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Autore: Yurha    19/02/2019    1 recensioni
Il Natale era ormai alle porte nella città di New York.
Tutto si trasformò, infondendo un'atmosfera di gioia e festa in ogni suo abitante ma, sfortunatamente, un serial killer chiamato dalla polizia 'lo Strangolatore' fece la sua comparsa in una notte di inizio Dicembre, esattamente come un predatore in cerca delle sue prede indifese.
I Detective Lupo e Bernard, insieme ai Procuratori Cutter e Rubirosa, riusciranno a catturarlo prima che mieta altre vite e prima della Magica Notte dell'Avvento?
Genere: Mistero, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mike Cutter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 27

«E mi stai dicendo questo perchè..» rispose Mike con espressione indecifrabile. «Dovrei cambiare in anticipo il tabellone dei volontari per le festività?»
Connie non seppe come reagire. «No.. Non ancora almeno. In realtà non abbiamo deciso la data esatta della partenza ma sicuramente sarà prima di Natale, quando il caso dello Strangolatore sarà chiuso.. Ma credo di dover partire anche nel caso in cui non lo sia.» disse incartandosi, però, con le proprie parole.
Mike non rispose.
Gli unici suoni che si sentivano erano il ticchettio dell’orologio sulla scrivania del Dr. Trevor e i passi nell’altra stanza.
In quei due minuti di conversazione, furono dette molte parole che Mike non avrebbe mai voluto sentire.
Anche se Connie era appoggiata alla sua spalla, non riusciva a guardarla, neanche di sfuggita.
La sentì trattenere uno sbadiglio, quindi, finalmente, spostò lo sguardo su di lei. «Stanca?» chiese gentilmente, come se avesse dimenticato tutto il resto.
«Scusa. È stata una lunga giornata e poi il freddo stanca parecchio.» ammise con voce che rifletteva il suo stato.
«Chiudi gli occhi, riposati finchè puoi.» le disse con un piccolo sorriso. «Probabilmente hai un pò più di tre quarti d’ora prima che il carroattrezzi arrivi. Mettiti come sei più comoda, ti assicuro che non mi farò strane idee.»
Connie sorrise ma, guardandolo negli occhi, involontariamente trattenne il respiro.
«Tranquilla, non ci sono doppi sensi. Non farò nulla che non vuoi. Siamo solo due amici che cercano di scaldarsi. Te lo prometto.» disse ancora. «Cerca di riposare, approfittane.» ripetè.
«Okay. D’accordo.» rispose per poi sistemarsi meglio.
Non riuscì proprio a dirgli di no, che magari non era il caso di fare certe cose.
Rilassarsi tra le sue braccia, le fece venire un’improvvisa voglia di mandare tutto al diavolo e restare così fino al mattino dopo ma scacciò subito quel pensiero.
«Non ti scoccia che io ti sfrutti in questo modo?» chiese.
«Connie, gli Yankees che perdono il campionato per un punto mi scoccia.» rispose ridendo. «Ma questo sicuramente no, tranquilla. Lo faccio con piacere.»
«Okay.»
Lei si avvicinò un pò di più, fino ad appoggiare la testa tra la spalla e il collo di lui, quindi fece scivolare la sua mano sotto la giacca del completo blu notte, abbracciandolo, mentre lui strinse di nuovo il braccio attorno le spalle di lei.
Per entrambi fu strano essere così vicini ma se dovevano essere sinceri, non era poi così terribilmente difficile eliminare i secondi fini dalla mente.
«Va meglio così?»
La voce di lui era così vicina che sembrava quasi che si fosse addormentata nel suo letto e che tutto fosse un bellissimo ed irraggiungibile sogno.
«Certo. Ti ringrazio Michael.» rispose imbarazzata, rendendosi immediatamente conto quanto la sua risposta fosse risultata formale, esattamente come se stesse conversando con la Regina Madre Elisabetta II.. Dopo quello, il prossimo passo quale poteva essere, discutere di alta finanza? Del tempo? Della povertà e dalle fame nel Terzo Mondo? Politica? O cos’altro?!
Sospirò.
Quasi subito sentì rumore di carta ma, dato che non poteva vedere, ipotizzò che Mike stesse sfogliando il fascicolo del caso del Detective Quinn con l’unica mano rimasta libera.
Quasi senza accorgersi, sentì gli occhi pesanti, realizzando che da lì a poco sarebbe caduta nel sonno.. Tra le braccia di Michael Cutter, del suo capo, cullata dal suo respiro lento, calmo e regolare, dal calore del suo corpo e dal suo profumo.
Però non riuscì a fare a meno di notare una cosa in particolare: il cuore di Mike, nonostante l’apparente calma, batteva forte e veloce.. Come anche il suo, dopotutto..
Mike sentì la testa di Connie lasciarsi andare completamente, il suo corpo rilassarsi, il braccio che lo cingeva scivolare e il suo respiro farsi regolare e profondo.
Sorrise dolcemente, sfogliando ancora il fascicolo.
“Tutto sommato, non è stata una così brutta serata..” pensò poi chiudendo il fascicolo di Quinn ed appoggiando indietro la testa, sullo schienale morbido del divano in pelle marrone.

  
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