Sophie, a
palazzo, attende, trepidante, il ritorno dei parenti.
Vede il
cielo aprirsi e il sole tornare a splendere alto in cielo.
Ciò la
tranquillizza. Questo vuol dire che Elsa ha rimesso le cose al loro
posto e che
è tornata la pace.
Isabel
è
invece preoccupata per la sua relazione con Kristoff. La presenza della
bambina
è diventata ingombrante per lei, tanto da soffocarla nel
rapporto coniugale.
Nonostante
voglia bene alla piccina, la giovane crede che vivere senza la
principessina
potrebbe sistemare la sua storia d’amore.
Bisognerebbe
allontanarla definitivamente dal padre. E come fare?
Seduta
sulla poltrona, inizia a pensare ad un modo per sistemare la faccenda.
“Siediti
qui, tesoro” – invita così Sophie a
prendere posto. Poi le domanda – “Sei
felice adesso? A quanto pare la tempesta si è placata.
Presto Idunn sarà qui e
anche Elsa”
“Si, e
anche papà” – precisa, entusiasta, la
piccola.
“Cara,
voglio essere sincera perché meriti di sapere la
verità. Kristoff ed io siamo
in attesa di un bambino”
“Avrò un fratellino?” –
esclama, ad occhi spalancati, la bambina.
“Ehm…
fratellastro direi” – puntualizza Isabel, volendo
così sottolineare la distanza
tra la sua futura prole e quella di Anna, rivale in amore.
“E’
una
notizia bellissima” – Sophie, raggiante, abbraccia
la ragazza e si mostra
estremamente felice della notizia.
L’adulta
sperava invece di creare gelosie o preferenze che avrebbero turbato la
principessina.
Invece
non è stato così. Anzi.
“Le
cose
però non andranno come pensi tu, tesoro”
“Cosa
vuoi dire?”
“Noi
adesso avremo una nostra famiglia e vogliamo che il piccolo in arrivo
non veda
troppa gente estranea varcare l’uscio di casa mia e di
Kristoff”
“Ma io non sono estranea” – aggiunge
l’altra, dispiaciuta da tali parole.
“Kris
avrebbe trovato un modo per dirtelo però voglio prepararti a
quanto ascolterai”
Gli
occhioni blu di Sophie si riempiono di lacrime quando sente fuoriuscire
dalla
bocca della ragazza alcune affermazioni.
“Lui
non
vuole averti nella sua vita. Ha preferito me e il bambino a te e alla
tua
mamma”
Senza
aggiungere altro, la bambina scappa via ferita e delusa.
Olaf
raggiunge le due proprio allora con in mano delle ciambelle.
“Vi ho
portato la merenda…” – afferma
canticchiando felice.
Ciò
che
vede lo spiazza.
“Sophie…
dove vai?... cosa succede Isabel? Perché la piccola
è corsa via?”
“Non so dirtelo. Sai come sono i bambini, a volte ridono a
volte piangono.
Bisogna imparare a capirli un po' alla volta” –
così dicendo, soddisfatta,
afferra un dolce e lo divora in un battibaleno.
Il
pupazzo di neve però è pensieroso. Non
è da Sophie comportarsi in tale maniera.
“Vado
a
controllare se è tutto apposto” – si
allontana dirigendosi verso la cameretta
della piccola, ignorato totalmente da Isa che, preda delle sue voglie,
mangia
dolci uno dietro l’altro.
Olaf raggiunge
subito la stanza della piccina e nota che è chiusa a chiave.
I singhiozzi della
principessina però parlano da soli.
“Amica
mia, stai bene? come mai piangi? Dai, aprimi e lascia che ti
aiuti.”
Non
riceve risposta.
Decide di
agire a modo suo. Usando il suo buffo naso di carota riesce a sbloccare
la
serratura e a varcare l’uscio.
“Sophie!
Cosa ti prende?” – esclama vendendo la piccina a
pancia in giù sul letto,
piangere a dirotto.
