Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Ivy001    26/02/2019    2 recensioni
Qualcosa avvicinerà presto due famiglie tanto diverse tra loro: una dove domina la ricchezza e non si conosce fame, l’altra dove si lotta giorno dopo giorno per un pezzo di pane. Una che vive di segreti in famiglia e l'altra dove si respira amore e affetto smisurato.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Re, Regina
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sophie, a palazzo, attende, trepidante, il ritorno dei parenti.

Vede il cielo aprirsi e il sole tornare a splendere alto in cielo. Ciò la tranquillizza. Questo vuol dire che Elsa ha rimesso le cose al loro posto e che è tornata la pace.

Isabel è invece preoccupata per la sua relazione con Kristoff. La presenza della bambina è diventata ingombrante per lei, tanto da soffocarla nel rapporto coniugale.

Nonostante voglia bene alla piccina, la giovane crede che vivere senza la principessina potrebbe sistemare la sua storia d’amore.

Bisognerebbe allontanarla definitivamente dal padre. E come fare?

Seduta sulla poltrona, inizia a pensare ad un modo per sistemare la faccenda.

“Siediti qui, tesoro” – invita così Sophie a prendere posto. Poi le domanda – “Sei felice adesso? A quanto pare la tempesta si è placata. Presto Idunn sarà qui e anche Elsa”

“Si, e anche papà” – precisa, entusiasta, la piccola.

“Cara, voglio essere sincera perché meriti di sapere la verità. Kristoff ed io siamo in attesa di un bambino”
“Avrò un fratellino?” – esclama, ad occhi spalancati, la bambina.

“Ehm… fratellastro direi” – puntualizza Isabel, volendo così sottolineare la distanza tra la sua futura prole e quella di Anna, rivale in amore.

“E’ una notizia bellissima” – Sophie, raggiante, abbraccia la ragazza e si mostra estremamente felice della notizia.

L’adulta sperava invece di creare gelosie o preferenze che avrebbero turbato la principessina.

Invece non è stato così. Anzi.

“Le cose però non andranno come pensi tu, tesoro”

“Cosa vuoi dire?”

“Noi adesso avremo una nostra famiglia e vogliamo che il piccolo in arrivo non veda troppa gente estranea varcare l’uscio di casa mia e di Kristoff”
“Ma io non sono estranea” – aggiunge l’altra, dispiaciuta da tali parole.

“Kris avrebbe trovato un modo per dirtelo però voglio prepararti a quanto ascolterai”

Gli occhioni blu di Sophie si riempiono di lacrime quando sente fuoriuscire dalla bocca della ragazza alcune affermazioni.

“Lui non vuole averti nella sua vita. Ha preferito me e il bambino a te e alla tua mamma”

Senza aggiungere altro, la bambina scappa via ferita e delusa.

Olaf raggiunge le due proprio allora con in mano delle ciambelle.

“Vi ho portato la merenda…” – afferma canticchiando felice.

Ciò che vede lo spiazza.

“Sophie… dove vai?... cosa succede Isabel? Perché la piccola è corsa via?”
“Non so dirtelo. Sai come sono i bambini, a volte ridono a volte piangono. Bisogna imparare a capirli un po' alla volta” – così dicendo, soddisfatta, afferra un dolce e lo divora in un battibaleno.

Il pupazzo di neve però è pensieroso. Non è da Sophie comportarsi in tale maniera.

“Vado a controllare se è tutto apposto” – si allontana dirigendosi verso la cameretta della piccola, ignorato totalmente da Isa che, preda delle sue voglie, mangia dolci uno dietro l’altro.

Olaf raggiunge subito la stanza della piccina e nota che è chiusa a chiave. I singhiozzi della principessina però parlano da soli.

“Amica mia, stai bene? come mai piangi? Dai, aprimi e lascia che ti aiuti.”

Non riceve risposta.

Decide di agire a modo suo. Usando il suo buffo naso di carota riesce a sbloccare la serratura e a varcare l’uscio.

“Sophie! Cosa ti prende?” – esclama vendendo la piccina a pancia in giù sul letto, piangere a dirotto.

“Voglio la mia mamma” – si dispera lei.

“Oh, tesoro… Anna sarà qui presto. Per ora attendiamo il tuo papà che ti vuole tanto bene”

“NO” – grida in replica la bambina.

“Cosa dici? Non vuoi vedere neanche Kristoff?”

“Lasciami sola, Olaf. Ti prego” – così dicendo lo invita ad andarsene.

E dopo altre domande senza risposta, il pupazzo si vede costretto ad abbandonare la stanza.

Isabel è seduta accanto al camino spento quando l’omino di neve la raggiunge nel salone principale.

“Tutto bene? hai capito cosa ha la bambina?” – chiede, freddamente, fingendo di essere all’oscuro della causa.

“No, purtroppo. È come sua madre…cocciuta…non parla neanche sotto tortura”
“Su questo ti do ragione. È come sua madre” – commenta Isabel per poi pensare tra sé e sé – “Come sua madre… invadente, guastafeste e rompi matrimoni”.

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“Padre eccoci ad Arendelle, finalmente” – esclama Anna, esausta ma felice di essere tornata a casa. ad attenderla c’è sicuramente il suo tesoro più grande, Sophie, che le è mancata immensamente.

“La tempesta che pensavamo si stesse abbattendo su Arendelle non c’è” – pensa ad alta voce Agnarr.

“E quello cosa è?” – domanda la ragazza, ad occhi sgranati indicando un enorme palazzo di ghiaccio, erigersi sulla montagna del Nord.

La stessa espressione di shock colora il viso del re.

“Se fosse stata Elsa?” -  chiede Anna.

“Non penso sia in grado di controllare così bene la magia da realizzare tale creazione” – riflette l’uomo.

