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Autore: vanessie    22/02/2019    1 recensioni
La storia sviluppa alcuni personaggi di mia invenzione presentati nella fanfiction "Sunlight's Ray".
Una vicenda ricca d'amicizia, amore e problemi della vita quotidiana con cui ogni adolescente si trova a fare i conti...narrati da una prospettiva femminile e maschile. Non mancherà un pizzico di fantasy e un richiamo ai personaggi originali della Meyer!
Per avere una migliore visione delle cose sarebbe meglio aver letto Sunlight's Ray 1-2-3, in caso contrario potete comunque avventurarvi in Following a Star!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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FOLLOWING A STAR

 

Capitolo 150

“Ibiza”

 

 

POV Kevin

Ero appena arrivato nell’hotel di Ibiza in cui i miei amici avevano prenotato di soggiornare durante il mio addio al celibato. Ero rimasto del tutto a bocca aperta dallo scoprire che non avremo festeggiato in 7, ma a noi si univano altri quattro amici che avevano raggiunto Ibiza da un luogo molto più lontano. Kendall, Carlos, Logan e Jonathan erano i miei più cari amici di infanzia e adolescenza, era fantastico che si fossero messi in viaggio per me. Andai a dar loro un abbraccio fraterno, salutandoli con calore e affetto.

Dopo aver messo il costume e preso il necessario per il mare ci dirigemmo tutti e 11 verso la spiaggia.

 

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Prenotammo un ombrellone, dove lasciammo le nostre cose per poi buttarci subito in acqua. Nuotammo e ci divertimmo con il pallone, riservandoci scherzi e battute da scemi. Dopo il bagno restammo ad asciugarci al sole e in seguito i miei amici mi portarono in giro per la spiaggia, continuando a ripetere a tutte le ragazze che incontravamo che ero un futuro sposo. Beh…era abbastanza evidente, visto che mi avevano costretto ad indossare una fascia tipo reginetta di bellezza con scritto: Game over e un’eloquente immagine di due sposi, in cui lo sposo aveva la palla al piede. Mi piazzarono in mano un secchiello su cui una scritta diceva: offerte per le mie ultime sere di libertà “E dai andiamo ragazzi!” esclamai. “Vai là guarda. C’è quel gruppetto di belle ragazze! Fatti dare le offerte” mi spronò Carlos “Certo perché secondo voi la gente ha soldi da buttar via e li dona a me” replicai “Appena vedono che è un addio al celibato te li danno” aggiunse Kendall “Soprattutto quando vedono che bel faccino ha lo sposo” mi prese per il culo Patrick “Se poi non vogliono donare nulla, allora proponigli che prima dai qualcosa tu e poi se sono soddisfatte offrono qualche euro” affermò Josh “Beh certo, che gli do?” domandai ingenuo “Ti dobbiamo rispondere Kevin?” rispose Danny. Furono così insistenti che andai dalle ragazze.

 

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“Ciao ragazze, parlate inglese?” esordii timidamente “Sì certo” rispose una di loro “Wow stai per sposarti?” mi chiese un’altra “Sì, è così evidente?” scherzai. “Cazzo che peccato, sei messo bene” aggiunse una di loro palpandomi il bicipite sinistro “Ehm…i miei amici vorrebbero che raccogliessi delle offerte per l’addio al celibato, vi va di partecipare? Vi prego dite di sì, perché se torno là a mani vuote non so cosa mi costringono a fare” affermai “Hai la tua prima offerta! Oh sono la prima a mettere qualcosa nel secchiello, vedi di ricordartelo” scherzò una tipa con i capelli castani “Grazie” “Guarda sono molto disponibile a dartela anch’io…un’offerta” scherzò un’altra tipa dai capelli ricci. Le ringraziai e continuai il giro della spiaggia con i miei amici al seguito. Non ci avrei scommesso proprio niente, ma quando ci avvicinammo all’ora di cena il mio secchiello aveva un bel tintinnio di monete. Tornammo in hotel per farci una doccia in vista della serata fuori. Lasciai il secchiello a Jonathan che si era offerto di mettersi a contare i soldi ricevuti.

