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Autore: MonicaX1974    25/02/2019    0 recensioni
Attenzione! SPOILER! Si consiglia la lettura solo dopo aver letto "The beginning".
Approfondimenti, momenti inediti, restroscena e spin-off, in questo libro troverete tutto quello che ancora non sapete su Harry, Chloe e tutti gli altri protagonisti dai quali proprio non riesco a separarmi.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Chloe

La revisione della traduzione è arrivata alla fine: ho ricontrollato tutto per due volte - una volta nei giorni scorsi, e la seconda l'ho appena terminata - e ora sono pronta a consegnare il lavoro. Allungo le braccia verso l'alto, distendo la schiena, poi mi alzo in piedi dopo aver spento il computer, recupero tutto il materiale e lo porto sul tavolo in cucina.

Sorrido inevitabilmente quando vedo la maglietta di Harry abbandonata sul tavolo: stamattina ha tentato in ogni modo di mangiare sul tavolo, per poi rimanere deluso dal fatto che avessi il ciclo, e andare in doccia da solo, borbottando cose incomprensibili.

Ultimamente è parecchio di buon umore e io, di conseguenza, sono molto più serena. La settimana prossima è Halloween e ricordo che, l'anno scorso, ero decisamente intrattabile. Ora, grazie a Harry, questo periodo dell'anno porta con sé solo i ricordi più belli. Mi ritrovo a pensare a Dylan mantenendo il sorriso sulle labbra mentre ripenso ai bei momenti che abbiamo trascorso insieme. Non c'è più il dolore al petto, ma solo una gran tenerezza e tanto affetto per una persona che è stata molto importante per me e che ora è un ricordo felice.

Vado in bagno a prepararmi per uscire, sorrido ancora guardando la catenina, quella che mi ha regalato Harry, che spunta fuori dalla mia maglia, e la ripongo al di sotto del colletto: mi manca il mio meraviglioso fidanzato, oggi più del solito e non mi spiego il perché, eppure siamo stati insieme, chiusi dentro questa casa, per un intero fine settimana, solo un paio di giorni fa. Ci siamo isolati dal mondo spegnendo i telefoni, abbiamo cucinato - o meglio io ho cucinato, lui ha mangiato - ed è stato uno dei weekend più belli di sempre: nessun problema, nessun pensiero, solo io, lui e il nostro mondo.

Sospiro al ricordo di lui senza niente addosso e...

Basta Chloe! Hai del lavoro da consegnare!

Allontano l'immagine di Harry e di tutti i suoi tatuaggi, così da ritrovare la lucidità necessaria per portare a termine il mio compito, poi mi cambio, recupero la traduzione dal tavolo ed esco di casa. Non voglio prendere la macchina oggi, perché mia sorella mi ha incastrato con un impegno oggi pomeriggio e non ho voglia di guidare in centro.

*****

«Sì, Reb, sono quasi arrivata!» Parlo a voce alta nel traffico intenso di Boston di questo primo pomeriggio di ottobre.

Sono stata alla redazione per consegnare la traduzione conclusa e per prendere un nuovo lavoro che, pare, mi occuperà per i prossimi mesi, almeno a sentire Harvey. Ho dato uno sguardo al libro scritto in tedesco e sembra piuttosto impegnativo, ma va bene, mi piace il mio lavoro.

«Ti sei messa in tiro?» Alzo gli occhi al cielo per la sua insistenza su questo punto.

«Se per mettersi in tiro intendi farmi una stupida ceretta, allora sì, l'ho fatta. Se invece ti aspetti che sia andata dal parrucchiere o che mi sia truccata, beh, allora no!» Cammino tra le persone che affollano il marciapiede, tenendo il telefono con la mano sinistra, mentre osservo distrattamente le vetrine decorate per la festa di Halloween e mi congratulo mentalmente con me stessa perché sto sorridendo, e non è una cosa da poco.

«Va bene, me la farò bastare!», ribatte lei rassegnata.

«Senti, ma il tuo capo non si lamenta del fatto che stai al telefono per motivi personali durante l'orario di lavoro?» Mi piace punzecchiarla, specialmente quando si lamenta del fatto che penso troppo poco al mio aspetto: credo di occuparmi di me quanto basta.

«Ti ho mai detto quanto sia rompipalle?» Hanno un bel rapporto, lei e Harry, e mi piace restare ad ascoltare i loro battibecchi.

«E io ti ho mai detto quanto sia straordinario?»

