Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Ivy001    28/02/2019    2 recensioni
Qualcosa avvicinerà presto due famiglie tanto diverse tra loro: una dove domina la ricchezza e non si conosce fame, l’altra dove si lotta giorno dopo giorno per un pezzo di pane. Una che vive di segreti in famiglia e l'altra dove si respira amore e affetto smisurato.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Re, Regina
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Isabel non considera importante la fuga di Sophie, tanto da manifestare il suo disappunto verso quello che crede fortemente sia un capriccio da non assecondare.

“Dovremmo lasciare che torni autonomamente a casa. Vuole solo attirare l’attenzione per ricevere ciò che vuole e che non può avere” – brontola la fanciulla.

Le sue parole vengono presto udite dal marito che, infastidito, risponde – “Ciò che non può avere? A cosa ti riferisci? Immaginavo sapessi il motivo del suo comportamento. Adesso mi racconti ogni cosa”

“Niente. Lei mi ha detto di volere che tu stia con Anna e di lasciare me e il bambino soli a noi stessi. Le ho ribadito che non era possibile e che tu non ami più la sua mamma. Arrabbiata, si è chiusa in camera e da quel momento in poi è accaduto quanto sappiamo” – spiega, mentendo spudoratamente.

“Davvero desidera che io e Anna torniamo insieme?” – domanda Kristoff, colpito da tale pensiero. In fondo lui e sua figlia hanno lo stesso sogno.

“Si, ma tu rimarrai al mio fianco. Giusto? Lo hai promesso”

“Senti Isa, forse sarebbe bene chiarire la situazione” – a quel punto è bene essere sinceri, pensa Bjorgman.

Ovviamente tali parole vengono capite al volo da Isabel. Quello è proprio l’inizio del discorso “lasciamoci, però cresciamo il bambino da amici”.

Perciò mette in scena l’ennesimo teatrino per evitare di essere scaricata dal coniuge.

“Non mi sento molto bene. Mi gira la testa” – finge, aggrappandosi al braccio del consorte.

“Aspetta, siediti qui. Ti prendo dell’acqua” – afferma il giovane, preoccupato.

Dopotutto vuole tutelare la salute di suo figlio.

Le avvicina un bicchiere e ne versa all’interno la bevanda.

“Ti sei ripresa?” -  domanda poi, ansioso di dover toccare l’argomento “fine matrimonio”.

“E’ meglio se rimango a palazzo. Mettermi alle ricerche di Sophie in questo stato può essere pericoloso”

Vederla tesa per la gravidanza, spinge Kris a mettere da parte, per l’ennesima volta, i suoi sentimenti reali. Così evita altre parole e asseconda la richiesta della consorte.

“Certo. Per qualunque cosa, usa il campanello e suonalo più forte che puoi per chiamare a te la servitù.”
“Impari in fretta come si abita a palazzo” – puntualizza Isa, stupita dal comportamento del marito.

“Idunn ha precisato alcune delle loro attitudini e ammetto di averle immediatamente apprese! Non sono di sicuro il nostro pane quotidiano, visto che dobbiamo sgobbare dalla mattina alla sera. Però se per qualche giorno posso sentirmi un re, perché no?!” – spiega lui, sorridendo.

Poi afferra lo zaino e si avvia all’uscita.

“No ti prego, non andartene” – lo supplica la donna, bloccandolo sull’uscio della porta.

“Mia figlia è chissà dove. Devo trovarla. Idunn e i miei genitori, assieme a qualche soldato, mi attendono fuori dai cancelli. Meglio affrettarmi””

“Se dovesse accadere qualcosa al piccolo? Se dovessi sentirmi male mentre sei via?”

“Non accadrà niente. Stai serena. Hai tante di quelle domestiche pronte a darti una mano, vedrai che sarò di ritorno in serata”

L’evidente disinteresse di Bjorgman, irrita Isabel che dà inizio all’ennesimo battibecco, causando perdita di tempo e rallentamento nelle ricerche di Sophie.

“Ecco, vedi come fai? Mi consideri sempre seconda a qualcosa o a qualcuno. Sophie scappa, io mi sento poco bene per via della gravidanza, ma nella tua testa è sempre la piccola ad avere priorità”

“Vuoi ricominciare con queste fandonie? Non mi va di litigare, ti prego. Si tratta di una bambina di quasi sei anni, andata non si sa da quale parte del regno. Presto diventerà buio e i pericoli aumenteranno. Perciò puoi non pensare chissà cosa e ragionare da adulta, da mamma magari! Basta con questi paragoni tra te e lei.”

“Sei tu il colpevole di queste mie insicurezze, Kristoff. Lo so che quando sei con me, pensi esclusivamente ad Anna. Anche nell’intimità ...è sempre stato così” – tuona la fanciulla, esasperata.

“Lo vedi come sei? Adesso cosa c’entra Anna?”
“Lei è la causa delle nostre tensioni. Mi avevi promesso che avresti pensato esclusivamente a me e il bambino. Ora mi ignori. Per questo ho tutte le ragioni del mondo per arrabbiarmi con un marito che mi ha solo usata, che mi ha sposata per cancellare ricordi dolorosi dalla mente. Se non ti sto bene, come mai, anni fa, mi hai voluta in sposa? Anche all’epoca avevo i miei pregi e difetti. Quindi ho ragione a dire che mi hai presa in moglie per dimenticare la principessa”

La discussione continua ancora e ancora.

