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Autore: paige95    02/03/2019    3 recensioni
Quante volte è necessario toccare il fondo per poter rialzarsi più forti di prima? E quante volte è necessario attraversare il buio per raggiungere una luce che nemmeno si sapeva potesse esistere?
Riscoprire l’amore nei momenti più delicati può essere il miglior modo per affrontare le difficoltà e le incomprensioni.
In questo clima nascerà, inaspettatamente anche per loro, l'amore tra Pan e Trunks, proprio quando entrambi avranno bisogno di dare una svolta alla loro vita e di comprendere meglio se stessi.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Pan, Trunks, Un po' tutti, Videl | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl , Pan/Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Primavera – La forza della guerriera


 

Quel riposo aveva sortito l’effetto sperato, Pan si sentiva più rilassata, almeno fisicamente, perché il cuore continuava a sussultarle nel petto. Anche in quei momenti di tranquillità non aveva smesso di fremere per il compito che la attendeva e per le difficoltà che riscontrava nel raggiungere i suoi obiettivi. La sua fronte era imperlata di sudore, eppure in quella stanza c'era tutto tranne che caldo. Tornò velocemente su quel ring, non sapeva per quanto avesse dormito, ma lei non poteva perdere altro tempo prezioso. La prima scena che le si parò davanti fu la frustrazione di suo padre, mentre tentava in tutti i modi di risvegliare la sua potenza. Era chiaro però dal suo atteggiamento demoralizzato che non riusciva. Ebbe la tentazione di avvicinarsi a lui per infondergli coraggio, ma si ricordò che lei stessa aveva avuto bisogno del suo sostegno solo qualche ora prima. Capì solo in quel momento quanto lui stesse cercando di riscoprire quella forza d’animo per entrambi, ma rammentò proprio in quell’occasione che anche suo padre era in parte un terrestre con tutte le debolezze del caso. Fece qualche passo in avanti e si accorse che era in meditazione. Scorse, avvicinandosi maggiormente, che gli occhi di Gohan erano chiusi. In un flash mentale l’immagine del suo amico Junior si sovrappose a quella del padre. Glielo ricordò tantissimo, ma c’era ben poco di cui stupirsi, dopotutto era stato il suo più fedele maestro. Anche Pan desiderava che suo padre fosse per lei un maestro dello stesso calibro, ma lei non gli stava rendendo facile quell’impresa. Doveva impegnarsi di più, renderlo orgoglioso, esattamente come Junior lo era di lui, allora forse insieme sarebbero stati in grado di superare quell’ostacolo.
 
“Papà”
 
“Ehy. Ti sei riposata?”
 
Aprì velocemente gli occhi all'udire la voce della ragazza, ma in realtà aveva perfettamente percepito l’aura di sua figlia e aveva intuito il suo indugio. Si rimproverò di non essere quasi sicuramente riuscito a dissimulare serenità.
 
“Sì e ora possiamo ricominciare il nostro scontro”
 
Si mise in posizione di difesa davanti a lui in attesa di un suo attacco, ma vide solo la titubanza di Gohan.
 
“Papà, che hai?”
 
Sorrise alla determinazione della giovane Son, non avrebbe potuto provare più orgoglioso per lei, ma non riusciva a cancellare in un soffio tutte le sue insicurezze. La differenza generazionale contribuiva sicuramente a rendere i loro atteggiamenti diversi. In Pan c'era la grinta che solo una giovane per un terzo terrestre poteva avere. Gli ricordava in parte se stesso, quando lottò all’ultimo sangue contro Cell. In quel frangente era stato aiutato dal padre a vincere. Nemmeno lui era un sayan completo, comprendeva le difficoltà di Pan, perché in un certo senso c'era passato. La voglia di eguagliare Goku era stata sempre viva in lui e come per Pan qualcuno aveva cercato di soffocare la sua natura.  Chichi lo aveva senza dubbio influenzato, ma mai come il desiderio di non commettere gli stessi errori di suo padre.
 
“Non credo di essere la persona adatta per insegnarti, Pan. Forse è anche per questo che non ho mai voluto allenarti”
 
“Ma che cosa stai dicendo? Papà, non è vero niente! Combattiamo, parlare non risolverà nulla”
 
Sua figlia aveva fortunatamente ereditato la personalità del nonno, ma preso com'era dai pensieri non aveva affatto notato che Pan aveva caricato decisa un attacco, convinta che Gohan l’avrebbe parato, invece il padre accusò il contraccolpo in pieno petto. La ragazza si spaventò, credendo di avergli fatto male. Fece solo una leggera smorfia, ma tutto sommato resse bene quell'improvviso colpo.
 
“Papà, credevo …”
 
“Tranquilla, non è successo nulla. Sono solo un po’ stanco”
 
Pan, nonostante le parole rincuoranti di Gohan, pensò subito che il padre avesse perso la motivazione e si stesse arrendendo. Quella certezza la spaventò.
 
“Papà, non puoi mollare ora! Ti prego, non farlo”
 
La fissò pensieroso. Ora era lei che infondeva grinta a lui? Da quando i ruoli si erano ribaltati? Mai. Sua figlia e sua moglie erano sempre state la sua più grande motivazione.
 
“Hai ragione, tesoro. Non mi arrendo, no. Dobbiamo proteggere la mamma”
 
Un sollevato sorriso si dipinse sul volto di Pan e Gohan non perse ulteriore tempo. Ricambiò l'attacco della figlia, che riuscì a pararlo, ma con la potenza che aveva impiegato aveva rischiato di far perdere l'equilibrio alla ragazza. Il padre la prese al volo per un braccio per evitarle una rovinosa caduta.
 
