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Autore: FoxFire    01/03/2019    0 recensioni
Cinque ragazzi, tutti con una loro storia, e con la stessa voglia di ricominciare a vivere.
Faranno un percorso, dove incontreranno molti amici, ma altrettanti nemici.
Tante amicizie si distruggeranno ed altre si rafforzeranno.
Una storia di odio e amore, cazzotti e lacrime, tradimento e passione.
Ma con la premessa che... Sopra Le Nuvole, (c'è sempre) Il Sole.
- Dalla storia:
'' Cos'hai li? ''
'' Questo? '' dice lei indicando la macchia nera che si intravedeva dai pantaloni a vita bassa
'' E' solo un tatuaggio. '' continua spostando i pantaloni un po' più giù scoprendo la scritta.
'' Sopra le nuvole, il sole ... Figo, mi piace! ''
'' Ce l'ha anche Nichi, è tipo il mantra della nostra vita. ''
Mentre si guardavano negli occhi, lui le fece un sorriso di quelli che scioglierebbero anche il Polo Nord.
Appoggiò la testa sopra la pancia di lei e rimasero sdraiati a guardare il mare.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Late summer night


22/09/2016

Sera - Pre ballo

Nichi’s Pov.
 
Eravamo tutti pronti sull’uscio della porta di casa ad aspettare che Liam venisse a prendere Giuly. Credo che, invece, Zayn e Fede si dovessero trovare direttamente a scuola. Le due erano agitatissime: Giuly continuava a mangiarsi le unghie correndo per casa, ecco perché avevamo deciso di aspettare l’arrivo di Liam per uscire… doveva calmarsi, era solo un ballo, non poteva anche in questa occasione comportarsi da pazza isterica. Già era imprevedibile normalmente, figuriamoci quando è così agitata, ecco perché decidemmo di stare col lei cercando, inutilmente, di tranquillizzarla. Fede invece continuava a camminare nervosa avanti e indietro per il salotto, facendo venire il mal di testa a chiunque la guardasse. Le sue scarpe erano qualcosa di favoloso, le donavano tantissimo, nonostante credessi che con il color ocra non fossero il miglior abbinamento.
Finalmente suonò il campanello, Giuly sbiancò subito respirando fortissimo, sembrava fuori di testa. Chiara andò ad aprire la porta ed un bellissimo e sgargiante Liam in smoking spuntò sorridendo. Appena i due misero piede fuori casa per andare al ballo e accostarono la porta alle spalle, scoppiò da parte di tutti noi rimasti in casa una risata assordante, ma nessuno sentì quella di Fede che, stranamente, era lì zitta e impassibile.
Per rassicurarla Gio le poggiò un braccio dietro la spalla:
<< Adesso preoccupiamoci di quest’altra principessa >>
Lei appoggiò la testa sul suo petto e disse:
<< Io sto a casa >>
Così intervenne Chiara, che con grande femminilità e buon’educazione rispose
<< COL CAZZO! >> prendendola a braccetto e trascinandola fuori casa.
<< INFATTI! Mi hai obbligato a prendere questo vestito da Cenerentola e il minimo è che tu soffra insieme a me >> mi aggiunsi io, prendendola in giro amichevolmente.
Uscimmo infine tutti e Gio chiuse la porta a chiave.
“Al massimo sono io quella che deve rimanere a casa” pensai tra me e me, in modo che nessuno potesse sentirmi, con un sorriso amaro in faccia.
Il ballo si teneva a scuola, nella parte esterna dove c’erano i campi da pallavolo a da calcio, in cui momentaneamente gli attrezzi come le reti e le porte furono rimosse per lasciare spazio a noi giovani.
Arrivammo davanti al cancello dell’istituto, e, con un po’ di terrore nel corpo, varcai l’ingresso. Il giardino era stato addobbato per ospitare tutti: in un enorme gazebo era stato montato sui due campi, all’interno si trovava la band ed il banco con gli analcolici, oltre a un sacco di sedie sparse qua e là allora, luci stroboscopiche ed altre colorate, per finire l’opera con una strobo sfera nel centro del soffitto del gazebo. Non poteva di certo mancare una parte artistica in una scuola come la nostra, ecco perché in tutte le pareti erano appesi disegni e dipinti dei ragazzi del corso di arte, pensai fosse davvero una bella idea.
