Kristoff
ha seminato i familiari ed è ormai prossimo alla meta.
Cammina
ininterrottamente da ore ma non avverte la stanchezza, spinto dal
desiderio di
ritrovare l’adorata sorella, preda di un dolore causatole da
persone a suo
avviso egoiste e ingiuste.
“Ti
riporterò a casa! Lo devo a te, al nostro passato da
fratelli e all’affetto che
ci lega e che ci legherà per il resto della vita”
– ripete Bjorgman, dandosi
forza.
Ed ecco
finalmente la montagna del Nord.
Non serve
molto ad intuire che l’enorme palazzo di ghiaccio sia opera
di chi possiede
magia.
“Sophie
aveva ragione” – esclama, entusiasta il giovane.
Corre
veloce verso quel castello non immaginando minimamente che sta per
assistere a
qualcosa che mai avrebbe creduto possibile.
“Elsa
sono io… dove sei?” – domanda, una volta
varcato l’ingresso.
Rimane
imbambolato di fronte all’immagine di Lisa circondata da
fiocchi di neve
leggeri e dalla presenza di Elsa, seduta ai piedi della zia, con gli
occhi
puntati sulle sue mani ora nude e libere da quei guanti che fin dalla
nascita
hanno bloccato il suo vero Io.
“Cosa
è
questa roba?” – chiede lui, scioccato avanzando
verso le parenti.
In quel
momento le due sobbalzano, riconoscendo il biondino.
“Che
ci
fai tu qui?” – esclamano in coro.
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Idunn,
insieme ai signori Bjorgman, riprende il cammino.
Sono
tutti preoccupati per Lisa, al pensiero che Elsa, priva di
autocontrollo, possa
farle inconsapevolmente del male.
Ma la
sarta ha nascosto alla perfezione il suo segreto. Chi mai sospetterebbe
che
Lisa Brown è in realtà l’abbandonata
principessa Cristel di Arendelle?
“Quello
cos’è?” – esclama scioccato
Samuel, indicando alle due donne l’enorme palazzo
che si erige sulla montagna più grande del regno.
Anche loro
capiscono subito che tutto quel ghiaccio può essere opera
esclusivamente di
Elsa.
“Amici
miei, sorridiamo perché siamo giunti a
destinazione” – sorride, felice, la
regina.
Percorrono
gli ultimi metri che li separano dalla verità e
dall’incontro risolutore.
“Ma
è
fantastico qui! Peccato per il clima!” – commenta
Samuel, estasiato dalla
perfezione attorno a sé.
“Fate
silenzio. Sento delle voci provenire da lì”
– lo zittisce Idunn, indicando il
punto preciso dove ode i rumori.
Camminano
lentamente e raggiungono il luogo dove assistono, spiazzati, ad una
discussione.
“Hey
ma
quella è…” – esclama,
sorpresa, Clarissa riconoscendo la cugina.
“Fortunatamente
sta bene. Abbiamo creduto Elsa
capace di fare del male. Che stupidi siamo stati” –
tira un sospiro di sollievo
Samuel, per poi aggiungere – “Non poteva essere
altrimenti, in fondo. L’abbiamo
cresciuta bene, vero tesoro?”
Quella
affermazione tocca il cuore della sovrana, ancora addolorata
nell’aver dovuto
abbandonare il sangue del suo sangue.
Rimangono
poi in silenzio ad osservare il tutto, specialmente perché
Kristoff sembra
essere arrabbiato con le due donne e ciò non ha
apparentemente un senso logico.
“Come
mai
vostro figlio è furioso con loro?” –
domanda, confusa, Idunn.
“Non
lo
comprendo. Forse dovremmo intervenire” – propone
Samuel.
“Aspettate,
guardate lì…” – indica
sconvolta Clarissa – “Quella è neve o
sono io che
immagino le cose?”
“Non
può
essere. Insomma… dai sarebbe assurdo… no, non
voglio crederci” – il signor
Bjorgman blatera parole senza senso.
