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Autore: StregaDAutunno    26/02/2019    2 recensioni
"Ti sei unito alla ciurma della Walrus John Silver, siamo pirati, siamo fratelli, e se ce lo permetterai ti prometto che non ti lasceremo combattere da solo, mai più."
1715, ex colonia britannica di Nassau.
John Silver si unisce alla ciurma della Walrus, nave pirata guidata dal misterioso capitano James Flint.
Le parole pronunciate dal medico di bordo Leni Morgan seppur sincere si scontrano con la realtà dei fatti, in una trama fitta di segreti e tradimenti, e risvolti che neppure lei dopo tanti anni a Nassau poteva prevedere.
La salvezza forse risiede in un consiglio che lei stessa ha dato al nuovo arrivato: "Qui contano solo due cose. Rispetto e lealtà. Concedile alle persone giuste e loro le concederanno a te."
Storia ispirata alla serie Black Sails.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Billy Bones, James Flint, John Silver, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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John Silver fin da bambino aveva sempre dimostrato una scaltrezza e un'intelligenza fuori dal comune, e ciò lo aveva tenuto in vita fino ad allora.
Aveva un'ottima capacità di osservazione e di ascolto, e sapeva sfruttare le informazioni che raccoglieva, di solito le riutilizzava per accaparrarsi le simpatie del prossimo, e successivamente la sua fiducia.
Era svelto nell'elaborare un piano, come aveva fatto quando aveva ucciso il vero cuoco della nave del capitano Parrish per impossessarsi della pagina del diario di bordo, aveva capito subito che quel foglio era un'opportunità da sfruttare.
E aveva avuto ragione, quella pagina conduceva a un tesoro.
Passo dopo passo, ragionando in fretta, aveva sempre fatto le mosse giuste, e ora sulla Walrus stava raccogliendo i frutti di quel lavoro.
Piaceva all'equipaggio, perché si dava da fare nelle mansioni ma anche grazie a qualche suo siparietto sui vizi dei suoi compagni e sui pettegolezzi che li riguardavano.
All'inizio si era preso qualche pugno dai diretti interessati, ma poi i pirati avevano iniziato ad aspettare le sue dichiarazioni giornaliere, divertiti.
Certo, alcuni erano ancora diffidenti e non gradivano quelle scenette, ma a John non importava perché aveva ormai una sua cerchia di amici che lo sostenevano.
Quasi tutti a un certo punto si fidavano di lui, era inevitabile, e si confidavano. 
E la ruota delle informazioni continuava a girare, così come quella della sopravvivenza.
In quelle settimane con la ciurma della Walrus aveva ascoltato molte conversazioni da cui si potevano estrapolare molti dettagli, e la cosa divertente per John era che chi gli parlava nemmeno se ne accorgeva.
Come Dufresne, quando gli aveva parlato di Leni Morgan. Gli aveva confidato non solo la sua antipatia per la ragazza, ma anche informazioni sul suo passato. Il contabile di certo non ci aveva fatto caso, ma John le aveva colte e memorizzate.
Dettagli che a John avevano fatto tornare in mente altre conversazioni, meno recenti, frasi raccolte su altre navi e in altri porti.
Quattro anni prima John era a Charles Town, e tutti parlavano di una nave, l'Athena.
Era uno dei vascelli della flotta di Sua Maestà Britannica, e i suoi resti erano stati trovati al largo di Haiti. 
Nessun superstite e nessuna certezza su cosa fosse accaduto.
Una tempesta? Un attacco dei pirati? Le speculazioni si sprecavano.
Sir Edward Allister, ammiraglio della Marina, aveva mandato dispacci in tutte le colonie della Corona offrendo centinaia di sterline a chiunque avesse fornito informazioni attendibili, dato che aveva dei congiunti su quella nave.
John Silver aveva così drizzato le orecchie in cerca di notizie rivendibili. 
"Ma tu sai chi è Edward Allister?" gli aveva chiesto ridendo un marinaio "Non puoi pensare di fotterlo, è famoso, ha ucciso più pirati lui di tutto il resto della flotta inglese!" aveva spiegato a John.