Ci avvicinammo subito al banco analcolici per prendere qualcosa ed iniziare finalmente la serata, ma Fede fu fermata da qualcuno che le mise le mani sugli occhi:
<< Chi è? >>
<< Rob >> rispose Fede ridendo
<< Sbagliato >>
Ed ecco che il bellissimo ZaynsonofigoMalik le scoprì gli occhi sorridendo in tutto il suo fascino, erano così… strani, insieme.
Lui indossava un completo quasi azzurro, così perfetto per il suo corpo asciutto e tonico. La sua carnagione scura stava benissimo con quella tonalità di azzurro ed il tutto era coordinato dati i capelli spettinati con cui, alzati senza il solito ciuffo chilometrico, dava l’impressione del perfetto Principe Azzurro.
Fede invece era l’opposto; con quel vestito beige ed i tacchi opposti e scuri trasmetteva potenza.
Il vestito spiccava sugli altri: molti erano blu elettrico, altri rosa, la maggior parte bordeaux, ma a quanto pare era l’unica con un vestito così.
<< Sei venuta alla fine >>
<< Non potevo darti un due di picche >> disse lei facendogli l’occhiolino, prima di disperdersi mano per mano col suo cavaliere e salutandoci per augurarci una buona serata. Era giusto così, doveva stare con lui, come Liam doveva stare con Giuly da solo, anche se lei ero sicura preferisse starci intorno per non creare casini e sentirsi al sicuro.
Guardai Chiara e con un cenno di testa e uno sguardo a sinistra, le feci capire che dovevamo lasciare Giuly e Liam da soli, era il momento che la ragazza prendesse coraggio e iniziasse a crescere, in modo positivo intendo.
<< Liam, perché non porti Giuly a vedere i dipinti appesi? Magari ce n’è uno suo >> disse Chiara facendo un gesto con le mani a Liam per fargli capire che volevamo aiutarlo, lui capì al volo e infatti prima che Giuly potesse rispondere disse:
<< Bellissima idea, adiamo Giuly, sono sicuro che un tuo disegno ci sarà, hai molto talento >> incamminandosi verso i quadri e mimando col labiale un “Grazie” a Chiara.
Giuly si girò guardandoci impaurita mentre Liam la trascinava per mano, noi la salutammo facendo una linguaccia e lei ricambiò alzano gli occhi al cielo, sicuramente a casa le avremmo sentite su.
Guardando quanto fossero carini mi ritrovai senza volere, o meglio volendo, (dipende dai punti di vista), a cercare con lo sguardo Niall, ma di lui non c’era ancora nessuna traccia.
Ci incamminammo tutti in mezzo alla pista ed iniziammo a ballare le canzoni ritmate in sottofondo. Voltai nuovamente lo sguardo in giro e vidi molte coppiette che ballavano e solo pochissimi gruppi come il nostro.
Ad un tratto riconobbi la testolina bionda di Nicholas, il ragazzo della discoteca; ballava con una ragazza molto carina, magra e con lunghissimi capelli rossi. Non rimasi assolutamente dispiaciuta, anzi, spontaneamente gli sorrisi felice per lui. Quando si accorse di me mi salutò con la mano, ricambiai il saluto e gli feci sincera un pollice in su riferito alla bellissima ragazza che era riuscito a conquistare, lui avvampò facendo diventare tutte le guance rosse, mi misi a ridere e decisi di lasciarlo in pace e fargli godere la serata.
Continuai a ballare con Chiara e Gio, dato che alla fine al ballo ero andata con loro non avendo l’accompagnatore, e dopo qualche canzone sentii i miei piedi urlare dal dolore, così andai nuovamente al tavolo delle bevande cercando una sedia libera.

***
Ballo
 
Giuly’s Pov.
 