«Sei noiosa! Senti adesso devo andare, ci vediamo tra poco?» Mi fermo al semaforo rosso, poi le dedico un po' più di attenzione.

«Sì, e... Reb?»

«Cosa?» mi domanda.

«Sono felice di farti da damigella». Sono certa che stia sorridendo, allo stesso modo in cui lo sto facendo io.

«Grazie Chloe, ti voglio bene...» La saluto subito dopo, chiudo la chiamata e infilo il telefono in borsa mentre ripenso al giorno in cui mia sorella mi ha chiesto di essere la sua damigella d'onore. Ho fatto i salti di gioia e ora camminerò al suo fianco durante questo periodo di preparazione al matrimonio.

Rebekah si è raccomandata che fossi in tiro perché oggi andiamo all'atelier dove ha scelto il suo abito da sposa: vuole farmi provare qualche vestito da damigella: ho fatto del mio meglio, ma non è certo quello che lei si aspetta.

Ci metto poco meno di venti minuti ad arrivare alla HS Financial Services; l'oca bionda al bancone della reception ha smesso di chiedermi chi sono e sono certa che sia infastidita dal fatto che io non ho il pass per salire negli uffici, così, quando le passo davanti le mostro il mio peggior sorriso - cosa che fa anche lei nei miei confronti - e Harry si diverte sempre ad assistere a questa stupida gara a chi fa il sorriso più stupido.

Arrivo all'ascensore e salgo al ventiquattresimo piano: voglio passare a salutare Dylan prima di salire ai piani alti perché sono diversi giorni che non lo vedo. Cammino lungo il corridoio salutando qua e là qualche dipendente che ho imparato a conoscere nel corso di questo anno, e arrivo all'ufficio che una volta era di Harry; finalmente si è deciso a dargli il riconoscimento che merita, non fosse altro per tutta la sua disponibilità e le cravatte che continua a prestargli.

Busso un paio di volte alla porta e subito sento l'invito ad entrare. Il mio sorriso diventa enorme quando mi rendo conto che oltre a Dylan, in questo ufficio è presente un pezzo importante della mia vita.

«Piccola Cleo!» L'entusiasmo del mio migliore amico mi scalda il cuore: anche lui non lo vedevo da qualche giorno e ritrovarlo qui, oggi, non ha fatto altro che migliorare il mio umore già alle stelle.

«Kurty!» esclamo felice. Lui si alza per raggiungermi, poi mi chiude in un abbraccio spacca ossa, nel quale mi perdo per qualche secondo.

«Sei bellissima!» dice poi, allontanandosi per guardarmi meglio.

«Sì, come no...»

«No, ma fate pure come se io non esistessi!» La voce di Dylan attira l'attenzione di entrambi, che ci voltiamo a guardarlo senza smettere di sorridere.

«Ciao Dylan», lo saluto restando semi abbracciata al mio migliore amico.

«Mi dispiace dover scappare, ma ti prometto che questo fine settimana ci vediamo...», mi volto di nuovo verso Kurt quando sento la sua voce, «sempre se voi due non vi rinchiudete di nuovo in casa...» pronuncia quella frase con un tono canzonatorio, riferendosi al fine settimana appena trascorso.

«Ti avevo detto di chiamare prima di andare da loro!» Dylan si rivolge a Kurt che alza gli occhi al cielo per la battuta del suo ragazzo.

Kurt e Dylan sono passati a trovarci durante quel weekend, ma nel momento in cui hanno suonato, io e Harry eravamo sotto la doccia e abbiamo deliberatamente ignorato il campanello perché eravamo decisamente impegnati.

«Va bene, la prossima volta faremo a modo tuo...» risponde Kurt rivolgendosi a Dylan. Il mio migliore amico si allontana da me per avvicinarsi a lui. «Adesso vieni qui», gli dice, e io resto a guardare Kurt che porta una mano sul collo di Dylan per poi avvicinarsi e lasciargli un dolcissimo bacio sulle labbra: sono innamorati da morire e io sorrido sempre quando li vedo insieme. «Ci vediamo stasera», gli dice ancora, quando si allontana da lui.

«A stasera», risponde Dylan senza smettere di guardarlo.

«E tu vedi di farti trovare a casa la prossima volta che vengo a trovarti», dice Kurt rivolgendosi a me, poi mi abbraccia e alla fine esce dall'ufficio, salutandoci entrambi.