Ma Silver non aveva rinunciato al suo piano, famoso o no, era pur sempre un uomo in cerca di risposte su suoi cari.
L'ammiraglio sperava che qualcuno si fosse salvato, che perlustrando a fondo le coste dei Caraibi sarebbe saltato fuori qualche membro dell'equipaggio, magari ferito, ma vivo e in grado di riferire sull'accaduto.
E in effetti un uomo venne trovato. 
Era un criminale recidivo che era stato arruolato a forza sull'Athena, venne stanato mentre cercava di allontanarsi su una baleniera, ma venne riconosciuto e arrestato. Lo condussero proprio a Charles Town dato che era il porto più vicino e qui, una volta interrogato con un certo vigore, confessò tutto.
I marinai si erano ammutinati al loro brutale capitano, lo avevano ucciso, avevano distrutto la nave ed erano fuggiti.
L'uomo venne condotto a Filadelfia per parlare personalmente con l'ammiraglio Allister, nessuno seppe cosa si fossero detti, ma alla fine di tutto il marinaio venne impiccato per tradimento.
La vicenda venne così archiviata dalla Marina, ma si diceva che l'ammiraglio Allister stesse comunque continuando le sue indagini privatamente, alla ricerca di chissà quali risposte.
"Quel marinaio gli ha confidato qualcosa che Allister ha tenuto per sé." aveva biascicato un avventore di una locanda di Savannah, città a qualche miglia a sud da Charles Town.
John Silver, giunto lì per sfuggire ad alcuni creditori, aveva teso le orecchie a quell'ubriaco: "E cosa gli avrebbe detto?" lo aveva stuzzicato offrendogli un'altra pinta.
"Che la persona che sta cercando è ancora viva." aveva risposto con un singhiozzo acuto "Io lo so."
"Come fai a saperlo?"
"Lo so perché come te ascolto le persone. Faccio il carpentiere sulle navi, e qualche volta gli ufficiali mi chiedono di riparare qualcosa in casa loro. Sono bravo sai." gongolò.
"Ne sono sicuro amico." lo assecondò John "Ed è stato in casa di un ufficiale che hai ascoltato questa storia?"
"Ero in cortile sotto a una finestra aperta." disse ruttando, rise e continuò "Dicevano che se l'ammiraglio avesse trovato sua nipote sarebbe stata una bella gatta da pelare."
"La nipote?"
"Sì, Elaine si chiama. È fuggita e nessuno sa dove sia, ma sentì un po' qua, che viene la parte interessante..." e l'ubriaco gli aveva raccontato una storia che John non avrebbe dimenticato.
 
 
 
Nel 1711 Elaine Allister serviva come secondo medico di bordo sulla Athena, nave di Sua Maestà Britannica.
Sarebbe però stato più giusto chiamarla Mrs. Hopper, dato che sei mesi prima aveva sposato il tenente di vascello Gabriel Hopper.
I due si erano conosciuti durante i loro viaggi sulla nave Athena, dove lui ricopriva il ruolo di giovane ufficiale.
Non si sposavano per amore: a Gabriel serviva una moglie per porre fine alle pressioni della sua famiglia che lo voleva vedere finalmente accasato, e Elaine serviva un marito per riscattare l'eredità dei suoi genitori, tenuta in custodia da suo nonno, l'ammiraglio Edward Allister.
Inoltre Gabriel le avrebbe concesso nuovamente di imbarcarsi con lui come medico di bordo, cosa che suo nonno aveva deciso di impedire nel momento in cui era diventato suo tutore legale, ovvero quando i genitori di Elaine erano morti. 
Suo nonno, da sempre progressista e ben disposto di fronte alle richieste della nipote di farla lavorare sulle navi da guerra, improvvisamente aveva cambiato opinione, e non voleva più intercedere per lei.
Era tempo, le disse, che lei diventasse una signora degna di questo titolo, degna del suo retaggio.
Ed Elaine lo aveva accontentato, in un certo senso.
