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Autore: kia17    20/02/2019    1 recensioni
Dopo 4 lunghi anni lontano da casa, Robb aveva deciso di tornare a casa, ma non si aspettava di certo che le cose finissero in quel modo o che per lo meno fosse lui a dirlo a suo padre.
Genere: Generale, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eddard Stark, Jon Snow, Robb Stark
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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N.A:Volevo farvi una piccola precisazione: Cat è morta in un incidente e tutti hanno incolpato Robb per questo così, stanco di tutta la situazione, se n'era andato.
 
A new heart
 
Quando Robb aveva deciso di tornare da suo padre non si aspettava di certo che le cose finissero in quel modo o che per lo meno fosse lui a dirglielo.
Era una fredda giornata di ottobre quando il giovane Stark si presentò nella hall del palazzo dove lavorava suo padre. La sala era grande e luminosa e sul pavimento c’era una grossa S. Al centro si trovavano le scale che portavano al piano di sopra e agli ascensori mentre a destra c’erano delle poltroncine bianche in pelle con dei tavolini con sopra delle riviste per chi attendeva di andare di sopra. La reception era sulla sinistra.
Il giovane  indossava dei vecchi jeans logori, una maglia a righe bianche e blu e una felpa grigia. Entrò e subito si diresse dal ragazzo che lavorava alla receptionist: Mark. Robb conosceva quel ragazzo da anni. Il giovane aveva i capelli mori e corti e aveva due grandi occhi verdi. Indossava una camicia bianca e una giacca nera. Aveva più o meno la sua età ed era finito a lavorare lì perché Ned aveva fatto questo favore a suo padre. Il ragazzo era sveglio e in gambe e riconobbe subito il piccolo Stark.
“Robb? Oh mio Dio! Quando sei tornato?” chiese.
“Da una mezz’ora circa. Mio padre c’è?” domandò Robb, togliendosi il cappuccio dalla testa.
“Sì, dovrebbe scendere tra poco. Vuoi aspettarlo qui o sali?”
“Grazie, ma lo aspetto qui.” Disse indicando le poltroncine dall’altra parte della sala “Mi faresti un favore?”
“Certamente.” Disse il moro sorridendo.
“Se dovesse succedermi qualcosa potresti chiamare l’ambulanza… senza fare domande.”
“Ok…è tutto apposto?”
“Certo.” Rispose il giovane lupo sorridendo.
Robb andò a sedersi nella poltroncina più a destra. Rivedere suo padre dopo così tanto tempo lo stava facendo impazzire. ‘Che cosa gli dico? Ciao papà? Ma per favore, dopo tutto questo tempo è già tanto che non mi cacci appena mi vede.’
Questi pensieri continuavano a tanagliarli la testa e non si accorse nemmeno che suo padre stava scendendo le scale.
“Buona serata Mark.” Disse con la sua solita voce gentile il vecchio Ned.
“Signore, ha una visita.” Disse il ragazzo indicando Robb che nel frattempo si era alzato e aveva messo su l’espressione più calma che potesse avere.
Ned si girò e si fermò a guardare sorpreso e stranito suo figlio. Erano quattro anni che non lo vedeva, ma di certo non si sarebbe immaginato di vederlo in quelle condizioni. Era vestito con dei vecchi vestiti, ma questo non importava a Ned. A Robb non era mai importato cosa indossasse o cosa pensassero gli altri. Quello che sorprese il vecchio Stark era il fatto che suo figlio fosse bianco come uno straccio con delle scure occhiaie sotto gli occhi.
“Ciao papà.” Disse il ragazzo avvicinandosi all’uomo.
“Robb… da quanto tempo. Che ci fai qui?” Domando continuandolo a fissare.
“Ho… Ho bisogno di pa…parlarti.” Disse stringendosi la mano al petto prima di svenire tra le braccia di Ned che avevano cercato di sorreggerlo.
“Robb… Robb svegliati. Cosa ti prende?” Disse Ned.
“L’ambulanza sarà qui a minuti.” Lo informò Mark che era accorso a vedere se poteva essere d’aiuto.
“Ambulanza?” domandò Lord Stark confuso.
“Si signore. Quando è arrivato mi ha detto che se gli fosse successo qualcosa avrei dovuto chiamare un’ambulanza.”
 
I soccorsi arrivarono subito e lo caricarono in ambulanza e quello fu qualcosa che probabilmente Ned non avrebbe mai scordato.
Appena lo caricarono, attaccarono il giovane Stark al monitor e li misero una maschera per l’ossigeno. Per quanto il tragitto dall’ufficio di Ned all’ospedale fu breve non lo fu mai abbastanza. Durante il viaggio Robb aveva smesso di respirare facendo andare nel panico Eddard. Il paramedico intervenne subito. Infilò un tubo lungo la gola del ragazzo e lo fece respirare di nuovo. Il petto del figlio che si alzava e si abbassava face tirare un sospiro di sollievo a Ned.
Quando arrivarono in ospedale il ragazzo fu portato in sala emergenze.
"Mi dispiace signore, ma devo chiederle di spostarsi" disse un medico, e Ned fece un passo indietro lasciando che i dottori e le infermiere lavorassero sul ragazzo senza che lui li intralciasse.
Ned era in piedi che osservava come le infermiere trascinassero fili e tubi nella stanza. Si era reso conto benissimo da solo che Robb era grave. Tuttavia non pensava che quando lo avrebbe rivisto sarebbe finito in ospedale.
Un medico iniziò a gridare ordini, mentre qualcun’altro stava attaccando una flebo al giovane e un altro ancora gli stava controllando la pressione. Il cuore di Robb si ferma all’improvviso. Ned sentì quel rumore, un beep lungo e costante, prima che un medico gridasse "Defibrillatori!" e lui venne portato via da un’infermiera.
 
Ned Stark aveva passato le ultime due ore in sala d’aspetto con un barattolino di medicinali che era caduto dalla tasca di Robb. Quando un medico arrivò da lui si alzò in piedi.
“Ciao Ned.” Disse l’uomo. Aveva all’incirca 40 anni. Capelli neri e occhi azzurri. Eddard conosceva bene quell’uomo: era il nipote di Luwin, Will, che come lo zio aveva deciso di fare il dottore.
“Ciao Will. Come sta Robb?” chiese Ned.
“Non bene. Per il momento è stabile ma se l’è vista brutta. Purtroppo non abbiamo molto tempo per trovargliene uno nuovo. Forse 2-3 mesi al massimo.”
“Trovargli cosa?”
“Un cuore nuovo.”
“Cosa? Aspetta, tu mi stai dicendo che a mio figlio serve un cuore nuovo? Ma è sempre stato bene.”
“Non lo sapevi? Da quello che dice la sua cartella ha iniziato a stare male circa 1 anno fa. Lo hanno curato con delle medicine e dopo 6 mesi lo hanno operato ma non hanno risolto quasi nulla e quindi lo hanno inserito nella lista trapianti.”
“Po… Posso vederlo?” chiese sotto shock Ned.
“Certamente. Seguimi.”


N.A: grazie per aver letto e scusate se il capitolo è un po' corto.
  
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