“Questo
luogo è meraviglioso. Ma chi può averlo
realizzato?” – si domanda Anna,
estasiata dalla bellezza del palazzo.
“Non
vorrei illudermi troppo però…”
– risponde Agnarr.
“Credi
sia zia Cristel, vero?”
“Ci
spero fortemente!” – aggiunge lui, ottimista e
sognatore.
“Abbiamo
un’unica opzione. Saliamo su e vediamo chi abita al suo
interno” – propone la
principessa, afferrando la mano del padre.
Conducono
la lunga scalinata, prestando attenzione a non scivolare sulle lastre
ghiacciate.
L’enorme
portone è spalancato e per loro è facile varcarlo
senza far rumore alcuno.
“Wow”
- esclamano in coro.
All’improvviso
odono dei brusii.
Si
incamminano verso quella direzione, tenendosi l’uno
all’altra.
In
pochi istanti riconoscono quattro figure.
“Quello
è Olaf” – afferma Agnarr.
“E
c’è anche Elsa” – aggiunge
Anna.
“Sbaglio
o c’è anche Sophie?” –
sostiene il re, indicando una bambina tra le braccia
della ragazza magica.
“La
quarta donna, di spalle, chi è?” – si
chiedono i due, confusi.
“Sentite
padre, andiamogli incontro. Voglio riabbracciare mia figlia”
– così dicendo, la
principessa avanza senza sosta, spinta dal desiderio di rivedere
l’amore della
sua vita.
“Voi?
Cosa ci fate qui?” – esclama Elsa, trovandosi
faccia a faccia con la sorella
minore.
Agnarr
si unisce al gruppetto e posa subito gli occhi sulla quarta persona.
“TU?”
– scioccato, il sovrano riconosce Lisa Brown.
Anche
Anna ha la stessa reazione.
Prende
in braccio sua figlia, ancora addormentata, e chiede spiegazioni alla
sarta
circa la sua presenza lì.
“Ehm…
ero venuta a cercare di convincere Elsa a tornare ad
Arendelle” – spiega,
evitando ovviamente i dettagli.
“Perché
non vuoi rincasare? È accaduto qualcosa?”
– domanda il re.
“So
tutto, maestà. O dovrei chiamarvi padre”
– risponde la fanciulla, spiazzando i
due neo arrivati.
Segue
un silenzio imbarazzante che costringe Lisa ad intervenire.
“Sappiamo
della maledizione e Elsa ha accettato il fatto. State tranquilli.
Però quello
che conta è darle il tempo giusto per metabolizzare. Solo
quando si sentirà
pronta, tornerà. Deve decidere del suo futuro. Se rimanere
una Bjorgman o
vivere a palazzo reale”
“Cosa?
Rimanere una Bjorgman? ma… è assurdo! Tu sei mia
sorella. Non posso permetterti
di vivere lontano da noi anche adesso che sei al corrente della
verità” –
replica Anna.
“Lo
faccio per me stessa. Come ho accettato le vostre ragioni, vi prego di
accettare le mie” – prende parola la primogenita.
“Si,
Elsa ha ragione. Diamole il tempo che merita. Sappi che ci saremo
sempre e che
io farò di tutto per farmi perdonare e per darti
ciò che ti ho sottratto per
via di un assurdo sortilegio. Basta con le menzogne, da oggi in poi
inizieremo
una nuova vita” – aggiunge Agnarr, emozionato.
“Ciò
che manca ora per raggiungere la perfezione è ritrovare il
tassello mancante
per la felicità”
“Parlate
di qualcosa in particolare, maestà?” –
chiede la sarta, intuendo che il re si
riferisce proprio a lei.
“Mia
sorella gemella. L’ho cercata invano a Rosetown. So che
è ad Arendelle. Non
commetterò l’errore di anni fa. Non mi
arrenderò al primo ostacolo. Stavolta la
troverò e insieme governeremo Arendelle, come era destino
che accadesse”
L’emozione
per le parole del fratello, toccano Lisa che, senza volerlo, abbassa le
difese
e lascia che l’autocontrollo emotivo si blocchino. Alcuni
fiocchi di neve,
lievi ma numerosi, cominciano a circondarla.
Impossibile
non notarlo ed è questo il segnale definitivo che sta per
chiudere la faccenda
una volta per tutte.
“Lisa…
ma… cos’è quella roba che vi gira
intorno?” – domanda, ad occhi sgranati, Anna.
“Elsa
sei tu a fare questa magia?” – chiede il re.
Le
due donne si guardano e il loro sguardo e silenzio parlano da soli.
“Avete
la stessa magia!” – afferma la principessa,
intuendo ogni cosa.