"Vuoi che mi trovi un marito e diventi una donna rispettabile? Così sia." gli aveva risposto una sera a cena dopo l'ennesima discussione.
Ed era entrato in gioco Gabriel Hopper.
Negli anni il tenente era diventato un caro amico e confidente per Elaine, e accettò di aiutarla.
Fu un marito devoto e gentile, e lei una moglie premurosa e dolce, seppur senza amore il loro matrimonio fu un'unione felice. 
Ma troppo breve.
Quando si imbarcarono di nuovo sulla Athena c'era una novità rispetto ai viaggi precedenti.
Al posto del capitano Jeremy Russell, ancora convalescente a causa di alcune gravi ferite, era stato nominato un uomo dai metodi discutibili ma purtroppo molto stimato nell'ambiente della Marina, il capitano Alfred Berringer.
Erede di una dinastia di ufficiali, lui e il fratello Richard si erano costruiti una carriera militare basata principalmente su due elementi: il nome di famiglia, rispettato e temuto, e il loro fanatismo, che li rendeva inflessibili e quindi risolutivi, dettaglio che piaceva molto sia alla Royal Navy e che alla Royal Marine, di cui i fratelli facevano rispettivamente parte col titolo di capitano di vascello e capitano di fanteria.
La missione affidata alla Athena era la consueta, pattugliare le acque territoriali britanniche nel Nuovo Mondo e affondare ogni nave pirata incontrata.
Il viaggio non fu semplice, Berringer si dimostrò presto un mostro integerrimo e un comandante incapace.
Trattava i marinai con violenza, specialmente coloro che erano stati arruolati con la forza e che spesso mancavano di esperienza nel gestire le proprie mansioni. Non si faceva scrupoli a punire ragazzini maldestri di 12 anni con la stessa efferatezza con cui avrebbe punito un pirata navigato. 
E ciò scateno i primi malumori tra gli ufficiali e l'equipaggio.
Ad inasprire la situazione furono alcuni episodi in cui il capitano prese decisioni avventate e sbagliate mentre inseguivano dei pirati francesi, scelte dettate dall'arroganza, che per poco non costarono caro all'Athena e al suo equipaggio.
Gli ufficiali così decisero di chiedere al capitano di cedere il comando al suo secondo, e il rifiuto di Berringer scatenò una vera e propria battaglia a bordo della nave.
Purtroppo alla fine il capitano ebbe la meglio e mantenne il suo comando, e fece impiccare coloro che dichiarò essere stati dei veri e propri ammutinati, e come tali non meritavano pietà. 
Tra questi c'erano uno dei timonieri, soldati della Royal Marine, diversi marinai semplici, e alcuni ufficiali, tra cui Gabriel Hopper.
Elaine venne risparmiata solo considerata la sua parentela con uno degli ammiragli più valorosi della Marina Britannica, ma venne rimossa dal suo incarico di medico e trascinata nella cabina di Berringer, che poté disporre di lei a suo piacimento in attesa di consegnarla alle autorità una volta attraccati a Filadelfia.
Certo, prima di arrivare il medico di bordo le avrebbe praticato due piccoli fori nel cranio, una nuova rivoluzionaria terapia chirurgica, grazie alla quale sarebbe diventata una bambolina docile e confusa, incapace di raccontare ciò che che era successo sulla Athena. 
Avrebbero giustificato la sua condizione dicendo che era stata ferita in uno scontro, l'avrebbe reso credibile.
Nessuno avrebbe saputo delle inadempienze di Berringer, della sua incapacità, lui avrebbe inventato una storia plausibile ed eroica sull'ammutinamento e nessuno l'avrebbe mai smentita.
La sua reputazione sarebbe stata salva.
Ma Elaine non glielo avrebbe permesso, no, lei sarebbe sfuggita a quel grottesco destino e avrebbe vendicato suo marito e gli uomini valorosi che erano morti con lui.
Berringer aveva ancora dei detrattori a bordo, ed Elaine sfruttò questo malcontento a suo vantaggio, sobillando una nuova rivolta.