Mi portarono a cena in un locale sul lungomare, dove ovviamente si mangiava pesce. La serata alcolica iniziò con del vino bianco da abbinare ai piatti di pesce e fin lì tutto bene. Il problema venne quando mi portarono a fare una passeggiata e aggiungemmo alle nostre bevute litri e litri di sangria. La vera sangria spagnola era molto dissetante e fruttata nel gusto, l’alcool non era affatto invadente nel sapore, ma a lungo andare iniziava a farsi sentire. Ci trasferimmo in una discoteca alla moda, piena di ragazzi e ragazze di varie nazionalità con molta voglia di divertirsi. Casualmente incontrammo le prime ragazze che mi avevano dato le offerte in spiaggia. Ci riconoscemmo a vicenda e ci salutammo “Hey ciao! Sei ancora tutto intero?” mi chiese una di loro, in realtà la prima in assoluto che aveva depositato nel mio secchiello qualche euro “Sì per adesso, ma ho l’impressione che le loro intenzioni non siano delle migliori e non so immaginare cosa mi aspetta!” esclamai. Lei rise “Comunque non ci siamo presentati, sono Rebecca, puoi chiamarmi Becky” disse tendendo la mano “Piacere, Kevin” risposi e feci appena in tempo a finire di risponderle, per vedere Logan che chiuse una manetta intorno al mio polso destro e una intorno al polso sinistro di Rebecca. “Vai tienitelo! È tutto tuo!” esclamò il mio amico a quella ragazza “Logan, apri le manette” affermai, ma lui mi ignorò, rivolgendosi alla ragazza “Le tue amiche dicono che hai un certo interesse per il futuro sposo, quindi…ora puoi passarci del tempo” sentenziò. Lo osservai desolato, anche se ben presto catapultai l’attenzione su Jonathan che si era avvicinato porgendomi una serie di shot alcolici, che mi obbligarono a bere. Mi lasciarono soli con quella ragazza, Rebecca, ammanettata per un polso a me. “Mi dispiace, se avevi qualche programma ti toccherà modificarlo, vista la nostra condizione” affermai sollevando il mio polso e automaticamente anche il suo. “Figurati, comunque non mi dispiace troppo essere ammanettata con te” scherzò e poi aggiunse “Non te l’ho ancora chiesto, ma quanti anni hai?” “Ne ho compiuti 30 la scorsa settimana, tu?” “23, wow allora auguri in ritardo” rispose “Grazie, da dove vieni?” “Dalla Gran Bretagna, abito a Manchester, tu invece?” “Sono americano, ma abito in Irlanda da un bel po’ ormai” spiegai. “E lei? La tua futura sposa? Parlami un po’ di lei” mi chiese “Si chiama Evelyn, ha 27 anni ed è irlandese. La conosco da…9 anni” “State insieme da così tanto?” “No, i primi due anni siamo stati amici, poi siamo stati insieme due anni. Le circostanze della vita ci hanno fatto lasciare e ci siamo persi di vista per i successivi due anni…poi ci siamo casualmente incontrati ancora e abbiamo capito di non poter stare l’una senza l’altro e viceversa. Ci siamo messi di nuovo insieme da quasi tre anni” affermai “Una storia travagliata, ma dev’essere parecchio intensa!” “Diciamo che è molto coinvolgente” dissi. “E il due credo che sia un numero fortunato per voi, ricorre spesso nella vostra relazione. Che giorno ti sposi?” mi chiese “Il 2 luglio…” “Vedi? Tutto torna!” esclamò “Sai che…hai ragione, non ci avevo mai fatto caso” affermai divertito. “Fammi vedere qualche foto di Evelyn, sono curiosa!” “Ok” dissi prendendo in mano il telefono “Chissà cosa starà pensando povera ragazza! Un addio al celibato ad Ibiza non è semplice da digerire…” “Sì…soprattutto se i tuoi amici ti fanno bere così tanto” risposi ripensando al vino bianco della cena, alle caraffe di sangria, alla serie di shot alcolici di poco prima. Le mostrai lo schermo del mio IPhone, con alcune foto di Evy.

 

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“È molto carina! Certo me lo aspettavo, basta guardarti per capirlo” affermò “Perché?” “Sei un gran bel ragazzo e quindi è logico che la tua futura moglie sia altrettanto bella” “Credimi…tra noi due è decisamente lei la più bella” sentenziai, mostrandole ancora un altro scatto. “Qui eravamo ad un matrimonio, lei era più truccata del solito, normalmente è più acqua e sapone” spiegai.

