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Autore: Soniabruni    20/02/2019    4 recensioni
Questa ff è ambientata a New York negli anni ’20.
Il primo capitolo serve ad inquadrare la situazione dei personaggi; avrete una bella sorpresa perché tutti i rampolli Andrew sono vivi, niente guerra e niente incidente a cavallo per Anthony...
Terence e Candy non si conoscono affatto! Terence ha lasciato la St. Paul School prima che arrivasse Candy.
Annie era a scuola prima che arrivasse Tuttelentiggini. Nessuno ha mai spifferato ai quattro venti che lei viene dalla Casa di Pony, conseguentemente la sua presa di coscienza sul fatto che non c’è nulla di cui vergognarsi sulle proprie origini non si è verificata.
All’inizio Annie è nella fase in cui le interessa soprattutto condiscendere la madre e diventare una signorina raffinata ed elegante, nessuno sa che è stata adottata. La maturazione del rapporto tra le due orfanelle deve ancora avvenire.
La prima parte della storia è riservata alla nascita del sentimento tra i due protagonisti ma da un certo punto in avanti arriveranno i guai e il tema delle sorelle, che dà il titolo alla storia, diverrà sempre più importante ed interessante… e soprattutto tutto fuorché scontato!
Chi sono queste sorelle? Semplicemente Annie e Candy???
Non ne sarei molto sicura...
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Gli Andrew erano stati invitati alla festa della compagnia Stratford, d’altronde erano i maggiori sovvenzionatori delle opere di beneficienza della città e il sindaco aveva molto insistito per ottenere la loro presenza.
Candy tremava all’idea di rivedere Terry ma Albert ed Anthony, per diversi motivi o forse per lo stesso, avevano lavorato all’unisono affinché lei partecipasse.

Anthony sperava che vedere l’attore felice e distaccato avrebbe indotto la donna dei suoi sogni a cambiare marcia finalmente e a darsi una possibilità al di là di quell’amore, anche se gli era ben chiaro oramai non ci sarebbe mai stato posto per lui; Albert, che la conosceva profondamente nell’animo, sperava ancora che lei potesse chiarire con Terry.
In ogni caso si rendeva conto che c’era bisogno di una svolta nella vita dei nipoti, in quella di Candy ma anche in quella di Anthony, che non poteva buttare via la sua giovinezza nell’attesa di chi non l’avrebbe amato mai nel modo che meritava.

Il giorno precedente al ricevimento, il signor William Andrew era entrato nella stanza della sua protetta con un enorme pacco tra le braccia. Con l’aiuto della cameriera aveva con cura spacchettato il regalo di Annie e sistemato l’abito degno di una principessa sopra il letto di Candy.
Quando la ragazza lo vide si portò le mani alla bocca spalancata…


Splendidamente avvolta dalla morbida seta plasmata da Annie su misura per lei, i lunghi riccioli elegantemente semi-raccolti, Candy conquistò l’attenzione di tutti i presenti quando entrò in sala al braccio del suo immancabile principe.
Con loro Stear e la moglie Patty, Albert ed Archie.

Le dame intervenute al ricevimento avevano a lungo commentato quell’abito e una di loro si era coraggiosamente avvicinata per conoscere il nome dello stilista francese che lo aveva confezionato.

“Arriva dall’Indiana, ed è un’esclusiva per la signorina Andrew. Sono spiacente ma non potrete ordinare nulla che gli somigli” aveva sentenziato orgogliosamente Archie che era riuscito ad instaurare una profonda amicizia con la sua ex fidanzata ed il futuro marito e che sarebbe stato colui che l’avrebbe condotta all’altare il mese successivo.

***

L’ospite d’onore non era ancora arrivato…
“Bene, così ho modo di ambientarmi prima…” pensò Candy.
Stear era impaziente di rivedere il caro amico e non era l’unico. Tutte le dame della festa non vedevano l’ora di ammirare il loro attore preferito, era passato così tanto tempo dall’ultima volta!

Il cuore di Candy si fermò quando sentì le grida impazzite delle ammiratrici all’esterno…
“Ecco! Ci siamo…” si disse “cuore mio fatti coraggio!”
Sembrò che il mondo si fosse fermato quando lui, elegantissimo nel suo smoking scuro, entrò al braccio di un altrettanto meravigliosa Karin… più belli di così si muore!
“Eccolo... e lei è al suo braccio...” aveva sperato di vederlo arrivare da solo...

Tutti i suoni ammutolirono quando i loro occhi si incrociarono, il rumore dei piatti e delle posate, la musica, le chiacchere… non c’era più nulla. Terence non sapeva che lei sarebbe stata presente ma il suo cuore ne aveva avvertito la presenza. Fu solo un attimo perché entrambi deviarono sapientemente altrove i loro sguardi.

Alistear si avvicinò all’amico:
“Terence! Quanto tempo! Sono così felice di vederti! Dimmi che rimani un po’ con noi a New York!”

“Mi dispiace ma… sono venuto solo perché Robert ha insistito tanto! Tra l’altro sai perfettamente che non sono tagliato per i ricevimenti, mi tratterrò lo stretto necessario per non scadere nella maleducazione. Sto bene in Inghilterra, il lavoro va a gonfie vele e voglio rientrare il prima possibile”

“Eppure non mi sembri così allegro… usciamo un attimo… qui è impossibile!”