I ragazzi e gli uomini che il capitano aveva brutalizzato in quei mesi e che Elaine e suo marito invece avevano protetto e curato si schierarono con lei, e questa volta non ci fu scampo per Berringer e i suoi fedelissimi. 
Mentre la battaglia infuriava Elaine si ritrovò da sola a lottare col suo perverso carceriere, e nonostante la violenza dei suoi pugni ebbe la meglio. Scoprì una forza che non credeva di avere, una rabbia che doveva lasciar scorrere per liberarsene; individuata una bottiglia su uno scaffale gliela ruppe in faccia e con il suo vetro frastagliato colpì Berringer al collo una volta, due, tre, dopodiché lo guardò cadere a terra e soffocare nel suo stesso sangue.
I superstiti, tutti ammutinati, lasciarono la nave al largo di Haiti e la diedero alle fiamme per inscenare un tragico epilogo della spedizione, e raggiunsero la spiaggia deserta con le scialuppe.
Lì ognuno andò per la propria strada, in cerca di fortuna.
 
 
"...Allister sa che è viva e la sta cercando, ma poi che farà?" concluse l'ubriaco "Se la trova dovrà farla impiccare, perché quel marinaio ha raccontato tutto al governatore Ashe, che riferito alla Marina. Una bella gatta da pelare, appunto."
John era d'accordo, brutto affare per l'ammiraglio. 
"Ci sono investigatori che vanno in giro a fare domande, uno spione tempo fa gli ha detto di chiedere agli olandesi, quelli ti fanno viaggiare in incognito se paghi bene...Sai che questi segugi hanno delle copie del suo ritratto? Ti dirò, è un bel bocconcino, giovane, occhi verdi, capelli scuri..." l'ubriaco sputò la birra parlando, e rise "Sarà in qualche bordello a guadagnarsi il pane!"
John lo aveva lasciato alla sua birra e alle sue risate, e aveva riflettuto.
Era un brutto affare anche per lui. 
Cercare e rivendere informazioni su quella ragazza poteva essere un rischio.
Decise che era meglio accantonare quel piano, o lo avrebbe senz'altro condotto in qualche buia prigione, ne era certo.
Ma quella storia così avventurosa gli era rimasta impressa nei ricordi, ed era riaffiorata quando aveva sentito parlare Dufresne.
Leni era stata trovata nella stiva della Walrus guarda caso proprio quattro anni prima, quando i pirati avevano depredato un mercantile di proprietà degli olandesi, quelli che secondo l'ubriacone di Savannah per il giusto prezzo ti lasciano viaggiare in segreto sulla loro nave, e Dufresne aveva aggiunto che forse era ricercata per dei crimini.
Anche Leni si era lasciata scappare qualche dettaglio con John.
Gli aveva detto che discuteva spesso di diplomazia e strategia militare con Flint, e John si era chiesto da dove giungesse tale conoscenza delle materie in questione, ed ora la risposta era evidente.
Leni aveva studiato medicina, cosa che faceva supporre l'appartenenza a una famiglia benestante in grado di pagare degli istitutori, inoltre gli aveva accennato al fatto di aver già navigato prima di salire sulla Walrus.
Mercantili, aveva detto lei, ma la verità era chiaramente un'altra.
Piccole coincidenze che messe insieme formavano una certezza.
Elaine Allister e Leni Morgan erano la stessa persona.
La nipote di un ammiraglio della Marina Britannica era diventata un pirata, vicenda degna di un personaggio da romanzo d'avventura, aveva pensato John Silver.
 
 
Sfruttare le informazioni e gli eventi a proprio vantaggio, ecco in cosa era bravo John Silver.
Era giunto il momento di farlo di nuovo.
Leni lo accolse in ambulatorio con un sorriso gentile.
"Cosa posso fare per te John?" gli chiese.
Lui appoggiò le natiche sul bordo di uno dei tavoli, ricambiò il suo sorriso e le disse, sicuro: "C'è una cosa molto importante di cui vorrei parlarti."
 
 
   
 
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