Serie TV > Sherlock (BBC)
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Autore: pattydcm    23/02/2019    2 recensioni
Nel corso in un’indagine, Sherlock viene ferito al viso e i suoi occhi sono messi fuori combattimento. Continuerà, però, a lavorare sul caso, facendo fronte allo sconforto per il suo handicap.
John lo aiuterà a portare avanti le indagini per poter fermare il pericoloso dinamitardo che sta terrorizzando Londra. Gli farà una proposta che cambierà le loro vite e risulterà fondamentale per la risoluzione del caso: gli chiederà di lasciare che sia lui i suoi occhi
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Sally Donovan, Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Capitolo 12
 
Greg raggiunge il piano in cui è ricoverato Sherlock e cerca la stanza. Accanto alla porta, ferma in piedi con lo sguardo fisso sullo smarthphone, trova quella che se non ricorda male è la segretaria di Mycroft.
<< Buongiorno >> la saluta cordiale. La ragazza solleva appena lo sguardo e abbozza un sorriso.
<< Buongiorno ispettore Lestrade >> dice tornando subito a rivolgere le sue attenzioni al telefono.
<< Immagino che il suo capo sia dentro >> dice sentendosi un idiota a constatare l’ovvio con una persona che neppure lo guarda in faccia.
<< Sta per uscire >> dice la ragazza e la porta si apre.
Mycroft incontra il suo sguardo e Greg si sforza di sostenerlo. Quest’uomo ha il potere di metterlo in soggezione, cosa che non gli piace per nulla.
<< Buongiorno ispettore >> dice chinando il capo.
<< Buongiorno >> risponde sentendosi l’ultimo degli idioti.
<< Sherlock sta dormendo >> lo informa.
<< Ho sempre pensato che non fosse in grado di farlo >> gli dice abbozzando un sorriso. << Si è svegliato oppure è rimasto incosciente dallo svenimento di stanotte? >>.
<< Sì, si è svegliato un’oretta fa’. L’ho aggiornato sulle sue condizioni e su quelle dell’agente scelto. Mi ha detto di aver visto delle ombre >>.
<< Questa sì che è una bella notizia! >> esclama e Mycroft sorride insieme a lui.
<< Sì, a quanto pare la vista sta lentamente tornando >> gli dice visibilmente sollevato << Volevo ringraziarla per aver aiutato John a soccorrerlo. So che avete guidato i soccorsi e rese più veloci le manovre di recupero >>.
<< Oh, è tutto merito di John e della sua esperienza in Afganistan >> minimizza, pensando ancora a quanto siano stati da una parte incoscienti e dall’altra fondamentali per trarre in salvo Sherlock e Sally.
<< Sì, ringrazierò anche lui. Non mi pare il caso di svegliarlo adesso: è stata anche per lui una nottataccia >>.
<< E’ tornato a casa? >>.
<< Figuriamoci se tornerebbe a Baker Street senza sapere come sta mio fratello? >> scuote il capo sconsolato. << E’ in sala d’attesa. Ormai fuso con una delle poltrone, immagino >>.
Greg non può fare a meno di ridere di quella battuta. Tutto poteva immaginare tranne che Microft Holmes fosse tipo da lasciarsi andare all’umorismo.
<< Devo scappare. Se non ha fretta entri pure, sono sicuro che gli farebbe piacere poter essere aggiornato sul caso. Le auguro una buona giornata >>.
Si salutano con veloci cenni del capo e delle mani. Mycroft si allontana con incedere meno sicuro del solito, segno che la notte trascorsa al capezzale del fratello deve averlo provato. La sua segretaria, infatti, gli cammina affianco piuttosto che qualche rispettoso passo indietro.
Greg fa capolino nella camera e vede il consulente addormentato. Si avvicina con passo incerto e prende posto sulla sedia accanto a lui.
<< Lestrade >> sussurra Sherlock voltando appena la testa verso di lui.
<< Sherlock >> ribatte lui felice di vederlo vivo. Stanco e ammaccato ma vivo. << Tuo fratello mi ha detto che hai visto delle ombre >>.