Uscimmo di casa io e Liam: ero un fascio di nervi. Poi lui era così bello con quel completo scuro quasi grigio. I capelli cortissimi mettevano in risalto i suoi occhioni color nocciola. E quel sorriso, oh quel sorriso non credo che possa essere descritto con le parole di un dizionario, ma in quanto artista coi colori lo definirei così:
Giallo, giallo perché era luminoso come il sole;
Rosso, rosso perché trasudava sensualità maschile;
Arancione, arancione perché è il colore delle cose naturali più belle, come le tigri o il tramonto.
Stavo ancora pensando tra me e me quando:
<< Hey >> sentii Liam che mi portava via dai miei pensieri. Mi girai e sorrisi
<< Sei bellissima >> mi confessò sincero
<< Ma quindi ti piace questa graduazione di rosa? Perché non sapevo se era meglio rosa salmone o se preferivi un rosa shocking… >>
Mi mise un dito sulle labbra e subito mi zittii diventando di un potente rosso fuoco in ogni parte del corpo. Possibile che fossi così cretina da non rispondere un semplice “grazie”?
Lui se ne accorse e sorrise staccando il dito dalle mie labbra.
Continuammo a camminare, mi sentivo ancora un po’ traballante, ma non tanto quanto poco dopo, che sentii un lieve sfiorare di mani sulla mia pelle, allora li si che stavo direttamente cadendo a terra, fortunatamente, col pensiero.
Le sue dita sfioravano volutamente le mie, toccando la mia mano sempre di più finché, visto che non sentì alcuna resistenza da parte mia, la strinse alla sua.
Era calda e soffice ed era così grande che quasi nascondeva la mia. Ero veramente cotta di lui e poteva immaginarlo bene. Questo peggiorava ancora le cose. Ma non potevo chiedere altro in quel momento, se non volere di più, volevo stargli il più vicina possibile, abbracciarlo, e magari, perché no, baciarlo. Per sempre. Anche se, col mio carattere, era un sogno ben lontano dalla realtà.
Arrivati a scuola subito prendemmo da bere, ma fui delusa quando scoprii che non c’era traccia di alcool da nessuna parte che mi avrebbe fatto molto comodo in quel momento. Con una scusa i miei amici cercarono di far allontanare me e Liam da soli, e riuscendoci, li maledissi il più possibile, ne avrei sicuramente combinata una delle mie e non ci sarebbe stato nessuno a sostenermi. Ma so perché lo avevano fatto, infatti in fondo non li biasimai. Arrivammo finalmente ai quadri che sembravano lontano chilometri e chilometri dai miei amici, quando alla fine lo spazio che ci distanziava erano sì e no 10 metri. Fui onorata notando addirittura 4 miei disegni appesi, tutti gioiosi e pieni di colore.
<< Complimenti Giuly, come li descriveresti? >> chiese Liam curioso con lo sguardo attento mentre scrutava i miei dipinti
<< Oh, questi li ho fatti in un batter d’occhio, guarda! Il primo è un cerchio semplicissimo, questi ghirigori attorno tutti diversi rappresentano le diverse fasi della vita, infatti, è un cerchio della vita tutto colorato, volevo trasmettere speranza. Questo è un semplice Yin e Yang con colori complementari rosso e verde, volendo rappresentare al posto del bene e del male la speranza e l’amore, concentrandomi solo sulle cose belle e volendo lasciare un pensiero positivo e collegare la speranza di cercare sempre un amore folle e infinito, credo sia un po’ il sogno del cassetto di tutti. E poi guarda questo: è una casa nera ed una pioggia formata dai colori del tramonto, un contrasto molto grande, all’apparenza cupo e triste, ma volevo mandare il significato di essere forti e combattere contro i nostri demoni perché c’è sempre una seconda scelta per brillare >> raccontai tutta d’un fiato senza rendermene conto
<< Wow Giuly, è il discorso più lungo che io ti abbia sentito fare da quando ti conosco, quando parli dell’arte non sei poi così timida >> ed io avvampai
<< Beh, l’arte fa parte di me ed è la parte più esuberante e estroversa che io abbia, tramite l’arte riesco a raccontarmi per questo non mi è difficile spiegarla senza impallarmi >>
<< E questo? Il quarto? Non me lo spieghi? Sono veramente tutti interessanti ma questo mi sembra tanto diverso >> a questa domanda spalancai gli occhi volendomi trovare da tutt’altra parte piuttosto che davanti a quel dannato disegno
<< Cosa sono? Alieni? >>
<< Ehm… una specie >>
<< Perché proprio 10? >>
<< Vedi, mi imbarazza molto dirlo… Questi sono mostriciattoli ed ognuno di loro rappresenta il mio gruppo ed il tuo, che ormai sta diventando sempre di più “nostro” in quanto più unito. Ognuno ha un colore diverso e rispecchia le nostre personalità. Sono mostriciattoli perché in fondo tutte le persone hanno qualcosa di non umano, come qualche pensiero o hobby fuori dal comune. Vedi, tutti i disegni sono collegati: il cerchio della vita fa parte della mia crescita fino ad oggi, lo Yin e Yang di speranza e amore è il mio sogno nel cassetto, la casa nera sono io che devo cercare di togliermi quel colore timido e impacciato e dare sfogo al mio vero io interiore con tutti non solo con i miei amici, ecco perché accanto ci siete anche voi; voi mi state aiutando, sto riuscendo ad aprirmi e posso essere me stessa. Voi siete i primi veri amici che ho oltre ai miei. Ho sempre avuto solo loro 4 >>
<< Sei veramente un’artista sorprendente Giuly, hai tanta fantasia e io so benissimo che sei una ragazza d’oro nonostante la casa nera che ti porti come scudo >> disse dandomi un bacio sulla guancia al quale arrossii
<< E dimmi, io sono questo? >> chiese indicandomi un mostriciattolo alto e viola
<< Beh, sì, è il tuo colore preferito >> spiegai ridendo.
Dopo qualche altro scambio di battute lo trascinai ed entrammo in pista a ballare, iniziavo già a sentirmi più sicura di me.
Anche Liam sembrò capire il mio cambiamento, perché iniziammo a parlare ancora e a ridere, e per una volta accanto a lui non sembravo una terribile idiota.
 