Lei lo attacca e lui si difende. Kristoff vorrebbe mollarla, però il timore di qualche malore della donna lo angoscia. Avrebbe fatto quanto richiesto dal suo cuore innamorato, a tempo debito.

Fortunatamente è l’arrivo di Samuel a chiudere la litigata.

“Insomma figliolo, sbrigati! Non abbiamo molto tempo” – lo rimprovera per il notevole ritardo.

“Scusa papà. Sono pronto, andiamo pure” – così dicendo, ignora la moglie e fila via.

Isabel, invece, non si è sentita mai così umiliata in vita sua.

Scarica la sua rabbia e tristezza in un lungo e disperato pianto.

I suoi singhiozzi vengono uditi anche dalla servitù che si preoccupa.

Alcune sue ex colleghe, amiche quando prestava servizio a palazzo, la conducono in cucina per distrarla e raccontarle gossip di paese.

Inutili i loro tentativi. La donna ha nella mente un solo pensiero: Kristoff Bjorgman, l’uomo che ama e che non la ricambia e non l’ha mai fatto.

Le ore passano e la futura mamma decide di rincasare, per stare da sola. Ed è nel momento in cui si appresta ad uscire dai cancelli, Isa fa un incontro insolito.

“Vai già via?” – le domanda un giovane dai capelli biondi e gli occhi verdi. Indossa un’uniforme reale e sembra molto preoccupato per la ragazza.

“Cosa vuoi da me, Oscar?”

“Voglio vederti serena. Perché non accetti la situazione? Kristoff non ti amerà mai, non sei stanca di doverlo pregare per ricevere amore?”
“Zitto, non è affare tuo. E poi… come sai questi fatti? Mi spii adesso?”
Oscar Reed è uno dei soldati di palazzo, noto per frequentare spesso le cucine e divertirsi con le domestiche. Un playboy vero e proprio. Peccato che abbia rinunciato alle spasimanti perché innamorato di una donna in particolare.

“Sai bene che non posso fare altrimenti. In fondo me lo devi…”

“Io non ti devo proprio niente. Anzi se non la pianti di seguirmi, lo racconterò a mio marito”

“E lui riderà beato” – commenta, con ilarità, il ragazzo.

“Piantala. Abbiamo dormito insieme una sola volta e non ricadrò nello stesso errore” – riprende a camminare, raggiungendo la piazza in un battibaleno.

Oscar invece non sembra darle pace e continua a seguirla.

“Perché non molli tutto e vieni via con me? Ti darei l’amore che meriti”

Tale affermazione immobilizza Isabel per alcuni istanti.

Lentamente si volta verso Reed e, con disprezzo, dice -  “Non lo voglio questo amore, lo capisci o no?”

“Non eri di questo parere quando, qualche mese fa, hai trascorso un’intera giornata nella mia camera da letto”

“Come ti permetti? Credi che io possa sentirmi minacciata da te? pensi di avere un controllo sulla mia persona soltanto perché ho ceduto ad un momento di disperazione. Ti ricordo che ne hai approfittato, bello mio”

“Già e chissà come ora sei addirittura incinta. Sii sincera, Isabel. Quel figlio non è di Kristoff”

“Cosa? Tu sei pazzo” – replica, turbata, lei.

“No. Io sono realista. Sappi che non mi arrenderò fino a quando non ammetterai la verità. Non puoi permetterti di attaccare tuo marito per un amore che tenta di celare se tu sei stata la prima a tradirlo” – ripete Oscar.

Quelle parole toccano il cuore di Isabel che, arrabbiata e in lacrime, scappa via.

Corre senza sosta, preda dei pensieri che turbano la sua mente.

Il senso di colpa la devasta e l’ansia di essere scoperta la manda in crisi.

Ma è proprio quando si trova davanti la porta della sua umile casa che un forte dolore addominale la costringe a sedersi.

Piegata in due dal dolore, perde i sensi.

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“Cosa ci fate voi due qui? è pericoloso. Siete venuti da soli?” – domanda Elsa, scioccata.

“Zia, io voglio rimanere con te. non mi piace abitare ad Arendelle” – risponde Sophie, avvinghiata alla giovane parente.

“Olaf, hai portato tu Sophie fino alla montagna del Nord?”

“No! Ha fatto tutto da sola. Ho imparato a conoscerla ed è impossibile farle cambiare idea”

“Un po' come Anna!” – commenta ridacchiando Lisa – “E come te, Elsa. Che siete sorelle non ci sono ormai più dubbi”

“Spero che lei riesca ad accettarmi così come sono”

“Lo farà. La conosco troppo bene. Ha sempre sognato una sorella con cui condividere tutto. Adesso il suo desiderio si è realizzato”

Sophie, abbracciata alla parente, si sente finalmente a casa e tra le sue braccia crolla in un lungo sonno ristoratore.

Lisa la avvolge con il cappotto che indossava prima di raggiungere Elsa sulla montagna del Nord. Le accarezza dolcemente il viso e dice – “Lei sarà la chiave della nostra felicità”
“Cosa vuoi dire?” – domanda la giovane.

“La bambina farà in modo che la famiglia si riunisca una volta per tutte”
   
 
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