“Scusa, piccola, ho esagerato”
 
Vide l’espressione sinceramente dispiaciuta di quell'uomo e capì che in quel modo non avrebbero fatto alcun progresso. Si sciolse con disprezzo da quella presa protettiva e cercò di essere più distaccata possibile dai sentimenti che provava per suo padre, l'unica soluzione era farlo infuriare, come forse mai aveva fatto nella sua vita e mai avrebbe voluto fare in altre circostanze. Era necessario però se voleva risvegliare in lui quella forza assopita. Iniziò così con qualche tentativo.
 
“Mi hai stufato! Sei una delusione, papà! Sicuro di essere un sayan??”
 
“Come, scusa?”
 
“Mi hai sentito benissimo. Non vali nemmeno lontanamente quanto il nonno”
 
Faceva fatica a guardarlo negli occhi, mentre gli muoveva quelle accuse, ma sperava che presto quelle iridi diventassero azzurre. Faceva male a lei per prima rivolgergli quelle parole, non le pensava e poteva immaginare quanto potessero far soffrire lui. Purtroppo però era ancora troppo deluso di se stesso e mortificato, nulla che assomigliasse alla rabbia.
 
“Sei sicuro di essere mio padre? Perché persino Trunks riesce a proteggermi meglio di te”
 
“Pan, ma che diavolo stai ...”
 
“Lui sì che è un sayan, non tu”
 
Il fastidio per le accuse della figlia non gli consentirono di capire le nobili intenzioni della ragazza. Ma mancava ancora qualcosa per fargli perdere il controllo.
 
“Ah dimenticavo, credo di essermi innamorata di lui. Sai, Trunks ha decisamente un padre degno di essere chiamato sayan, ma soprattutto Vegeta è degno di essere chiamato padre!”
 
Si morse la lingua subito dopo, non seppe dire quale di quei pensieri avesse sortito l’effetto sperato, ma c'era finalmente riuscita e, tra tutte, quella era decisamente una bella notizia. Sapeva di averlo ferito e ciò fece male a lei per prima, ma provò a non pensarci e ad ammirare soddisfatta i risultati di quelle parole. I capelli di Gohan ad intermittenza emanavano scintille di luce. Si stava trattenendo, Pan avrebbe voluto incitarlo a non inibire i suoi istinti. Non era certo da lui manifestare in quel modo la rabbia verso sua figlia, la ragazza doveva aver senza dubbio sfiorato le giuste argomentazioni, ma era per lei facilmente intuibile quanto quella furia fosse rivolta a se stesso. Si sentiva chiaramente in colpa per non essere stato un buon padre e quella notizia riguardo Trunks aveva solo peggiorato il suo umore. Sua figlia poteva immaginare cosa il cuore di suo padre stesse provando e sperò che quel sacrificio portasse al risultato tanto sperato. La potenza che sprigionò Gohan venne presto sostituita dagli occhi di ghiaccio del super sayan.
 
“P-papà”
 
La fissava severo senza fiatare, la stava sicuramente rimproverando. Non si limitò affatto ad uno sguardo, prese velocità e con uno scatto la raggiunse. I loro sguardi si incrociarono solo per una frazione di secondo, prima che Gohan con un gancio destro la scaraventasse lontano, facendole strusciare la schiena sul ring per diversi metri. Le aveva mozzato il fiato sia per il gesto inaspettato che per la rovinosa caduta. Era ciò che voleva, eppure in quel momento iniziava a pentirsi di aver incoraggiato tutta quella potenza. La voce insolitamente profonda del padre si insinuò nella sua mente.
 
“Reagisci, Pan!”
 
Le si avvicinò, fissandola severo dall’alto verso il basso. Non riuscì più a scorgere l’amorevole sguardo di Gohan, era davvero arrabbiato.
 
“N-non ci riesco, papà”
 
Non se la sentiva davvero di competere contro la rabbia del padre. Era riuscita nel suo intento, ma ora quel velato rimprovero di Gohan l’aveva già messa k.O e non solo fisicamente, anche la sua motivazione senza l’appoggio emotivo del padre le veniva inesorabilmente a mancare.
 
“Allora non combatterai, non ho bisogno di un intralcio”
 
Era arrivato velocemente alla conclusione e si era voltato, pronto ad interrompere quell’allenamento. Pan si alzò rapida a quel gesto. Non riusciva ad accettare di aver deluso non solo suo padre, ma anche quel piccolo grande desiderio di combattere che aveva sempre avuto. Lo attaccò alle spalle, senza alcuna tipo di malizia, la sua volontà era semplicemente quella di fermare quei passi delusi nel modo più rapido possibile. A Gohan bastò alzare un gomito per difendersi.
 
“Sei sleale. Non ricordo di averti insegnato ad esserlo e nemmeno tuo nonno”
 
La fissò per farle intendere che non era stato solo quell’attacco fisico a muovere quella delusione. Le parole erano senz’altro state il colpo più basso e feroce. Non poteva dirgli però che non pensava a nulla di quello che gli aveva detto, non dopo essere riuscita a risvegliare in lui la forza di cui quella battaglia aveva bisogno. Forse il suo cuore di qualcosa infondo era convinto e forse lei per prima non aveva del tutto mentito. La fissò ancora una volta severo e rimproverandola con l’inflessibile sguardo del super sayan, proclamò il verdetto che Pan non avrebbe mai voluto sentire.
 