***

Ballo

Fede’s Pov.
 
Non vedevo niente ma sentivo una risata familiare che mi soffiò sul collo portandomi inevitabili brividi.
<< Chi è? >> mi chiese una voce camuffata
<< Rob >>
<< Sbagliato >> disse la persona togliendomi le mani dagli occhi e facendosi finalmente vedere.
Così bello da togliere il fiato, riuscii a malapena a chiudere la bocca.
Le gambe sode e magre, la giacca gli cadeva in modo perfetto sopra le spalle, quel sorriso dolce che faceva brillare il resto del viso, ma appena girai lo sguardo altrove sentii lo stomaco risalirmi in gola di botto.
Harry scese dalla macchina e io non potevo fare altro che sentirmi inadeguata a vedere tanta bellezza. Sembrava un angelo, rimasi sconvolta da quanto era perfetto, così spensierato. I capelli ricci lasciati a loro stessi che lo facevano sembrare un modello di chissà quale rivista erotica famosa.
Le spalle così diverse da quelle di Zayn, strette, quelle di Harry erano molto muscolose e chiuse in una giacca nera. Sentivo il bisogno di lanciarmi dentro le sue braccia, nascondermi dal mondo e vivere lì, cullata dal suo profumo che ho sentito per pochissimi istanti la prima volta che ci siamo visti, eppure sembravano fottutamente indispensabili per farmi andare avanti a vivere.
Se ora come ora mi mettessi a correre tra le sue braccia la gente mi prenderebbe per pazza; mi sarei tolta le scarpe: amavo il fatto che essendo una nana gli sarei arrivata al livello del cuore e lo avrei guardato da sotto concentrandomi sulla sua mascella squadrata, le ciglia lunghe e le fossette da bambino. E pensare che quel ragazzo mi aveva regalato il vestito che indossavo per andare al ballo con un altro mi faceva stare male.
Zayn mi mise un braccio sulla spalla riportandomi alla realtà e ci incamminammo dentro il giardino, ma feci il grande errore di guardare dietro e sentire un dolore all’altezza del petto mentre vedevo che dall’auto di Harry stava uscendo una delle ragazze più belle che io avessi mai visto.
Mi voltai verso Zayn e iniziai a parlare di cose banali, fino a quando non mi chiese del vestito. Avrei dovuto dirgli di Harry, pensavo lo sapesse, però ero convinta che se glielo avessi detto avrebbe perso di valore, quindi decisi di rimanere sul vago:
<< Un regalo >>
Mi guardò torvo ma poi lasciò cadere l’argomento.
Iniziammo a ballare come la sera prima in discoteca, con la differenza che questa volta mi stavo divertendo.
Il dj decise di passare la prima serata con canzoni ritmate e io mi misi a cantarle a squarciagola insieme a Zayn, convinti del fatto che tanto col volume delle casse nessuno sarebbe riuscito a sentirci.
Eravamo vicinissimi, riuscivo a sentire il suo profumo e quel retrogusto di fumo che mi sapeva di proibito, mi sorrise e ricambiai, ma in quel momento una voce mi fece girare:
<< Ragazzi e ragazze buona serata! Spero che vi stiate divertendo, ma adesso vogliamo fare un piccolo gioco tradizionale: dunque dopo il countdown le ragazze dovranno ballare la prossima canzone con la prima persona che toccherà loro il braccio senza potersi rifiutare! Ah, mi raccomando, vietato il vostro accompagnatore! Dovrà essere qualcun altro. >> spiegò la capa della serata: la pazza professoressa di filosofia con la sua voce da oca. Che cosa stupida, non che mi importasse di avere qualcuno bello, ma con Zayn stavo bene, e poi figuriamoci, sarei restata sola, cioè chi mai avrebbe voluto ballare con me: quella strana, quella nuova e quella italiana vista male da tutti. Mettendola così, lì a scuola c’erano un sacco di pregiudizi, ed io e i miei amici ancora non ci eravamo abituati al 100%. Solo qualche giorno prima, passando per la mensa, qualcuno mi urlò:
