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Autore: StellaViva95    28/02/2019    1 recensioni
Alessia ha 24 anni, studia Ingegneria Gestionale, ed è fan dei Queen da sempre. Stefania, la sua migliore amica, lavora in biblioteca e scopre un modo per viaggiare nel tempo. Così decidono di tornare negli anni 70 e cercare di salvare Freddie Mercury dal suo destino. Ci riusciranno?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Freddie Mercury, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Voce Narrante: Freddie

Drin-drin-drin-drin.
Il campanello mi fa svegliare di soprassalto. La sveglia segna le 10.05. Chi sarà a quest’ora? Non mi ricordo il tempo di dormire così tanto, ma meglio così. Accanto a me Mary non c’è. Ieri sera, quando sono tornato a casa, stava già dormendo e stamattina attaccava a lavorare alle 9. Scendo dal letto e mi trascino lentamente verso la porta. Guardo dallo spioncino e noto soltanto un’enorme chioma di capelli ricci e neri. È Brian.
“Ciao Bri… che ci fai qui? Mi sono dimenticato che avevamo le prove per caso?”, gli chiedo aprendogli la porta e invitandolo ad entrare
“Ciao Fred… No no, non ti sei dimenticato proprio niente… Sono venuto perché ho bisogno di parlare con qualcuno e, visto il solito mutismo di John e la poca sensibilità di Roger, penso che tu sia la persona migliore…”
“Certo Bri… Sai che puoi dirmi tutto… Infondo è questo che fanno i fratelli, giusto?”, lo rassicuro
Lui fa cenno di sì con la testa e mi sorride un po’ tirato.
“Vuoi un caffè? Scusami ma mi sono appena svegliato e non ho ancora fatto colazione…”
“Tranquillo Fred… fai pure… Io prenderò volentieri un tè…”
“Ok…”
Andiamo in cucina, e mentre preparo il caffè e il tè, lo esorto a parlare…
“Allora che c’è Bri? Raccontami cosa ti turba tanto…”
“Sai che tra me e Christine ultimamente le cose non vanno molto bene…”
“… come tra me e Mary, d’altronde…”, gli faccio notare io
“Appunto… ecco io… credo di essere attratto da un’altra persona e non so come comportarmi, né con lei né con Christine…”
“Bri, sono mesi che mi dici che ogni volta è buona per tradirla e adesso cominci a farti i problemi?”, gli chiedo stupito
“Si ma… le ragazze con cui sono stato finora non hanno significato niente… è stato solo sesso!”
“Vorresti dirmi che ti sei innamorato?”
“Innamorato non so… però vorrei provare a frequentarla…”
“E chi è la fortunata? La conosco?”
Brian abbassa gli occhi e poi li rialza subito dopo verso di me.
“Si…”
“E…?”, lo esorto a dirmi il nome
“È Stefania…”
Io rimango un secondo in silenzio e poi inizio a ridere a crepapelle.
“Che c’è di così divertente?”, mi chiede offeso
“No niente, Bri… il fatto è che anche io sono un po’ confuso ultimamente… e ieri sera sono uscito con Alessia”, gli rivelo
“Wow! Mi sa che queste italiane ci hanno proprio rubato il cuore!”
Io lo guardo contrariato e sospiro.
“Che c’è? Non è così?”, mi chiede Brian
“Beh, diciamo che, anche se nemmeno ls tua è una passeggiata di salute, la mia situazione è sicuramente più complicata…”, dico sconsolato
“Ne sei proprio sicuro?”, mi dice lui facendomi l’occhiolino
Faccio cenno di sì con il capo e mi rabbuio. Lui se ne accorge e mi si avvicina, mettendomi una mano sulla spalla.
“Fred, che succede? C’è qualcosa che non so?”
“Pare di si…”, dico in un fil di voce
“Dimmi Fred… Sono qui apposta”
“Qualche mese fa, dopo la solita birra in compagnia tua e degli altri, sono rimasto solo in birreria… un ragazzo mi si è avvicinato e mi ha chiesto se avessi voglia di bere qualcosa insieme a lui… io ho accettato e…”, le parole escono a fatica dalle mie labbra ma mi impongo di continuare…
“Abbiamo scopato…”
Abbasso lo sguardo, temendo che il mio amico non possa capire. Infondo non so bene nemmeno io se sono gay, etero o bisex. So solo che in quel momento volevo farlo e ho seguito il mio istinto. E fino a sabato scorso, quando ho conosciuto Alessia, pensavo fossero gli uomini la soluzione. Brian resta un attimo in silenzio e poi mi abbraccia. È un abbraccio che dura pochi secondi, ma è sufficiente per farmi capire che per lui va tutto bene.
“E Alessia in tutto questo che c’entra?”, mi chiede poi
“Alessia ha ribaltato i miei piani per la seconda volta… credevo di essere gay, anche se non avevo ancora trovato il coraggio di lasciare Mary… ma ora non so più nulla… Ieri ho portato Alessia al parco fuori città a guardare le stelle… Ti giuro, Bri… Non sono mai stato così bene con qualcuno in vita mia… Mi sentivo in paradiso…”
“Fred, secondo me innanzitutto dovresti lasciare Mary… perché mi sembra ovvio che per lei non provi più nulla… poi per il resto devi vedere tu cosa ti senti di fare… se stai bene con Alessia, forse è il caso di conoscerla un po’ meglio… però non fasciarti la testa prima del tempo… vi conoscete appena e non è detto che lei provi quello che provi tu”
“Hai ragione, Bri… ti ringrazio…”
“E di cosa? Ringrazio io te, che senza dire nulla mi hai fatto capire che anche io con Stefania dovrei provarci… Infondo mi sembra che le mie occhiate siano state ricambiate Sabato sera”
“E allora cosa aspetti? Siamo giovani, Bri… non siamo di certo obbligati a sposare la prima ragazza con cui abbiamo una storia seria!”
“Già… comunque mi sa che hai bruciato la guarnizione della moka, Fred!”, mi dice tappandosi il naso
“Oh cazzo!”
Corro verso il fornello e spengo il gas, ma ormai il danno è fatto. Queste ragazze ci stanno già scombussolando il cervello.

