Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: katyjolinar    27/02/2019    11 recensioni
La storia parte dalla battaglia di Liberio, dopo il time gap, ma la stessa battaglia ha svolgimento e esito differenti rispetto al manga.
Il gruppo di Paradis torna a casa, ma qualcosa di strano è successo durante il viaggio di ritorno. ATTENZIONE: POSSIBILI SPOILER PER CHI SEGUE SOLO L'ANIME
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Eren Jaeger, Levi Ackerman, Mikasa Ackerman
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Levi si era riaddormentato, ma Eren non se l'era sentita di rimetterlo nel letto.
Motivo per cui, quando Connie e Sasha tornarono con tutto il necessario, stava ancora camminando per la stanza, stringendo il bambino, che si lamentava debolmente nel sonno.
"Ehi! Abbiamo trovato tutto!" esclamò la ragazza, posando uno dei borsoni sul letto.
"Parla piano, oppure si sveglia!" la ammonì Jean, indicando Eren con il piccolo "Ci tengo alle mie orecchie, e il capitano ha dei polmoni che non hai idea!"
I due fissarono l'amico improvvisato tata, senza sapere cosa fare. Il giovane si avvicinò e controllò il contenuto delle borse, con cautela per non rischiare di svegliare il piccolo che teneva in braccio.
Ne tirò fuori una tutina da neonato di stoffa morbida e un pannolino lavabile, passandoli a Mikasa, poi si rivolse agli amici, avvicinandosi al tavolo.
"Portatemi una bacinella d'acqua e una spugna, va tenuto pulito." chiese, posizionando sul piano sgombro l'asciugamano che Levi teneva in camera per lavarsi e mettendoci sopra, con attenzione, lo stesso, che aprì gli occhietti e lo fissò, con lo sguardo malaticcio e le guance arrossate dalla febbre.
"Ehi, Capitano, ti ricordi chi sono?" sussurrò, cambiando il bendaggio sulla ferita, che sembrava essere meno brutta, dopo ore dall'incidente.
Levi gli afferrò un dito, stringendo forte e facendo un leggero verso, voltando lo sguardo verso Jean quando questo poggiò la bacinella d'acqua accanto a lui.
"Beh? Perché mi guarda?" chiese il biondo, interdetto.
A quel punto, il neonato fece un piccolo sorriso.
Questa reazione spaventò Connie, Sasha e Jean, i quali fecero due passi indietro, andando a ripararsi dietro Eren e Mikasa, che stavano cambiando quello che era stato il loro capo.
"Ch... Che cosa ha... P... Perché so... Sorride? Mi... Mi fa paura!" balbettò Connie, restando al riparo.
Jeagger scosse la testa, sorridendo a sua volta, mentre gli toglieva il pannolino che gli era stato messo dal medico poche ore prima.
"Quindi quando vuoi sai sorridere, eh, capitano?" commentò, senza nascondere una punta di sarcasmo, mettendo il panno sporco nelle mani di Jean, che divenne verde, cercando di trattenere un conato di vomito.
"Perché cazzo lo dai a me?!" urlò, cercando di restituire l'oggetto "Questo coso puzza! E fa tremendamente schifo!"
"Devi andare a buttare il contenuto alla latrina e lavare il pannolino." spiegò l'altro, lavando e cambiando il neonato "I bambini così piccoli ne usano in grandi quantità, per cui vanno lavati in continuazione."
Il biondo non obiettò, uscendo borbottante dalla stanza per eseguire la richiesta.
Quando Levi fu di nuovo pulito, profumato e rivestito, Eren lo prese nuovamente in braccio, posandogli le labbra sulla fronte per sentirgli la febbre.
"È meno caldo di prima." informò gli altri "Proviamo a farlo mangiare... Avete trovato il latte?"
Sasha annuì, estraendo dal borsone una bottiglia di latte di capra e un biberon.
"Abbiamo detto al magazziniere che abbiamo dovuto accogliere un orfano in caserma, che deve stare con noi per motivi di sicurezza." riferì, travasando il liquido "Per fortuna ha dei figli piccoli e ci ha potuto aiutare. Ha anche detto che c'è una fattoria qui vicino che può fornirci il latte che ci serve."
"Avete fatto bene." ammise l'altro, chiudendo il biberon e mettendolo a scaldare vicino al camino "Credo che sia meglio non divulgare la notizia delle attuali condizioni del capitano."
In quel momento tornarono Hanji e Armin, che si erano portati dietro alcuni libri, e Jean rientrò, ancora con l'espressione schifata dipinta in volto.
"Oh, bentornati." li salutò il ragazzo di Trost, aiutandoli con il carico "Avete trovato qualcosa?"
"Ci sono alcuni libri che riportano vecchie storie." spiegò Armin, posando i volumi sulla sedia "Li leggerò appena possibile."
"E voi? Qualcosa di nuovo?" domandò Hanji, guardando uno ad uno i suoi sottoposti.
"La febbre sembra essersi abbassata." rispose Eren, prendendo il biberon riscaldato e provando a darlo a Levi "Lui non è tanto diverso da altri bambini così piccoli e io sto ancora cercando tra i ricordi dei Titani, ma non ho ancora trovato nulla."
Ma la donna non lo stava più ascoltando: la sua attenzione era rivolta al neonato che beveva lentamente il latte in braccio al ragazzo.
"Ma tu guarda... e chi pensava che fossi un frugoletto così carino da piccolo!" commentò "Chissà che strage di cuori avrai fatto!"
"Ehm... Comandante?" la richiamò Armin "Credo che... Forse sarebbe il caso di ridefinire turni di addestramento e missioni in funzione di questa nuova... forma di Levi."
"Sì, hai ragione." ammise l'altra "Una cosa però non cambia: Eren, dovrai continuare a occuparti di Levi, come pena per non aver eseguito gli ordini."
Il giovane non obiettò, prese meglio Levi e, dopo avergli fatto fare il ruttino lo osservò.
Anche se aveva ancora la pelle calda sembrava stare meglio. Era un buon segno, ma di certo non era più in grado di fare il suo lavoro.
Non era più un protettore di Paradis, ora era lui che andava protetto, e lo avrebbero fatto ad ogni costo, perché non era solo il loro capo, era anche un loro amico.

   
 
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