<< PIZZAAA >> non potei fare a meno di rispondere:
<< VEDI CHE IN ITALIA C’È PURE LA MAFIA, IO STAREI ATTENTA AD APRIRE LA BOCCA >> intanto si sentì Nichi che fece una figura di merda urlando:
<< Dove dove?! la voglio anch’io! Non l’ho vista prima! >>
<< Nichi ci stanno prendendo in giro >> le fece notare Chiara
<< Ah. Ci provino un'altra volta che gli arriva una scarpa in bocca. Non si scherza con la pizza! >> urlò abbastanza forte per essere volutamente sentita.
Eppure, mentre ripensavo a tutto ciò, sentii una mano sulla spalla. Credevo di avere urtato per sbaglio qualcuno, ma quando vidi le sue fossette non potei fare a meno di sorridere.
<< Credo che tu abbia sbagliato persona >>
<< Sei più alta con queste scarpe >>
<< Almeno non mi darai della nana >>
<< Devi ballare con me >>
<< Non so ballare i lenti… >>
<< Vorrà dire che ti insegno adesso >>
Disse tirandomi verso di lui, appena mi poggiò le mani sulla schiena rimasi senza fiato da quella vicinanza, ma cercai di non farglielo notare.
<< Grazie per il vestito e le scarpe, ti saranno costate una fortuna >> ringraziai cercando di smorzare l’attenzione dal mio pessimo modo di ballare.
<< Te lo dovevo, e poi chi mi avrebbe pulito la casetta di legno sennò? >> disse ridendo, così sforzai un sorriso striminzito, che a quanto pare non era uscito benissimo dato che mi disse:
<< Sei bellissima >>
Il suo tono smorzò il mio respiro, ma poi scoppiai a ridere: la risata che mi partì dalla gola sembrava poco più che un rantolo.
<< Che c’è? Cosa ho detto? >> chiese sembrando non capire la mia reazione.
Feci cenno con la testa verso la ragazza che ballava vicino a noi con (stavolta il vero) Rob, giocatore di basket del mio corso di matematica, popolare in tutta la scuola e con centinaia di ragazze ai piedi… beh si era figo eh, non le biasimavo affatto.
Continuai a fissare la ragazza per qualche secondo e subito dopo la mia autostima crollava da quello che in quel momento poteva essere uno 0 a un -100.
Guardarla con quelle gambe magre, il vestito viola attillato e brillantinato da vera reginetta del ballo, i capelli biondi che cadevano lisci sulle spalle così gracili, era talmente tanto alta che anche senza tacchi sarebbe arrivata minimo al naso di Harry, mentre io non gli arrivavo nemmeno alla spalla.
Quest’ultimo sembrava capire i miei pensieri, così domandò:
<< Sei gelosa di Taylor? >> lo squadrai con gli occhi torvi mentre lui rideva, così feci una smorfia ironica avvicinando la testa nell’incavo del suo collo e mi nascosi tra i suoi capelli.
<< La bellezza è negli occhi di chi guarda >> mi soffiò vicino all’orecchio, e proprio in quel momento, la canzone finì.
Aprii la bocca per dire qualcosa ma si staccò e una mano da dietro mi fece voltare, Zayn.
<< Te la lascio >> disse Harry perdendosi poi in mezzo alla folla.
 
