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Autore: taisa    21/02/2019    4 recensioni
Bulma ha le potenzialità per realizzare tutti i suoi sogni, ma può riuscirci mantenendo un segreto chiamato Vegeta?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Rapporti di coppia

“Buongiorno” esordì una volta scesa in cucina, trovando entrambi i suoi genitori. Suo padre sollevò il capo dal giornale che stava leggendo e commentando con la moglie, “'Giorno” le rispose seguendo la figlia con lo sguardo, prima di tornare al quotidiano. Bulma si avvicinò all'armadietto dietro la quale erano custoditi i cereali. La sua mano si allungò verso la confezione che era solita prendere la mattina, ma all'improvviso si bloccò. Cambiò idea quando vide la scatola della stessa marca che sua madre aveva comprato tempo fa e che non era mai stata aperta.
L'uva sultanina non le piaceva mai di solito, ma quel giorno decise di cambiare giusto perché ne aveva voglia.
Sua madre, intenta a lavare una pentola, la guardò. La figlia aveva già abbandonato il pigiama ed indossava degli abiti casual. “Stai uscendo cara?” le domandò per conferma.
Bulma annuì riempendosi una ciotola di cereali, dopo aver aperto la scatola. “Io e gli altri volevamo andare al cinema questo pomeriggio” le disse completando la scodella con il latte.
L'appoggiò sul tavolo davanti alla sedia vuota dal lato opposto rispetto al padre. Si mise a sedere ed osservò il genitore sopra le pagine della rivista, “A proposito papà, potresti darmi un po' di soldi?” gli chiese.
Brief osservò di sottecchi la figlia minore, “Mh, immagino di sì” disse lasciando cadere il giornale sul tavolo per infilarsi una mano nella tasca dei pantaloni. Le allungò un paio di banconote.
“Sarai qui per pranzo?” s'informò la donna. Bulma finì il cibo nella sua ciotola, sorprendentemente non disgustata dall'uva, poggiando il cucchiaio all'interno della scodella vuota. “No, il film che vogliamo vedere inizia presto. Mangiamo in zona così non rischiamo di perdere l'inizio” il tutto per facilitare il povero Crilin che abitando molto lontano non avrebbe fatto in tempo diversamente.

***

“Chi di voi vuole altre patatine fritte?” chiese Yamcha, osservando uno dopo l'altro i suoi amici seduti attorno al tavolo del fast food. “Io!” rispose Crilin sollevando una mano. Lapis storse le labbra, “Passo” “Anch'io” concordò la sorella. Era incredibile quanto poco mangiassero questi due, eppure l'energia sembrava non mancare mai.
Yamcha si alzò dalla sedia e guardò l'ultimo membro del gruppetto, “Bulma?” le chiese. La ragazza ci pensò per un istante, “Sì, perché no” acconsentì. “Perfetto! Patatine per tre” concluse lui “Vieni a darmi una mano, Crilin?” domandò.
Anche l'altro si mise in piedi “Va bene”, fece un passo, ma la mano di Lazuli afferrò la sua. Crilin si voltò a guardarla e lei scostò gli occhi azzurri.
Ci fu un breve e silenzioso dialogo tra loro e soltanto il ragazzo sembrò capire cosa lei stesse cercando di dirgli. Le strinse la mano e si chinò per baciarla sulle labbra, non senza arrossire.
“Vacci piano nanerottolo, guarda che quella è mia sorella” gli ricordò Lapis, seduto accanto alla gemella. Lazuli gli lanciò uno sguardo infastidito e lasciò la presa attorno alla mano di Crilin, il quale si grattò la nuca e si allontanò seguendo l'amico verso le casse, dopo aver balbettato un timido “Scusa”.
La bionda si voltò furente verso il fratello, “Si può sapere perché devi trattarlo sempre così?” “Così come?” mormorò lui, portandosi le mani dietro la testa, dondolandosi sulla sedia. “Come se lui ti desse fastidio” gli fece notare lei. Lapis sollevò le spalle, “A me il piccoletto piace” la rassicurò.
In una delle scatole dei panini che erano stati già divorati era rimasto un pizzico di sale dalle patatine. Bulma lo afferrò con la punta dell'indice e lo infilò svogliatamente tra le labbra. “Non ascoltarlo Lazuli, siete una bella coppia” la tranquillizzò, pur sentendosi un po' invidiosa. Anche lei e Vegeta erano una bella coppia, solo che non potevano ancora dimostrarlo al mondo.
La ragazza arrossì in imbarazzo.
“A proposito, sai se Crilin vuole ancora comprare un nuovo computer?” le chiese cambiando argomento. “Credo ci stia pensando, ma tutti quelli che trova costano troppo” rispose Lazuli.
Bulma adagiò il gomito sul tavolo e poggiò il mento sul palmo della mano, “Se vuole posso mandargli i link di alcuni siti che ho trovato. Quando volevo comprarne uno io ho fatto un elenco di posti che avevano buoni prezzi”. L'amica annuì “A Crilin potrebbe tornare utile” “Cosa potrebbe tornarmi utile?” chiese il diretto interessato, apparendo quasi dal nulla.
“Siete tornati presto” notò Bulma, osservando Yamcha porgerle uno dei contenitori di cartone davanti. Il ragazzo non fece in tempo a poggiarlo sul tavolo prima che Bulma sottraesse una patatina dalla confezione per portarsela alle labbra. Era la più buona che avesse mai assaggiato, forse avevano cambiato l'olio della friggitrice.
“Sì, c'era poca fila e le hanno appena preparate” le rispose l'amico, adagiando il secondo involucro davanti al suo posto per poi tornare a sedersi.


