Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Ivy001    25/02/2019    2 recensioni
Qualcosa avvicinerà presto due famiglie tanto diverse tra loro: una dove domina la ricchezza e non si conosce fame, l’altra dove si lotta giorno dopo giorno per un pezzo di pane. Una che vive di segreti in famiglia e l'altra dove si respira amore e affetto smisurato.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Re, Regina
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kristoff ha seminato i familiari ed è ormai prossimo alla meta. Cammina ininterrottamente da ore ma non avverte la stanchezza, spinto dal desiderio di ritrovare l’adorata sorella, preda di un dolore causatole da persone a suo avviso egoiste e ingiuste.

“Ti riporterò a casa! Lo devo a te, al nostro passato da fratelli e all’affetto che ci lega e che ci legherà per il resto della vita” – ripete Bjorgman, dandosi forza.

Ed ecco finalmente la montagna del Nord.

Non serve molto ad intuire che l’enorme palazzo di ghiaccio sia opera di chi possiede magia.

“Sophie aveva ragione” – esclama, entusiasta il giovane.

Corre veloce verso quel castello non immaginando minimamente che sta per assistere a qualcosa che mai avrebbe creduto possibile.

“Elsa sono io… dove sei?” – domanda, una volta varcato l’ingresso.

Rimane imbambolato di fronte all’immagine di Lisa circondata da fiocchi di neve leggeri e dalla presenza di Elsa, seduta ai piedi della zia, con gli occhi puntati sulle sue mani ora nude e libere da quei guanti che fin dalla nascita hanno bloccato il suo vero Io.

“Cosa è questa roba?” – chiede lui, scioccato avanzando verso le parenti.

In quel momento le due sobbalzano, riconoscendo il biondino.

“Che ci fai tu qui?” – esclamano in coro.

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Idunn, insieme ai signori Bjorgman, riprende il cammino.

Sono tutti preoccupati per Lisa, al pensiero che Elsa, priva di autocontrollo, possa farle inconsapevolmente del male.

Ma la sarta ha nascosto alla perfezione il suo segreto. Chi mai sospetterebbe che Lisa Brown è in realtà l’abbandonata principessa Cristel di Arendelle?

“Quello cos’è?” – esclama scioccato Samuel, indicando alle due donne l’enorme palazzo che si erige sulla montagna più grande del regno.

Anche loro capiscono subito che tutto quel ghiaccio può essere opera esclusivamente di Elsa.

“Amici miei, sorridiamo perché siamo giunti a destinazione” – sorride, felice, la regina.

Percorrono gli ultimi metri che li separano dalla verità e dall’incontro risolutore.

“Ma è fantastico qui! Peccato per il clima!” – commenta Samuel, estasiato dalla perfezione attorno a sé.

“Fate silenzio. Sento delle voci provenire da lì” – lo zittisce Idunn, indicando il punto preciso dove ode i rumori.

Camminano lentamente e raggiungono il luogo dove assistono, spiazzati, ad una discussione.

“Hey ma quella è…” – esclama, sorpresa, Clarissa riconoscendo la cugina.

 “Fortunatamente sta bene. Abbiamo creduto Elsa capace di fare del male. Che stupidi siamo stati” – tira un sospiro di sollievo Samuel, per poi aggiungere – “Non poteva essere altrimenti, in fondo. L’abbiamo cresciuta bene, vero tesoro?”

Quella affermazione tocca il cuore della sovrana, ancora addolorata nell’aver dovuto abbandonare il sangue del suo sangue.

Rimangono poi in silenzio ad osservare il tutto, specialmente perché Kristoff sembra essere arrabbiato con le due donne e ciò non ha apparentemente un senso logico.

“Come mai vostro figlio è furioso con loro?” – domanda, confusa, Idunn.

“Non lo comprendo. Forse dovremmo intervenire” – propone Samuel.

“Aspettate, guardate lì…” – indica sconvolta Clarissa – “Quella è neve o sono io che immagino le cose?”

“Non può essere. Insomma… dai sarebbe assurdo… no, non voglio crederci” – il signor Bjorgman blatera parole senza senso.

“Santo cielo!” – esclama ad alta voce la sovrana, attirando su di sé lo sguardo di Elsa, Lisa e Kristoff.

“Beh… a quanto pare è venuta tutta la famiglia al completo a farci visita” – commenta Elsa, con tono polemico.

La Brown le fa segno di calmarsi.

“Ormai non c’è più nulla da nascondere. Lo sanno anche loro” – aggiunge la sarta; poi si rivolge ai tre – “Venite avanti. Non è carino origliare. Partecipate alla conversazione”

Così dicendo i Bjorgman assieme alla sovrana avanzano e si uniscono al discorso.

Hanno gli occhi scioccati e fissi su Lisa e sulla neve che continua a circondarla.

“Tutto bene figliolo?” – domanda Samuel a Kristoff.

“No, padre. Sapevate che oltre a mia sorella, anche nostra zia possiede poteri magici?”

“Allora è come temevo” – commenta Clarissa, indietreggiando spaventata.

“Perché non ci hai mai detto nulla” – si altera l’adulto, capofamiglia.

