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Autore: pattydcm    23/02/2019    2 recensioni
Una ragazza viene trovata morta con inciso sul braccio uno strano disegno. Sherlock viene chiamato ad indagare e scopre che la ragazza è rimasta intrappolata in una brutta rete. Non vuole però che John lo aiuti nelle indagini, questa volta. Sarebbe, infatti, per lui troppo pericoloso stargli accanto.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Capitolo 6
 
<< Quindi voi vorreste che io aiutassi l’hacker di un gruppo di giornalisti investigativi noti per il loro agire ai limiti della legalità? >>.
Mycroft osserva i quattro uomini seduti al di là della preziosa scrivania in legno di rovere del suo studio al Diogenes Club con un sorriso scettico e strafottente.
<< E’ per una buona causa, Mycroft >> risponde John infastidito dal suo tono. << Quel portale ha già indotto al suicidio troppi ragazzini >>.
<< Mi fa piacere rivederla, dottor Watson. Pensavo che questa volta avesse deciso di non prendere parte all’indagine >> lo stuzzica Mycroft puntando gli occhi chiari su Fox.
<< L’ho autorizzato io ad aiutarci >> dice Greg con forse un po’ troppa enfasi. L’essere serafico e fintamente cordiale di Mycroft ben poco gli piace. << Mycroft, le chiedo di permettere a Fox e ai suoi di tentare di distruggere quel portale. Non mi basta aver portato dentro coloro che hanno rischiato di spingere mia figlia al suicidio. Voglio impedire a chi ha creato quell’abominio di mietere altre vittime innocenti >>.
Mycroft lo studia con volto serio e Greg sostiene il suo sguardo, risoluto.
<< Non ci saremmo scomodati dal venire fin qui se non avessimo già tentato il tutto per tutto per forzare quel maledetto portale >> dice Sherlock cercando di far capire al fratello quanto seria sia la situazione. Mycroft gli dedica appena un’occhiata, per tornare poi a posare lo sguardo su Greg. John non capisce cosa possa passare per la brillante, anzi, brillantissima mente geniale del fratello maggiore del suo coinquilino. Se Sherlock gli appare incomprensibile, Mycroft è per lui un vero  enigma.
<< Non è facile comprendere l’animo umano. Tentare poi di capire cosa viva un adolescente è presso che impossibile. Diventano facili prede di male intenzionati e di… soluzioni chimiche al mal di vivere >> dice scoccando un’occhiata al fratello.
Una strana atmosfera si è venuta a creare. John lo avverte sulla pelle, come una sorta di abbraccio caldo e protettivo. Per quanto gli possa sembrare assurdo, sembra essere tutto nato dal cambiamento di Mycroft, impercettibile a occhio nudo ma avvertito da pancia e pelle.
<< Io purtroppo so bene cosa l’ha portata a finire su quel portale >> ammette Greg, lasciando scorrere le mani dal viso ai capelli. << Ho tentato di parlarne alla madre, di dirle che qualcosa stava portando giù nostra figlia. Ed entrambi sapevamo bene cosa fosse. Lei mi ha detto che ero il solito esagerato e che Lizzy stava solo attraversando un normale momento di crisi >> ridacchia nervoso scuotendo il capo.
<< Non è facile ammettere le proprie colpe, riconoscere di essere la causa del malessere dei propri cari >> sussurra Mycroft in modo sentito.
<< Non lo so più di chi sia la colpa, Mycroft. Vedo solo quanto sta accadendo. Lizzy è disperata al punto da pensare di farla finita e George ha lottato per lei prendendo il posto che dovrebbe essere il mio. Non va bene. Non va per niente bene >> sospira e crolla ancora un po’ di più sotto il peso dei suoi dispiaceri.
<< I tuoi figli hanno voluto solo proteggerti, Greg >>.
<< Sono io che devo proteggere loro, John! >> ribatte deciso il detective puntando sull’amico occhi gonfi di lacrime trattenute. << Anche se è più complicato adesso, questo non vuol dire che sia impossibile >>.
<< Lo so, Greg. Tutti noi lo sappiamo >> continua John indicando se stesso e gli Holmes con un gesto della mano. << Ma sei stato ragazzo anche tu e sai quanto è difficile parlare con i propri genitori. Soprattutto quando li si vede già provati e scossi >>.
Greg sembra calmarsi a quelle parole. Posa le mani sul collo e sospira profondamente.