“Non sei pronta a combattere, non avrei mai dovuto coinvolgerti. Torna da tua madre”
 
“Papà, io …”
 
Lo vide dirigersi verso l’uscita della Stanza dello Spirito e del Tempo, per lui l’allenamento sembrava essere finito eppure pareva che nuove ferite si fossero aperte nel cuore di suo padre. Pan non capiva a quale delle tante accuse che gli aveva rivolto lui aveva reagito in quel modo o forse era semplicemente quella trasformazione ad aver modificato la sua personalità. Davvero credeva a tutto ciò che gli aveva detto? Lo aveva colpito così profondamente nell’orgoglio? Era pur sempre un sayan e la fierezza era parte di quei geni.
 
“Papà”
 
Tentò di richiamarlo, ma Gohan sembrava particolarmente convinto e per nulla intenzionato a tornare sui suoi passi. La frustrazione di Pan si fece presto sentire, suo padre, o perlomeno ciò che era rimasto di lui, continuava ad ignorarla. Il senso di impotenza si unì presto a quella forte emozione. Gohan la sentì fremere pacatamente e poi sempre più forte. Quando sentì una nuova aura nella figlia, un sorriso soddisfatto increspò finalmente le sue labbra.
 
 
∞∞∞
 
 
Chichi era assolutamente allibita per ciò che Baba le aveva appena mostrato. L’immagine del cognato comparve davanti ai suoi occhi e il suo cuore perse un colpo. Era rimasta totalmente senza parole, tutte le raccomandazioni che aveva rivolto a Goku in quel loro ultimo incontro non avevano sortito alcun effetto. Ironia della sorte, credeva ancora che la sua opinione contasse qualcosa per suo marito … povera ingenua, non aveva davvero imparato nulla. Se non fosse stato per la veggente, sarebbero rimaste in silenzio per altri lunghi e infiniti minuti, in cui il cuore di Chichi avrebbe continuato a chiedersi per quale ragione continuasse ancora a ricordargli che aveva una famiglia a cui pensare.
 
“Goku non vuole che ti preoccupi. Mi ha dato l’idea di avere la situazione sotto controllo”
 
“Non preoccuparmi?? Se la Terra dovesse mai sopravvivere, lo ammazzo con le mie mani! Come ha potuto riportare in vita quell'essere?! Non c’è più speranza per lui, più gli dico di non commettere cretinate e più ne combina. Perché non usa il cervello una volta tanto?? Della sua forza ne ho fin sopra i capelli!”
 
Non riusciva a crederci, si sentiva mancare la terra sotto i piedi, ogni sua speranza di ritrovare un po’ di serenità sembrava essersi sgretolata. Non era esperta, ma probabilmente se fosse stata una sayan, con tutta la rabbia che provava, sarebbe stata anche lei in grado di trasformarsi. Goku le ripeteva sempre quanto fosse stato fortunato ad avere sposato una terrestre, perché in caso contrario non avrebbe mai saputo come gestirla. Le lo diceva sorridendo, sempre con serenità, con la sua solita ingenuità di credere che tutto per loro sarebbe andato per il meglio, nonostante i suoi innumerevoli gesti avventati. E infatti, i timori di Chichi non avevano tardato a realizzarsi, i pericoli erano aumentati e Goku probabilmente non si stava rendendo minimamente conto di essere l’artefice ancora una volta di un eventuale disastro per la loro famiglia, se non per l’intero pianeta, proprio a causa della sua ingenuità. Era agitata, non riusciva a smettere di camminare in cerca di una soluzione, questa volta lei non sarebbe stata a guardare inerme la morte di suo marito ed insieme a lui anche di suo figlio e di sua nipote. Bloccò all’improvviso i suoi passi e si fermò severa davanti alla sua interlocutrice.
 
“Baba, voglio parlare con lui”
 
“Non posso farti parlare con lui”
 
“Baba, lei non capisce, potrebbe essere l’ultima volta che lo sento, se non fermiamo subito questa follia!”
 
Nonostante percepisse il dolore di quella donna, la veggente non sapeva come aiutarla. Goku aveva cacciato lei per prima nei guai con quella richiesta, si sentiva in parte responsabile per aver realizzato le volontà di quel sayan. Si fidava di lui però, forse più di quanto non riuscisse a fare lucidamente Chichi, che era emotivamente troppo coinvolta. Baba cercò in tutti i modi di rincuorarla e con lei anche Videl e Bulma, ma non riuscì a mentire a quelle donne sulla sorta delle loro famiglie.
 
“Gohan cercherà di non coinvolgere Pan, ma non credo lei demorderà facilmente”
 
Si rivolse stavolta a Videl, che accanto alla suocera non sapeva più cosa sperare dopo la reazione allarmata di Chichi.
 
“Tuo marito e Trunks vorranno proteggerla”
 
Bulma intervenne preoccupata, non si era affatto dimenticata, come la sua migliore amica forse pensava, delle sorti di suo marito.
 
“Vegeta? Dov’è?”
 
“Conosce molto bene il nemico, erano alleati in passato”
 
“Significa che è coinvolto?” era talmente sconvolta che riuscì ad ammutolire persino la veggente, ma lei necessitava solo di risposte “Baba”
 
“Il suo passato, Bulma … non credo di raccontarti qualcosa di nuovo”
 
Aveva fin troppa pazienza con quelle terrestri e non aveva alcuna voglia di dire ovvietà.
 