Nel pomeriggio io e i ragazzi ci troviamo per provare. La stanza in cui suoniamo si trova nel seminterrato di uno studio di registrazione. Non sarà la fine del mondo, ma il silenzio che c’è ci permette di creare con la giusta tranquillità. Oggi abbiamo arrangiato un brano per me stupendo scritto da John. Si intitola You’re My Best Friend e in questo momento non ci sono parole più azzeccate per descrivere la mia vita. Stamattina ho capito che Brian è un grande amico. Non che gli altri non lo siano, ma lui è stato il primo a cui me la sono sentita di raccontare della mia bisessualità e sono contento di averlo fatto. Mi sono tolto un peso e ho ricevuto un grande appoggio.

“Ooh, you make me live
Whatever this world can give me It’s you, you’re all I see
Ooh, you make me live now honey
Ooh, you make me live

Oh, you’re the best friend I ever had
I’ve been with you such a long time
You’re my sunshine and I want you to know
That my feelings are true
I really love you
Oh, you’re my best friend

Ooh, you make me live

Ooh, I’ve been wandering ‘round
But I still come back to you
In rain or shine
You’ve stood by me girl
I’m happy at home
You’re my best friend

Ooh, you make me live
Whenever this world is cruel to me
I got you to help me forgive
Ooh, you make me live now honey
Ooh, you make me live

You’re the first one
When things turn out bad
You know I’ll never be lonely
You’re my only one
And I love things I really love things that you do
Oh, you’re my best friend

Ooh, you make me live

I’m happy at home
You’re my best friend
Oh, you’re my best friend
Ooh, you make me live
You’re my best friend”