Mi volto verso Dylan una volta che restiamo soli e a quel punto mi avvicino a lui, lo stringo a me, concedendomi qualche secondo in più del solito per questo abbraccio. Anche lui mi tiene stretta e so che sta pensando alla stessa cosa che pensavo io l'anno scorso di questi tempi. Non che quest'anno non ci abbia pensato, tutt'altro, ma riesco a farlo con più serenità. Per Dylan, invece, sta per arrivare il primo compleanno di un fratello che non ha mai conosciuto.

«Come stai?» gli domando sciogliendo l'abbraccio.

«Non lo so, Chloe. Il fatto è che a volte mi sembra che sia tutto un sogno, a volte, invece, fa così maledettamente male...» Gli sorrido cercando di tranquillizzarlo.

«L'anno scorso, di questi tempi, ero fuori di me...», gli spiego, «e il giorno di Halloween l'ho passato distruggendomi il cervello e poi...», lascio andare una piccola risata al ricordo che mi è appena tornato alla mente, «poi ho passato la serata a cercare di tenere Harry lontano, mentre era sdraiato con me, sul mio letto...» Provo un piccolo tuffo al cuore nel rivivere quel momento.

Dylan mi osserva con espressione curiosa, restando in silenzio, mentre gli racconto i dettagli di quella serata, compresa la mia crisi di pianto, dalla quale sono riuscita a riprendermi solo grazie alla presenza di Harry.

«Non mi farò abbracciare dal tuo ragazzo!» esclama lui divertito.

Rido con lui, poi gli spiego il mio punto di vista. «Quello che voglio dire è che non devi restare solo, affidati a Kurt e vedrai che andrà bene».

«Lo faccio già e credo tu possa capire cosa vuol dire averlo accanto». Gli sorrido di nuovo perché ha ragione, so che avere Kurt accanto è un salvavita.

«E sai anche che puoi contare su di me, giusto?» gli chiedo ancora.

«Lo so», dice, per poi lasciare spuntare sulle sue labbra un piccolo sorriso. «Fatti abbracciare», dice, tornando vicino a me per stringermi ancora.

Restiamo per qualche attimo in silenzio, stretti l'un l'altra, a condividere un dolore che allo stesso tempo è amore, per una persona che non c'è più, una persona che entrambi amiamo, e che resterà sempre e comunque nel nostro cuore.

«Adesso vado da mia sorella», gli dico, per poi salutarlo e lasciare il suo ufficio, diretta all'ascensore.

Arrivo velocemente al piano, mi avvicino alla scrivania di Rebekah e la trovo intenta in una telefonata che sembra essere molto noiosa, date le facce buffe che fa lei non appena mi vede. Le faccio cenno che vado un momento nell'ufficio di Harry e lei annuisce per poi riprendere con le sue smorfie.

Busso, poi abbasso la maniglia per spingere la porta ed entrare, senza aver sentito la sua voce invitarmi a farlo. Lui è seduto alla sua scrivania, con la fronte appoggiata ad una mano, mentre tiene lo sguardo fisso al monitor del computer che ha davanti. Non indossa la giacca, nemmeno la cravatta, che vedo abbandonata sullo schienale della sua sedia. Ha le maniche della camicia arrotolate fino ai gomiti e sembra non accorgersi della mia presenza.

«Ehi?» Alza la testa di scatto quando sente la mia voce; i suoi occhi si aprono un po' di più e la sua espressione stranita mi fa sorridere.

È come se non riuscisse a realizzare che io sia realmente qui, come se fino ad un attimo fa fosse stato da un'altra parte con la mente, ma poi si alza velocemente e ancora più in fretta cammina verso di me. Non dice nulla, posa le mani ai lati del mio viso, poi preme con forza le sue labbra contro le mie, a lungo, come se non mi vedesse da giorni.

Si stacca restando con la fronte sulla mia, respirando la mia stessa aria e tenendomi vicina a sé. «Ciao amore mio...» lo dice a voce così bassa che quasi temo di aver capito male.

Resto immobile, perché è la prima volta che mi chiama in questo modo, e il fatto che abbia pronunciato quelle parole in un modo tanto intenso, ne raddoppia l'effetto. Il cuore batte forte, così forte che sento la vena del collo ingrossata e la mia mente sta già volando da qualche altra parte insieme a lui.

«Non ti ho sentita entrare...», dice, quando sembra riprendersi da quel piccolo stato di trance.

«Eri concentrato», rispondo, riprendendomi lentamente dal momento di shock.

Porto le mani sulla sua schiena e lo stringo a me; anche lui mi abbraccia forte e, se lo conosco bene, credo proprio che ci sia qualcosa che lo turba. «È successo qualcosa?», gli chiedo per poi guardarlo negli occhi.

