Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
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Autore: MaryFangirl    19/02/2019    2 recensioni
[Sequel di 'Little moments']
Kaori è tornata a casa, Ryo si è dichiarato...ma non sono i soli ad aver sofferto per tutto quello che è accaduto. La relazione Falcon/Miki sopravvivrà alle menzogne? E come progredirà quella della nuova coppia formata da City Hunter? E invece, Mick...ecco come quello che è successo a Kaori ha cambiato la sua vita.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Mick Angel, Miki, Ryo Saeba, Umibozu/Falco
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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I primi raggi del giorno cominciavano a coprire Tokyo, ancora assonnata, con un velo incandescente, illuminando il suo paesaggio, sostituendo le luci al neon multicolori che animavano le sue notti con i colori del fuoco per svegliarla meglio...nel cuore della città, nel quartiere di Shinjuku, un edificio non fece eccezione alla regola, cambiando d'abito per accogliere meglio la nuova giornata. In una stanza in cima allo stesso edificio, la morbida luce arancione trovò un varco e scivolò tra le tende che oscuravano la finestra, incagliandosi ai piedi di un letto dove riposavano due corpi. Tuttavia, non si avventurò sul letto, come se non osasse andare oltre, come se temesse di disturbare così presto la tranquillità della stanza.
 
Una giovane donna aprì lentamente gli occhi nella luce fioca che bagnava la stanza di primo mattino...primo mattino, si disse, il giorno si era a malapena levato. Ma lei aveva dormito così tanto di recente che ora non si sentiva in grado di tornare nel regno dei sogni. Inoltre, stava morendo di fame...la donna cercò di allungarsi per alzarsi, ma una volta di più in meno di ventiquattro ore, un peso ostacolò i suoi movimenti. Kaori Makimura alzò lo sguardo per vedere cosa fosse il peso, ma prima ancora di vedere una zazzera bruna sul petto, capì cos'avrebbe trovato. Ryo dormiva pacificamente, metà steso su di lei, metà accanto a lei in modo da non schiacciarla, tenendola comunque inchiodata al letto. Si era addormentato al suono dei battiti del suo cuore, la testa appoggiata sul suo seno sinistro, una delle sue potenti gambe scivolava tra quelle di lei e un suo braccio le cingeva la vita. Non provò nemmeno a muoversi, sapeva già di non avere alcuna possibilità di fuggire.
 
Senza pensarci, gli passò delicatamente una mano sulla fronte per scostare le ciocche scure che le impedivano di vedere il suo viso assonnato e cominciò a sorridere leggermente mentre leggeva appagamento e contentezza sui suoi lineamenti rilassati. Il suo gesto lo fece muovere leggermente e lei iniziò ad arrossire sentendo l'altra mano maschile scivolare nel sonno per passare sotto il suo corpo e attaccarsi sulle sue natiche, placcandola contro la parte di lui che, come ogni mattina, era ben sveglia e in forma...mio dio! Anche nel sonno, lui non ne aveva mai abbastanza! Cosa poteva sognare per essere in quello stato? La voce del dormiente rispose in un soffio, infiammando il suo cuore ancora più che il suo corpo.
 
"Mh...Sugar..."
 
Il suo viso attraversò tutte le sfumature di rosso quando udì quella semplice parola e i suoi pensieri si mischiarono per un breve momento prima che lei si passasse un braccio sugli occhi, ringhiando per la propria reazione e mordendosi le labbra...perché, perché doveva essere così timida? Non aveva una risposta alla domanda che si poneva da anni, ma non è che non avesse fatto le sue ricerche. Nella vita, con gli estranei, era timida, lo era sempre stata. Le sue arie da maschiaccio non l'avevano aiutata a crescere oltre la sua morbosa timidezza durante l'adolescenza. All'epoca, non le importava molto, fino a quando non aveva incontrato Ryo Saeba ad appena diciassette anni...
 
In quel momento, si era resa conto di essere davvero una ragazza. Non che non se ne fosse accorta prima, ma sperimentando i primi sentimenti amorosi, aveva davvero compreso le implicazioni dell'essere una ragazza sulle proprie reazioni, sui propri sentimenti e sulla propria vita...e la sua timidezza era peggiorata.
 