“Ragazzi è una bomba!”, grida Roger
“È stupenda… mi piace un sacco cantarla!”, gli dò ragione io
“Grande Deacky!”, dichiara Brian
“Deacky? E questo nomignolo da dove salta fuori?”, chiede John piuttosto contrariato
“Ma si! Deacky è perfetto! Io sono Bri, Freddie è Fred, Roger è Rog… tu non puoi essere semplicemente John!”
“A me piace…”, dico io
“A me raga fa impazzire! Finalmente anche il nostro John ha un nome figo!”, conclude Roger
“Avete fatto tutto da soli, ma mi adeguo…”, ride John. Ogni tanto lo fa anche lui.
Finiamo di suonare intorno alle 18 e, mentre John aiuta Roger a smontare la batteria (purtroppo condividiamo questa stanza con altre band e dobbiamo liberarla ogni volta), Brian si avvicina a me.
“Fred, hai da fare stasera?”
“Vediamo un po’… devo tornare a casa, sorbirmi i rimproveri di Mary per il fatto che ieri sono uscito per l’ennesima volta senza di lei, litigarci fino allo sfinimento e andare a dormire con i coglioni girati… probabilmente senza cena, dato che ultimamente non cucina nemmeno più per me… compra le fette di carne contate… Ho reso l’idea?”, chiedo sarcastico
“Credo proprio di si…”, ride Brian
“Perché me lo chiedi? Mi vuoi salvare da questa serata di merda?”
“In un certo senso… Pensavo di andare a mangiare un boccone fuori…”
“Magari in un ristorante italiano che si chiama Vesuvio?”, mangio la foglia io
“Vedo che io e te siamo in ottima sintonia in questi giorni, caro Fred!”, mi dice dandomi una pacca sulla spalla
“Io sono in sintonia con tutti voi, mie dolcezze!”, dichiaro ad alta voce
Poi scoppio a ridere, dato che Brian, senza farsi sentire dagli altri, mi dice:”Certo che il tuo lato gay quando viene fuori lo fa mettendo i manifesti!”
“Io le cose o le faccio bene o non le faccio, Bri!”, gli rispondo a bassa voce, dandogli una gomitata all’altezza dello stomaco
“Ragazzi, cosa state confabulando?”, ci raggiunge Roger
“Niente”, rispondiamo all’unisono, ridendo come due disperati
“Voi due non me la raccontate giusta… comunque, stasera mi è saltato un incontro ravvicinato del terzo tipo con una pollastra di nome Jane… che ne dite se usciamo a bere qualcosa? Lo chiederei a John, ma stasera ha il cinema con la sua dolce metà…”
“Noi usciamo a cena!”, dico io
“Cioè, non ho capito… voi uscite a cena e non ci invitate! Vi siete fidanzati e vi inculate a vicenda e non ci avete detto niente o avete un intrallazzo con due tipe?” “Ma quanto sei cretino, Rog! Ovvio che è la seconda!”, risponde Brian, mentre non riesco a fare a meno di ridere
“Prima che Fred collassi, mi volete dire chi sono queste ragazze con cui uscite? Ma che poi cosa avete intenzione di combinare se fate un’uscita a quattro?”
“Non hai capito un cazzo come sempre tu!”, gli faccio io, che finalmente sono riuscito a placare le mie risate.
Poi continuo…
“Io e Bri andiamo a cena al ristorante Vesuvio, quello dove lavorano Alessia e Stefania…”
“Ah, le ragazze italiane!”
“Proprio quelle…”, annuisco io
“Ma ci state provando con loro?”
“Adesso vuoi sapere troppo, Rog… Comunque stasera se vuoi unirti non c’è nessun problema! Tanto loro lavorano… Ci andiamo solo per salutarle e per mangiare del buon cibo italiano…”, gli dice Brian
“Ok… Comunque vi facevo molto più monogami… fate tanto i santarellini ma sotto sotto siete peggio di me!”
“Peggio di te è impossibile, Rog!”, urla John dall’altra parte della stanza
“Simpatici… molto simpatici”, risponde lui guardandoci male
Io e Brian alziamo le mani in segno di resa e usciamo tutti e quattro dallo studio.

