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Autore: Ania83e    19/02/2019    1 recensioni
Questa storia racconta di una ragazza di come un giorno la sua vita cambiò, in un attimo, tutto diverso, città nazione, amici famigliari nulla sarebbe stato più lo stesso, solo l’amore dell’unica cosa che si portava dietro con se da tutta una vita, ed era l’amore per quello sport che nella sua terra natia era un tabù per le ragazze, il suo amore per il calcio.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Karl Heinz Schneider, Nuovo personaggio, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 49

 

L’ultimo giorno di scuola era ormai giunto, Patty né era sia felice che triste, perché questo significava, che anche gli allenamenti si sarebbero interrotti.

Maria gli aveva dato la notizia che sarebbe partita per il ritiro con la sua nazionale, in vista per le prossime qualificazioni per i mondiali.

Invidiava un po’ l’amica, ma non se la sentiva proprio di giocare per un paese che non sentiva suo.

Dopo l'annuncio di Stephan: che era sua figlia, era arrivata la proposta da parte della federazione calcistica tedesca di partecipare alle nazionali di calcio femminile. Patty dopo averci pensato aveva rifiutato.

Era intenta a prepararsi, quando il telefono suonò, guardò il display e rispose felice.

-Ciao Tom!-

Patty non vedeva l'ora di rivederlo.

-Ciao Patty-

Ma la voce dell'amico non era così entusiasta e la ragazza lo intuì.

-Che succede ti sento strano? -

-Devo dirti una cosa? -

-Cosa? -

Patty cominciò a preoccuparsi.

-Ecco, è difficile per me dirtelo-

-Tom sai che mi puoi dire tutto-

Lo incoraggiò.

-Non posso più venire in Germania come avevamo concordato-

Disse tutto d’un fiato.

-Perché? -

La voce di Patty si intristí.

-Sofia viene qua in Giappone-

-Ma è grandioso-

Lo disse felicemente.

-Mi dispiace, mi manchi tanto e vorrei rivederti però…..Ecco… -

-Tom non ti preoccupare, ti capisco e da molto che non vedi Sofia, immagino che ne sarai felice? -

-Sì, non vedo l'ora, arriverà per la fine del mese-

Patty era felice per il suo amico, avrebbe voluto tanto rivederlo ma capiva perfettamente che all'amico mancasse la sua ragazza.

-È grandioso-

Rimasero ancora un po’ al telefono, ma la ragazza doveva andare altrimenti avrebbe fatto tardi.

Chiusa la conversazione con Tom, Patty scese in cucina per far colazione dove trovò già Karl con un’ espressione strana.

La ragazza gli si avvicinò e gli diede un piccolo bacio sulla guancia.

-Buongiorno cuginetto tutto bene? -

Karl le rivolse un tenero sorriso.

-Non proprio-

-Cosa succede?-

Chiese curiosa, non capendo a cosa si stesse riferendo.

Ma Karl non le disse niente, le mostrò il foglio che aveva fra le mani.

Patty lesse il contenuto, del foglio: era un invito.

-Ma questo….. ?-

Cercò di dire Patty senza trovare le parole giuste.

-Già mio padre mi invita alla festa per il suo fidanzamento ufficiale con quella stronza di Selene-

Disse con tutto il disgusto possibile.

-È tu ci andrai?-

Stava per risponderle ma Stephan lo anticipò.

-Certo che ci andrà, come anche noi ci andremo-

Karl si fece terribilmente serio.

-Non ho nessuna intenzione di andarci-

Gli riferì più sicuro che mai.

-Karl-

Stephan lo richiamò.

-Sei suo figlio, devi andare-

-Zio, non condivido la sua scelta, perché dovrei festeggiare una cosa simile-

Karl non sembrava essere intenzionato a cambiare idea.

-Non posso obbligarti, sei un uomo ormai, ma pensaci e pur sempre tuo padre. Io e Patty ci andremo, tu fai come vuoi. -

Gli riferì lo zio.

-Papà, ma anche io non ho per niente voglia di andare-

Patty disse un po’ irritata, non essendo stata tenuta in considerazione dal padre.

-Tesoro è mio fratello, a me piacerebbe che mi accompagnassi-

La voce di Stephan era quasi una supplica e Patty non se la sentí di rifiutare.

-Va bene, però la prossima volta dovresti chiedermelo-

-Hai ragione tesoro, mi dispiace-

-Adesso veniamo a te cuginetto.-

E la ragazza si rivolse a Karl.

-Ti prego, ti prego, ti prego vieni anche tu……. Ti Prego-

Guardandolo con gli occhi da cerbiatta.

Karl per quella supplica e per quell'espressione non riuscì proprio a dire di no.

-Accidentacci a te Titty. Va bene verrò, ma mi devi un favore-

Disse divertito. Patty dalla gioia gli saltò in braccio.

-Grazie grazie grazie-

Karl strinse a sé la cugina e scorse nello sguardo dello zio un'espressione compiaciuta.