Quando aveva incontrato Ryo Saeba per la prima volta, era davvero solo uno 'Sugar Boy'...non perché lui l'avesse scambiata per un ragazzo che aveva bisogno di zucchero nel caffè per berlo, ma perché aveva l'attitudine, l'aspetto e la virulenza di un ragazzo, col cuore e l'anima di una ragazza...al suo primo incontro con Ryo Saeba, aveva deciso di gettarsi nel mucchio con tutta la sua passione di adolescente di allora...che folle doveva essere apparsa ai suoi occhi! Dall'alto delle sue diciassette primavere, era entrata nella sua vita come un bulldozer per chiarire al sicario per cui l'aveva preso che nessuno toccava suo fratello senza vedersela con lei. Che idiota aveva saputo essere...ma quando aveva incontrato Ryo per la prima volta, aveva scoperto che era l'esatto opposto di quello che aveva immaginato. Era tutto ciò che c'era di buono al mondo. Oh, certo, era anche l'immagine di ciò che c'era di peggio sulla Terra...
 
Se si parlava dei sette peccati capitali, si poteva mettere la foto dello sweeper accanto alla descrizione. Alcuni dei suoi difetti, li aveva scoperti fin dai primi istanti, altri nel corso degli anni...
Di difetti...di peccati, il suo partner ne aveva dozzine se non di più. Fumava, beveva e molte altre cose...i peccati capitali, li aveva tutti, alcuni più sfacciati di altri...il primo sulla lista era il più ovvio: la lussuria, naturalmente. Quell'uomo era il peggior donnaiolo che avesse mai incontrato, e nonostante tutte le volte in cui lo aveva visto respinto dalle donne che incrociava per strade in sua presenza, sapeva benissimo che quando non era al suo fianco, non doveva avere alcun problema a trovare una signorina mokkori che acconsentisse a una bottarella con lui, come diceva lui...
 
La gola era il secondo sulla lista, lei non aveva mai visto un tale pozzo senza fondo. Ancora si chiedeva quale fosse la cosa peggiore: vederlo mangiare in quel modo, sentirlo lamentarsi della qualità dei piatti quando aveva finito, o il fatto che il suo corpo fosse perfetto nonostante la quantità di cibo che ingoiava ogni giorno...
 
Subito dopo questi due difetti, si poteva trovare la pigrizia. Era davvero possibile essere pigri fino a quel punto? Eppure era in grado di reagire al suono della canna di una pistola in un secondo...di evitare uno sparo o un pugno in un batter d'occhio...
La superbia arrivava subito dopo, dio se quell'uomo sapeva essere pieno di se stesso. Che riguardasse il suo fisico, la sua mente o le sue abilità, lo stallone di Shinjuku non perdeva mai l'occasione per vantarsi.
 
Gli ultimi grandi peccati, li possedeva comunque, ma in piccole quantità. O forse era il fatto che i primi quattro fossero così sfacciati da non far notare molto gli altri. Li possedeva, sì, ma in linea generale, non nel senso originale che si dava loro. Era collerico, oh lo era, l'Angelo della Morte era l'incarnazione stessa dell'ira. Una volta lanciato, nulla poteva fermarlo a tal proposito, ma attaccava solo persone che ai suoi occhi lo meritavano. Era avaro, ma non per il denaro...per tutta la vita lei avrebbe ricordato quella moneta che volava nel vento per atterrare nella tasca di una bambina, perché secondo lui non meritava quei soldi, perché quella monetina era un tesoro troppo puro per lui. No, se Ryo era avaro, lo era con il suo cuore e con i suoi sentimenti, e anche con i complimenti...
 
Infine, l'invidia. Si, aveva anche quel difetto, ma non era esattamente colpa sua...perché anche se lui non lo mostrava mai, lei sapeva che Ryo era invidioso delle persone che per tutta la vita avevano condotto una vita 'normale'. Era bastato che lei gli regalasse una data di nascita per comprenderlo. O quando vedeva l'espressione che a volte posava su Mick o Umi, o più raramente sulle famiglie nel parco. Quegli sguardi in cui si vedevano dolore e lampi veloci mentre guardava i bambini giocare nella sabbiera. Lampi che mostravano che nel profondo, una parte sonnecchiante di lui sognava di essere al posto dei padri che spingevano i piccoli sull'altalena, dei mariti che tenevano strette le mogli, un braccio sulle spalle o mentre accarezzavano una pancia divenuta rotonda per amore...
 