 

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“Ha degli occhi meravigliosi!” esclamò Rebecca, annuii con una certa dose di orgoglio, Evelyn era stupenda e tra tre settimane sarebbe stata mia e solo mia. “La ami?” mi domandò “Sì, io…penso che lei sia…l’ingrediente migliore della mia vita. Hai presente una torta? Quando l’assaggi e percepisci un sapore nascosto che non ti aspettavi, che rende quella torta deliziosa, che ti fa sperare di poterne prendere un’altra fetta…beh quando penso alle nostre giornate insieme, io penso sempre a volerne assaggiare ancora e ancora e spero che la torta non finisca mai” spiegai “Penso che sia un paragone magnifico. Vorrei un giorno che un ragazzo parlasse così di me” rispose. Ben e Tobias si avvicinarono a noi portandoci un cocktail a testa guarnito alla perfezione con la frutta. “Ragazzi già mi gira la testa, mi fate esagerare!” esclamai “Questo è lo scopo della serata! Non dirmi che stavate parlando di Evelyn!” rispose Ben “Sì in effetti” ammisi “Ohhhhhh signore! Ti prego è il tuo addio al celibato, abbiamo detto niente Evelyn per tre giorni e tu già al primo giorno sgarri con le regole?” mi rimproverò Tobias. “Veramente la colpa è mia, sono stata io a chiedergli di parlarmi di lei” si intromise Rebecca mentre anche Decklan ci aveva raggiunti “Bene quindi ora la smettiamo vero Kevin? Bevi il cocktail e poi…che ne so, andate a ballare!” propose Decklan. Obbedimmo, in fondo avevano ragione, doveva essere una mini vacanza solo per me. Bevemmo il nostro drink e, ancora ammanettati, ci buttammo in pista a ballare fino alle tre di notte. Il mio lieve giramento di testa divenne più intenso, Kendall portò di nuovo un drink e lo stesso fecero anche Danny e più tardi Joshua. Era ufficiale, ero sbronzo, non così tanto da non capire cosa accadeva intorno a me o da sentirmi male, per fortuna, ma abbastanza per lasciarmi andare a risate senza fine per idiozie, a camminate barcollanti, alla tendenza a straparlare. Ormai ero entrato in confidenza con Rebecca, dopo ore e ore ammanettati, la chiamavo amichevolmente Becky, come lei mi aveva suggerito. “Sediamoci là” mi suggerì lei indicandomi un muretto che separava la passeggiata dalla spiaggia. Eravamo infatti usciti dal locale perché le orecchie chiedevano pietà per quella musica da discoteca assordante. “I tuoi amici mi hanno detto che ci vediamo al tuo hotel, devo riportarti lì, dove troverò anche le mie amiche” affermò “Tu devi venire al mio hotel?” “Sì” rispose, al che io iniziai a ridere come se ci fossimo scambiati delle battute “Perché ridi?” mi domandò divertita “Ma loro cosa si aspettano???? Io non ho posto in camera per te” affermai sbronzo “Ma io non voglio dormire con te” rispose con un sorriso “Beh credimi: se anche tu lo volessi…io non mi reggo nemmeno in piedi, non ho neppure la forza di alzarmi dal muretto, figuriamoci se riesco a far alzare altre parti del corpo” dissi biascicando le parole come un alcolista anonimo. Lei sorrise “Non voglio farti alzare nulla, tranquillo, non dopo la tua descrizione di Evelyn paragonata alla torta” spiegò “E senza descrizione?” “Ammetto che sei molto attraente e se non avessi capito quanto sei innamorato di lei io…ci avrei fatto un pensierino” “Oookeyyyyyyy allora mi porti all’hotel? Ho tanto sonno” dissi parlando come un rimbambito. Ci alzammo e ci dirigemmo alla meta. Lì trovammo tutti gli altri che, dopo una serie di battute, capirono che la serata era finita, così aprirono le nostre manette e ci liberarono. “Ciao Becky, grazie per la compagnia” dissi abbracciandola “Ciao Kevin, grazie a te, mi sono divertita molto stasera. Auguri per il matrimonio e spero che assaggerai la tua torta per sempre” rispose augurandomi a modo suo una vita coniugale felice con Evelyn. Joshua mi sorresse e mi portò nella camera. Tutti noi avevamo delle camere doppie ed io ero in stanza con Josh, che aveva tanto insistito per stare con me. Mi aiutò a togliermi i vestiti e a mettermi nel letto tra una battuta e l’altra delle sue.    

 

NOTE:

Eccomi qua! Kevin festeggia il primo giorno del suo addio al celibato insieme agli amici irlandesi e americani. Come è classico in queste occasioni, gli amici organizzano alcune serate e alcuni momenti alquanto imbarazzanti. Kevin tuttavia non manca mai di pensare a Evelyn, anche se si vuole godere questo momento spensierato e felice. Spero che il paragone della torta vi sia piaciuto! Vi aspetto venerdì,

Vanessie

   
 
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