“Santo
cielo!” – esclama ad alta voce la sovrana,
attirando su di sé lo sguardo di
Elsa, Lisa e Kristoff.
“Beh…
a
quanto pare è venuta tutta la famiglia al completo a farci
visita” – commenta
Elsa, con tono polemico.
La Brown
le fa segno di calmarsi.
“Ormai
non c’è più nulla da nascondere. Lo
sanno anche loro” – aggiunge la sarta; poi
si rivolge ai tre – “Venite avanti. Non
è carino origliare. Partecipate alla
conversazione”
Così
dicendo i Bjorgman assieme alla sovrana avanzano e si uniscono al
discorso.
Hanno gli
occhi scioccati e fissi su Lisa e sulla neve che continua a circondarla.
“Tutto
bene figliolo?” – domanda Samuel a Kristoff.
“No,
padre. Sapevate che oltre a mia sorella, anche nostra zia possiede
poteri
magici?”
“Allora
è
come temevo” – commenta Clarissa, indietreggiando
spaventata.
“Perché
non ci hai mai detto nulla” – si altera
l’adulto, capofamiglia.
“Non
volevo suscitare queste reazioni in voi. Adesso mi considerate una
anormale, da
tenere a debita distanza. Io invece desideravo il calore di una
famiglia, tutto
qui” – risponde la donna.
“Potevi
averlo ugualmente. Non avremmo di certo fatto distinzioni”
– replica Kris
“Invece,
inconsciamente, lo avreste fatto” – sostiene la
Brown.
“Avete
lo
stesso potere? Non è possibile una cosa del
genere” – si intromette Idunn,
alquanto provata di fronte alla verità.
Elsa
tiene gli occhi bassi alla presenza della madre biologica e cerca di
controllare delle emozioni forti e contrastanti che potrebbero
scatenare altre
tormente. Perciò è Lisa a rispondere.
“In
questo regno soltanto due persone hanno ereditato tale dono. La causa?
Una
maledizione di famiglia. È ciò che mi avete
rivelato voi poco fa, ricordate?”
“Si,
però…”
– la nobile cerca di rispondere, ma all’improvviso
un’idea le salta alla mente
– “No! Non ci credo! Non può essere! Non
sarai mica…?!”
Tra i
presenti cala un silenzio agghiacciante.
“Ho
volutamente celato la mia identità. La strega che
lanciò la maledizione sulla
famiglia reale è stata chiara. L’amore ci avrebbe
fatti ritrovare in un modo o
in un altro”
“Ed
è
stato così!” – aggiunge Idunn, in
lacrime.
“Qui
è
stato il caso a volere che voi mi scopriste, non c’entra
nulla l’amore. Per
tale motivo è meglio tacere. Agnarr deve scoprire da solo
chi sono io. Soltanto
in questo modo può trionfare il vero affetto”
– precisa Lisa.
“Non
puoi
chiedermi questo. Lui ti sta cercando da giorni e ha portato con
sé Anna.
Soffre tenendo un pezzo di cuore lontano e ora che io so chi sei
davvero, non
posso nasconderglielo” – Idunn è
scioccata da tale richiesta.
“Non
te
lo sto chiedendo. Te lo sto ordinando”
“Come?”
“Hai
capito bene. Sono costretta a farlo. So già che sono andati
a Rosetown e due
persone, mie amiche, mi hanno coperta al meglio. Conosco anche la
cocciutaggine
di Anna e so che non si arrenderà mai. Perciò
arriveranno prima o poi alla
verità, ne sono convinta. L’importante
è che avvenga tutto in maniera
spontanea”
“Io
non
ci sto capendo nulla, voi?” – sussurra Samuel a
moglie e figlio.
Elsa,
rimasta in disparte, posa gli occhi sui genitori. O meglio, quelli che
credeva
fossero la sua famiglia. Nonostante covi rabbia dentro, avverte uno
strano
calore nel cuore dovuto alla presenza di persone che hanno sfidato la
tempesta
per ritrovarla.