“Voglio
la mia mamma” – si dispera lei.
“Oh,
tesoro… Anna sarà qui presto. Per ora attendiamo
il tuo papà che ti vuole tanto
bene”
“NO”
–
grida in replica la bambina.
“Cosa
dici? Non vuoi vedere neanche Kristoff?”
“Lasciami
sola, Olaf. Ti prego” – così dicendo lo
invita ad andarsene.
E dopo
altre domande senza risposta, il pupazzo si vede costretto ad
abbandonare la
stanza.
Isabel
è
seduta accanto al camino spento quando l’omino di neve la
raggiunge nel salone
principale.
“Tutto
bene? hai capito cosa ha la bambina?” – chiede,
freddamente, fingendo di essere
all’oscuro della causa.
“No,
purtroppo. È come sua
madre…cocciuta…non parla neanche sotto
tortura”
“Su questo ti do ragione. È come sua
madre” – commenta Isabel per poi pensare
tra sé e sé – “Come sua
madre… invadente, guastafeste e rompi matrimoni”.
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“Padre
eccoci ad Arendelle, finalmente” – esclama Anna,
esausta ma felice di essere
tornata a casa. ad attenderla c’è sicuramente il
suo tesoro più grande, Sophie,
che le è mancata immensamente.
“La
tempesta che pensavamo si stesse abbattendo su Arendelle non
c’è” – pensa ad
alta voce Agnarr.
“E
quello
cosa è?” – domanda la ragazza, ad occhi
sgranati indicando un enorme palazzo di
ghiaccio, erigersi sulla montagna del Nord.
La stessa
espressione di shock colora il viso del re.
“Se
fosse
stata Elsa?” - chiede
Anna.
“Non
penso sia in grado di controllare così bene la magia da
realizzare tale
creazione” – riflette l’uomo.
“Magari
vi
sbagliate. Chi ci garantisce che per costruire cose di quella grandezza
ci sia
bisogno di autocontrollo?” – aggiunge la
principessa.
“Per
capire chi lo ha creato, bisogna andare di persona
lì” – propone il sovrano.
Ha un
pensiero fisso nella testa che gli fa sperare che non sia sua figlia ad
aver
fatto uso di magia, bensì Cristel.
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“Siamo
tornati”
– esclama Idunn, varcando il portone principale di palazzo.
Viene
immediatamente
raggiunta da alcune domestiche che l’aiutano a svestirsi e
mettersi comoda.
Lo stesso
trattamento viene reso ai Bjorgman, i quali si sentono spaesati di
fronte a
tanti servigi.
Olaf e
Isabel li raggiungono e la donna si avvinghia senza esitare al marito.
“Qui
tutto bene?” – domanda la regina al pupazzo di neve.
“Ehm…
veramente…” – cerca di parlare Olaf.
“Certo!
State
tranquilla. Sophie è in camera sua. Era esausta, povera
piccina” – mente Isa,
spiazzando l’omino magico.
“Bene,
vi
racconteremo quanto abbiamo vissuto sulla montagna del Nord.
Però a tavola, davanti
ad un buon pasto” – sostiene Idunn, invitando gli
ospiti a seguirla.
Confuso e
sospettoso, il pupazzo si dilegua, dirigendosi proprio nella stanza
della principessina.
“Aprimi,
ti prego. La regina e gli altri sono qui. non vorresti
vederli?” – chiede. Non riceve
risposta, così preoccupato apre di nuovo la porta a modo suo.
“Sophie”
–
urla, vedendo la finestra aperta e un lungo lenzuolo penzolante.
“È
fuggita via! Accidenti! È proprio come sua madre”
– agitato, Olaf raggiunge il
salone dove tutti sono in attesa del pranzo.
“Olaf!
Che fine avevi fatto? Che succede?” – domanda
Idunn, confusa.
“Si
tratta di Sophie”
“Che
è
successo a mia figlia” – si allarma Kristoff,
alzandosi bruscamente dalla
sedia.