 

Mi sa che mio zio è riuscito a fregarmi, ha usato Patty per convincermi ad andare. Sa che non riesco dire mai di no a Patty.

 

-Tesoro è arrivata questa lettera per te-

Disse Stephan porgendole la lettera in mano.

-Una lettera?-

Patty prese in mano la busta, chiedendosi di chi potesse mai essere, appena la vide sbarrò gli occhi dalla sorpresa.

Non era la prima volta che riceveva questo tipo di lettera.

 

Ma questa è la lettera per la convocazione della federazione calcistica del Giappone! Ma perché mi è arrivata? Mi sembra di essermi ritirata dal team delle manager.

 

-Titty che succede? Di chi è la lettera?-

Chiese Karl notando l'espressione strana della cugina.

-È da parte della federazione calcistica del Giappone-

Gli riferì.

-Dai leggi che c’è scritto-

La incoraggiò il cugino.

Con mani tremanti Patty aprì la busta e cominciò a leggere.

-Allora?-

Chiese spazientito Karl.

-Mi chiedono di raggiungere la sede a Tokio per la fine del mese, e che si tratta di una cosa urgente-

-Non dice il motivo? -

-No, ed è strano-

Patty non capì tutta quella urgenza, di solito le lettere delle federazione erano molto chiare e precise, invece questa era corta e senza nessun tipo di spiegazione.

-Perché è strano? -

Karl chiese curioso.

-Mi sono ritirata dal team delle manager, appena ho saputo che venivo qua in Germania e di solito non sono così misteriose questo tipo di lettere. -

-Ci andrai?-

Patty non sapeva cosa rispondere.

-Tesoro secondo me dovresti andarci-

Stephan intervení.

-Papà sei sicuro? Questo vorrebbe dire tornare in Giappone-

Patty era un po’ restia a tornare in patria, certo le mancava tanto il Giappone, ma quando era partita non credeva che sarebbe ritornata, così presto poi.

-Certo tesoro che sono sicuro-

Però l’espressione di Patty era strana.

-Pensaci, non devi rispondere subito-

-Va bene-

 

Così dicendo entrambi i ragazzi si avviarono per andare a scuola.

 

Benji era già davanti a scuola ad aspettare l'arrivo dei suoi amici. Dopo poco lli vide arrivare.

Appena Patty vide Benji gli andò incontro scambiandosi un tenero bacio.

-Ciao dolcezza-

-Ciao anche a te. Tua mamma come sta?-

Chiese preoccupata-.

-Meglio è sempre sotto controllo, ma meglio. Appena mi vedrà prendere il diploma, tornerà a Londra per seguire la terapia-.

La informò.

-Ne sono felice-

-A questo proposito devo dirti una cosa-

-Dimmi-

-Vado con loro a Londra-

-Per sempre? -

Le salì il panico.

-Ma no sciocchina, per due o tre settimane-

Benji la rassicurò, stringendola fra le braccia.

Patty fece un respiro di sollievo.

-Vuoi venire anche tu? -

Le propose.

-Forse è meglio che non venga, tu e i tuoi genitori vi siete appena riappacificati, avete bisogno di stare un po’ per conto vostro, io sarei di troppo. -

Benji rimase un po’ deluso.

-È poi anche se volessi, non posso-

-Perché? -

Chiese non capendo.

-Te lo dirà Karl-

E si girò verso il cugino, anche Benji guardò il suo capitano incuriosito.

Karl sentendosi preso in causa, distolse lo sguardo da Maria e rispose.

-Io non centro amico, e tutta colpa di mio padre. Ha organizzato una festa per il suo fidanzamento-

Benji era incredulo, quei due stavano facendo sul serio.

-E mio padre ci ha incastrato entrambi-

Intervení infine Patty.

-Non vi invidio-

E si mise a ridere per aver evitato questo supplizio.

-Smettila di ridere-

Disse Patty imbronciata.

-Ma non è solo quello il motivo-

Patty si fece seria.

-Devo tornare in Giappone. Alla fine del mese-

-Perché? -

Questa volta fu lui nel panico.

-Mi è arrivata questa a casa-

E gli fece vedere la lettera.

Benji rimase molto sbalordito, lesse velocemente il contenuto e anche lui subito capì che c'era qualcosa di strano.

-Cosa vorranno mai da te? -

-Non saprei proprio, mi sono ritirata da manager. A te non è arrivato niente? -

-No, ma in questo periodo non ci sono partite né ritiri da fare-

-Allora non so proprio cosa vogliano-

Sperava che Benji avesse ricevuto la lettera, significava che la richiamavano per far da manager  e che forse la sua lettera per le dimissioni si fosse persa.

-Verrò con te-

Disse Benji.

-È i tuoi genitori? -

-Quando pensavi di partire? -

-Qualche giorno prima dell’incontro-

Lo informò.

-Perfetto, starò un po’ con i miei e poi partiremo insieme per il Giappone-

Patty fu al settimo cielo per quella proposta.

-Ti va bene? -

-e me lo chiedi-

Lo baciò con foga.

   
 
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