“Non volevo suscitare queste reazioni in voi. Adesso mi considerate una anormale, da tenere a debita distanza. Io invece desideravo il calore di una famiglia, tutto qui” – risponde la donna.

“Potevi averlo ugualmente. Non avremmo di certo fatto distinzioni” – replica Kris

“Invece, inconsciamente, lo avreste fatto” – sostiene la Brown.

“Avete lo stesso potere? Non è possibile una cosa del genere” – si intromette Idunn, alquanto provata di fronte alla verità.

Elsa tiene gli occhi bassi alla presenza della madre biologica e cerca di controllare delle emozioni forti e contrastanti che potrebbero scatenare altre tormente. Perciò è Lisa a rispondere.

“In questo regno soltanto due persone hanno ereditato tale dono. La causa? Una maledizione di famiglia. È ciò che mi avete rivelato voi poco fa, ricordate?”

“Si, però…” – la nobile cerca di rispondere, ma all’improvviso un’idea le salta alla mente – “No! Non ci credo! Non può essere! Non sarai mica…?!”

Tra i presenti cala un silenzio agghiacciante.

“Ho volutamente celato la mia identità. La strega che lanciò la maledizione sulla famiglia reale è stata chiara. L’amore ci avrebbe fatti ritrovare in un modo o in un altro”

“Ed è stato così!” – aggiunge Idunn, in lacrime.

“Qui è stato il caso a volere che voi mi scopriste, non c’entra nulla l’amore. Per tale motivo è meglio tacere. Agnarr deve scoprire da solo chi sono io. Soltanto in questo modo può trionfare il vero affetto” – precisa Lisa.

“Non puoi chiedermi questo. Lui ti sta cercando da giorni e ha portato con sé Anna. Soffre tenendo un pezzo di cuore lontano e ora che io so chi sei davvero, non posso nasconderglielo” – Idunn è scioccata da tale richiesta.

“Non te lo sto chiedendo. Te lo sto ordinando”

“Come?”

“Hai capito bene. Sono costretta a farlo. So già che sono andati a Rosetown e due persone, mie amiche, mi hanno coperta al meglio. Conosco anche la cocciutaggine di Anna e so che non si arrenderà mai. Perciò arriveranno prima o poi alla verità, ne sono convinta. L’importante è che avvenga tutto in maniera spontanea”

“Io non ci sto capendo nulla, voi?” – sussurra Samuel a moglie e figlio.

Elsa, rimasta in disparte, posa gli occhi sui genitori. O meglio, quelli che credeva fossero la sua famiglia. Nonostante covi rabbia dentro, avverte uno strano calore nel cuore dovuto alla presenza di persone che hanno sfidato la tempesta per ritrovarla.

“Grazie di essere venuti. Adesso però potete tornare ad Arendelle. io qui sto bene. Zia Lisa mi è vicina e saprà aiutarmi e consigliarmi con i poteri” – afferma, prendendo finalmente parola nel dibattito.

“Cosa dici? Vuoi rimanere isolata su questa montagna? No, tesoro. Torni a casa con noi. Vogliamo rivedere la Elsa di sempre” – risponde Clarissa, avanzando verso la figlia.

“Non c’è più la vecchia Elsa. Come puoi pensare, mamma, che torno ad essere quella di prima? Ora sono al corrente di essere la figlia del re di Arendelle, un uomo che per colpa di una maledizione ha dovuto abbandonarmi”

“Le hai detto tu della maledizione?” – chiede, stupita, Idunn a Lisa e la sarta annuisce.

“Questo significa che adesso comprendi la motivazione che ha spinto me e tuo padre a darti ai Bjorgman?”

“Comprendo ma non condivido affatto. Dare via una neonata perché dotata di magia è insensato. Ormai la maledizione si era abbattuta e allontanarmi non avrebbe risolto il problema. Invece avete preferito ripulire l’immagine della corona ed evitare che la gente sparlasse di chi sarebbe salita al trono negli anni futuri”
“Mettiti nei nostri panni. I tempi erano diversi, tuo nonno ha ordinato che ciò avvenisse. Voleva liberarsi di chiunque portasse in dono il fardello magico”

“Io vorrei soltanto sapere da cosa è scaturito il dramma. Cosa ha potuto mai fare re Elias alla strega da portarla a maledire le generazioni successive?” – si chiede, confuso, Kristoff.

Idunn ne è al corrente e il suo sguardo parla da solo.

Seppure tace, è Lisa ad accorgersi che sa qualcosa che non ha voglia di rivelare.

“Voi lo sapete, vero? Vi si legge in faccia che conoscete la verità”

“Ci sono segreti che devono rimanere in famiglia”

“Ah si? Sbaglio o anche noi siamo parte della famiglia di cui parlate maestà. Per una volta, rendeteci davvero partecipi alle vicende di palazzo!” – a quel punto Elsa replica, infastidita dall’ennesimo segreto.

In effetti non ha tutti i torti. I presenti, ormai, in un modo o in un altro, sono diventati o sono per diritto di sangue, membri effettivi della casata nobiliare.