Alle 20 siamo fuori dal ristorante. Brian mi precede all’ingresso e una volta dentro con lo sguardo cerchiamo entrambi Alessia e Stefania. Roger, invece, entra per ultimo e già se la ride. Ad un tratto vedo Alessia avvicinarsi a noi.
“Ciao ragazzi… che ci fate qui?”, ci chiede stupita, ma con un sorriso meraviglioso stampato sul viso
“Vorremmo cenare…”, rispondo io timidamente (posso essere davvero timido?)
“In realtà loro due sono qui per salutare te e Stefania, anche se non lo ammetteranno mai…”, ci prende in giro Roger
“Capisco…”, risponde Alessia rossa in viso
“Prego… vi accompagno al tavolo…”, continua poi
Noi la seguiamo fino ad un tavolo situato in fondo al salone. I ragazzi si guardano attorno, uno alla ricerca di Stefania e l’altro di qualsiasi essere umano di sesso femminile che respiri autonomamente. Io, invece, ho occhi solo per Alessia.
“Ecco qua… vi lascio i menù e torno tra dieci minuti… buona serata ragazzi!”, fa per andarsene, ma io la trattengo per un braccio
“Sei stupenda”, le sussurro in un orecchio. Lei per tutta risposta arrossisce ancora, mi stampa un bacio sulla guancia e se ne va. Ok, sono definitivamente partito per la tangente.
Dopo dieci minuti, Alessia torna accompagnata da Stefania.
“Ciao ragazzi”, ci saluta quest’ultima
“Ciao dolcezza…”, risponde dolcemente Brian
“Ciao!”, diciamo insieme io e Roger
“Avete deciso cosa prendere dal menù?”, chiede poi Alessia
“Si… io prendo le lasagne… non le ho mai mangiate, ma mi dicono siano buonissime!”, risponde Roger
“Ottima scelta!”, esclama lei
“Io prendo la pasta al pesto…”, dice Brian
“Io invece la pasta cacio e pepe…”, chiudo io
“Perfetto! Passo subito l’ordinazione in cucina…”
La serata scorre liscia. Il cibo è molto buono e il vino italiano che abbiamo scelto, un Amarone della Valpolicella, è squisito. Non me ne intendo di vino, ma è veramente il top. Anche se mi rendo conto che, avendo 15,5 gradi, è facile ubriacarsi. Quando finiamo di mangiare, Stefania viene al nostro tavolo per portare via i piatti e, quando arriva al suo, Brian le fa una carezza sulla mano. Diventa rossa e timidamente ci chiede:”Volete il dessert?”
“Io sono apposto”, dichiara Roger
“Anche io…”, diciamo all’unisono io e Brian
“Ok…”, fa per andarsene, ma Brian la richiama…
“Stefy… Dopo facciamo due passi?”
“Va bene…”
“Dì alla tua amica che anche io vorrei fare due parole con lei…”, le dico io dolcemente
“Ok…”
Se ne va e noi, dopo aver pagato, usciamo a fumare una sigaretta. Roger torna a casa, sapendo di essere di troppo, e noi dopo venti minuti veniamo raggiunti da Alessia e Stefania. Mi avvicino ad Alessia e la abbraccio.
“Buonasera bellissima… che bello poterti abbracciare finalmente”, le dico a bassa voce
“Ciao Fred…”, mi da un bacio sulla guancia e ricambia l’abbraccio
Neanche il tempo di accorgercene, che Brian e Stefania sono già andati via a braccetto.
“Quei due non me la raccontano giusta…”, mi dice Alessia sorridendo
“Nemmeno noi la raccontiamo giusta…”, le rispondo facendole una carezza sulla guancia
“Che facciamo?”, mi chiede lei un po’ impacciata
“Se ti va ti accompagno a piedi fino al convitto… non è lontano, giusto?”
“No no… sarà un quarto d’ora a piedi…”
“Ok, allora andiamo…”
“Com’è andata oggi? Avete provato?”, mi chiede, mentre ci incamminiamo
“Yess… Abbiamo provato una canzone che si intitola You’re My Best Friend… L’ha scritta John…”
“Sembra bella!”
“Lo è… ma mai quanto te quando arrossisci…”
E così arrossisce di nuovo. È meravigliosa. Non ho mai pensato così intensamente ad una ragazza. Ad un tratto la prendo per mano e continuiamo a camminare così, mano nella mano, senza dire nulla. Dopo venti minuti siamo al convitto. Ma io non vorrei mai lasciarla andare.
“Ci sediamo sulla panchina qua fuori?”, le chiedo
“Ok…”
Quando arriviamo alla panchina, mi siedo per primo e la prendo in braccio. Lei mi guarda negli occhi ancora rossa in viso e io non so cosa fare. Mi abbraccia. Quanto amo i suoi abbracci…
“Cosa mi hai fatto tu?”, le chiedo ad un tratto, quasi come se queste parole siano state nei miei pensieri e siano venute fuori dalla mia bocca per caso.
“Dovrei chiedermi la stessa cosa, Fred…”
Poi è un attimo. Prendo il suo viso tra le mani e avvicino il mio lentamente. Lei sospira e si avvicina a sua volta. Le nostre labbra si toccano e ci baciamo nel modo più dolce possibile. La stringo forte e rimaniamo abbracciati in silenzio.
“Ragazzi! Siete arrivati prima di noi!”, è Brian insieme a Stefania
Noi sciogliamo a malavoglia l’abbraccio e ci alziamo.
“Eh si…”, faccio io
“Io andrei…”, mi dice Alessia un po’ in imbarazzo davanti a Brian
“Si, anche io…”, la segue Stefania a ruota
“Ciao ragazze…”, gli diciamo entrambi
Poi io, rivolto ad Alessia, aggiungo:”Ci sentiamo domani bellissima… dolce notte”
“Notte Fred”
  
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