“Grazie
di essere venuti. Adesso però potete tornare ad Arendelle.
io qui sto bene. Zia
Lisa mi è vicina e saprà aiutarmi e consigliarmi
con i poteri” – afferma,
prendendo finalmente parola nel dibattito.
“Cosa
dici? Vuoi rimanere isolata su questa montagna? No, tesoro. Torni a
casa con
noi. Vogliamo rivedere la Elsa di sempre” –
risponde Clarissa, avanzando verso
la figlia.
“Non
c’è
più la vecchia Elsa. Come puoi pensare, mamma, che torno ad
essere quella di
prima? Ora sono al corrente di essere la figlia del re di Arendelle, un
uomo
che per colpa di una maledizione ha dovuto abbandonarmi”
“Le
hai
detto tu della maledizione?” – chiede, stupita,
Idunn a Lisa e la sarta
annuisce.
“Questo
significa che adesso comprendi la motivazione che ha spinto me e tuo
padre a
darti ai Bjorgman?”
“Comprendo
ma non condivido affatto. Dare via una neonata perché dotata
di magia è
insensato. Ormai la maledizione si era abbattuta e allontanarmi non
avrebbe
risolto il problema. Invece avete preferito ripulire
l’immagine della corona ed
evitare che la gente sparlasse di chi sarebbe salita al trono negli
anni
futuri”
“Mettiti nei nostri panni. I tempi erano diversi, tuo nonno
ha ordinato che ciò
avvenisse. Voleva liberarsi di chiunque portasse in dono il fardello
magico”
“Io
vorrei soltanto sapere da cosa è scaturito il dramma. Cosa
ha potuto mai fare
re Elias alla strega da portarla a maledire le generazioni
successive?” – si
chiede, confuso, Kristoff.
Idunn ne
è al corrente e il suo sguardo parla da solo.
Seppure
tace, è Lisa ad accorgersi che sa qualcosa che non ha voglia
di rivelare.
“Voi
lo
sapete, vero? Vi si legge in faccia che conoscete la
verità”
“Ci
sono
segreti che devono rimanere in famiglia”
“Ah
si? Sbaglio
o anche noi siamo parte della famiglia di cui parlate
maestà. Per una volta,
rendeteci davvero partecipi alle vicende di palazzo!”
– a quel punto Elsa
replica, infastidita dall’ennesimo segreto.
In
effetti non ha tutti i torti. I presenti, ormai, in un modo o in un
altro, sono
diventati o sono per diritto di sangue, membri effettivi della casata
nobiliare.
“Va
bene,
vi racconterò ogni cosa” – Idunn
comprende che ogni persona a lei vicina in
quel momento merita di sapere da cosa ha avuto origine il tutto.
Inizia
così a rivelare il passato di re Elias e quanto, quel
passato, ha condizionato
il presente.
“Re
Elias
era un giovane ribelle, poco voglioso di seguire le regole imposte alla
corte”
“Un
po'
come Anna, insomma” – commenta Kristoff, accennando
un timido sorriso al
pensiero della donna che ama follemente.
“Già…
Lui
doveva sposare una fanciulla voluta dal padre, esattamente come fu poi
il
destino mio, di mio marito, di mia figlia…insomma era il
protocollo ad imporlo.
Peccato che Elias si era infatuato di una ragazza, bella come poche,
dotata
però di poteri magici”
“La
strega?” – chiede Elsa.
“Si,
lei
all’epoca era dolce e ingenua. Nascose a lungo la sua magia,
compreso ad Elias.
Quando lui lo scoprì, si infuriò e
andò via lasciandola sola in preda al
dolore. Come se non bastasse annunciò le nozze con la
promessa sposa e ciò fu
la goccia che fece traboccare il vaso. Diversamente da Elsa e Lisa,
questa
donna non controllava il ghiacchio. È stata la conseguenza
del sentimento tradito
a mutare i suoi poteri. Divenne fredda e dura e la sua magia
altrettanto”
“Quindi
si
è voluta vendicare di re Elias” –
precisa Clarissa, scossa dalla vicenda appena
narrata.