“Magari vi sbagliate. Chi ci garantisce che per costruire cose di quella grandezza ci sia bisogno di autocontrollo?” – aggiunge la principessa.

“Per capire chi lo ha creato, bisogna andare di persona lì” – propone il sovrano.

Ha un pensiero fisso nella testa che gli fa sperare che non sia sua figlia ad aver fatto uso di magia, bensì Cristel.

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“Siamo tornati” – esclama Idunn, varcando il portone principale di palazzo.

Viene immediatamente raggiunta da alcune domestiche che l’aiutano a svestirsi e mettersi comoda.

Lo stesso trattamento viene reso ai Bjorgman, i quali si sentono spaesati di fronte a tanti servigi.

Olaf e Isabel li raggiungono e la donna si avvinghia senza esitare al marito.

“Qui tutto bene?” – domanda la regina al pupazzo di neve.

“Ehm… veramente…” – cerca di parlare Olaf.

“Certo! State tranquilla. Sophie è in camera sua. Era esausta, povera piccina” – mente Isa, spiazzando l’omino magico.

“Bene, vi racconteremo quanto abbiamo vissuto sulla montagna del Nord. Però a tavola, davanti ad un buon pasto” – sostiene Idunn, invitando gli ospiti a seguirla.

Confuso e sospettoso, il pupazzo si dilegua, dirigendosi proprio nella stanza della principessina.

“Aprimi, ti prego. La regina e gli altri sono qui. non vorresti vederli?” – chiede. Non riceve risposta, così preoccupato apre di nuovo la porta a modo suo.

“Sophie” – urla, vedendo la finestra aperta e un lungo lenzuolo penzolante.

“È fuggita via! Accidenti! È proprio come sua madre” – agitato, Olaf raggiunge il salone dove tutti sono in attesa del pranzo.

“Olaf! Che fine avevi fatto? Che succede?” – domanda Idunn, confusa.

“Si tratta di Sophie”

“Che è successo a mia figlia” – si allarma Kristoff, alzandosi bruscamente dalla sedia.

“E’ scappata”

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“Come ti senti, tesoro?” – domanda Lisa ad Elsa.

“Strana! Ho sempre vissuto una vita che percepivo come non mia; oggi invece ne ho due totalmente diverse, pronte ad accogliermi e ad accettarmi per quella che sono”

“Dovresti esserne felice. non è da tutti avere due famiglie” – commenta la Brown, accarezzando teneramente il viso della nipote.

“Se non mi piacesse abitare a palazzo? e se invece mi pentissi scegliendo i Bjorgman ai miei veri genitori. Sono confusa e preoccupata per il futuro”

“Non dovresti. Pensa solo che ti amano tutti e che indipendentemente dalla tua scelta, gli altri ci sarebbero sempre e comunque” – aggiunge ancora la sarta.

“A quanto pare avevo un pezzo di sangue accanto e ne ero all’oscuro” – aggiunge la ragazza, riferendosi proprio alla zia.

“Lo so. Non potevo dirtelo, però ho agito sempre per il tuo bene. Siamo state lontane per anni, lo so. L’ho deciso io perché stavo per cedere e raccontare la verità. Invece la strega mi ha chiarito che era una cosa da evitare assolutamente. Però oggi ci siamo ritrovate e ci saremmo sempre l’una per l’altra” – risponde Lisa, emozionata.

“Secondo te, il re come prenderà la notizia? Anzi… arriverà alla verità da solo?”

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Olaf riesce a velocizzarsi prima degli umani e in un battibaleno trova la piccina, incappucciata e pronta ad affrontare da sola la montagna del Nord.

“Non mi seguire” – afferma lei, infastidita.

“Ma dove vuoi andare? è pericoloso lassù. Sei una bambina e non posso lasciarti commettere sbagli enormi come questo”
“Non è un errore. Vado da zia Elsa. Lei mi vuole bene” – spiega Sophie.

“Da Elsa? Cosa dici? Hai lasciato i tuoi nonni e il tuo papà in pena per te”

“Papà non mi vuole” – replica lei.

“Che? Questo non è vero. Lui ti vuole un mondo di bene. Adesso è sulle tue tracce e non si tranquillizzerà fino a quando non ti avrà trovato”

“Bugie” – risponde cocciuta la piccola.

“No! E’ la verità. chi ti ha detto queste stupidaggini sul conto di Kristoff?”

“Isabel” – confessa poi, con gli occhi lucidi.

“Cosa? Isabel?” – Olaf è esterrefatto dalla cattiveria di quella donna.

“Ascolta, lei mente. Lo fa per tenersi stretto suo marito. Però Kristoff ti ama e non ti abbandonerà mai più. Capisci? Adesso seguimi e rincasiamo, prima che diventa buio” – la tira per un braccio.

Però è inutile. Niente e nessuno avrebbe impedito a Sophie, principessina di Arendelle, di raggiungere l’adorata zia e potersi sentire finalmente a casa, tra le braccia di chi tiene davvero a lei.

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“Hai sentito anche tu?” – domanda Lisa alla nipote.

“No, cosa?”

“Qualcuno è entrato nel palazzo” - afferma convinta, ponendosi subito in allerta.

“Sicura? Perché io non ho udito niente” - commenta Elsa.

Passano pochi secondi e al rumore del portone seguono dei mormorii.

“Hai ragione. C’è qualcuno. Andiamo a controllare”

Assieme, mano nella mano, le due donne avanzano verso l’ingresso e lì riconoscono qualcuno.

Elsa è la prima ad identificare le figure.

“Cosa ci fate voi due qui?” – esclama confusa, prima di essere abbracciata e avvolta dalle braccia di un membro della sua famiglia.

   
 
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