***

Ballo

Chiara’s Pov.
 
Sentivo le gambe cedermi, così informai Gio della mia stanchezza e decisi di avvicinarmi al bagno per rinfrescarmi lasciandolo al bancone a prendere da bere. Entrai nell’istituto per cercare il bagno quando sentii un rumore assordante provenire dall’aula di matematica. Mi avvicinai cauta alla porta di vetro e cercai di capire quale fosse stata la causa di quel frastuono, vidi un movimento e a quel punto decisi di aprire la porta e guardare dentro.
Avevo aperto solo uno spiraglio quando sentii un altro rumore ed a quel punto la spalancai del tutto.
La scena era a dir poco inverosimile: Louis seduto per terra con in mano un cacciavite che guardava una sedia ribaltata con un’espressione assorta. Non riuscii a non ridere e lui si girò preoccupato verso di me, ma quando capì che ero io la sua espressione si calmò visibilmente.
<< Che stai facendo? >> chiesi curiosa togliendomi i trampoli dai piedi.
<< Chiudi la porta e te lo spiego >> rispose felice e sorridente, come un bambino.
Chiusi la porta e poggiai le scarpe sul primo banco.
<< Allora? >> ero proprio curiosa di saperne di più
<< Sto organizzando uno scherzo, devo svitare la sedia in modo tale che non si distrugga fino a quando qualcuno non si sieda >>
<< Dovresti fare meno rumore se non vuoi essere scoperto >>
<< Allora fallo te signorina-so-tutto-io >> disse ridendo e lanciandomi il cacciavite.
Mi misi in ginocchio e osservai la sedia trovando subito la vite giusta e indicandogliela.
Ecco a cosa serviva avere un fratello più grande a cui piaceva fare scherzi idioti insieme alla sorellina più piccola.
Vide la vite e subito si mise all’opera prendendomi il cacciavite dalle mani.
In pochi secondi lo scherzo era pronto per la mattina successiva.
<< Sicura che regge? >>
<< Certo, guarda che stai parlando con la maga degli scherzi, tanto domani siamo insieme a matematica e vedremo chi aveva ragione >> risposi con aria soddisfatta e rimettendomi le scarpe.
Mi diede la mano per aiutarmi a recuperare l’equilibrio, gli sorrisi e insieme uscimmo dall’edificio cercando di fare il meno rumore possibile.
Raggiungemmo Gio, che ci fece un cenno con la testa volto a guardare Niall e Barbara che parlavano davanti ad un albero, alla base c’era una panchina di legno.
Macché parlare, quello era tutto tranne che parlare. Lei sembrava fuori di sé, continuava a gesticolare, eravamo abbastanza lontani e non riuscivo a vedere bene la sua faccia, ma di sicuro non era felice.
Niall parlò ancora e provò a fermarla prendendole il polso, lei lo scansò con passo veloce e se ne andò verso l’uscita. Lo vidi fare un passo verso di lei per seguirla e poi passarsi una mano nei capelli scompigliandoli e sedersi sulla panchina alla base del tronco nella parte buia, sparendo dalla mia vista.
<< Dovrei andare da lui… >> ci disse Louis abbastanza preoccupato, era strano vederlo così con dei… sentimenti.
<< Veniamo con te? >>
<< Sì, un po’ di compagnia gli farà bene! >> iniziammo a incamminarci verso l’irlandese, ma ci fermammo di colpo quando vidimo una figura biondo cenere raggiungere l’albero con passo lento e all’apparenza avendo paura di avvicinarsi. Sorridemmo, Niall era in buone mani, tornammo quindi a ballare tra di noi. Quello era l’inconfondibile vestito azzurro cielo della nostra migliore amica.

***

Ballo

Nichi’s Pov.
 
