Il tempo dell’attesa
Primi mesi a Grimmauld Place.
«Molly, non vieni? È tardi».
La donna sospirò e tirò le pesanti tende di broccato verde. Percy non avrebbe mai potuto raggiungerli lì. L’incanto Fidelius proteggeva la lugubre abitazione e la rendeva invisibile agli occhi di chiunque non fosse stato messo a parte del segreto da Albus Silente in persona. Molly si sdraiò accanto ad Arthur. Come ogni sera, ebbe la tentazione di chiedergli se avesse visto il figlio a lavoro, ma si trattenne e nascose il volto nel suo petto.
Natale 1995.
Il primo senza Percy. Aveva trovato un appartamento? Sì, naturalmente. Stava al caldo? Si prendeva cura di se stesso? Sicuramente, sì. Percy era sempre stato preciso: poteva immaginarselo andare a lavoro vestito di tutto punto, con i capelli ben pettinati e gli occhiali perfettamente dritti sul naso. Oh, com’era orgogliosa del suo bambino!
«Un gufo ha portato questo, Molly. Non sembra pericoloso» borbottò Sirius appoggiando un pacco sul tavolo. Con lui c’erano i gemelli.
«Buon Natale, ragazzi» disse Molly rocamente. Aveva riconosciuto il pacco, poiché l’aveva incartato ella stessa poche ore prime. Ancora sperava di rivedere Percy accanto al letto di Arthur al San Mungo. Nel pacco c’era il maglione, fatto con le sue mani, e i biscotti al cioccolato che gli aveva inviato. Le aveva rispedito indietro il regalo. Scoppiò in lacrime, sentendo a malapena Fred e George insultare il fratello, Sirius defilarsi imbarazzato e la voce dolce e confortante di Remus Lupin.
Natale 1996.
Gli ultimi mesi erano stati turbolenti: la morte di Sirius, le dimissioni di Caramell e la presa di coscienza dell’intero mondo magico che il mago più terribile di tutti i tempi fosse realmente ritornato. Eppure in quel momento Molly aveva occhi solo per il giovane davanti ai suoi occhi: Percy, che salutò soltanto lei e in modo rigido. Il cuore della madre continuava a pompare tanto velocemente da annebbiarle il cervello e ignorare il volto degli altri figli e del marito che fissavano Percy senza parole.
Ancora una volta però Molly si ritrovò a guardarlo girare su stesso e sparire. Non era ancora tornato.
La guerra
I mesi successivi furono ancora peggio, mentre la guerra devastava la Gran Bretagna e i loro cuori. Molly rivide il figlio al funerale di Albus Silente, ma lui non si avvicinò. Convinse Bill a mandargli l’invito al matrimonio, ma in cambio ottenne un freddo e cortese rifiuto, come se si fosse trattato di un vecchio conoscente e non di un fratello. Che cosa aspettava a tornare da loro? Silente diceva che è più difficile perdonare quando si ha torto, ma ella l’aveva già perdonato nell’istante stesso in cui se n’era andato di casa per la prima volta. Temette di perderlo alla morte di Rufus Scrimgeour e alla presa del potere da parte di Colui-che-non-deve-essere-nominato.
Ogni sera, per mesi, Molly guardò fuori dalla finestra, sperando che Percy provasse a raggiungerli a casa di zia Muriel. Ella l’avrebbe visto e l’avrebbe portato al sicuro.