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Autore: The Lunatic Timelady    26/02/2019    0 recensioni
Leorio si alzò a sedere sul letto e guardò ancora per un attimo la giovane che dormiva alle sue spalle. Quella pelle candida e delicata, i suoi capelli color lavanda, quel viso con un ché di famigliare gliel'avevano resa irresistibile. Seguì ancora un attimo con lo sguardo la linea morbida del suo fianco, coperta solo dal sottile lenzuolo. Devo dirlo a Kurapika. Le posò un bacio leggerissimo sulla tempia e si alzò dal letto, uscendo dalla stanza.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Kurapika, Leorio
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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-- Spoiler Alert! -- Siete fuori pericolo se avete visto l'anime fino agli episodi di Greed Island. In caso contrario (ma non credo!) potrebbero esserci spoiler. Buona lettura!


1. Uova e pancetta

Leorio si alzò a sedere sul letto e guardò ancora per un attimo la giovane che dormiva alle sue spalle. Quella pelle candida e delicata, i suoi capelli color lavanda, quel viso con un ché di famigliare gliel'avevano resa irresistibile. Seguì ancora un attimo con lo sguardo la linea morbida del suo fianco, coperta solo dal sottile lenzuolo. Devo dirlo a Kurapika. Le posò un bacio leggerissimo sulla tempia e si alzò dal letto, uscendo dalla stanza.

Pochi minuti dopo anche la giovane aprì i grandi occhi scuri. Sentì il lenzuolo sul corpo nudo e vide la stanza non sua. Si stiracchiò cercando di ricordare la serata. Arrossì. Di nuovo, di nuovo ci era cascata. Maledetta empatia! Si era ripromessa di trattarli tutti come clienti, ma ogni volta si lasciava coinvolgere troppo dalle loro vite, dai loro sentimenti. Anche se questa volta un po' era diverso, lui lo era… Scosse la testa: un ottimo motivo in più per andarsene subito.
Velocemente si rivestì, eccetto per la giacca di pelle e i corti biker boot che prese in mano: potevano tintinnare e farla scoprire. Uscì dalla stanza e fece capolino in cucina, scorgendo le larghe spalle di Leorio: a giudicare dal profumo, stava preparando uova strappazzate e pancetta. Veloce e silenziosa sgusciò verso la porta, rannicchiandosi in modo da nascondersi dietro al basso muretto che separava l'ingresso dalla cucina. Abbassò la maniglia, ma la porta non si apriva. Stupida! Non ci avevi pensato? Appoggiò la mano sulla serratura cercando di aprirla col nen, ma incontrò un blocco.

“Buongiorno principessa!”
La ragazza sobbalzò e scattò in piedi. “Credevo di aver celato abbastanza bene la mia presenza”.
“Sì! Ma ho infuso un po' del mio nen nella serratura. Un buon antifurto, no?” le rispose Leorio senza voltarsi.
“Già… beh, mi lasceresti andare?”
“Non prima di aver fatto colazione!” si voltò con un sorriso e appoggiò due piatti sulla tavola apparecchiata.
La fanciulla ridacchiò. “Questo è sequestro di persona!” Si sedette: ormai poteva solo stare al gioco. Avrebbe potuto usare i suoi poteri per convincerlo, ma ogni volta che faceva qualcosa si simile le sembrava di ingannare la gente. Lui era troppo leale, non se lo meritava.
Assaggiò un boccone. Era ottimo. Guardò il giovane medico con la coda dell'occhio, scoprendo che lui invece la fissava spudoratamente. Arrossì e decise di mettere in chiaro le cose.
“Leorio, è stato molto bello, ma sappi che finisce tutto con stanotte”.
Il giovane sorrise e si alzò dalla sedia, si abbassò fino a sfiorare l'orecchio della ragazza con le labbra e la avvolse in un abbraccio. “Ti piacerebbe! Sappiamo entrambi che non è così, Elanor”.
Cercò di liberarsi, ma non avrebbe mai avuto abbastanza forza da opporsi a quella dolce stretta. “E dai! Che cosa vuoi ancora?”
“Un secondo appuntamento. Mi piaci troppo” le schioccò un bacio sul collo.
La ragazza scosse la testa. “Fidati, è meglio di no…”
Leorio la liberò dalle sue braccia e tornò a sedersi davanti a lei, questa volta avvicinando la sedia fino a toccare quasi la sua. “Ti chiedo solo una cosa. Per me è molto importante”. Le prese il viso tra le mani, portandolo vicinissimo al suo “Voglio farti conoscere una persona, un mio amico. Lui ha bisogno di te”.
Ecco le parole magiche… “Sì” la ragazza annuì.