<< Lestrade, mi permetta di fare un’osservazione >> dice Mycroft, catalizzando l’attenzione dei presenti. << Io penso che lei stia dimostrando di essere un buon padre o meglio, per dirlo come la letteratura del settore vuole, un padre sufficientemente buono >>.
Greg strabuzza gli occhi e non sa se quello di Mycroft Holmes sia un complimento o una presa in giro. Decide di attendere il resto prima di capire se ringraziarlo o mettergli le mani addosso.
<< I suoi figli la difendono, e un genitore difeso così sentitamente non può che essere un buon genitore. Non solo. I suoi figli vogliono proteggerla. Le riconoscono di essere stato capace di sopportarne tanto e di essere stanco. Come diceva il dottor Watson, però, sono giovani e ancora propensi a prendere su di sè colpe e responsabilità che non spettano loro. Questo dimostra anche quanto bene li abbia educati al rispetto e al senso del dovere. Ritengo, quindi, che lei si stia dando colpe che non le spettano. Penso ne abbia ricevute già troppe, insulse e assurde, e che quindi possa esimere se stesso dal fare altrettanto. Mio fratello >>, dice indicando Sherlock, stranamente silenzioso e troppo immobile, << ha agito nel tentativo di salvare il salvabile e rendere giustizia a tutti quanti. Esaudire il desiderio dei suoi figli di tenerla fuori da ulteriori preoccupazioni e risolvere una situazione, che è risultata essere troppo complessa senza i giusti mezzi, tentando di non arrecarle noie ma portarle solo buone novelle. Non è la prima volta che le dico come penso la consideri un fratello maggiore molto migliore di me >> dice scoccando un’occhiata a Sherlock che sposta appena lo sguardo ai suoi piedi. << E non è neppure la prima volta che la ringrazio per quanto ha fatto per lui in passato e per ciò che sta facendo tutt’ora. Mi permetta, quindi, di renderle il favore: lei ha salvato mio fratello, lasci che io faccia quanto mi è possibile per risolvere l’incresciosa situazione nella quale si è ritrovata incastrata sua figlia >>.
John è sbalordito e rivede riflesso nel volto provato di Greg il suo stesso stupore. Non è solo per il lungo monologo tenuto dal Governo Inglese, ma per i tanti riconoscimenti a favore del detective. La frase con la quale ha chiuso il suo sermone, poi, sarà pure messa lì per ottenere il giusto effetto, ma riassume molte cose. Cose che John non conosce, alcune che può aver intuite e altre che forse resteranno inspiegate e inspiegabili.
<< E’ un reciproco scambio di bisogni il nostro >> ribatte Greg, volgendo lo sguardo a Sherlock che lo ricambia. << Lui ha bisogno di casi insoliti e di fiducia e io di aiuto per risolverli. Io gli permetto di non dover ricorrere a… agenti chimici esterni per debellare la noia, lui di farmi il fegato marcio non sapendo dove andare a sbattere la testa per uscire da determinate situazioni. Ci salviamo a vicenda il culo, insomma >> ridacchia e Sherlock sorride a sua volta.
John si rende conto solo ora del profondo affetto e del reciproco rispetto che c’è tra il detective e il consulente. Benchè l’uno gli dia costantemente dell’idiota non azzeccandone mai il nome, e l’altro metta in dubbio le sue deduzioni strillandogli contro le peggio cose, il loro equilibrio è perfetto.
<< Avete un piano lei e i suoi colleghi, signor Fox? >> domanda cortese Mycroft, riportando l’attenzione al ragazzo e il discorso sul portale.
<< Certo, signor Holmes >> gli fa il verso questo con la stessa finta e leccata cortesia.                  << Lavoriamo a questo caso da quattro mesi. Ci siamo imbattuti nel portale Fenix mentre facevamo delle ricerche sul cyber bullismo e gli adescamenti on line ai danni dei giovani e giovanissimi. Abbiamo più volte tentato di introdurci nel sistema con profili fittizi, ma chi ha creato quel portale è bravo. Molto bravo, al punto da riconoscerci come intrusi e sbalzarci fuori. È la prima volta che ci troviamo di fronte a un sistema così inespugnabile e poterci avvalere della collaborazione di una ragazzina direttamente coinvolta sarebbe un ottimo punto di svolta nell’indagine. Dovremo operare dal pc della ragazza e dal luogo in cui lei è solita usarlo. Agiremo da remoto, il mio collega, Sky, si trova attualmente a Berlino, dove abbiamo trovato un’altra cellula dei cosiddetti Master di questo portale >> dice Fox. << Se lei, Mycroft, avrà la gentilezza di fornirmi le password, ci connetteremo al main frame dei servizi segreti che permetterà a Sky un maggior raggio di azione, risparmiandoci la fatica e il tempo di forzare il sistema e tutte le noie che ne conseguono >> aggiunge con un sorriso ammaliatore inchinando appena il capo.
