Lui "non puoi! non devi!"
Lei "non puoi e non devi cosa?"
Lui "tu lo sai!"
Lei "tu lo sai cosa?"
Lui "cambiare! devi restare esattamente come sei!"
Lei "perché!?"
Lui "perché è così e basta!"
Lei "perché è così e basta cosa!? Che hai oggi? Hai fatto un brutto sogno!? Ti è rimasta pesante la parmigiana!? Eppure era leggera! guarda che io sono io, quella che si sveglia accanto a te tutte le mattine con i capelli scombinati, il trucco sbavato, che si trascina in cucina a preparare il caffè per entrambi, disordinata come poche, che ti ha ammaccato la macchina...
Lui nel mentre "HAI AMMACCATO LA MACCHINA!!!???"
Lei continuando ...che va sempre di corsa, eccetera, eccetera...vedi come sei!? Senti e pensi, per quanto un uomo possa pensare, solo a quello che ti fa comodo!"
Lui "ma tu hai detto che...
Lei urlandogli sopra "LO SO COSA TI HO DETTO!!!"
Lui sotto la sua voce ...hai ammaccato la macchina!"
Lei "si! te l'ho detto! stavo scherzando! era per vedere se stavi attento e se mi stavi ascoltando, ed invece l'unico pensiero che quell'unico neurone che hai ha contribuito a partorire è stato per la macchina!"
Lui "si! cioè no! ma insomma…è stato un colpo basso! non si gioca coi sentimenti!"
Lei "cazzone!"
Lui le sorrise.
Lei no.
Lui le sorrise ancora.
Lei si girò di spalle; non voleva che vedesse la sua espressione divertita per non dargli soddisfazione, e tornò seria.
Lui respirava piano.
Lei "fammi capire bene, ripetimelo per favore, a cosa ti riferisci di grazia?”
Lui "al fatto che…tu non devi cambiare! io ti voglio esattamente così come sei; la macchina la porterò da un carrozziere, anche loro devono campare, e se non fosse per voi donne..."
Lei rigirandosi di scatto "noi donne guidiamo meglio di voi uomini!"
Lui "non cambiare una virgola, un punto, nulla...ti prego..."
Lei "E dimmi…come sono? perché mai dovrei?"
Lui sospirando "perché le persone cambiano, ed io vorrei che il tempo si fermasse in questo istante..." - prendendo fiato - "...i cambiamenti mi fanno paura, ed ho paura che un giorno ti sveglierai trovandomi mille difetti, e che quei difetti non li sopporterai più, e vorrai altro, altro che io non sono e non potrò essere, e lo andrai a cercare altrove o semplicemente ti capiterà, ed io ti guarderò negli occhi e mi sembrerà di vedere altri occhi e non i tuoi..."
Lei silenziosamente stava facendo sua ogni parola.
Lui "...per questo ti prego...non cambiare...non cambiare modo di guardarmi, di arrabbiarti, di parlarmi, di stringermi, di baciarmi, di fare l'amore, di litigare, di ridere, non cambiare niente!"
Lei lo fissò, gli prese le mani legandole alle sue, le portò vicino la propria bocca, e socchiudendo gli occhi le sfiorò con le labbra...nessuno dei due parlava; il tempo si era fermato.
Lui sussurrando "ti prego non cambiare..."
Lei lo baciò stringendolo a se.
Lui la guardò, era bellissima coi capelli scombinati, il trucco sbavato...
Lei gli sorrise.
Lui le sorrise.
Lei si morse il labbro.
Lui appoggiò la testa sul cuscino.
Lei "vado a preparare il caffè..."