La testa iniziava a farmi male a causa di tutta quella musica frastornante, decisi di uscire dal gazebo e prendere una boccata d’aria facendo un giro per il prato. Non si vedeva nulla, il cielo era completamente buio e i lampioni erano spenti per cercare di risparmiare l’energia elettrica che era tutta concentrata nella struttura appena montata per l’occasione.
<< Vieni, s-se vuoi >> sentii ad un certo punto da qualcuno seduto sotto l’albero a cui ero vicina
<< Chi sei? >> chiesi, non riuscendo a distinguere bene la voce per il martellante mal di testa che mia assillava
<< Niall >> la sua voce era triste ed io persi la capacità di stare su quei tacchi per colpa del tremore alle gambe.
Chiusi gli occhi, respirai e mi tolsi le scarpe sedendomi dall’altra parte della panchina in legno, l’opposto a dove era Niall, e rimasi anch’io nell’ombra.
Nessuno dei due si decideva a rompere il silenzio. Presi a giocare con un filo d’erba, mentre lui fissava il cielo con un’espressione assorta.
<< Bella festa >> disse infine interrompendo quel silenzio fin troppo stressante, senza staccare lo sguardo dal cielo.
<< Accettabile… per non dire uno schifo totale >> replicai iniziando a guardare le stelle come lui e cercando di capire cosa gli passasse per la testa.
<< Vieni, non ti mangio Nichi >>
<< Non ne sarei tanto sicura conoscendoti >>
<< Parla quella che si prende 8 fette di pizza e ne vuole ancora >>.
Sospirai. Non volevo essere invadente, ma era più forte di me; così feci la domanda che tanto mi interessava:
<< Non sei al ballo con Barbara? >>
<< È finita >>
Rimasi sconcertata dalla sua risposta perché volevo più dettagli, ma avevo già fatto abbastanza l’impicciona. Poi mi ricordai della serata precedente:
<< È colpa della sera in discoteca? Pensa che tu mi abbia baciato? >>
<< No. L’ho lasciata adesso >>
<< E allora perché se in discoteca ci stavi ancora insieme hai pensato bene di provare a baciarmi? >>
<< Non so come dirti che io non tradirei mai la mia ragazza, te l’ho già ripetuto. Mi aveva lasciato lei ieri, in modo identico alla volta precedente. Oggi è tornata da me insistendo per andare al ballo insieme >>
<< Perché mi stavi per baciare Niall? >> dissi alzando la voce, seccata
<< Non sono la tua bambolina da usare quando vuoi per dimenticarti della tua ex. Sono una persona, molto fragile per giunta, e ho dei sentimenti anche io. Non mi merito di essere il rimpiego di nessuno >> sputai in tono talmente cattivo e tremolante a causa del magone che si girò a guardarmi preoccupato:
<< Nichi io… >>
<< Nichi io COSA?! Non iniziare con le scuse! Sapevi benissimo che ero ubriaca e te ne sei approfittato. Non mi stavi per baciare per tua volontà, l’hai fatto per distrarti da lei, tanto che l’hai rincorsa non appena ha iniziato a frignare, come una principessina che deve essere sempre rincorsa quando in realtà è lei la prima ad averti fatto del male. Mi hai lasciata lì, ubriaca, sola, interdetta, in mezzo allo sguardo accusatorio di tutti. A scuola ora sono la puttana che vi ha fatto lasciare, già ero giudicata male prima, figurati adesso per una colpa che neppure ho, anzi! Sono stata io quella ferita e usata da te. Infondo, non sei stato tanto diverso da Harry >> urlai infine, trasformando quello che all’inizio era un magone in un pianto isterico alzandomi per andarmene prima che mi prendesse per un polso
<< Ti prego >> disse con una voce talmente flebile da essere difficile da sentire, con le guance rigate dalle lacrime che prima non avevo notato per colpa dello sguardo puntato a terra che non osava alzare
<< Per favore, non andartene >>.
A quella visione tanto triste non potei fare altro che mangiarmi l’orgoglio e sedermi per lui, aveva bisogno di aiuto. Infondo, aveva appena chiuso una relazione durata anni, ed io non gli facilitavo le cose.
<< Solo perché con le lacrime sembri sincero >> mi arresi, rispondendo comunque con riluttanza
<< Dopo la scenata della discoteca, abbiamo chiarito. Ha chiesto il solito regalo. E poco fa, come se nulla fosse, ha ricominciato con la stessa tarantella: “non so se sono felice” “forse ho dei dubbi” “magari dovrei conoscere altri ragazzi” “Gli altri ragazzi che mi hanno invitata stanno ancora aspettando che balli con loro”. Non le ho fatto dire una frase di più. Mi ero ripromesso che alla prossima l’avrei lasciata io, e così ho fatto. E io, a differenza sua, non tornerò sui miei passi solo per avere il regalino. È finita. Lei non se lo aspettava, pensava sarei rimasto come sempre. Dovrei essere felice, triste o sollevato? >>
<< Hai il diritto di sentirti come vuoi >> risposi io tanto sincera quanto seccata
<< Allora mi sento confuso >> disse guardandomi per la prima volta negli occhi.
Erano tanto lucidi e io sentii una stretta al cuore. Era come quando da piccola andavo al fiume e infilavo un dito nell’acqua, rimanevo lì a fissare le increspature, di come l’immagine si rovinava e di come sembrava tutto sbagliato. In quel momento sentivo la stessa cosa: come se ci fosse qualcosa di sbagliato, ma di perfetto nell’accoppiata dei suoi occhi azzurri e la lucidità delle lacrime che non volevano più uscire.
<< Ti vedo solo adesso, sei veramente bellissima. Non potevi scegliere vestito migliore, sembra essere stato cucito apposta per te… Tu mi stai facendo impazzire Nicole >>
<< Lo sai che non voglio essere chiamata Nicole >> ma di scatto, senza che potesse replicare, lo abbracciai e lui mi strinse a sé in una morsa ferrea come se io fossi il suo salvagente e lui stesse per crollare.
Sentivo il suo cuore battere a ritmo con il mio, il suo fiato che mi riscaldava il collo scosso da brividi.
Ci staccammo e mi fece sdraiare sull’erba accanto a lui, con il suo braccio attorno alla mia spalla.
<< Non succederà mai più. Questa volta è finita. Lo è per davvero. E lo è per dare spazio ad un nuovo inizio. È la mia promessa per te, per scusarmi di come mi sono comportato nei tuoi confronti. Te lo prometto >> disse convinto lasciandomi un bacio sulla guancia più vicino alla bocca di quanto doveva essere.
Passammo allora la serata a guardare le stelle, mentre la musica rimbombava nel capanno e le ore che procedevano veloci, come un sogno in una notte di fine estate.


