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Autore: Soniabruni    20/02/2019    4 recensioni
Questa ff è ambientata a New York negli anni ’20.
Il primo capitolo serve ad inquadrare la situazione dei personaggi; avrete una bella sorpresa perché tutti i rampolli Andrew sono vivi, niente guerra e niente incidente a cavallo per Anthony...
Terence e Candy non si conoscono affatto! Terence ha lasciato la St. Paul School prima che arrivasse Candy.
Annie era a scuola prima che arrivasse Tuttelentiggini. Nessuno ha mai spifferato ai quattro venti che lei viene dalla Casa di Pony, conseguentemente la sua presa di coscienza sul fatto che non c’è nulla di cui vergognarsi sulle proprie origini non si è verificata.
All’inizio Annie è nella fase in cui le interessa soprattutto condiscendere la madre e diventare una signorina raffinata ed elegante, nessuno sa che è stata adottata. La maturazione del rapporto tra le due orfanelle deve ancora avvenire.
La prima parte della storia è riservata alla nascita del sentimento tra i due protagonisti ma da un certo punto in avanti arriveranno i guai e il tema delle sorelle, che dà il titolo alla storia, diverrà sempre più importante ed interessante… e soprattutto tutto fuorché scontato!
Chi sono queste sorelle? Semplicemente Annie e Candy???
Non ne sarei molto sicura...
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ieri non sono riuscita ad accontentare una cara lettrice che mi aveva chiesto il secondo capitolo, oggi un'altra altrettanto cara mi ha fatto la stessa richiesta quindi: eccovi il capitolo 21!
Vi ricordate la puntata dell'anime in cui Candy e Terence a Chicago si inseguono tutta la notte? Candy in giro per gli alberghi a cercare lui e Terence, abbandonato il ricevimento post spettacolo, tutta la notte ad asepttarla davanti all'ospedale? Dicimao che mi sono ispirata un po' a questo...
Poi c'è un abbraccio da dietro di lui a lei in una terrazza dannata spazzata dalla neve... vedete se riuscite a vedere pure quello, con un risvolto un po' diverso questra volta.
RICORDATE CHE QUESTO NON E' L'ULTIMO CAPITOLO!



Sul ponte della nave in partenza Terence non riusciva a smettere di pensare a lei!
La vedeva arrivare dappertutto... sentiva la sua voce...
La sua immaginazione la materializzò di nuovo bellissima ballare tra le braccia di Anthony e, mentre la sirena copriva tutti i rumori del porto e il chiacchiericcio della gente, un pensiero gli illuminò la mente!
“Che stupido... ho preteso fiducia a prescindere e a me è bastato un ballo per buttarla tra le braccia di un altro...
Sono un vero idiota!”
Scese dalla nave all’ultimo momento.
Sarebbe ripartito, sì... ma dopo aver chiarito per bene tutto! Adesso che aveva limpido il quadro di quanto accaduto doveva sapere! Doveva sapere se davvero Candy lo amava ancora oppure no!

Nonostante l’ora assai tarda, faticò non poco a farsi strada tra la gente e trovare una carrozza, il porto non dormiva mai.
Passò all’appartamento di Candy ma non era ancora rientrata.

Dannata inutile festa!”; per un attimo aveva pensato di tornare proprio al ricevimento ma avrebbe spaccato la faccia al principino se lo avesse ritrovato a volteggiare con la sua Candy e non era il caso.

Il mattino dopo di buon’ora tornò nuovamente a cercarla a casa e, non trovando nessuno, si diresse all’ospedale.

Aveva passato solo quattro ore alla pensione che lo aveva ospitato, lo stretto necessario per vedere il sole albeggiare. Non era riuscito a chiudere occhio, aveva guardato l’orologio mille volte agognando tra mille risvolti, tra bene e male, il momento del confronto.
La sua professione gli aveva regalato grosse soddisfazioni ma si rendeva conto che la felicità vera dipendeva solo da lei.


All’ospedale gli dissero che l’infermiera Andrew aveva preso un periodo di ferie...
Nel pomeriggio Terence prese il primo treno per Chicago, alla stazione un taxi dritto a Villa Andrew...

Trovò Albert, rientrato da poche ore... il suo viso tradiva una strana emozione...
“Ma che diavolo! Pensavo fossi già in viaggio a quest’ora!”

“Ho bisogno di parlare con Candy, è davvero importante!” gli disse il giovane attore.

“È partita! È partita stamattina per l’Inghilterra su una nave mercantile per venire a cercarti, si è imbarcata tra il personale di bordo... “

Terence con le mani tra i capelli!
“Non... non posso crederci! E tu l’hai lasciata andare? Da sola? Non sai che razza di gentaglia lavora nelle navi, io…”

“Credi che abbia avuto la possibilità di replicare forse?” lo rimbeccò Albert visibilmente preoccupato.