“E’
così.
Quando scagliò la maledizione puntualizzò che
c’era un modo per vincerla. Ovvero,
ritrovare il vero amore e fare in modo che esso potesse governare sul
regno. Perciò
ogni matrimonio combinato avrebbe causato la nascita di eredi con doni
pericolosi. Ciò avvenne al sovrano nove mesi dopo. Nacquero
due gemelli, una
dei due venne colpita dal sortilegio e conseguentemente allontanata per
il bene
di Arendelle”
“Elsa ha rivissuto la storia di sua zia Cristel,
quindi” – aggiunge Kristoff.
Le due
donne, vittime della strega, ascoltano in silenzio tenendosi per mano,
dandosi forza
e sostegno l’un l’altra.
“Esiste
un modo per liberarsi di questo supplizio?” –
domanda allora la fanciulla,
spiazzando tutti.
“No,
tesoro. Rimarrà comunque dentro di voi, però
potete star certe che nessuno più
ne cadrà vittima. Non permetteremo che ci siano altri legami
privi di sentimento”
– promette Idunn.
Kristoff,
ascoltando la vicenda sente all’improvviso di aver sbagliato
tutto nella vita. Sposare
Isabel ne è l’esempio lampante. Non la ama e non
vuole condividere un futuro
assieme.
Però
c’è
di mezzo un bambino ora e la cosa lo turba profondamente.
Elsa che
lo osserva intuisce qualcosa. Avanza lenta verso il fratello, sotto lo
sguardo
sorpreso dei presenti. Si pone di fronte a lui e senza parlare lo
abbraccia.
Clarissa si
commuove notando l’affetto tra i suoi due figli.
“Inutile
a dirsi… il sangue non conta quando c’è
di mezzo il vero e profondo amore” –
sostiene anche Samuel.
“Fratellone,
continuerò a chiamarti così nonostante
tutto” – prende parola la ragazza.
“E tu
sarai la mia piccola sorella, quella che proteggerò da
chiunque, ad ogni costo”
– aggiunge lui, emozionato.
Di nuovo
un altro abbraccio.
Stavolta,
però, Elsa sussurra all’orecchio di Bjorgman
– “Pensa a te stesso per una
volta. Devi guardare alla tua felicità. Gli altri
soffriranno, ti accuseranno
ma con il tempo accetteranno che le cose vanno avanti e che bisogna
ricominciare. Perciò se è Anna che desideri, non
esitare più. Basta con i Ma e
i Però. ”
Tali
parole spiazzano Kristoff che si sente capito a fondo, come mai prima
nella
vita.
Le sorride
ed annuisce.
“Adesso
possiamo tornare ad Arendelle? Qui fa davvero freddo”
– sottolinea Samuel.
Scaturisce
una risata globale che termina con l’attesa risposta di Elsa.
È lei
quella combattuta, rigida sulla decisione di rimanere lontana dal mondo.
“Allora
figliola? Hai deciso cosa fare?” – domanda Clarissa.
“Rispettate
il mio volere. Per ora vivrò qui. Poi avete sentito zia
Lisa… se vogliamo sconfiggere
il maleficio, non va affrettato nulla. Il re dovrà venire a
conoscenza dei
fatti da solo. Perciò è bene che rincasate. Non
preoccupatevi per me. Sono in
buone mani”
“Dimmi soltanto che quando tutto sarà sistemato,
tornerai ad Arendelle” – la prega,
in lacrime, Idunn – “Abbiamo tanto da dirci e molto
da chiarire. Permettimi di
guarire il tuo dolore e darti quanto hai sempre meritato e che
ingiustamente ti
abbiamo tolto”.
La fanciulla
esita qualche secondo, osservando il volto dolce e commosso della sua
vera
mamma. Le somiglia molto e sentirsi per la prima volta simile a
qualcuno le dona
un senso di pace interiore. Accennando un timido sorriso le risponde –
“Promesso”