“No, infatti. Non ho alcuna ragione per stupirmi”
 
Si allontanò, aveva bisogno di restare sola e non diede nemmeno modo a Baba di spiegarle meglio, probabilmente aveva frainteso oppure aveva capito perfettamente e necessitava solo di digerire quella notizia. Videl, nonostante fosse preoccupata per la sua famiglia, la seguì per provare a tranquillizzarla. Rimase solo Chichi, pensierosa e seria, al suo cospetto.
 
“Baba, quante possibilità hanno di cavarsela? Voglio la verità, se la situazione lo richiede ho il diritto di essere preoccupata. Non può togliermi anche questo Goku”
 
“Tuo marito mi ha fatto riportare in vita Radish, non posso sapere cosa combinerà, lui non dovrebbe essere sulla Terra”
 
La signora Son si stava spazientendo, non era nella sua natura mantenere la calma e poco importava se al suo cospetto ci fosse una sibilla.
 
“Mi riporti sulla Terra, allora!”
 
“Non ho alcuna voglia di inimicarmi un sayan della portata di Goku”
“Io invece non ho alcuna intenzione di lasciargli commettere l’ennesima sciocchezza! Goku, prima di essere qualsiasi altra cosa, è un uomo, è il mio uomo, è mio marito, niente di più. B-Baba, io voglio solo questo da lui, non ho mai voluto che fosse un eroe che va al patibolo!”
 
“Chichi, non puoi fare niente per lui, non è un semplice uomo e non è nemmeno un terrestre. Per quanto io non riesca a vedere il suo destino, so che tu non puoi fare nulla per impedirlo. Il fatto che tu lo abbia sposato, non cambia nulla”
 
Trattenne le lacrime, non voleva rassegnarsi nel modo più assoluto a quella sofferta verità e la saggezza di Baba non ci sarebbe riuscita a portarla alla resa. Lo amava esattamente per ciò che era, eppure se fosse stato diverso, se fosse stato meno egoista con coloro che lo amavano, non sarebbe stata così infelice.
 
“Mi aveva detto il giorno delle nostre nozze di essere prudente, che il nostro futuro non sarebbe stato semplice, ma io non ci volli credere, ero troppo felice per pensare ad una possibile infelicità. Ma stavolta non starò a guardare, è fuori discussione!”
 
Iniziò a camminare nuovamente avanti e indietro agitata e in cerca di una soluzione. Ignorò persino il fatto di aver deliberatamente urlato in faccia alla veggente e che quest’ultima cercò pazientemente e in tutti i modi di comprendere quella reazione sconsiderata nei suoi confronti. Non ci fu bisogno di alcun rimprovero, perché fu la sconsolazione di quella donna ad acquietare la sua stessa irruenza.
 
“Baba, lei deve fare qualcosa. La prego. Non voglio perdere la mia famiglia. So già che Goku non consentirà a quel mostro di fare del male a Gohan o a Pan, ma potremmo per una volta escludere la sua morte?”
 
“Chichi, ho provato a convincerlo, ma se non dà retta a te, come pensi possa ascoltare me?”
 
Goten, poco distante da loro, aveva seguito attentamente la conversazione, appoggiato ad un albero e fino a quel momento non aveva fiatato. Era rimasto però molto concentrato e in lui non poté che risvegliarsi la temerarietà del sayan.
 
“Lo aiuterò io”
 
All’udire la voce del figlio, si pentì amaramente di essersi mostrata così spaventata, tanto da aver ridestato in lui quella voglia impellente di azione.
 
“Goten”
 
“No, mamma. Whis mi ha obbligato a partire, perché glielo ha chiesto papà, ma non capisco per quale ragione io sia qui con voi, quando tutti coloro che possono fermare questa minaccia si trovano sulla Terra”
 
“Tesoro, sono già sufficientemente preoccupata per tuo padre, tuo fratello e tua nipote, non farmi stare in pensiero anche per te”
 
“Se siamo in tanti, non dovresti essere preoccupata. Cerco Whis e gli chiedo un passaggio”
 
Passò risoluto accanto alla madre, ma lei lo fermò prontamente, afferrandolo per un polso. Non era più un bambino da diverso tempo ormai, eppure aveva avuto l’istinto di trattarlo come tale.
 
“Ti proibisco di fare un altro passo, Son Goten”
 
“Papà non me lo avrebbe proibito”
 
“L’incoscienza di tuo padre non è una buona scusa. Tu resti qui, che ti piaccia oppure no”
 
Si impegnò per far rispettare dal figlio la sua autorità, aumentò persino la presa sul braccio del ragazzo, ma, come si sarebbe dovuta aspettare, fu tutto inutile. Goten si liberò senza nemmeno sfiorarla, incrementando leggermente la sua aura. Quell’insolenza non fu affatto gradita da Chichi.
 
“Goten!”
 
“Mi dispiace, mamma, ma non sono più un bambino, so cosa è giusto per me. Non fare lo stesso errore che ha fatto per anni Gohan con Pan”
 
Fece un passo alla ricerca di Whis e solo il tono elevato della madre riuscì a bloccare nuovamente i suoi passi così carichi di audacia. La rabbia di Chichi si trasformò in frustrazione e presto trapelò una sofferenza che ormai da tempo immemore serbava nel cuore.
 