Si guardarono negli occhi per alcuni istanti, nel silenzio assoluto. Erano attratti l'uno dall'altra come calamite.
Amo perdermi nei suoi occhi. È così bella… Così perfetta. E nessuno mi ha mai guardato in profondità nell'anima come lei ha fatto ieri. Non voglio lasciarla andare…
Cosa sto facendo? Perché amo così tanto stare tra le sue mani forti? Forse perché con lui non sento il bisogno di difendermi… È quello che cerco. Ma no! Solo per questa volta.
La tensione tra i due era troppa. Le loro labbra si incontrarono a metà strada, di nuovo. Lasciarono andare ogni freno, abbandonandosi ad un bacio profondo. Le mani bianche e delicate accarezzarono il torace del giovane fino a trovare il primo bottone della camicia. Lo slacciò. Leorio le afferrò le mani, staccandosi dal bacio.
“Volevi andartene… Non farlo se non vuoi”.
Elanor sorrise e lo guardò negli occhi “Tu parli troppo…”


Era ormai sera quando Leorio tornò a casa dall'ospedale. Gli orari del tirocinio erano massacranti. Si lasciò cadere sul divano ripensando alla giornata. Elanor… Prese il telefono dalla borsa, smanioso di chiamarla, ma si fermò: doveva chiamare Kurapika, glielo doveva.
“Leorio?”
“Ciao Kurapika! Come stai?”
“Bene direi… Ho appena concluso un lavoro e ne ho già un altro programmato per la prossima settimana. Tu?”
Leorio sorrise: “Ho incontrato una ragazza”.
Kurapika all'altro capo del telefono alzò gli occhi al cielo: “Non mi dire… Un'altra!”
“Non capisci! Stavolta è diverso!”
“Certo… Come tutte le altre volte”.
“No! Lei è straordinaria, è potentissima e… credo che tu debba incontrarla”.
“Sono felice per te, Leorio, ma credo che tu debba lasciar passare un po' di tempo prima delle presentazioni ufficiali” sospirò, aveva già sentito troppe volte quel discorso.
“No, Kurapika, non è per me. È per te”.
“Lo sai che a me non… Cosa vuoi dire?”
“Vedi… Lei… Per favore non ti agitare, ma… Lei ha gli occhi scarlatti”.
Kurapika rimase immobile per qualche istante. “Non è possibile, ti sei sbagliato”.
“Ti dico che è vero invece! L'ho vista con i miei stessi occhi”.
“E io ti dico che sono l'unico sopravvissuto. Non c'è più nessun altro su questo pianeta che abbia gli occhi scarlatti”.
“Kurapika, ti assicuro che è così! Le sono diventati gli occhi rossi esattamente come succede a te. E anche il nen è simile...”
“Usa il nen?”
“Sì. Non è un hunter, ma ha delle capacità innate che ha sviluppato e…”
“E perché sarebbe simile al mio?”
“Beh, il suo nen è quello della manipolazione ma quando i suoi occhi diventano rossi passa alla specializzazione”.
Kurapika spalancò gli occhi, restando senza parole per qualche istante. “Io… erano tutti morti, li ho visti” mormorò infine.
“Lo so. Ti chiedo solo di incontrarla. Dopo potrai credere tutto quello che vuoi”.
Un nodo alla gola prese il giovane kuruta. “Non lo so… Se davvero è come dici, potrebbe essere una traditrice. La brigata dell'illusione non l'avrebbe risparmiata senza un motivo”.
“Non credo, sai? È successo 9 anni fa, giusto?”
“Sì”.
“Come pensavo… Vedi, in quel momento era già molto lontana dal clan da parecchi anni: è stata adottata da una ricca famiglia di città quando aveva 3 anni”.
Kurapika strinse il pugno, facendo tintinnare le catene. Pensare a quel mondo ormai perduto lo faceva soffrire ogni volta. “Non può essere. Perché una bambina kuruta sarebbe stata adottata da qualcuno del mondo esterno? Se anche fosse rimasta orfana, tutto il clan si sarebbe occupato di lei”.
“La sua storia è complicata. Per fartela breve, è stata portata via alla sua famiglia da mercanti senza scrupoli. La famiglia adottiva è riuscita a liberarla e se ne sono presi cura”.
Il giovane kuruta stette in silezio per qualche istante, soppesando le parole dell'amico.
Leorio aggiunse: “Quando la vedrai, potrai farle tutte le domande che vuoi”.
“Va bene, le darò una possibilità”.
“Grandioso! Non le ho ancora parlato di te in realtà, e nemmeno di… noi”.
Entrambi arrossirono. Il biondo sorrise lievemente. “Non importa. Ogni cosa a tempo debito. Piuttosto, dove l'hai scovata? Mi stupisce che non cerchi di nascondersi o di nascondere gli occhi scarlatti. Ci sono ancora in giro molti cacciatori e collezionisti”.
“Come ti ho detto, Elanor ha un potere speciale. Così grande da tenerla al sicuro da chiunque voglia farle del male”.
“Grazie al nen della manipolazione?”
“Più o meno… Il suo potere non è proprio inquadrabile. Sa leggere e manipolare le emozioni di chiunque le si avvicini, al punto da riuscire a controllarne anche le azioni”.
Kurapika non rispose, sospeso tra stupore e incredulità
Leorio sospirò e abbassò lo sguardo, ma dopo pochi secondi riprese più vivacemente: “Ci siamo incontrati in università, sai?”

-- Piccola nota d'autore --
Questa fanfiction è immaginata alcuni anni dopo gli eventi di York Shin City, in cui i protagonisti sono andati avanti con le loro normali vite. Ancora non ho visto cosa succede nell'anime in questo lasso di tempo (e vi prego, non fate spoiler), quindi, se ciò che racconto non è compatibile, considerate questa fanfic come uno sviluppo alternativo a partire da quel punto. 
Messo in chiaro questo, vi invito a farmi sapere cosa ne pensate!
Baci stellari

   
 
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