«No, è che...», sembra incerto, tutto un altro Harry rispetto a quello che si è spogliato stamattina in cucina, «mio padre è rientrato oggi al lavoro e...»

«Davvero?», gli chiedo sorpresa.

«Già...» afferma allontanandosi da me, per poi camminare verso la sua scrivania, dove lo seguo, «e io mi sento come se fossi sotto ad una lente d'ingrandimento». Si volta di nuovo verso di me, poi si appoggia al bordo del ripiano della scrivania, poggiando le mani ai lati dei suoi fianchi.

Ora... So che lui è preoccupato, ma io non posso fare a meno di notare quanto sia bello con addosso quei pantaloni eleganti, la camicia sbottonata e le braccia in bella vista a causa delle maniche arrotolate, per non parlare dei suoi capelli leggermente scompigliati e i suoi occhi verdi che mi osservano con insistenza. Poi sorride, ed è letteralmente la fine, perché quando le fossette fanno capolino sulle sue guance io credo di innamorarmi di lui di nuovo, nello stesso modo in cui è successo poco fa, quando mi ha chiamata amore mio.

«Lo sto sentendo Stewart», afferma divertito.

«Che cosa?», gli chiedo cercando di riprendermi.

«Il casino degli ingranaggi del tuo cervello», dice, portando un dito in avanti ad indicare la mi testa.

«Non è vero», dico con un sorriso, poi lui apre la bocca per parlare, ma veniamo interrotti da qualcuno che bussa alla porta, che si apre subito dopo.

«Dottor Styles... Oh, mi scusi...» Sorrido al ragazzo appena entrato, che ora sembra essere più imbarazzato che mai quando si accorge della mia presenza.

«Alan hai forse sentito che abbia detto avanti?» Alzo gli occhi al cielo nel sentire come l'ha chiamato.

«Ciao Albert» Rimarco con forza il suo nome per far capire a Harry che ha sbagliato, ma lui non fa una piega e continua a guardare il nuovo arrivato con un sopracciglio alzato.

«Chloe...» Lui mi saluta a suo modo, utilizzando solo il mio nome. Ho provato più volte a dirgli di darmi del tu, dopotutto abbiamo più o meno la stessa età e non sono un suo superiore, ma non ci riesce. «Torno più tardi», dice ancora rivolgendosi a Harry.

Albert chiude la porta e se ne va, ma di nuovo, quando stiamo per parlare, bussano di nuovo e rido nel sentire il suo tono spazientito.

«Avanti!»

La porta si apre per rivelare la presenza di mia sorella. «Io sono pronta», mi informa lei.

«Arrivo», rispondo, per poi tornare a guardare Harry che si è allontanato dalla scrivania per avvicinarsi a me. «Ci sentiamo più tardi», gli dico sentendo la porta dell'ufficio chiudersi, segno che mia sorella è uscita.

«Ci vediamo più tardi», risponde, per poi lasciarmi un lungo e intenso bacio, come se volesse dirmi qualcosa, e sono quasi certa che sia così.

«Ti amo, Harry», gli dico con un sorriso. Forse ha bisogno di essere rassicurato, e io ho intenzione di farlo.

«Ti amo anche io, piccola Stewart».

Un bacio ancora, poi un altro e un altro, poi mi abbraccia e riesce a togliermi di nuovo il fiato quando parla a bassa voce. «Cazzo, quanto ti amo!»

*********

«Non lo so... Tu che ne dici?», mi domanda mia sorella, restando in piedi dietro di me, che mi sto guardando allo specchio con aria scettica.

Siamo in questo atelier da quasi un'ora e sembra che non riusciamo a trovare un accordo sul vestito da damigella: ne ho provati di lunghi, corti, stretti, vaporosi, con colori sgargianti, di vari tessuti, ma nessuno ci ha convinto del tutto, come se ad ognuno di questi mancasse qualcosa.

«È carino», dico per quella che sembra la centesima volta.

«Senti...», il suo tono di voce cambia totalmente e sono sicura che abbia in mente qualcosa, «perché non ci distraiamo qualche minuto e... non lo so... magari provi qualcosa di diverso?» La sua voce si fa più incerta sul finale, così mi volto a guardarla, per capire cosa abbia in mente.

«Reb, non importa se non lo troviamo oggi il vestito, c'è ancora un sacco di tempo, no?» Prende le mie mani nelle sue e mi sorride, un sorriso così dolce che mi scalda il cuore.

