In tandem
Quando aprì gli occhi Kara la stava
guardando.
“Buongiorno.” Mormorò assonnata.
“Sei ancora qua…” Disse in risposta
Kara.
“Pensavi che sarei fuggita nella
notte?” Ironizzò Lena e rise quando Kara annuì. “Rubare la tua magnifica
Chevrolet è effettivamente una tentazione.”
“Non avevo pensato alla macchina.”
Kara corrugò la fronte preoccupata e Lena rise ancora.
“Non voglio scappare.” Assicurò e per
qualche ragione quello sembrò far corrugare la fronte di Kara ancora un po’ di
più.
“No?” Chiese. “Anche se ti ho portato
ad incontrare la mia famiglia dopo appena sette giorni che ci conosciamo?”
“Otto.” Ribatté Lena ruotando nel
letto. “Mi hai teso una bella imboscata, non c’è che dire, ma…” Lena la guardò
come se fosse lei stessa incredula. “È andato tutto sorprendentemente bene
ieri sera e, a meno che tua sorella non sia molto diversa da come l’hai
descritta, non potrà andare male quanto temevo.”
“Alex è un agente del FBI.”
“Ah…” Lena acquisì la nuova
informazione cercando di non lasciarsi turbare. “I Luthor
e le forze dell’ordine sono sembra andate molto d’accordo.” L’evidente bugia
fece arrossire Kara.
“Lei… le piacerai.” Affermò come a
volerla rassicurare.
“L’importante è che piaccio a te.” Le
disse e sorridendo si piegò verso di lei, per poi fermarsi prima di baciarla.
“Prima lavarsi i denti!” Ricordò, le posò un bacio sulla guancia e poi uscì dal
letto.
Quando tornò Kara si stava
tormentando le mani.
“Sei sempre così tesa di prima
mattina?” Le chiese dopo averla baciata come promesso.
“No… è solo che…”
“Riguarda il tuo articolo?” Disse
accennando al taccuino appoggiato sul comodino dal lato di Kara.
La ragazza sospirò.
“Sì. Devo consegnarlo tra pochi
giorni e non sono più sicura di nulla.”
Lena le prese le mani.
“Scrivere è il tuo sogno, ci
conosciamo da poco, ma questo lo so, ti ho visto prendere appunti in continuazione,
ti ho visto entusiasmarti all’idea di essere una giornalista, so che è di più
di quello che vuoi fare, è quello che vuoi essere.”
Kara guardò la donna.
“Ma a che prezzo?”
“Beh… tutto quello che serve per i
propri sogni.” Il suo volto si incupì, ma Kara non se ne accorse, aveva
distolto lo sguardo. “Ora non pensiamo a questo, scommetto che hai fame.”
Il sorriso sulle labbra di Kara non
si fece attendere e poco dopo erano a tavola a chiacchierare.
“Allora, ragazze, cosa avete previsto
di fare oggi?” Domandò loro Eliza.
“Pensavo di portare Lena a fare un
giro in bicicletta.”
“Il percorso sulla costa?” Chiese la
donna. “Molto romantico.” Sorrise nel suo modo dolce e non invadente e Lena si
trovò ad arrossire.
“Mamma!” La riprese Kara e il suo
volto era di due o tre gradi più rosso di quello di Lena.
La donna rise, mentre si versava
ancora un poco di tè.
“Tua sorella ha confermato che arriverà
per la cena, mi ha chiamato poco fa chiedendomi se fosse tutto a posto.”
“Oh…” Kara si sistemò gli occhiali in
imbarazzo e Lena si chiese se fosse l’articolo a renderla così nervosa oppure
l’idea di lei che incontrava la sorella… il che rese improvvisamente ancora più
nervosa lei.
Eliza passò lo sguardo da una all’altra
poi corrugò la fronte.
“Sapete cosa dovete fare? Prendere un
tandem! Io e tuo padre lo facevamo ogni tanto, ci piaceva molto.”
Kara sbatté le palpebre sorpresa.
“Un tandem? Non credo che a Lena
piacerebbe…” La guardò interrogativa.
Lasciare il controllo a qualcun
altro? No che non le piaceva!
“Mi piace!” Si contraddisse da sola.
“Ho sempre voluto provare una bicicletta così, ma non ho mai avuto qualcuno con
cui farlo.” Kara allungò la mano e strinse la sua, un sorriso sulle labbra, la
tensione che sembrava sparire.
“Su, su, andate!” Le incitò Eliza e così uscirono dalla casa, per approfittare del sole
e dell’aria fresca di Midvale.
Lena rideva ed era più rilassata e
bella che mai. Chi lo avrebbe mai detto?
Le aveva lasciato la guida della bici
e ora, assieme, in perfetta sincronia, pedalavano lungo la costa, ammirando
l’oceano e i suoi profondi blu da un lato e il verde bosco dall’altro. Su di
loro spendeva il sole e Kara lasciò da parte ogni pensiero e tensione,
godendosi il momento.
Si fermarono a pranzare in uno
spiazzo ricoperto d’erba, sopra la scogliera, non vi erano rumori molesti, solo
le onde dell’oceano e lo stridio di qualche gabbiano.