“Va bene, vi racconterò ogni cosa” – Idunn comprende che ogni persona a lei vicina in quel momento merita di sapere da cosa ha avuto origine il tutto.

Inizia così a rivelare il passato di re Elias e quanto, quel passato, ha condizionato il presente.

“Re Elias era un giovane ribelle, poco voglioso di seguire le regole imposte alla corte”

“Un po' come Anna, insomma” – commenta Kristoff, accennando un timido sorriso al pensiero della donna che ama follemente.

“Già… Lui doveva sposare una fanciulla voluta dal padre, esattamente come fu poi il destino mio, di mio marito, di mia figlia…insomma era il protocollo ad imporlo. Peccato che Elias si era infatuato di una ragazza, bella come poche, dotata però di poteri magici”

“La strega?” – chiede Elsa.

“Si, lei all’epoca era dolce e ingenua. Nascose a lungo la sua magia, compreso ad Elias. Quando lui lo scoprì, si infuriò e andò via lasciandola sola in preda al dolore. Come se non bastasse annunciò le nozze con la promessa sposa e ciò fu la goccia che fece traboccare il vaso. Diversamente da Elsa e Lisa, questa donna non controllava il ghiacchio. È stata la conseguenza del sentimento tradito a mutare i suoi poteri. Divenne fredda e dura e la sua magia altrettanto”

“Quindi si è voluta vendicare di re Elias” – precisa Clarissa, scossa dalla vicenda appena narrata.

“E’ così. Quando scagliò la maledizione puntualizzò che c’era un modo per vincerla. Ovvero, ritrovare il vero amore e fare in modo che esso potesse governare sul regno. Perciò ogni matrimonio combinato avrebbe causato la nascita di eredi con doni pericolosi. Ciò avvenne al sovrano nove mesi dopo. Nacquero due gemelli, una dei due venne colpita dal sortilegio e conseguentemente allontanata per il bene di Arendelle”
“Elsa ha rivissuto la storia di sua zia Cristel, quindi” – aggiunge Kristoff.

Le due donne, vittime della strega, ascoltano in silenzio tenendosi per mano, dandosi forza e sostegno l’un l’altra.

“Esiste un modo per liberarsi di questo supplizio?” – domanda allora la fanciulla, spiazzando tutti.

“No, tesoro. Rimarrà comunque dentro di voi, però potete star certe che nessuno più ne cadrà vittima. Non permetteremo che ci siano altri legami privi di sentimento” – promette Idunn.

Kristoff, ascoltando la vicenda sente all’improvviso di aver sbagliato tutto nella vita. Sposare Isabel ne è l’esempio lampante. Non la ama e non vuole condividere un futuro assieme.

Però c’è di mezzo un bambino ora e la cosa lo turba profondamente.

Elsa che lo osserva intuisce qualcosa. Avanza lenta verso il fratello, sotto lo sguardo sorpreso dei presenti. Si pone di fronte a lui e senza parlare lo abbraccia.

Clarissa si commuove notando l’affetto tra i suoi due figli.

“Inutile a dirsi… il sangue non conta quando c’è di mezzo il vero e profondo amore” – sostiene anche Samuel.

“Fratellone, continuerò a chiamarti così nonostante tutto” – prende parola la ragazza.

“E tu sarai la mia piccola sorella, quella che proteggerò da chiunque, ad ogni costo” – aggiunge lui, emozionato.

Di nuovo un altro abbraccio.

Stavolta, però, Elsa sussurra all’orecchio di Bjorgman – “Pensa a te stesso per una volta. Devi guardare alla tua felicità. Gli altri soffriranno, ti accuseranno ma con il tempo accetteranno che le cose vanno avanti e che bisogna ricominciare. Perciò se è Anna che desideri, non esitare più. Basta con i Ma e i Però. ”

Tali parole spiazzano Kristoff che si sente capito a fondo, come mai prima nella vita.

Le sorride ed annuisce.

“Adesso possiamo tornare ad Arendelle? Qui fa davvero freddo” – sottolinea Samuel.

Scaturisce una risata globale che termina con l’attesa risposta di Elsa.

È lei quella combattuta, rigida sulla decisione di rimanere lontana dal mondo.

“Allora figliola? Hai deciso cosa fare?” – domanda Clarissa.

“Rispettate il mio volere. Per ora vivrò qui. Poi avete sentito zia Lisa… se vogliamo sconfiggere il maleficio, non va affrettato nulla. Il re dovrà venire a conoscenza dei fatti da solo. Perciò è bene che rincasate. Non preoccupatevi per me. Sono in buone mani”
“Dimmi soltanto che quando tutto sarà sistemato, tornerai ad Arendelle” – la prega, in lacrime, Idunn – “Abbiamo tanto da dirci e molto da chiarire. Permettimi di guarire il tuo dolore e darti quanto hai sempre meritato e che ingiustamente ti abbiamo tolto”.

La fanciulla esita qualche secondo, osservando il volto dolce e commosso della sua vera mamma. Le somiglia molto e sentirsi per la prima volta simile a qualcuno le dona un senso di pace interiore. Accennando un timido sorriso le risponde  – “Promesso”

   
 
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