà staranno bene, sono grandi, e sono degli auror, sanno proteggersi e nessuno gli farà del male. Stai tranquilla, poi ci sono io con te, chi meglio di James Potter!- finí di dire il maggiore sfoderando il suo miglior sorriso che fu decisamente ricambiato.
-Mamma dai dobbiamo andare! Uffh non sono più un bambino!- si stava lamentando James da quando erano arrivati.
-Ok, state attenti!- si raccomandò infine dando un bacio ai figli.
-Mi raccomando James mantieni alto l'onore dei Potter!- disse infine Fleamont stando ben attento che la moglie non lo sentisse, e dando anche lui un bacio ai figli.
-Ora andate, o perderete il treno!- si raccomandò.
Il treno si era appena fermato, segno che erano arrivati, ed Emily era scesa dal treno senza aspettare il fratello. -Primo anno! Primo anno da questa parte!- continuava ad urlare un omone, alto il doppio di una persona normale, conducendoli a delle barchette dove, grazie a quelle, avrebbero raggiunto Hogwarts.
-Posso?- chiese Emily ad una ragazzina seduta da sola in una di quelle strane barchette.
-Oh, sì, certo!- disse imbarazzata.
-Io sono Emily Potter, e tu?- si presentò porgendole la mano.
-Jessica Parker, piacere!- rispose afferrandola.
Jessica aveva i capelli biondi, come Emily, e degli occhi blu molto profondi.
-Scusate posso sedermi?- chiese una vocina alla loro sinistra.
-Certo!- rispose prontamente Jessica. -Io sono Jessica Parker, lei invece è Emily Potter, tu sei?- chiese la ragazza.
-Elizabeth Stones- rispose.
Elizabeth, invece, aveva i capelli neri e degli occhi azzurri chiarissimi.
-Voi dove voleste essere smistate? Io in Grifondoro, c'è anche mio fratello là.- chiese Emily una volta che la barchetta partii.
-Anche io... La culla dei coraggiosi di cuore!- citò Elizabeth sovrappensiero facendo ridere le altre due bionde. -Allora speriamo che che ci mandino a Grifondoro tutte insieme!- concluse Jessica.
Concluso il viaggio lì fecero entrare nel castello, dove apparve una strega alta dai capelli corvino vestita con un abito lungo e nero.
-Benvenuti a Hogwarts!- disse richiamando su di sé l'attenzione -Tra poco avverrà la cerimonia dello smistamento, dove verrete smistati in quattro Case che si chiamano Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde. Nei prossimi sette anni queste costituiranno la vostra famiglia e la vostra casa. I trionfi che otterrete faranno guadagnare punti alla vostra Casa, mentre ogni violazione alle regole gliene farà perdere. Ora mettetevi in fila e seguitemi.-
Tutti si misero in fila e, quando le porte furono aperte, incominciarono a camminare verso uno sgabello, dove affianco vi ci si era messa la donna di prima. Dopo qualche secondo di silenzio, uno strappo vicino al bordo del cappello si spalancò, e questo incominciò a cantare:
Forse Pensate che non sono bello ma giudicate da quel che vedete io ve lo giuro che mi scappello se uno più bello ne troverete. Potete tenervi le vostre bombette i vostri cilindri lucidi e alteri, son io quello che al posto vi mette e al mio confronta gli altri son zeri. Non c'è pensiero che nascondiate che il mio potere non sappia vedere, quindi indossatemi ed ascoltate qual è la casa in cui rimanere. E' forse Grifondoro la vostra via, culla dei coraggiosi di cuore: audacia, fegato, cavalleria fan di quel luogo uno splendore. O forse è Tassorosso la vostra vita, dove chi alberga è giusto e leale: qui la pazienza regna infinita e il duro lavoro non è innaturale. Oppure Corvonero, il vecchio e il saggio, se siete svegli e pronti di mente, ragione e sapienza qui trovan linguaggio che si confà a simile gente. O forse a Serpeverde, ragazzi miei, voi troverete gli amici migliori quei tipi astuti e affatto babbei che qui raggiungono fini ed onori! Venite dunque senza paure E mettetemi in capo all'istante Con me sarete in mano sicure Perché io sono un cappello parlante!
-Quando chiamerò il vostro nome, metterete il cappello in testa e vi siederete sullo sgabello per essere smistati.- disse di nuovo.
-Lucas Connor!-
-TASSOROSSO!- gridò il cappello -Ginevra Linkin!-
-CORVONERO!-
-Elizabeth Stones!-
-GRIFONDORO!-
-Jackson Avery!-
-SERPEVERDE!-
Il cappelo continuò altri cinque minuti buoni fin quando non chiamò Emily.
-Emily Potter!-
-GRIFONDORO!- urlò il cappello. -William Nott!-
-SERPEVERDE!-
-Rodolfus Lestrange!-
-SERPEVERDE!-
-Jessica Parker!-
-GRIFONDORO!-
-Noah Trainor!-
-CORVONERO- urlò infine il cappello parlante.
Da qui ebbe inizio l'annata dalle grandi sorprese, dai segreti nascosti, e racchiusi in quella cerchia di amici, dalle amicizie portate fino alla tomba ed oltre. Ma soprattutto da quelle vite rovinate dalla nascita, con un destino già scritto.
Qui ha inizio la loro storia!
   
 
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