Lena, semi stesa sulla coperta da
pic-nic, la guardava.
“Cosa c’è?” Le chiese, imbarazzata.
“Non pensavo di essere il genere di
persona che può godersi un momento simile, eppure sono qua e non penso alle
riunioni, alle conferenze, al laboratorio… penso solo a quanto sto bene.”
Ammise.
“Questa è una delle cose che adoro di
te.” Si trovò a dire Kara.
“Che non mi conosco?” Ironizzò Lena.
“Noooo.”
Kara la spinse un poco, divertita. “Che tu sappia essere così sincera ed
onesta.” Disse poi più seria.
“Tu sei la persona più onesta che
conosca! Il tuo viso è un libro aperto, non potresti mentire neppure se lo
volessi.” La prese in giro Lena e Kara si ritrovò a guardare l’oceano, evitando
il suo sguardo.
La mano di Lena si posò sulla sua e
lei si avvicinò un poco sulla coperta.
Kara la guardò e si morse il labbro.
L’istante dopo si stavano baciando e Kara si ritrovò a dimenticarsi ogni altra
cosa.
Rientrarono nel tardo pomeriggio e
parcheggiarono accanto ad una moto.
“Alex!” Chiamò Kara scendendo
dall’auto, mentre la donna si alzava dalla veranda, una bottiglia di birra
nella mano.
“Kara.” La salutò lei, un sorriso
sulle labbra. “Non è come se non ci vedessimo da settimane.” La prese in giro.
Salirono le scale e Kara le indicò Lena.
“Lei è Lena.” La presentò. “Lena, lei
è mia sorella.”
“Piacere di conoscerti.” La ragazza
le tese la mano e Lena la strinse. Kara osservò le due donne che si sorridevano
e provò un momento di inspiegabile gioia.
“Siete tornate! Come è andato il
vostro giro?”
“La costa è splendida.” Gli occhi di
Lena corsero a lei che si ritrovò ad arrossire.
“Va bene, chi vuole una birra?”
Spezzò il momento Alex, lanciandole un’occhiata interrogativa.
Più tardi, mentre Lena era impegnata
con Eliza, Alex la prese da parte.
“Quelli erano occhi da sentimenti!
Altro che flirt!” Le fece notare.
“No… è solo stata una bella giornata,
tutto qua.” La donna scosse la testa esasperata.
“Ti farai del male, le farai del
male! Devi mettere fine a questa storia, in un modo o nell’altro, al più
presto!”
“Alex, Kara!” Chiamo Eliza e lei si voltò verso la madre, cercando di ignorare
la sorella e le sue parole. Alex però le prese il braccio e la obbligò ad
ascoltarla.
“Mi hai fatto venire per essere la
tua coscienza, lo sai tu e lo so io. Hai perso il controllo della situazione,
riprendilo, decidi cosa fare, o finirà male.”
“Ragazze, avete paura di perdere?”
Lena spuntò dalla porta e lanciò loro uno sguardo perplesso. Alex lasciò andare
il braccio di Kara e sorrise.
“Io non perderò visto che sarò in
coppia con te.” Le fece notare, poi rientrò e si sedette accanto al tavolino
con i giochi.
“Va tutto bene?” Chiese Lena,
avvicinandosi a Kara.
“Sì.” Mentì lei.
“Lo so quando menti.” Le fece notare
Lena e sfiorò il suo naso con la punta delle dita. “Ti si formano delle
adorabili rughette qua.”
“Alex è arrabbiata con me per una
cosa che ho fatto.”
“Stare con me?” Chiese e il tono
della donna era teso ora.
“No! No… no, non penserebbe mai una
cosa simile.”
“Per il tuo articolo, allora?” Kara
annuì. “Un giorno dovrai dirmi di cosa parla.”
“Io… è un articolo su…” Guardò Lena
negli occhi e scosse la testa.
“Va bene, non devi per forza dirmelo
ora. E poi dobbiamo giocare, noi Luthor non perdiamo
mai.”
“Devi sapere una cosa.” Le disse
allora Kara, un brillio negli occhi. “Sono molto competitiva!”
Lena rise, poi intrecciò le loro dita
e insieme tornarono all’interno della casa.
Giocarono fino a notte tarda,
ridendo, prendendosi in giro e raccontando aneddoti divertenti. Le sorelle Danvers sembravano aver dimenticato le tensioni di prima ed
erano affiatate sia quando giocavano in coppia sia quando si scontravano,
scambiandosi motteggi e scherzi.
Eliza le guardava con occhi pieni di
affetto e Lena non poté fare a meno di lasciarsi coinvolgere e divertirsi come
poche altre volte le era successo.
Le piaceva quella famiglia, le
piaceva molto. E le piaceva Kara… le piaceva moltissimo.
Ridevano mentre tornavano nella loro
stanza. Ridevano e gli occhi di Lena erano pericolosamente brillanti.
Era bella, così bella.
“Kara…” Mormorò la donna ed
improvvisamente era anche fragile.