“Maledizione! Devo salpare subito anche io!”

... la prima crociera solo la settimana successiva...

***

Mentre Terry consumava il ponte dell’imbarcazione durante la navigazione, Candy vagava come un’anima in pena al porto di Southampton.

Una volta sbarcata le si era parata davanti una scena da incubo...
Una fila interminabile di gente presso un improvvisato ufficio informazioni, corpi feriti distesi in una zona apparta del molo, urla di gente disperata.

“Che succede?” Aveva chiesto preoccupata ad un lavorante del porto.

“La nave salpata da New York il giorno prima della sua è affondata poche miglia al largo della costa britannica, a causa di un incendio in sala macchine.
Sono già stati ripescati alcuni corpi senza vita, pochi per fortuna... ma ci sono molti feriti e altrettanti dispersi e più passa il tempo, meno probabilità ci sono di trovare vivi quelli che mancano all’appello”.

“Terry! La nave di Terry...” Candy sentì la terra aprirsi sotto i suoi piedi…
Dopo due ore di fila in lacrime, la ragazza poté visionare la lista dei passeggeri e quella dei sopravvissuti sino a quel momento:
Terence Graham era sulla prima... non sulla seconda!

Il dolore la travolse come un fiume in piena; e lei che aveva pensato di aver vissuto il momento più atroce della sua vita la volta in cui Susanna le aveva annunciato la sua gravidanza.
Questo non era nulla paragonato a quello!
L’idea di non poterlo rivedere mai più, di non respirare più la sua stessa aria, che lui se ne fosse andato senza che lei avesse potuto chiedergli perdono e dirgli quanto lo amava… era insostenibile…

In quel momento si rese conto che avrebbe potuto sopportare mille tradimenti, mille bambini, mille Susanna, mille bugie...
...mille di tutto solo per vederlo una volta ancora.

Solo le grida disperate di un ragazzo sulla barella appena fatta scendere da un’imbarcazione di fortuna la scosse…
Si rimboccò le maniche e cominciò a dare una mano come poteva.

La forza della disperazione la spinse a chiedere di poter lavorare nella tenda allestita ad infermeria per prestare i primi soccorsi ai sopravvissuti; ogni tanto qualcuno ancora vivo veniva ripescato, lei cominciava a sperare... e poi moriva di nuovo…
Così di nuovo e di nuovo...
A tutti chiedeva di un bel ragazzo bruno con gli occhi blu e più il tempo passava più la sua voce diventava debole, un sussurro...

Era anche passata al cottage che Terence aveva affittato fuori città, Stear le aveva dato l’indirizzo dell’amico; la governante, una cara signora di mezza età, non aveva più saputo nulla del suo padrone, erano giorni che lo aspettava...
“Verrò di nuovo la settimana prossima...” le aveva detto congedandosi la ragazza.

Quando Terry toccò la terraferma volò diretto a casa per sapere se qualcuno era passato a cercarlo.
Aveva chiesto lumi sulla tragedia che si stava ancora consumando al porto, lui avrebbe dovuto essere su quella nave ma non volle perdersi su quel pensiero. Si ripropose di ripassare per capire in quale modo avrebbe potuto rendersi utile, magari assieme alla sua Candy…

La governante gli raccontò di una bella ragazza bionda che era passata a chiedere di lui e che prestava soccorso al porto alle vittime dell’ammaraggio...
Cercò di trattenerlo, lui voleva uscire subito a cercarla.
“Mi ha lasciato detto che sarebbe tornata, mi dia retta si calmi un attimo e la aspetti...”
Tutto inutile!

Tornò immediatamente al porto a cercarla...
Aveva cominciato a piovere, il cielo nero e minaccioso, il mare sempre più grosso...

“E così finiscono le ricerche...”
Aveva sentenziato qualcuno.
“Questa tempesta sarà il colpo di grazia per gli ultimi, sempre che ce ne siano ancora”.

Candy era inerme, piangeva disperatamente davanti all’oceano nero...
L’esile corpo completamente in balia della pioggia e delle raffiche di vento sempre più violente; sentiva le gocce di acqua salata colpire il suo viso come spilli.
Il rumore di un tuono sembrò squarciarle il cuore come succede quando un fulmine riversa tutta la sua devastante potenza su di un tronco d’albero, pensò di essere morta.

All’improvviso un calore dolcissimo la invadeva dalla schiena...
C’era un cuore che pulsava dietro il suo e due forti braccia l’avevano abbracciata da dietro.
Chiuse gli occhi; sentiva il suo petto dietro di lei, il profumo del suo corpo, il suo respiro sul collo...
Era lui! Oppure era morta davvero ed era in paradiso?

“Amore... sono qui! “


La ragazza si girò a guardarlo e in lacrime si strinse disperatamente al suo torace.
“Ho avuto tanta paura… di averti perso per sempre...”

