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Autore: Alyssa1980    27/02/2019    0 recensioni
"Ti amo, Eren"
Dal cielo, un ragazzo dagli iridi verdi e i capelli castani lo guardò, con un sorriso sulle labbra e un pizzico di malinconia negli occhi, e rispose:
"Ti amo anche io, Levi"
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Eren Jaeger, Hanji Zoe, Levi Ackerman
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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C'era silenzio, nella base militare della legione esplorativa. Ma se, per qualche motivo, avreste voluto percorrere i corridoi ormai vuoti, arrivando fino alla zona degli alloggi, avreste sentito dei singhiozzi soffocati.

Entrando nella stanza da cui provenivano, avreste visto un uomo, o meglio l'ombra di colui che era stato. Avreste trovato l'ex-caporale Levi Ackerman, l'uomo più forte dell'umanità, che piangeva silenziosamente rannicchiato nell'angolo più buio della stanza.

Avreste poi sentito dei passi, e avreste visto spuntare una massa di capelli castani e un paio di occhiali che ornavano un viso segnato dalla stanchezza, che stonavano fortemente con il carattere della donna che la provava.

Hanji entrò, portando con sé una candela e una borsa di stoffa contenente due pezzi di pane e formaggio. 

Levi alzò la testa appena, con il volto rigato da lacrime che non si preoccupò di asciugare, e osservò la donna mentre spalancava le finestre per lasciar entrare la luce del tardo pomeriggio. 

Entrambi si sedettero sul letto senza emettere un suono, e Hanji porse al corvino del cibo, che venne però rifiutato. Pronta a rimproverare l'uomo davanti a lei, prese fiato, ma prima che potesse parlare la pagnotta le venne strappata di mano. Con una faccia abbastanza disgustata, Levi cominciò a mangiarla lentamente.

Gli occhi della castana lo guardavano attentamente, registrando l'enorme calo di peso che l'uomo aveva avuto e le occhiaie scure che non miglioravano la situazione. Chiamando a raccolta il suo coraggio, Hanji ruppe il silenzio chiedendo: "Come stai, Levi?"

L'uomo esitò. Rispose con una voce roca, fievole, un tono lontano da quello inflessibile che un tempo lo aveva caratterizzato: "Vuoto." 

Hanji non ribattè, limitandosi a posare con delicatezza una mano sul suo avambraccio. Il corvino non la guardò nemmeno, con lo sguardo fisso nel vuoto, immerso nei ricordi. Ricordi di sofferenza, sangue, morte. Rivide i corpi di Isabel e Farlan, il corpo di Erwin,  e quello di Eren, l'istante esatto in cui aveva capito che non aveva fatto in tempo. L'istante in cui il gigante aveva chiuso la bocca con violenza. L'istante in cui aveva visto gli occhi verdissimi di Eren metterlo a fuoco nell'ultima volta. L'istante in cui la coscienza lo aveva abbandonato, con le iridi fisse verso il cielo.

A quei pensieri, Levi sentì un conato di vomito scuotergli il corpo.Si alzò e corse in bagno, rigettando l'unico cibo che ingeriva dalla scorsa visita di Hanji, una settimana prima. Si appoggiò al muro quando ebbe finito; un calore improvviso lo avvolse, confortandolo mentre lasciava andare le lacrime ancora una volta.

Hanji tentò di consolare l'amico di una vita, disegnando piccoli cerchi sulla sua schiena mentre lo teneva stretto. Erano rimasti solo loro due. Erwin, Mike, Levi e Hanji: avevano affrontato anni e anni di allenamento, condiviso emozioni, offrendosi a vicenda una spalla sempre presente. Tutto sembrava essere svanito, come portato via da un soffio di vento. Mike ed Erwin erano morti, e tutto era cambiato.

Quando alla fine smise di piangere, Levi si addormentò, esausto fisicamente e mentalmente. Hanji lo sollevò piano e lo spostò sul letto; anni di addestramento l'avevano resa forte, e Levi pesava ancora meno di quanto avrebbe dovuto.

Osservando il volto smunto dell'ex-caporale, si ripromise di andarlo a trovare ogni giorno. Poi, quando un giorno sarebbe stato meglio, avrebbero provato insieme a ricostruire una vita per ognuno.

//

3 anni dopo

La risposta alla domanda di Hanji non era cambiata, nemmeno dopo tre anni. 'Vuoto'.

Levi si pulì il volto con un panno umido, cancellando i solchi delle lacrime. Loro, insieme agli incubi non lo avevano abbandonato. Era tornato a dormire due o tre ore a notte. Era tornato, esternamente, uguale al se che precedeva l'incontro con Eren.

Lentamente, aveva restituito uno scopo alla sua vita. Aveva parzialmente superato la morte del ragazzo, trasferendosi all'interno del Wall Sina. La sua mente volò alla relazione con Eren, che nonostante la breve durata gli aveva lasciato conoscere l'amore, e a tutti i momenti che aveva passato col castano. La bocca si stirò in un sorriso triste, e l'uomo sussurrò:

"Ti amo, Eren" 

Dal cielo, un ragazzo dagli iridi verdi e i capelli castani lo guardò, con un sorriso sulle labbra e un pizzico di malinconia negli occhi, e rispose: 

"Ti amo anche io, Levi"

   
 
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