«Ti va di farmi contenta?», mi chiede.

«Sono qui per questo, Reb». Farei qualunque cosa per vederla felice e recuperare il tempo che ho perso con lei dopo l'incidente di Dylan.

«Quindi se ti chiedessi di provare un abito diverso mi diresti di sì?» Mi guarda speranzosa e io capisco che davvero ha in mente qualcosa.

«Che cosa intendi con "diverso"?» le chiedo quasi preoccupata.

«Non rispondere subito di no...», sento salire l'ansia a causa di tutto questo mistero, tanto che non riesco a rispondere e resto in silenzio, lasciandola continuare. «Quando sei andata a cambiarti nel camerino la prima volta, io ho notato un abito... Ho notato l'abito che abbiamo visto su quella rivista, quello di cui ti sei innamorata e ho visto come lo guardavi, quindi... Ti va di mostrarmi come ti starebbe?» Sono senza parole, senza fiato e senza pensieri, non so davvero cosa fare o come comportarmi, perché non mi aspettavo una richiesta del genere da parte sua e non capisco perché voglia farlo.

«Reb...», riesco soltanto a dire, con un filo di voce, poi lei riprende a parlare, prima che possa dire altro.

«Ti prego... È che ho visto quanto ti piaceva quel modello e quando l'ho visto appeso qui dentro ho iniziato a pensare come ti sarebbe stato addosso e...»

«Ok...», acconsento con un sorriso, pur di continuare a vedere sul suo viso quell'espressione felice.

«Davvero!?» esclama entusiasta, quasi non credesse alle sue orecchie. Io annuisco in silenzio e lei continua. «Ok, allora, vai in camerino a toglierti questo, intanto io ti mando qualcuno con quell'abito... Oh mio Dio, non vedo l'ora di vedertelo addosso!» Batte le mani come una bambina e io ridacchio a causa del suo entusiasmo.

Rebekah si allontana e io afferro con entrambe le mani la lunga gonna di questo vestito rosa pesca, per sollevarla e andare nell'enorme camerino e spogliarmi. Passa poco tempo prima che Carmen, la donna che si occupa di me oggi, bussi alla porta ed entri, tenendo sospeso per aria quel meraviglioso abito da sposa, assolutamente identico a quello che ho visto sulla rivista a casa di Rebekah.

«Dio, è stupendo!» affermo estasiata, sfiorando il tessuto con la punta delle dita.

«Ti aiuto ad indossarlo», dice Carmen, con un gran sorriso sulle labbra.

Tiene allargata la gonna in modo da farmi entrare nel vestito, poi la fa salire lungo i miei fianchi e infilo le braccia nelle sottili spalline, infine mi guardo incantata allo specchio, mentre Carmen si occupa dei bottoncini al fondo della schiena e di quelli dietro al collo.

È una grande emozione vedermi con quest'abito bianco, credo che mamma si metterebbe a piangere se mi vedesse ora, forse anche a papà scenderebbe qualche lacrima, mentre penso che Hazel e Kurt darebbero di matto e... e Harry? Se mi vedesse Harry adesso? Non ho la minima idea di come potrebbe reagire...

«Vuoi uscire per mostrarlo a tua sorella?», mi domanda Carmen, distogliendomi dai miei pensieri.

«Sì», rispondo con un sorriso incerto e la voce che trema appena.

La donna apre la porta per lasciarmi uscire; tengo la gonna leggermente sollevata con entrambe le mani per non farla strisciare sulla moquette e cammino verso il divanetto, facendo bene attenzione a dove metto i piedi, poi alzo lo sguardo verso il divanetto quando arrivo in posizione e tutto il mondo si ferma quando i miei occhi ritrovano quelli verdi ed emozionati di Harry, che mi guarda come se non avesse mai visto niente di più bello al mondo.

Si alza in piedi e cammina lentamente verso di me, lascio andare la gonna e respiro a malapena, come se non fossi più in grado di farlo. Harry afferra le mie mani e continua a tenere i suoi occhi nei miei.

«Hai smesso di fare tutto quel casino, Stewart?», mi chiede con un meraviglioso mezzo sorriso divertito.

Credo si stia riferendo agli ingranaggi del mio cervello, ma non ne sono troppo sicura dato che al momento la mia materia grigia è diventata una poltiglia informe che non so se riuscirò mai a fare funzionare di nuovo, perché credo di stare vivendo una delle emozioni più intense di tutta la mia vita.

