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Autore: Yurha    25/02/2019    1 recensioni
Il Natale era ormai alle porte nella città di New York.
Tutto si trasformò, infondendo un'atmosfera di gioia e festa in ogni suo abitante ma, sfortunatamente, un serial killer chiamato dalla polizia 'lo Strangolatore' fece la sua comparsa in una notte di inizio Dicembre, esattamente come un predatore in cerca delle sue prede indifese.
I Detective Lupo e Bernard, insieme ai Procuratori Cutter e Rubirosa, riusciranno a catturarlo prima che mieta altre vite e prima della Magica Notte dell'Avvento?
Genere: Mistero, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mike Cutter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 29

Finalmente la tempesta si placò e le persone poterono ricominciare a festeggiare insieme al loro Spirito natalizio.
L’enorme albero di Natale al Rockfeller Center era più bello e luminoso che mai, esattamente come ogni singolo e piccolo abetino che accompagnava i bimbi in questi giorni gioiosi.
Il ghiaccio rimasto in sospeso nell’atmosfera dopo quella tempesta improvvisa, fece brillare l’intera città, lasciando intendere benissimo che la Notte dell’Avvento era ormai dietro l’angolo.
Da sempre per Connie Rubirosa, Santa Claus, neve, luminarie e odore di dolci a base di cannella e pan di zenzero erano associati alla sua festività preferita in assoluto.
«Ah.. Mi piace davvero molto camminare sulla neve fresca. È così soddisfacente sentire i propri passi sprofondare, non credi?» commentò Mike, guardandola con una luce strana negli occhi e lei ricambiò con uno sguardo ancora più strano.
«Ho detto qualcosa che non avrei dovuto?» chiese lui, confuso.
«Chi sei.. Che fine ha fatto Michael ‘Scrooge’..?» rispose con finto tono serio.
«Non fraintendere, penso ancora che questa festa sia solo un’enorme spendi-spendi..» disse rassicurandola. «Ma anche Scrooge ha le sue serate buone, no?»
«Mhm.. Non credo che il piccolo Tim sarebbe d’accordo con te..» concluse Connie, sorridendo ma Mike rimase serio.
«Dài, guardati intorno. Normalmente i quartieri altolocati guardano dall’alto in basso le persone medie come noi e tutte quelle dei quartieri degradati ma ora, con tutta questa neve e quest’aria di festa, siamo tutti sullo stesso piano e.. Felici.»
Connie fu sorpresa da tutto ciò che disse. «Sai, non l’avevo mai messa in questo senso e devo dire che hai perfettamente ragione.»
Sicuramente era un altro lato di Mike che non aveva mai visto, totalmente contrario al duro e freddo Procuratore.
Camminarono per qualche istante in silenzio, ammirando tutto quel candore che regalava ad entrambi un enorme senso di pace e benessere.
Poco dopo entrarono nell’edificio della Procura Distrettuale, arrivando davanti gli ascensori poi, ad un tratto, Mike parlò.
«Anche questa sera scappi via per un appuntamento o cose del genere?» chiese forzandosi a mantenere un tono tranquillo ed il suo cuore calmo.
Connie riuscì a guardare solo la sciarpa e la cravatta annodate al collo di lui.
I suoi occhi erano davvero troppo da sopportare in quel momento. «No, stasera Graham lavora fino a molto tardi.»
Sentita la risposta, non seppe come comportarsi ma si riprese subito. «Okay. Allora dato che abbiamo tempo, possiamo immergerci nelle intricate ed intrinsecamente legate vicende dello Strangolatore e del Detective Quinn.»
Il campanello dell’ascensore suonò e le porte si aprirono.
«Sai Mike, sembra la strana trama di un film horror allucinante e tremendamente complicato..» scherzò lei, entrando nella cabina di acciaio.
«Vero.. Comunque, se non sei interessata e vuoi andare a casa a riposare qualche ora extra, va bene lo stesso, non preoccuparti.»
Se Connie stava veramente per partire alla volta delle Maldive, quella poteva essere l’ultima opportunità per lavorare su quel caso così complicato con lui ma sicuramente, se doveva essere completamente sincera, non stava pensando affatto al caso in quel momento..
Si diede della stupida. “Non ho ancora dato una risposta definitiva a Graham ma ho già detto tutto a Mike.. Complimenti a me, riesco sempre ad incasinare le situazioni più semplici..” pensò, sbottonandosi il cappotto. “Però non ho proprio voglia di passare la serata a casa da sola.” pensò ancora, ritrovandosi a guardarlo. «No, credo che mi avrai in mezzo ai piedi ancora per un pò.» rispose in fine, sorridendo nel suo solito modo.
Mike ricambiò sia il sorriso che lo sguardo ma lei lo spostò ancora una volta sulla cravatta di lui.
«Bene. Hai fame? Posso ordinare qualcosa se vuoi.» chiese gentilmente.
La campanella dell’ascensore suonò di nuovo, indicando che il loro piano era ormai giunto.
Le porte si aprirono e Mike fece un cenno a Connie per invitarla ad uscire per prima.
Sorrise ritrovandosi a pensare che quella situazione era esattamente come ai vecchi tempi, prima che lei incontrasse Graham, prima che diventasse tutto strano e complicato.
Mentre camminavano nel corridoio verso l’ufficio di Mike, annuì. «Ci sto! Il solito menù andrà benissimo.»
«Ah, ah. No, voglio farti assaggiare qualcosa di diverso che non hai mai provato prima.»

  
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