<< Mycroft, io credo che la situazione sia così delicata da essere fortunati ad avere dei professionisti in gamba pronti a collaborare con noi >> dice Sherlock che non è certo prodigo di complimenti verso altri che non siano se stesso.
<< E’ ammirevole la fiducia che riponi in questo gruppo di giornalisti investigativi. Devo ammettere che sebbene non approvi i vostri metodi vi riconosco capaci di svolgere ottime indagini, al punto che potrei proporre di ingaggiarvi. Peccato che io, al contrario di mio fratello, non mi fidi dei giornalisti. “Nunca confìes en un periodista[1]!” è quel che dice sempre anche il suo capo, non è così? >>.
<< Garantisco io per lui, Mycroft >> dice Sherlock accigliato.
<< E in che modo questo dovrebbe rassicurarmi? >>.
<< Conosco meglio di te i loro metodi, ho collaborato con loro per un anno a Madrid >> dice e John si stupisce delle sue parole. Sherlock, così attaccato alla sua Londra al punto da abbandonarla solo se proprio è necessario per piccoli e brevi periodi, è stato via un intero anno in Spagna con Fox e i suoi colleghi.
<< Vuoi dire che lui… >> dice additando Fox. << Fa parte del team di giornalisti investigativi di ‘El Mundo’? >> chiede stupito. Sherlock annuisce e Fox sorride appena a John.
Ammira il lavoro di quel gruppo di giornalisti del tutto fuori da ogni regola, ma capaci di portare alla ribalta verità scomode e raccapriccianti. Abili trasformisti capaci di camuffarsi cambiando del tutto la loro fisionomia e fisicità per agire in incognito e portare avanti le loro inchieste. Ora John comprende molti degli avvenimenti accaduti negli ultimi giorni.
<< Signor Fox >> riprende Mycroft. << E’ inutile che le dica che non approvo minimamente i metodi che lei, il suo capo e i suoi colleghi siete soliti mettere in atto. Tuttavia, reputo questa situazione del tutto eccezionale e solo ed esclusivamente per questa ragione permetterò a lei e a quel criminale informatico del suo collega di accedere al main frame governativo. Voglio che sia chiaro che quando il caso sarà chiuso tutte le password saranno cambiate e qualunque tentativo di forzatura da parte vostra sarà perseguita penalmente, a rischio di compromettere gli accordi diplomatici che da anni intratteniamo con il vostro governo >>.
<< E’ stato abbastanza esaustivo, signor Holmes. Anche io avrei preferito non avere mai il piacere di conoscerla >> ribatte Fox e John non può fare a meno di ammirare la faccia tosta di questo ragazzo del quale sa ben poco.
<< Sì, so bene quanto non sia io l’Holmes da lei preferito e la cosa non mi dispiace affatto >> dice disgustato. << Lestrade, penso sia il caso che venga anche io dalla sua ex moglie. Si vedrà piombare in casa mio fratello, del quale ha già una pessima reputazione, insieme a un altro personaggio di dubbia moralità >> dice scoccando un’occhiataccia a Fox che lo ringrazia con un cenno del capo.    << Penso che la mia presenza unita a ciò che rappresento possa esserle utile ad evitarle scontri ed ulteriori travasi di bile >>.
<< Perché lei pensa di poterne essere immune? >> domanda Greg. << No, perché se lo è davvero mi dica dove si è vaccinato che corro ai ripari >> aggiunge ironico. Mycroft sorride e sembra più compiaciuto delle sue battute che infastidito, come John lo vede di solito dinanzi alla manifestazione dell’idiozia umana.
<< L’immunità mi è data dal semplice fatto che qualunque cosa quella donna possa dire o fare… semplicemente per me non esiste e chi non esiste non può ledermi >>.
<< Questa me la segno >> dice George regalando un sorriso sincero al maggiore degli Holmes. Mycroft sembra sussultare per qualche istante e John ha la strana sensazione di aver appena assistito a un improbabile flirt.
 
 
[1] Mai fidarsi di un giornalista
   
 
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