«Prenderò il tuo silenzio come un sì...» Il suono della sua voce è incredibilmente caldo e potrei ascoltarlo parlare per tutto il giorno, per tutta la vita.

«Cosa... Cosa ci fai qui?» riesco a chiedergli.

«È arrivato il momento di spiegarti perché ero così nervoso e intrattabile». Smetto di nuovo di respirare, come se il suono del mio respiro potesse, in qualche modo, disturbarlo mentre parla. «Il fatto è che ero arrabbiato perché... perché Zayn mi batte sempre sul tempo...» afferma ridacchiando, ma io non sto capendo niente e resto seria, in silenzio, in attesa che lui continui. Il suo sguardo torna serio e molto più intenso rispetto a prima. «Il fatto è che avrei voluto farlo tempo fa, ma non trovavo ne il momento, né il modo giusto per farlo... Il fatto è che volevo che fosse speciale... Il fatto è che so di voler passare il resto della mia vita con te...» Gli ingranaggi del mio cervello riprendono a lavorare a pieno ritmo, rubandomi ogni energia, così continuo a restare in silenzio, incantata da ogni sua parola. «Il fatto è che quando hai guardato questo vestito mi hai fatto venire voglia di vedertelo addosso... Il fatto è che non importa quando, noi due non abbiamo scadenza... Il fatto è che voglio sposarti Chloe, perché io e te possiamo avere la vita che vogliamo, perché so di essere io quello giusto per te, come tu sei perfetta per me e...»

Non resisto: lascio andare in fretta le sue mani per afferrare il suo viso e fiondarmi con forza sulle sue labbra. La sue mani si posano sulla mia schiena nuda mentre lo bacio come se non fossimo in un atelier, dove ci sono altre persone, ma al momento, la mia testa dice che ci siamo solo noi due sul pianeta, per questo non mi fermo, e quel bacio, fatto solo di labbra si fa presto più profondo quando sento la sua lingua sulla mia, mentre la mia bocca si plasma perfettamente sulla sua.

È un'emozione forte, potente, che mi travolge come uno tsunami, portando con sé altre emozioni, quelle che lui ha appena liberato con le sue parole e, al momento, non sono in grado di contenere niente, per questo voglio respirare lui, invece dell'aria, perché è Harry la mia vita.

Il bacio rallenta, la sua presa sul mio corpo anche, le nostre labbra si allontanano di poco, come a non volersi lasciare, poi mi bacia ancora, un bacio veloce, e poi lo bacio io, quasi a sfiorarlo, mentre sorride, e di nuovo lui, aprendo gli occhi per guardarci, e infine io, un ultimo bacio prima che il suo sorriso diventi più ampio.

«Credo di poter interpretare la tua reazione come un sì, ma... ho davvero bisogno di sentirtelo dire, Chloe...» Sono ancora tra le sue braccia, con le mani sul suo viso e gli occhi che non vedono altro che i suoi, e fatico davvero tanto a trovare la voce, ma so che devo farlo.

«Sì... Sì...» Non riesco a dire altro, mentre sento una lacrima scendere sul mio viso.

«Puoi ripeterlo?» Sorride ancora.

«Sì». Lo dico con più decisione, prima che sia lui a baciarmi togliendomi il fiato, ma regalandomi una gioia immensa.
 

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SPAZIO ME

Buonsalve belle persone!

Questo capitolo è nato nel momento in cui è finita "The Beginning" ed è da allora che non vedevo l'ora di condividerlo con voi.

Quindi, il problema vero di Harry era dato dal fatto che Zayn l'ha preceduto sia nel momento in cui voleva chiederle di andare a vivere insieme, sia in quello in cui voleva chiederle di sposarlo. Il suo amico ha sempre avuto meno problemi di lui nel manifestare i propri pensieri e Harry, per una volta, voleva essere lui a muoversi per primo.

In realtà, il problema vero, se così possiamo chiamarlo, consisteva nel fatto che voleva essere il primo per fare ancora più colpo su Chloe - come se ce ne fosse davvero bisogno, ma sappiamo bene quanta insicurezza regni ancora in lui.

Detto questo, vi lascio ai vostri pensieri, augurandovi una meravigliosa giornata, sperando che il capitolo vi sia piaciuto.

Nel frattempo vi ringrazio ancora per essere qui e per essere passate a leggere tutte le altre storie che la mia mente continua a partorire.

Eeeeee niente, buona lettura e al prossimo aggiornamento 😍

 
   
 
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