Quindi sì, quell'uomo aveva i peggiori difetti della terra, ma aveva anche le migliori qualità che potevano esistere. Così come aveva i sette peccati capitali, possedeva anche le sette virtù bibliche: fede, speranza, carità, prudenza, temperanza e forza morale, cioè il coraggio. A dire il vero, non c'era bisogno che di due parole e di tre lettere per descrivere le sette virtù: City Hunter – XYZ. Non riassumeva le cosiddette virtù bibliche?
 
Era l'ultima speranza della gente che non aveva più alcuna risorsa...lui qualificava quelle virtù...lei conosceva solo due uomini che avrebbero rifiutato una semplice moneta quando lei non aveva più alcun soldo in tasca, il suo amante e suo fratello. Ryo aveva fatto delle sette virtù la sua professione, e continuava a ritenersi un essere malsano dall'anima rovinata...fede, speranza, carità, giustizia, coraggio, ecco cosa Ryo Saeba rappresentava per ogni persona che si era ritrovata a prendere un gesso per lasciargli un messaggio sulla lavagna della stazione di Shinjuku.
 
La virtù della temperanza significava sapere come controllarsi, non permettere alle proprie passioni di prevalere sulla ragione, sulla volontà e anche sul cuore. Certamente lui era stato temperato a giudicare dalla lunghezza della loro relazione platonica...per quanto riguardava la prudenza, anche in quel caso riguardava i suoi sentimenti...nella sua vita, lei non aveva mai incontrato nessun altro che possedesse ognuno di quei tratti con tanta generosità...certo, suo fratello li aveva, ma non nella stessa misura di Ryo.
 
Nello sweeper, ogni qualità e ogni difetto veniva moltiplicato ed equilibrato
perfettamente, anche se lui non era in grado di vederlo in se stesso. Tuttavia, all'epoca in cui era un'adolescente era bastato il breve momento in cui lui aveva messo gli occhi su di lei per la prima volta, per rendersene conto e cadere sotto il suo incantesimo.
Ma all'epoca era solo un maschiaccio, soltanto uno 'Sugar Boy'. Durante il suo primo incontro con Ryo Saeba, era più abituata a essere trattata come 'amico' dai ragazzi della sua età, piuttosto che a ricevere lunghe dichiarazioni infiammate...segni d'affetto ne aveva ricevuti parecchi, ma sempre dai membri del sesso cosiddetto debole, mai da adolescenti maschi della sua età...inoltre, se uno di loro avesse avuto la sfortuna di volere qualcosa di verso dall'aspetto platonico, il suo fratellone protettivo avrebbe fatto in fretta a rimetterlo al suo posto...
 
Come aveva potuto sentirsi a suo agio di fronte a quel donnaiolo che era il partner di quello stesso fratello, in tali circostanze? Si era concessa qualche anno, promettendosi di riuscire a fargli girare la testa nel rivederlo...
Ma, non solo non gli aveva fatto girare la testa, ma lui l'aveva anche scambiata per un uomo, schiaffeggiandola in mezzo alla strada...e poi si era messo a sbavare su di lei mentre si trovava in biancheria intima davanti ai suoi occhi...come avrebbe potuto sentirsi sicura di sé, in seguito?
 
Un nuovo sospiro catturò l'attenzione del suo orecchio fine prima che un movimento sopra di lei le facesse togliere il braccio dagli occhi. Ma anche prima che potesse terminare il movimento per guardarlo, una bocca voluttuosa, di cui conosceva il sapore da solo una settimana, toccò a malapena la sua in un bacio aereo. Aveva l'impressione di conoscere i suoi baci da sempre. Lui strofinò delicatamente il naso contro il suo prima di tirarsi indietro per sorridere teneramente, guardandola dolcemente negli occhi. Sorriso che aumentò ancora, i suoi occhi brillarono quando la vide mordersi le labbra. Ma questa volta, incrociando gli occhi scuri che lei conosceva come i propri, non arrossì, non molto in ogni caso, si limitò a sorridergli con le guance rosa.
 