“E da chi credi abbia imparato tuo fratello?! Grazie al cielo da me. Ma visto che tu e tuo padre siete tanto furbi, a vostro personalissimo giudizio, Pan ora rischia la vita. Per fortuna che Gohan ha salvaguardato quella ragazza fino ad ora e ha dato retta a me e non a quello sconsiderato di Goku! Non oso immaginare cosa farebbe, se così non fosse. Probabilmente avrebbe la brillante idea di sacrificarsi, ma lo conosco e sono certa che non lo farà sapendo di avere una famiglia. Non si può dire lo stesso di tuo padre, vero, Goten? O ti devo forse ricordare che quando sei nato, lui non c’era?!”
 
La guardò sconvolto per il modo in cui gli aveva riportato alla memoria quell’infanzia così difficile. Si voltò per andarsene, arrabbiato con lei per aver dimenticato, affogando in tutto quel rancore che provava nei confronti di suo marito, di non essere stata maggiormente delicata con il figlio. Chichi si accorse tardi di aver esagerato, dando nuovamente la colpa a Goku per aver perso la pazienza.
 
“Tesoro, Radish è pericoloso. Tu non lo conosci, ma ha rapito tuo fratello in passato, quando era solo un bambino. È un uomo senza scrupoli”
 
Si voltò infuriato verso di lei, stanco di sentire ancora una volta le solite accuse che sua madre rivolgeva a suo padre, ogni volta che ne aveva occasione. Pareva non riuscisse ad andare oltre quell’infausto passato, non capiva che continuare a parlarne non avrebbe aiutato nessuno, tanto meno lei.
 
“Ti vuoi fidare per una volta di papà?! Non pensi nemmeno per un secondo che se lo ha fatto un motivo c’è? Non ci vuole fare del male, per quanto ti risulti difficile crederlo. Lui vuole solo il nostro bene e cerca di ottenerlo con tutti i mezzi che ha a disposizione. Cosa avrebbe dovuto fare secondo te? Restare qui con noi aspettando un miracolo o forse ad aspettare insieme a noi la distruzione della Terra?! Conoscendoti, è possibile che avresti preferito la nostra morte, purché dieci minuti in pace con papà”
 
“Lasciarmi incinta e da sola con un figlio di dieci anni non era il mio bene, Goten. Mettiti nei miei panni, tu non sai cosa voglia dire avere un marito che da un giorno all’altro scopre di essere un sayan e da quel momento nulla va come vorresti. Tu e tuo fratello siete stati la mia più grande gioia, ma anche il mio più grande dolore, perché siete così dannatamente simili a lui ed io non ho mai potuto fare nulla per farvi crescere come semplici terrestri. Goku non ha mai capito la mia preoccupazione e la mia voglia di normalità, lui non sa nemmeno cosa voglia dire. Ho vissuto solo cinque anni di serenità con tuo padre da quando ci siamo sposati, una serenità che tu non hai conosciuto, che non sono mai riuscita a farti provare e non credo nemmeno che questo accadrà mai. Sono arrivata persino a dubitare del suo amore, almeno fino a quando non ho capito che era il suo modo di dimostrarmelo, ma questo non lo rende giustificabile. Salvare la Terra può averlo reso un eroe, ma non un buon marito o un buon padre, specie quando coinvolge i suoi figli in qualche missione suicida”
 
“Forse per te, ma hai mai provato a capire la sua prospettiva? Papà ci ha permesso di vivere serenamente in quegli anni. So anche io che non è il padre che tutti sognano di avere, ma io sono orgoglioso di lui e non lo cambierei”
 
“Intendi che non avresti preferito evitare di vivere senza di lui?”
 
“Era il prezzo da pagare”
 
Era fermamente convinta che non fosse stato Goku a mettere in testa al figlio quelle idee, non avrebbe mai incentivato il figlio a difenderlo, lui era troppo buono anche solo per pensare di difendersi dalle accuse della moglie e per negare il dolore vissuto da lei.
 
“Ti sei dimenticato tutte le mie sofferenze, ma infondo come avresti potuto capirle? Tu non c’eri tutte le infinite notti che ho pianto supplicandolo di tornare da me. Gohan c’era, prova a chiedere a lui cosa ho provato quando ho scoperto di aspettarti, se n’è andato senza nemmeno degnarsi di dirmelo, perché io sono certa che lui ti percepisse dentro di me. Mi auguro davvero che tu non viva mai un dolore simile. Ho cercato di farti sentire il meno possibile la sua assenza e dalle tue parole desumo di esserci riuscita. Se lo giustifichi, significa che non hai sofferto e di questo sono contenta, non volevo nel modo più assoluto che la decisione di Goku gravasse su di te. Gohan ha una percezione diversa di quegli anni, forse è per questo che è più diffidente verso la sua natura sayan”
 
Non poteva fermarlo, erano anni che tentava con suo marito e cosa le faceva credere che sarebbe andata diversamente con Goten? Se ne voleva andare, non desiderava vedere volare anche lui incoscientemente incontro alla morte. Stava iniziando a subentrare davvero una triste rassegnazione in lei e il suo secondogenito se ne accorse.
 
“Mamma”
 
“Vai, Goten, sei grande ormai e non sarò certo io a dirti cosa sia giusto per te. Spero solo che tuo padre sappia proteggerti e che stavolta la sua soluzione sia la migliore per tutti, me compresa”
 
Vide sua madre crollare in un silenzioso pianto. Il ragazzo, rammaricato, tentò di abbracciarla per consolarla, ma lei glielo impedì con dolcezza.
 