<< Sì. È stato talmente inatteso da essere shoccante. Penso di essere svenuto per questo motivo >>.
<< Veramente sei svenuto perchè eri allo stremo delle forze >> ridacchia Greg, vedendogli commentare con una smorfia poco felice la sua verità.
<< Aggiornami sul caso >> gli chiede riportandolo subito sul lavoro.
<< Lo abbiamo preso >> gli dice trionfante.
<< Senza il mio aiuto? Chi l’avrebbe mai detto che Scotland Yard sarebbe riuscita a stupirmi >>.
Greg scuote il capo sconsolato. Con la vista o senza resta sempre il solito inguaribile e geniale stronzo.
<< Veramente… devo ammettere che è tutto merito dei tuoi … collaboratori >>.
<< Gli irregolari? >> domanda incredulo.
<< John ha riconosciuto uno di loro all’ingresso della seconda entrata dell’ospedale. Gli ha raccontato cosa ti era successo e attraverso il mio cellulare gli ha inviare una foto di O’Neel chiedendo di tenere gli occhi aperti e di contattarmi subito se lo avessero avvistato. Questi hanno fatto di più >>.
<< Lo hanno catturato >>.
<< Esatto. E gliene hanno date tante da ridurlo male. E’ ricoverato al piano di sotto, piantonato da un nutrito gruppo dei miei uomini >>.
<< Spero bene che a nessuno di voi venga in mente di accusarli di qualcosa >>.
<< Figuriamoci! Fosse per me gli darei una lauta ricompensa, altro chè >>.
<< Cosa hai scoperto su questo pazzo? >>.
<< Avevo lasciato a uno dei miei il compito di fare ricerche sul suo conto, mentre venivamo in ospedale. È venuto fuori che Nathan O’Neel, è nato a Londra 26 anni fa’ da padre ignoto e madre sconosciuta >>.
<< Come sarebbe a dire ‘sconosciuta’, scusa? >>.
<< A quanto pare la madre è giunta a travaglio avanzato in ospedale e in pessime condizioni di salute, priva di documenti e non troppo in grado di intendere e di volere. È morta durante il parto e il bambino è stato… >>.
<< Spedito in un orfanotrofio di suore domenicane, immagino >>.
Greg sospira e annuisce chiedendosi ancora a cosa gli serva raccontargli le cose se deduce la maggior parte di ciò che gli dice.
<< E’ stato lì per quattro anni prima di essere adottato dai signori O’Neel, originari di Dublino. La famiglia si è trasferita nuovamente in Irlanda, cinque anni dopo, nella contea di Cork >>
<< Immagino vicino al monastero di O’Malley >>.
<< Esatto. Frequentava le attività ludiche proposte dai frati e pare che abbia espresso lui stesso, all’età di 18 anni, il desiderio di prendere i voti. Qualcosa, però, deve essere andato storto >>.
<< Dal momento che è diventato un pazzo dinamitardo con delirio d’onnipotenza e crisi mistica >>.
Greg ignora i suoi interventi e porta avanti il racconto.
<< Ha iniziato a manifestare disagio mentale dopo solo un anno di permanenza nel convento ed è stato rinchiuso in una clinica psichiatrica quando ha fatto esplodere una delle celle dei suoi confratelli. È rimasto in clinica per tre anni ed è stato dimesso perché ormai ritenuto in grado di reinserirsi nella società >>.
<< Giusto per rallegrare un po’ la giornata con qualche effetto pirotecnico speciale >>.
<< Sei pieno di sano umorismo nero, vedo, Sherlock >>.
<< Sì, sono in forma >> dice ironico. << Immagino che mi chiameranno a testimoniare per l’accusa >>.
<< Come minimo. Non solo è grazie a te se lo abbiamo preso, ma ti ha anche arrecato un danno non da poco. Che tu sia tra i testimoni d’accusa è il minimo >>.
<< Ho bisogno di chiederti un favore, Lestrade >> gli dice serio.
Greg si appoggia allo schienale. Sherlock non gli ha mai chiesto un favore, semmai è sempre stato il contrario. Questo cambio di ruoli lo incuriosisce e allarma allo stesso tempo.
 
   
 
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