“E’
scappata”
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“Come
ti senti, tesoro?” – domanda Lisa ad Elsa.
“Strana!
Ho sempre vissuto una vita che percepivo come non mia; oggi invece ne
ho due
totalmente diverse, pronte ad accogliermi e ad accettarmi per quella
che sono”
“Dovresti
esserne felice. non è da tutti avere due famiglie”
– commenta la Brown, accarezzando
teneramente il viso della nipote.
“Se
non mi piacesse abitare a palazzo? e se invece mi pentissi scegliendo i
Bjorgman ai miei veri genitori. Sono confusa e preoccupata per il
futuro”
“Non
dovresti. Pensa solo che ti amano tutti e che indipendentemente dalla
tua
scelta, gli altri ci sarebbero sempre e comunque” –
aggiunge ancora la sarta.
“A
quanto pare avevo un pezzo di sangue accanto e ne ero
all’oscuro” – aggiunge la
ragazza, riferendosi proprio alla zia.
“Lo
so. Non potevo dirtelo, però ho agito sempre per il tuo
bene. Siamo state
lontane per anni, lo so. L’ho deciso io perché
stavo per cedere e raccontare la
verità. Invece la strega mi ha chiarito che era una cosa da
evitare
assolutamente. Però oggi ci siamo ritrovate e ci saremmo
sempre l’una per l’altra”
– risponde Lisa, emozionata.
“Secondo
te, il re come prenderà la notizia? Anzi…
arriverà alla verità da solo?”
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Olaf riesce a
velocizzarsi prima
degli umani e in un battibaleno trova la piccina, incappucciata e
pronta ad
affrontare da sola la montagna del Nord.
“Non
mi seguire” – afferma lei,
infastidita.
“Ma
dove vuoi andare? è pericoloso
lassù. Sei una bambina e non posso lasciarti commettere
sbagli enormi come questo”
“Non è un errore. Vado da zia Elsa. Lei mi vuole
bene” – spiega Sophie.
“Da
Elsa? Cosa dici? Hai lasciato i
tuoi nonni e il tuo papà in pena per te”
“Papà
non mi vuole” – replica lei.
“Che?
Questo non è vero. Lui ti vuole
un mondo di bene. Adesso è sulle tue tracce e non si
tranquillizzerà fino a
quando non ti avrà trovato”
“Bugie”
– risponde cocciuta la
piccola.
“No!
E’ la verità. chi ti ha detto
queste stupidaggini sul conto di Kristoff?”
“Isabel”
– confessa poi, con gli
occhi lucidi.
“Cosa?
Isabel?” – Olaf è esterrefatto
dalla cattiveria di quella donna.
“Ascolta,
lei mente. Lo fa per
tenersi stretto suo marito. Però Kristoff ti ama e non ti
abbandonerà mai più. Capisci?
Adesso seguimi e rincasiamo, prima che diventa buio”
– la tira per un braccio.
Però
è inutile. Niente e nessuno
avrebbe impedito a Sophie, principessina di Arendelle, di raggiungere
l’adorata
zia e potersi sentire finalmente a casa, tra le braccia di chi tiene
davvero a
lei.
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“Hai
sentito anche tu?” – domanda Lisa alla nipote.
“No,
cosa?”
“Qualcuno
è entrato nel palazzo” - afferma convinta,
ponendosi subito in allerta.
“Sicura?
Perché io non ho udito niente” - commenta Elsa.
Passano
pochi secondi e al rumore del portone seguono dei mormorii.
“Hai
ragione. C’è qualcuno. Andiamo a
controllare”
Assieme,
mano nella mano, le due donne avanzano verso l’ingresso e
lì riconoscono
qualcuno.
Elsa
è la prima ad identificare le figure.
“Cosa
ci fate voi due qui?” – esclama confusa, prima di
essere abbracciata e avvolta
dalle braccia di un membro della sua famiglia.