Kara le si avvicinò e la baciò. La
sentì reagire, mentre spingeva i loro corpi ad incontrarsi come i loro respiri,
come i loro cuori.
Non pensò che poteva non essere una
buona idea, non pensò a quello che stava facendo, alle conseguenze, alle
ripercussioni, lo fece e basta perché era giusto, perché lo volevano entrambe.
Sfilò la felpa di Lena e si ritrovò
ad ansimare quando la donna infilò le mani sotto alla sua maglietta. Non si era
resa conto di quanto lo desiderasse, ma ora che Lena le baciava il collo,
mordendo la sensibile pelle gemette piano di piacere.
Cadde sul letto e Lena la seguì,
salendo sopra di lei, piegandosi e baciandole le labbra, mentre con le mani
lottava con i suoi pantaloni. La distrasse sfilandole la t-shirt e passandole
le mani sulla schiena, agile e fortunata nel far scattare il reggiseno con un
solo gesto.
Lena si staccò da lei e rise.
“Non ti facevo così esperta.” La prese
in giro e lei l’imitò ridendo, non c’era imbarazzo, c’era solo condivisione di
un desiderio.
“Sei bellissima.” Si trovò ad
ammettere, poi salì con le mani fino alle sue spalle e fece cadere le spalline.
Lena si sfilò il reggiseno con un gesto e lasciò che Kara la guardasse.
“Bellissima…” Soffiò, attirandola contro di sé per baciarle i seni, ormai
esposti. Sentì la donna tendersi, mentre prendeva un capezzolo tra le labbra
passando piano la lingua su di esso.
Dopo un poco Lena si separò e le
sfilò a sua volta la maglietta e il reggiseno, ridendo nel vedersi molto più
impacciata.
“La fortuna del principiante.” Le
mormorò Kara e lei rise di nuovo, lasciandosi cadere accanto a lei e baciandola
ancora e ancora, mentre con le mani le accarezzava il ventre per poi scendere e
infilarsi nei pantaloni ancora solo sbottonati.
Kara gemette nel sentirsi toccare,
guardò Lena che la fissava, mordendosi le labbra e sentì un altro deciso fiottò
di desiderio e piacere scaldarle il ventre. Spinse il bacino contro la mano di Lena
che colse al volo il suggerimento scendendo ancora. Pochi istanti e Kara
rovesciò la testa indietro, gemendo, mentre Lena penetrava dentro di lei.
La donna le morse il collo, piano,
poi le baciò il lobo dell’orecchio. Kara mosse ancora il bacino e Lena,
assumendo lo stesso ritmo, mosse le sue dita contro di lei, dentro di lei.
Si aggrappò alla sua schiena,
stringendola con forza, mentre una spinta dopo l’altra raggiungeva l’apice.
Una singola lacrima scivolò lungo la
sua guancia e Lena la raccolse, un sorriso dolce sulle labbra.
“Va tutto bene.” Mormorò, baciandole
il viso una, due, tre volte.
Baciò il suo volto, una, due, tre
volte, poi Kara sollevò le mani per fermala, la guardò un lungo istante e infine
spinse le labbra contro di le sue, come a volerle dire qualcosa, come a volerle
far comprendere qualcosa.
Mi ama.
Comprese e il suo cuore accelerò più
di quanto batteva un istante prima nel dare piacere.
Mi ama.
Ripeté la sua mente incredula.
Passò la mano sul viso della giovane
e sorrise. Perché si sentiva così disperatamente fragile?
“Oh… Lena…” Disse la donna e lei si
rese conto che stava piangendo. Sorrise mentre la giovane raggiungeva le sue
labbra e la baciava ancora.
Lena piangeva nel sorridere, le sue
labbra erano salate ora mentre la baciava, mentre si liberava dei pantaloni e
guidava la sua mano tra le gambe. Kara la sentì ansimare, separò le loro bocche
e la guardò, mentre si muoveva dentro di lei. Era così… persa, così…
Il suo cuore prese a battere veloce:
Lena era innamorata.
Lena era innamorata di lei.
Mentre tra donna tremava tra le sue
braccia, preda del piacere, decise che non lo avrebbe fatto. La strinse ancora
di più contro di sé e la sentì ridere, mentre riprendeva il controllo di sé e
del suo corpo. Depose un bacio sulla sua spalla trattenendola ancora un poco
contro di sé.
Non l’avrebbe ferita.
Note: Dunque, dunque, dunque… come avevamo predetto condividere il letto ha portato ad un bel momento, ma è stato davvero quello? Io direi di no… potevano anche dormire in due stanze agli antipodi della città, dopo quella giornata, dopo quell’intesa è difficile sfuggire al desiderio. Ancora: è stato solo desiderio, passione?
Le nostre ragazze sembrano avere una precisa idea di quello che prova l’altra, ma sanno quello che provano loro stesse? Di certo nulla è stato detto al riguardo, ma Kara, proprio nelle ultime frasi, sembra aver preso una decisione molto importante…
Ditemi cosa ne pensate e ditemi se questo capitolo vi è piaciuto!