“Vai Goten, non badare a me. Ti chiedo solo di essere prudente, ti prego, morirei insieme a te, se ti accadesse qualcosa”
 
Non riusciva ad ascoltare quell’invito così falso. Fece un incerto passo per allontanarsi, ma non ci riuscì. Era un sayan, ma non avrebbe mai dimenticato ciò che sua madre gli aveva insegnato in tutti quegli anni di vita. Da buon terrestre i sentimenti emergevano sempre e comunque dal suo cuore e l’istinto amorevole di un figlio verso sua madre era impossibile da silenziare. La abbracciò e stavolta lei, provata, non tentò nemmeno di opporsi. Sussurrò appena oltre la sua spalla delle sincere scuse.
 
“Mi dispiace, mamma. Non avrei mai voluto che tu soffrissi. Scusami, non volevo essere insensibile proprio con te, ma la verità è che per me avete entrambi ragione da vendere, siete i miei genitori e vi voglio bene”
 
Non le rimase che accarezzarlo, ma sapeva già tutto senza il bisogno che lui si giustificasse.
 
“Lo so, tesoro mio”
 
Sciolse l’abbraccio con la madre per poterla guardare in volto, dando così a Chichi l’occasione di notare gli occhi lucidi del figlio.
 
“So che hai dovuto crescermi da sola e non voglio sminuire i tuoi sacrifici”
 
Regalandogli un rincuorante sorriso, gli asciugò con un paio di carezze le lacrime dalle guance.
 
“Goten, non voglio nel modo più assoluto che pensi male di tuo padre, lui vi vuole bene, ne sono sicura. Scusami tu, ho esagerato. Ha sempre pensato ai suoi figli e ha cercato di fare il meglio per voi, solo che non sempre le decisioni da prendere erano semplici, anzi spesse volte sono state dure”
 
“Mamma, lui vuole bene anche a te”
 
“Sì, amore mio, lo credo anche io”
 
Non ne era per nulla convinta, ma dissimulò davanti Goten. Gli accarezzò i capelli, ricordando, come fossero passate appena poche ore, quanto fossero simili a quelli di Goku quando era ancora un bambino. Suo figlio era cresciuto, non avrebbe più potuto metterlo in discussione. Era un uomo, migliore di suo marito e di lei, aveva preso il meglio da entrambi i suoi genitori.
 
“Non devi avere paura, mamma, ritornerete presto sulla Terra e tutto tornerà come prima”
 
“Salutami papà e siate prudenti. Non voglio obbligarti a restare con me, ma ricorda che io sono qui e vi aspetto con ansia”

 
∞∞∞

 
 
“Basta, Inazuma. Dacci un taglio, sei ridicolo”
 
“Ridicolo, Vegeta?”
 
“Cosa spera di ottenere una nullità come te?”
 
Il principe non si stava affatto mostrando spaventato, anzi ostentava la sua solita sicurezza e si permetteva anche di denigrarlo, convinto che non sarebbe stato una vera minaccia per il pianeta. L’avversario però non si fece affatto intimorire, anzi quel trattamento lo stava spazientendo. Vegeta osava ancora impartirgli degli ordini, ma non aveva la più pallida idea di cosa fosse diventato in quegli anni. Il suo reverendissimo principe non era cambiato di una virgola invece, era il solito sbruffone.
 
“E tu cos’hai ottenuto? Ora difendi i terrestri?”
 
“Hai qualche problema a riguardo?”
 
“Pare tu ne abbia più di me, ti sei rammollito, lo sai?”
 
Emanò una forte scarica di energia, sufficiente da far tremare l’atmosfera circostante e per sottolineare le sue intenzioni poco amichevoli. Vegeta non sottovalutò affatto il nemico, se era entrato nelle grazie sue e di Radish era proprio per le sue doti, che ben conosceva, ma sperò ancora in una sua eventuale resa.
 
“Cosa ti fa pensare che riuscirai a battere uno dei tuoi maestri?”
 
“Credi davvero di avermi insegnato qualcosa?”
 
Lo attaccò senza aggiungere altro. Vegeta intercettò quell’attacco, senza prevedere che una nuova scossa elettrica lo avrebbe messo in difficoltà. Provò a tenergli testa trasformandosi in super sayan, senza sapere quanto fosse una pessima idea. Inazuma sorrise sadicamente e lo vide accasciarsi sulle ginocchia, vinto dal cortocircuito che lui stesso aveva creato con il suo tentativo di difesa.
 
“Allora, Vegeta, pensi ancora che io sia una nullità?”
 
“S-sei un dannato vigliacco”
 
Fu costretto a sciogliere la trasformazione per tornare a respirare, ma anche senza mostrare i segni in volto della preoccupazione, stava iniziando a temere di non potere nulla contro quel nemico.
 
“Sono un sayan, proprio come te e ottengo sempre ciò che voglio”
 
“Tu non sei un sayan, lurido verme. Avremmo dovuto farti fuori anni fa, quando eri nient’altro che un poppante. Tuo padre si è fatto impietosire come un idiota”
 
“M-mio padre?”
 
Inazuma rimase confuso a quella parola, era convinto che i suoi genitori fossero morti a pochi giorni dalla sua nascita. Prese Vegeta per il bavero e lo sollevò, sfruttando quel suo attimo di debolezza.
 
“Di che diavolo stai parlando??”
 
Stavolta fu il principe a ridere sadicamente.
 