“Anna,
tesoro…cosa dici? Non è possibile. Solo due
persone in questo regno hanno
ricevuto alla nascita tale potere. Una è certamente Elsa e
l’altra…” – detto
ciò, Agnarr si zittisce.
Un
pensiero parte automatico nella sua mente. Le gambe gli cedono e si
inginocchia
a terra, fissando la Brown.
“Incredibile”
– commenta poi.
“Se
le cose stanno così, questo vuol dire che tu, Lisa,
sei...”
“La
mia gemella” – a finire la frase è
proprio il sovrano.
Ancora
altro silenzio, rotto dalle parole di Olaf, intromessosi nella
conversazione.
“Siete
molti simili. Come avete fatto a non accorgervi di somigliarvi tanto?
In fondo
vi conoscete da anni e anni”
“Già.
Forse perché vedevo ma non guardavo attentamente. Forse
perché per troppi
decenni ho fatto finta che non esistesse per non soffrire
più la sua perdita” –
ipotizza Agnarr, commosso.
Lisa,
o meglio, Cristel si inginocchia all’altezza del fratello e
gli posa una mano
sulla spalla.
“Il
destino ci ha separati e il destino ci ha riuniti. Ti voglio bene,
fratello e
te ne vorrò sempre” – così
dicendo i due si abbracciano, lasciando che
l’emozione e la felicità tornassero a colorare i
loro visi.
Anna
ed Elsa, una di fianco all’altra, si sorridono a vicenda.
È
la maggiore a prendere per mano la minore e a dirle –
“Sono contenta che tu sia
mia sorella”
“Lo
stesso vale per me. Da oggi in poi non ci separerà
più alcun sortilegio”
Ed
ecco che improvvisamente una folata di vento porta con sé la
figura di una
donna incappucciata.
“Chi
sei tu?” – domanda Lisa, ponendosi da scudo, in
difesa dei familiari.
“Vedo
che l’amore esiste ancora nella vostra famiglia. Buono a
sapersi. Sappiate che
il maleficio è sconfitto. Nessuno verrà
più colpito dalla maledizione. Elsa,
Cristel, adesso avrete il calore e l’affetto dei vostri cari.
E Agnarr… non sei
come tuo padre! Hai mostrato un cuore buono e umano. E che dire di
Anna, tu hai
seguito il sentimento più puro e adesso dovresti continuare
a farlo. Basta con
i Ma e i Però. Avete liberato anche me dal rancore che mi
opprimeva. Adesso
posso finalmente considerarmi libera” –
è la strega quella che parla e che in
pochi secondi si dissolve, lasciando i presenti in preda alla gioia.
Esultano,
si abbracciano, gridano di contentezza.
Rimane
solo Anna con un dubbio. Possibile che la strega sapesse la sua storia?
Le ha
dato un consiglio e ora ne è certa…lo
seguirà.
Ama
follemente Kristoff e farà ogni cosa per averlo con
sé.
A
proposito dei Bjorgman…
“Sophie…dove
sei?” – la chiama Idunn.
“Piccola,
siamo i nonni. Torna a casa” – urla Samuel.
Sono
ore che cercano la bambina. Spaventati ed esausti, decidono di sfidare
di nuovo
la montagna del Nord, convinti che la principessina possa essere andata
a
trovare la zia.
Fortuna
vuole che sia proprio nel tragitto verso il palazzo di ghiaccio che
Idunn,
Clarissa, Samuel e Kristoff incrociano un gruppetto familiare.
“Anna”
– esclama il giovane Bjorgman, correndo direttamente verso di
lei.
Senza
volerlo i due si stringono forte. Sophie è tra le braccia
della mamma.
“Sei
tornata” – afferma, sorridente, lui.
“Si,
non me ne vado più. Sappilo” – risponde
lei.
L’accaduto
di poco prima viene rivelato durante il percorso di rientro al castello.
Anna
e Kristoff sono qualche metro indietro, mentre gli adulti chiacchierano
beati.
Lui
le tiene la mano, mentre Sophie è avvinghiata alla schiena
del nonno Samuel.
“Mi
sei mancata da morire” – le confida il ragazzo.
“Anche
tu. Come la mettiamo con Isabel?”
“Metterò
in chiaro ogni cosa. Non la amo”
“Ma
aspetta un bambino da te, non puoi abbandonarla
così”
“Mi
prenderò cura di mio figlio, però non sogno un
futuro al suo fianco. Voglio
soltanto te” – approfittando del momento intimo la
tira a sé e le dà un bacio
di quelli da mozzare il fiato. Il primo scambiato dopo ben sei anni dal
loro
primo incontro.