***

Erano in anticipo quando giunsero al cinema. Aver mangiato nella zona era stata un'ottima idea.
Giunti in sala le luci erano ancora accese e solo un paio di altri gruppetti avevano trovato posto nelle rispettive poltrone. Anche loro trovarono i sedili corrispondenti ai numeri scritti sui loro biglietti.
“Non ci posso credere! Questa volta non rischiamo di perderci l'inizio del film” commentò Yamcha, mettendosi comodo, “Beh, se qualcuno non abitasse così lontano non correremmo il rischio” mormorò Lapis. Crilin si sentì punto sul vivo “Chiedo scusa” mormorò.
Al suo fianco Lazuli lanciò uno sguardo minaccioso al fratello “Non dargli retta Crilin, sta solo scherzando” precisò. Lui si voltò a guardarla “Davvero?” domandò guardando il gemello della ragazza che, con un sorrisetto ironico, alzo entrambe le mani in segno di resa. Era sempre difficile capire quando era serio e quando invece non lo era.
La porta della sala si aprì. Una coppietta entrò mano nella mano in cerca delle poltrone a loro assegnate. Nell'osservarli, Bulma si domandò se un giorno lei e Vegeta sarebbero potuti essere quella coppia, così come potevano fare anche Lazuli e Crilin.
Doveva aspettare agosto e dopo il suo diciottesimo compleanno non sarebbe più stato un problema, ma essendo a metà gennaio sembrava una data ancora così lontana. I due ragazzi passarono accanto al gruppo di amici per poi sparire diverse file dietro di loro. Tra le mani, lei reggeva una confezione di popcorn che seminò una scia di profumo tipico di quando erano appena stati preparati.
“... e quindi non l'ho visto” stava nel frattempo dicendo Crilin. Bulma si accorse di essersi completamente distratta a di aver perso il filo del discorso. Per un attimo cercò di concentrarsi per cercare di capire di cosa stessero parlando i suoi amici, ma la sua concentrazione si dissolse prima di ascoltare una sola parola.
L'odore lasciato dai popcorn continuò a vagare nell'aria e per qualche ragione Bulma si ritrovò più interessata ed esso. Si voltò ad osservare la coppia seduta diverse file più in là.
Intenti a confabulare tra loro stavano nel contempo mangiucchiando il loro snack. Li osservò per un istante cercando di sopprimere l'impellente desiderio di mangiarne a sua volta. Ebbe l'impressione di sentirne l'odore anche da quella distanza.
Tentò una seconda volta di tornare alla conversazione tra i suoi amici, ma prima che potesse fare anche solo un tentativo il suo cervello le fece capire chiaro e tondo che davvero voleva dei popcorn. Il profumo intenso e burroso le penetrò nelle narici. Si scoprì a deglutire per cercare di dissipare l'acquolina che si era già creata nella sua bocca.
“Scusate” si ritrovò a dire all'improvviso interrompendo chiunque stesse parlando, sorprendendo peraltro anche sé stessa, “Chi altri vuole dei popcorn?” domandò.
I suoi amici si voltarono a guardarla con una certa sorpresa, non era da lei prendere questo genere di iniziative.
Per un istante nessuno parlò.
“Per me no grazie, io sto ancora digerendo le patatine” rispose infine Crilin, rivolgendosi ugualmente alla sua ragazza seduta accanto a lui, “Tu ne vuoi?” le chiese. Lazuli scosse il capo “No” “Nemmeno per me” replicò Lapis.
Yamcha scattò in piedi “Vado io a comprarteli!” esclamò tutto d'un fiato. Senza darle il tempo di rispondere si rivolse subito in direzione della porta svanendo come un fulmine.
“Che idiota, si è dimenticato di prendere i soldi” fece notare il gemello, dopo un istante di stordimento generale. “Non ha ancora capito che con te non ha speranze?” mormorò allusiva Lazuli, “Un po' mi dispiace per lui” replicò Crilin.
Bulma alzò le spalle “Che altro dovrei fare? Io gliel'ho detto chiaro e tondo che possiamo essere solo amici” concluse. E se proprio doveva essere sincera, Yamcha aveva molte meno possibilità di quelle che poteva immaginare.


CONTINUA…

  
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