 
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SPAZIO AUTRICE 
     

Dunque, ho aggiornato questo capitolo.
SCORRETE FINO IN FONDO PER I VESTITI DEL BALLO, SONO BELLISSIMI!
Vedo che le visualizzazioni aumento, simbolo che c'è ancora qualche directioner sopravvissuta che apprezza ancora le FF su di loro!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
Vi lascio al vecchio spazio autrice con la speranza che qualcuno mi lasci una recensione o un messaggio in provato per darmi qualche consiglio!
Grazie mille e buona serata a tutt@ :*
Nichi!

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                                      SPAZIO AUTRICI   
  

Ciao J
Dunque, siamo arrivate finalmente al ballo.
Zayn e Fede sono proprio carini, ma anche Harry non scherza.
Peccato che sia andato al ballo con Taylor, vabbè.
Giuly e Liam non ne parliamo che sono l’amore in persona.
Chiara Gio e Nichi avevano deciso di andare al ballo insieme
Ma alla fine è andata bene quasi a tutti più o meno.
Infatti Chiara ha stretto più amicizia con Louis
E Nichi ha finalmente parlato con Niall dopo giorni che si evitavano.
Vogliamo spiegare che dato che era inizio settembre e le vacanze
Erano ormai finite, abbiamo messo notte di fine estate
Perché ormai c’era la scuola ecc.
Ultimissima cosuccia.
Dovete assolutamente leggere una storia bellissima.
La scrittrice è Hazza19, autrice di
“Love Almost Impossible”
E del sequel
“Love Almost Impossible 2”
Vi lascio il link, passate perchè è davvero molto bella.
Love Almost Impossible: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2205129&i=1
&
Love Almost Impossible 2: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2366265&i=1
 Miraccomando, recensite facendoci sapere come vi sembra la nostra storia, vi lascio il link del nostro trailer di youtube
https://www.youtube.com/watch?v=-xbe2u3XYmk
 A presto, Bacioni
-Nichi & Fede.

 Taylor, l'accompagnatrice di Harry al ballo. Come prestavolto abbiamo scelto Taylor Swifr
 Grace al ballo
 Josephine al ballo
 Zayn al ballo
  Liam al ballo
 Louis al ballo
  Harry al ballo
  Niall al ballo
 Gio al ballo
 Giuly al ballo
 Chiara al ballo
 Fede al ballo
 Nichi al ballo
  
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