“Perché sei venuta sin qui da sola! Amore mio...” gli chiese lui dolcemente accarezzandole i capelli.

“Volevo chiederti perdono e dirti che ti amo...
Susanna e Annie... io...”

“Dannazione avrei dovuto parlarti chiaro sin dall’inizio...
Lei aveva già provato a...”

“Shhhh! Non voglio sentirlo! Albert me lo ha detto, è stato molto difficile per me accettare la sua bugia...
Poi ti ho visto con Karin la sera del tuo trionfante rientro e ho pensato che...
Ma adesso lei mi ha chiarito tutto...”

“Ho creduto lo stesso di te ed Anthony, che idiota vero?
Io... ho bisogno di te, ti amo... perdonami...” la interruppe lui.

Prese il viso della ragazza tra le mani e la baciò infinite volte, con passione crescente.
Pioveva a dirotto e i due ragazzi continuavano a baciarsi e a stringersi...
“Andiamo a casa… fa freddo! Sei fradicia, ti prendi un malanno…” propose lui


La governante aveva finito la sua giornata; prima di uscire aveva acceso il focolare in salotto e lasciato la cena pronta per il suo padrone.
I due ragazzi arrivarono al cottage completamente bagnati e infreddoliti.
Entrarono nel salone; Candy si fermò un momento, gli occhi pieni di lacrime fissavano un quadro ad olio in bella mostra proprio sopra il caminetto…
“Ma quel quadro… quella è…?

“L’ho trovato al mercato delle pulci appena arrivato qui un anno fa, è la casa di Pony! L’ho riconosciuta al primo sguardo…
Non potevo non riconoscere il luogo dove ho passato l’estate più magica della mia vita; mi ha fatto tanta compagnia…
Amore mio… quanto mi sei mancata, non puoi neanche immaginarlo!”

Terence aveva sciolto il fiocco del vestitino di Candy e aveva cominciato a sbottonarlo liberando piano piano la schiena della ragazza.
“Togliamo questi vestiti… sono bagnati… stai tremando…” le sussurrò sensualmente all’orecchio.


“Anche i tuoi lo sono” rispose lei con lo stesso tono mente gli sbottonava piano piano la camicia.

La fiamma del camino scaldava e illuminava i loro corpi
“Lo sai vero? lo sai che devi farlo tu stavolta!” Terence continuava a bisbigliare nell’orecchio di lei.

“Fare cosa?” Candy riusciva a malapena a sentire quello che lui diceva, completamente inebriata da quelle carezze... le mani calde di Terry erano su tutto il suo corpo, e lei le voleva con tutta se stessa.

“Fermare tutto in tempo! Io… non sarò capace di farlo di nuovo!” continuò lui con voce sempre più carica di desiderio.
L’aveva spinta a terra dolcemente e si era steso sopra di lei dopo averla spogliata completamente.
“Ti voglio amore... come non mai...”

“Allora preparati alle conseguenze di quanto stai per fare perché io non ti fermerò…
Ti amo...” gli disse; poi smise di parlare e cominciò a toccarlo come il corpo di lui le chiedeva, mentre la sua bocca avida sembrava voler divorare ogni angolo del corpo di lei…

Ti amo anche io...”
le ultime parole di Terence.

La mattina si svegliarono ancora avvinghiati...

 

Terence si alzò per ravvivare il fuoco, Candy non poté evitare di ammirarlo in tutta la sua mascolina bellezza mentre si muoveva completamente nudo nella stanza, lei invece si rintanò istintivamente sotto le coperte.
Notò dei segni rossi sulla sua schiena ampia e muscolosa, erano le tracce delle sue dita… o meglio delle sue unghie; arrossì vistosamente di fronte all’immagine che si era materializzata nella sua mente subito dopo.

Avevano passato l’intera notte ad amarsi e toccarsi eppure sentiva una sorta di imbarazzo nel farsi guardare da quegli occhi blu ancora carichi di desiderio.
Fuori continuava a piovere e lui tornò ad accoccolarsi prendendola tra le braccia. Candy gli porse il suo caro libro, da quando era arrivata in Inghilterra lo portava sempre nella borsa…
“Leggi un po’ per me?”

Terry si sistemò meglio sui cuscini e cominciò a leggere; con una mano teneva il volumetto, con l’altra accarezzava il capo di lei appoggiato al suo petto.
Ad un certo punto vide scivolare giù un foglietto lucido e dorato…
“Cosa è questo?” chiese stupito.

“E’… la carta del nostro cioccolatino… il nostro primo bacio” gli rispose lei emozionata.

Lui la guardò con infinita tenerezza e catturò le sue labbra ancora arrossate e gonfie da quanti baci avevano divorato durante la notte precedente…
“Terence! Voglio fare ancora l’amore con te…” fu l’ultima cosa che lei riuscì a sussurrare…

   
 
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