“Perché non vai all’inferno per chiederglielo?”
 
Fece comparire un potente Final Flash sulla mano, proprio indirizzato allo stomaco del suo avversario. Inazuma era rimasto talmente scioccato che non ebbe nemmeno la prontezza di difendersi, fu semplicemente scaraventato lontano da quell’attacco. Vegeta aveva poca speranza che quel colpo potesse essere sufficiente, aveva percepito chiaramente l’aura di quel mezzo sayan ed era ben superiore rispetto all’ultima volta che si erano visti.

 
∞∞∞
 
 
Prendere tempo era sicuramente la migliore soluzione possibile per offrire a Radish meno possibilità di fare del male a qualcuno, ma anche sedersi per trovare un piano diventava indispensabile, se voleva uscirne vincitore. Era solo un dettaglio che avrebbe dovuto pensare ad una soluzione insieme ad uno dei suoi più acerrimi nemici e che quel nemico fosse proprio suo fratello. Attendeva proprio da Radish una risposta a tutti i suoi problemi, fissava il suo volto perso nel silenzio di quel bosco. Goku non aveva trovato posto migliore per quel confronto, teneva costantemente monitorata l’aura del fratello per paura che lo attaccasse all’improvviso e lo tradisse ancora una volta, ma se ciò fosse successa, almeno sarebbe riuscito a salvaguardare la vita di qualche anima innocente. Ruppe poco dopo quell’apparente pace, impiegando un tono pacato e per nulla pungente.
 
“Allora, hai un piano per sconfiggere quel sayan?”
 
Radish per tutta risposta scoppiò inaspettatamente a ridere.
 
“Sei un ingenuo come pochi, Kaaroth. Credo di non aver mai conosciuto un sayan più sempliciotto di te”
 
Non colse affatto la provocazione, ma infondo gli importava poco degli insulti.
 
“Quindi hai una soluzione?”
 
“Non è un sayan qualsiasi e nemmeno lui sa chi è veramente”
 
“Non capisco”
 
Goku vide il fratello agitarsi. Forse non era particolarmente bravo a cogliere le emozioni altrui, ma colse perfettamente la leggera variazione nella sua aura ed era dovuto proprio ad un forte disagio. Radish era chiaramente legato a Inazuma, ma non era una semplice questione di affari.
 
“Aveva potenzialità che mi hanno consentito di non ucciderlo in tenera età. Ho preferito sfruttare le sue capacità, piuttosto che eliminarlo. Il tempo lo ha trasformato in ciò che è oggi, è solo un mezzosayan, ma è sempre stato fedele ai suoi simili. Lui”
 
Fulminò il fratello senza troppi preamboli, cogliendo subito l’occasione per rimproverare a Goku gli sbagli nei confronti del suo popolo.
 
“Lo hai strappato dalla sua famiglia??”
 
“Sono io la sua famiglia … sono suo padre”
 
Non riusciva a capire per quale ragione Baba non lo avesse informato di un dettaglio simile. Rimase totalmente allibito, non si sarebbe mai aspettato di aver allenato e accolto suo nipote in quel breve frangente della sua vita.
 
“E’ tuo figlio??”
 
“Avrebbe solo dovuto convincerti a rendere onore alla tua gente e invece non è riuscito nemmeno in quel quello. Credo di averlo sopravvalutato, è solo una delusione per me, esattamente come sua madre”
 
“Che fine ha fatto sua madre? Non ricordo comunque che tu sia riuscito a farmi uccidere i terrestri”
 
“Perché sei un idiota, Karoth. Non hai nemmeno avuto il coraggio di farmi fuori con le tue mani. Hai preferito far fare il lavoro sporco a quel namecciano. Credo che quella donna sia morta, le avevo detto di nascondersi dai sayan, ma lei da stupida ha preferito sacrificarsi per quel moccioso”
 
“Già, non sono riuscito ad uccidere mio fratello e non sono riuscito nemmeno ad eliminare tuo figlio, impedendogli un giorno di tornare. Lei ha protetto coloro che amava, mentre io non sono stato in grado di farlo”
 
L’ultimo desiderio di Radish era quello di rivangare il passato e sicuramente avrebbe impedito anche a suo fratello di farlo.
 
“Ed ora tu mi chiedi di salvare la Terra?? Non mi importa nulla di te e di questo pianeta. Mi importa ancor meno di mio figlio, non provo alcun tipo di affetto per lui. Fallo fuori, ma non avrai la mia collaborazione. Non salvo i miei nemici”
 
“Per quanto ti costi ammetterlo, sulla Terra c’è parte della tua famiglia. Oltre a tuo figlio, ci sarebbero anche due nipoti e una pronipote, che posso garantirti non hanno nulla da invidiare a dei sayan puri”
 
“È disgustoso che tu abbia pensato di avere dei figli con una terrestre”
 
“Pare che nemmeno la madre di Inazuma sia stata una terrestre e Chichi non è una terrestre qualunque”
 
“E sentiamo, cosa avrebbe di speciale?”
 
“È una guerriera, è tenace e determinata. A volte ho la percezione che sia più sayan lei di me”
 
Radish rise sarcastico, non faceva fatica a credergli, in effetti ci voleva poco per essere meno rammolliti di Karoth.   
 
“Radish, ascoltami, non è facile ora chiederti di far fuori tuo figlio e nemmeno per me è semplice eliminare mio nipote, ma proviamo a farlo ragionare. Cosa ne pensi?”
 