"Dormito bene, Sugar?"
"Divinamente bene"
"A cosa stavi pensando così presto? Non pensi sia troppo presto per riflettere? Il giorno è appena cominciato"
 
Lei non gli rispose, i suoi pensieri erano davvero troppo stupidi per parlargliene. Si limitò a guardarlo. Dopotutto, era il primo vero risveglio che aveva con lui da quando erano una coppia, voleva goderselo. Lui non si offese per l'assenza di risposta, al contrario, e sorrise un po' di più. Alla fine era riuscito a raggiungere il suo obiettivo...lei era rimasta nel letto con lui e lui era riuscito a svegliarsi con il sapore del suo corpo contro il proprio, godendosi il tocco della sua pelle nuda contro la propria. Una vita non sarebbe mai stata abbastanza per godersi quel tocco setoso, o le reazioni appassionate della sua compagna. Una vita non gli sarebbe mai stata sufficiente per amarla e continuare a imparare ad amarla...si abbassò su di lei e appoggiò la testa sulla sua spalla con un sospiro prima di baciare la pelle nuda che si offriva unicamente ai suoi baci.
 
"Kaori..."
"Mh?"
 
Lui sollevò la testa per guardarla di nuovo negli occhi, e andò a morderle le labbra...non aveva bisogno di dirlo, sapeva che lei aveva riconosciuto il barlume di desiderio che caricava i suoi occhi. Aveva imparato rapidamente a recepire i messaggi che i suoi occhi non potevano più nascondere. Il giorno prima, in cucina, gliel'aveva detto a parole, ma da lì in poi, lo avrebbe capito...
Il giorno prima in cucina...aveva dovuto davvero fare uno sforzo sovrumano quando le aveva detto che aveva voglia di lei e aveva sentito un brivido di piacere percorrere quell'incantevole corpo...
Aveva dovuto controllarsi per non rovesciarla sul tavolo su cui era seduta per fare di lei il suo pasto...un vero banchetto, sì...
 
Ma Kaori non era ancora totalmente a suo agio. Anche se accettava i suoi desideri di donna e le voglie di lui...anche se lei non aveva vergogna nel rivelare il suo corpo...non era ancora pronta perché lui le mostrasse tutte quelle delizie...lui aveva ringhiato, baciandola prima di sollevarla dal tavolo per andare a rinchiuderla nella propria tana...
Lo sweeper lasciò le sue labbra prima di girarsi con un gesto energico, stendendosi supino sul letto, portandola con sé nel movimento.
 
Senza sapere davvero come, la giovane donna si trovò improvvisamente stesa sul suo amante e impiegò qualche secondo prima di realizzare la posizione in cui si trovava. Automaticamente, cercò gli occhi del suo compagno, non essendo ancora abituata a quei gesti. Ma a differenza di Ryo, standogli sopra non riusciva a guardarlo negli occhi. Arrivava solo al mento. Si raddrizzò lentamente, molto lentamente, come se ancora esitasse, finché non si ritrovò a cavalcioni su di lui, le mani appoggiate sui suoi pettorali. Ma questa volta non arrossì più, fissandolo negli occhi. Questa volta, non cercò di nascondersi ai suoi occhi. Seduta su di lui, offrendogli il suo corpo nudo, poteva solo notare che i suoi occhi erano incollati ai propri, senza mai guardare in basso, e nonostante ciò, o forse proprio per quello, per la prima volta nella sua vita lei si sentì veramente bella.
 
Un sorriso radioso le percorse le labbra, finché sentì le mani del suo partner risalire lungo le anche, poi sui fianchi per arrivare con un gesto delicato ad afferrarle il seno. Persa nelle sensazioni che lui le faceva riscoprire, chiuse gli occhi per un momento, graffiandogli la pelle. Sentendo il suo grugnito, lo guardò prima di arrossire, mordendosi lo labbra e infine abbassandosi sul suo orecchio.
 
"Insegnami come amarti"
 
Non erano parole che poteva pronunciare oltre a un sussurro, ma sapeva che lui le avrebbe sentite. E sapeva che avrebbe capito. Ryo sospirò sentendola prima di afferrarla per la nuca, premendo la bocca contro la sua. Ma questa volta toccò a lui gemere mentre la sua compagna arrossiva e lasciava finalmente andare le mani alla scoperta del suo corpo, avvampando della sua stessa audacia.
 
 
  
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