I due amici si ritrovarono in giardino... sulla via dell’uscita erano passati davanti a Candy. Terence aveva azzardato un galante baciamano “Buonasera Candice!”.
Lei tremava e riuscì a fatica a sostenere il suo sguardo…
”Sei splendida amore mio…” pensò lui in quel momento, che fu ucciso sul nascere dall’arrivo del solito premuroso Anthony con un calice di champagne per la sua dama.

“Amico! Io… io non ti capisco! Dimmi la verità! Tu l’ami ancora disperatamente, non è così forse?”

“Stear, c’è poco da capire… io sono nato per soffrire. Non sono fatto per essere amato, non lo sono mai stato sin da bambino… probabilmente non lo merito, a volte vorrei strapparmi il cuore dal petto!”

“Ma perché parli in questo modo? Tu non sai come ha vissuto lei in questo ultimo anno… anima e corpo su libri e lavoro; sono sicuro che ti ama con tutta se stessa, la conosco bene!” l’ingegnoso ragazzo.

“Non ha mai creduto in me, mi ha tanto ferito! Ha creduto a Susanna, una sconosciuta, piuttosto che all’uomo che le aveva messo il cuore tra le mani. Non hai idea di come mi sia sentito, per l’ennesima volta l’essere più miserabile e immeritevole della terra, proprio come quando ero bambino e la mia matrigna mi teneva lontano dai miei fratelli come fossi contagioso o come quando passavo le domeniche in collegio da solo a guardare la luce lasciare il cielo sperando di veder comparire mio padre...”

“Ancora non l’hai perdonata per questo? Tu non sai… si è mesa in mezzo anche Annie, le ha raccontato un sacco di bugie su VOI DUE. Sai quanto erano legate, quando poi Candy ha saputo la verità le è crollato il mondo addosso!” Terence rimase sorpreso, non sapeva nulla di questo strano risvolto.

“E che mi dici di Anthony?” chiese senza nascondere una punta di gelosia.

“Ti sbagli… non è cambiato nulla tra di loro, nel bene e nel male. Lui si strugge sempre per lei ma non stanno insieme”.

“Eppure sembra tutto il contrario!”
E mentre lo diceva guardava LEI ballare stretta al suo rivale; quella povera ragazza sorrideva dolcemente al suo accompagnatore, mentre tentava di placare la tempesta che sentiva dentro.

 

Candy ballò tutto il tempo con Anthony e Albert, e Terence cercò in tutti i modi di godersi la serata al fianco di Karin.
“Non ti è passata ancora eh! Non dirmi di no perché si vede lontano un miglio!”

“Karin… per favore, fatti gli affari tuoi, ok? Sono stufo, non voglio pensarci!
E poi guardala! Sempre con quel...”

“Io non vedo proprio nulla mio caro! Guardaci tu! Lei potrebbe dire lo stesso di noi, ti pare?
Sei davvero sicuro di voler partire già stanotte?”

“Adesso più che mai!” non sopportava di vederla tra le braccia di Brown, sentiva il sangue ribollire.
Era arrivato a New York per la festa ma aveva prenotato il piroscafo di ritorno per la sera stessa.

Candy approfittò di un momento di pausa per avvicinarsi al tavolo dei dolci… Terence era proprio lì, avrebbe voluto dirgli tante cose ma la voce non usciva e fu lui a rompere il silenzio
“Ti trovo bene Candice, mi fa piacere!”

“Te... Terry… “ lei non sapeva cosa dire, il suo cuore gridava solo ”Amore ti amo… perdonami!”

Si girò per prendere un pasticcino, era l’ultimo sul vassoio ed entrambi allungarono la mano per agguantarlo sfiorandosi le dita… rimasero immobili per qualche secondo in una sorta di dejavou…
Il loro pensiero era corso a quel cioccolatino teneramente diviso la sera del compleanno di lei ormai due anni prima; quante cose erano successe poi! gli smeraldi di lei persi negli occhi blu di lui… l’emozione era palpabile…
Ancora un secondo e sarebbe volata tra le sue braccia.


“Se nessuno di voi lo vuole lo prendo io” il suono di quelle parole del giovane Brown tuonò in quel momento come un fulmine a ciel sereno, e ruppe l’incanto.
Candy ebbe un sussulto e Anthony la riportò veloce sulla pista da ballo, d’altronde anche Karin stava aspettando il suo cavaliere.

Quando l’attore se ne fu andato fu la stessa attrice a cercare la bionda ragazza
“E così il nostro Terence è nuovamente salpato per l’Inghilterra!”

“E tu? Quando lo raggiungi?” azzardò Candy.

“Io? Che c’entro io adesso? Io lavoro qui” rispose stranita Karin.

“Scusa ma… pensavo aveste accettato quel lavoro insieme…e…”

“Terence me lo aveva proposto ma non mi sono mai sentita di farlo anche se la cosa mi allettava molto, per lui sarebbe stato solo lavoro ma io avrei finito per farmi molto male e non volevo soffrire ancora. Lui lo sa”.

“Ma io vi ho visti in camerino quella sera dell’Amleto e…”

Karin capì immediatamente ciò che era accaduto
“Candy! Tu hai visto solo il mio attimo di debolezza… lui mi ha fermata subito, non è successo nulla. Non c’è niente tra di noi e lui ti ama con tutto se stesso. Il problema è che è convinto di non essere corrisposto allo stesso modo.”

A Candy sembrò che la terra si aprisse sotto i piedi…

“A che ora parte?”

Karin guardò allarmata l’elegante orologio a pendolo in noce...
“Ho paura sia tardi per fermarlo...”

   
 
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