Si alzò, infastidito dalla complicità che il fratello stava cercando con lui e si avviò nei meandri del bosco. Goku percepì la sua aura scomparire lentamente tra le folte fronde degli alberi. I suoi obiettivi erano rapidamente cambiati, ma il risultato sarebbe dovuto essere sempre lo stesso: la Terra doveva essere salvata ancora una volta.
 
∞∞∞

 
Trunks, appena fuori dalla Stanza dello Spirito e del Tempo, stava aspettando impaziente i suoi amici. Ciò che però non si sarebbe mai aspettato era vederli uscire prima del tempo e che Pan gli precipitasse addosso sfinita. La prese al volo senza porsi troppe domande e si rivolse subito dopo al padre della ragazza in cerca di qualche legittima risposta.
 
“Gohan, ma che è successo?”
 
“Ha raggiunto il livello del super sayan, ma non c’è tempo per riposarsi”
 
“Gohan, tua figlia non si regge in piedi”
 
Pan tentò di alzarsi, non voleva deludere nuovamente il padre ed essere messa in panchina, ma le amorevoli carezze di Trunks tentarono dolcemente di tranquillizzarla, facendola desistere.
 
“Hai bisogno di riprendere le forze prima, così non puoi essere utile a Goku”
 
“Trunks, io devo andare”
 
Lo supplicava con un filo di voce, guardandolo negli occhi.
 
“Assolutamente no, Pan. Gohan, fermala, ti prego”
 
Colse subito l’apprensione di Trunks verso la figlia, la interpretò senza troppa difficoltà e dopo le parole della ragazza nel corso di quell’allenamento non seppe se spaventarsi o meno.
 
“Gohan? Mi stai ascoltando?”
 
Faceva fatica a prestare attenzione e a rispondere alla voce di Trunks. Pan continuava a divincolarsi dal dolce abbraccio di quel ragazzo. Era assurdo che quel giovane si mostrasse più in apprensione di lui. Nuovamente in poche ore si sentì un fallito come padre. Stava facendo soffrire sua figlia, lui non riusciva a trovare una via di mezzo. Alle attenzioni ambigue che Trunks rivolgeva a sua figlia e al fatto che lei gli avesse detto di essere innamorata di lui avrebbe pensato più tardi, in quel momento il desiderio più grande fu quello di proteggerla.
 
“Trunks, prenditi cura di lei”
 
“No, papà, non andare da solo”
 
“Tesoro, sei stata bravissima e hai permesso a me di diventare più forte. Ti sei sforzata troppo, non sei abbastanza allenata per arrivare a questo livello senza accusare il colpo. Aiuto il nonno”
 
“Papà, no!”
 
Si ribellò inutilmente, lui era scomparso prima che riuscisse a fermarlo, rivolgendole solo qualche rincuorante parole, che comunque a Pan non poteva bastare. La ragazza si liberò decisa e tentò di spiccare il volo a sua volta, ma Trunks si frappose tra lei e il cielo.
 
“Pan, no, devi riposare”
 
“Trunks, lasciami passare”
 
Continuò a bloccarle il cammino, sperando che lo ascoltasse prima di muovere qualche passo falso. Spazientita, gli sferrò un violento pugno, che lui riescì a parare solo per un soffio.
 
“Pan, vedi di calmarti, non sono al tuo livello ora”
 
Lottarono, Pan aumentò persino la sua aura, ma Trunks non si sognò di fare lo stesso, anzi preferì difendersi come meglio poté piuttosto che attaccare. Non sapeva più come fermarla però, non voleva nemmeno provare a sfiorarla per appurare di non essere in grado di tenerle testa, così per istinto le stampò un delicato bacio sulle labbra, attirandola a sé. Bloccò la sua furia, ma era troppo imbarazzato per allontanarsi da lei e guardarla negli occhi. Avrebbe dovuto trovare quel coraggio in qualche modo prima o poi. Si scostò da lei e fece scivolare il pugno della ragazza dal suo palmo.
 
“Q-questo non cambia nulla, Trunks”
 
Provò a superarlo, lasciandolo spiazzato da quella affermazione, ma lui la bloccò per un braccio con uno scatto.
 
“Allora non sono stato abbastanza convincente”
 
Riprovò a baciarla, ma lei fece un passo indietro, rifiutandolo. Capì solo in quel momento di essere stato insolente, non seppe nemmeno lui spiegare per quale ragione si fosse spinto a tanto.
 
“S-scusami, Pan. Non so cosa mi sia preso, non capiterà più. Voglio solo che tu rimanga qui con me. Devi riprendere le forze”
 
Ripensò alla reazione di suo padre ed anche se non era del tutto certa che lui avesse preso quella decisione a causa della notizia su Trunks e nemmeno se provasse davvero quell’amore, non voleva che Gohan lo uccidesse, teneva troppo a lui.
 
 
 
Ciao ragazzi!
 
Sono in mega ritardo, perdonatemi, il tempo con tutti gli impegni che ho è sempre troppo poco ☹ Ma devo dire che questo lungo periodo mi ha anche dato modo di inserire nuovi dettagli che in caso contrario avrei trascurato e mi auguro vi siano piaciuti 😊
 
Piano piano questa avventura fa rendere conto a Pan e a Trunks dei sentimenti che provano l’uno per l’altra 😊
 
Grazie di cuore per continuare a seguirmi! <3
 
Alla prossima 😊
Baci
-Vale
   
 
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